CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 214 del 26
luglio 2006
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In apertura il presidente aveva comunicato l'avvenuta presentazione di:
Testo Unico "Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna" (TU 151-237/A): si ricomincia dagli articoli ed emendamenti.
Cagliari, 26 luglio 2006 - E' ricominciato questa mattina in Consiglio, sotto la presidenza del Presidente Giacomo Spissu e della Vice presidente Claudia Lombardo, l'esame del T.U. "Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna". In discussione oggi gli articoli e gli emendamenti. Ed il dibattito si è fin da subito vivacizzato proprio nella fase dell'approvazione del Titolo e dell'articolo 1 del provvedimento, con gli interventi dei consiglieri Maria Grazia Caligaris (Rnp), Luciano Uras (Rc) e Sergio Pisano (Riformatori ).
"Aderisco con convinzione alla maggioranza -ha detto Caligaris- ma questo non significa che la mia possa essere una partecipazione acritica". La rappresentante dei socialisti della Rosa nel pugno ha infatti proposto che nel titolo della legge venisse introdotto il riferimento alla Programmazione regionale, ed ha parlato a lungo del ruolo del Consiglio regionale e della necessità di garantirlo.
Il rappresentante di Rifondazione comunista, Uras, ha svolto una serie di interventi estremamente critici sull'articolato della legge, con particolare riferimento all'articolo 2. Dopo aver ricordato che il concetto di maggioranza implica una "partecipazione attiva e non passiva alla realizzazione del programma condiviso", ha specificato che essere in una maggioranza non può tradursi "in un ricevere disposizioni, ma nell'esprimere le proprie opinioni", e nello specifico ha contestato che al comma n°2 dell'articolo n°2, sia alla totale discrezionalità della Giunta la competenza sugli allegati tecnici del "PRS" contenenti i progetti di intervento correlati al Programma.
Per il rappresentante dell'opposizione, Pisano (Riformatori), "è evidente che vi è un nodo politico enorme: una parte della maggioranza gioca e fare l'opposizione". "Di questo -ha aggiunto- il presidente Soru deve prendere atto", riprendendo le critiche precedenti, Pisano ha quindi sottolineato che "Nell'articolato non vi è alcuna garanzia che vi sia una connessione fra Programma regionale di sviluppo ed il programma di governo della maggioranza di turno": un limite grave. Ed ha definito "una distrazione grave da parte dell'aula la mancata scrittura di un programma completo".
Dopo l'approvazione dell'articolo 1 il dibattito prosegue sui restanti articoli ed emendamenti. (L.P.)
Il dibattito sulla legge che riforma contabilità e bilancio. Intervento del presidente Soru: nessun esproprio delle competenze del Consiglio.
Il dibattito è continuato con l'esame dell'articolo 2 della legge di contabilità e bilancio. Ribadite, dalle opposizioni, le perplessità sul ruolo del Consiglio e "sullo spostamento ad altre sedi dell'attività consiliare" (on. Scarpa, Psd'Az). Come esempio è stato portato il fatto che l'assemblea interviene approvando le Unità previsionali di spesa (UPB), ma spetta alla Giunta, entro 15 giorni, distribuire le risorse nei capitoli di spesa. Ciò dimostra "una filosofia di fondo" definita dall'on. Scarpa "pericolosa e inopportuna", che il Consiglio non può entrare nel merito delle politiche di spesa.
C'è un altro punto da chiarire, per l'on. Diana (An): riguarda il fatto che non sembra esistere alcuna coerenza tra il Programma regionale di sviluppo e il piano territoriale di coordinamento delle province che fornisce "un'analisi dettagliata del territorio" e consente più puntuali azioni di governo. La Regione finanzia i piani territoriali e poi li ignora. In sostanza dei piani attuativi del programma regionale di sviluppo il Consiglio perde traccia.
Un giudizio del genere è frutto di malinteso, ha spiegato il presidente Soru, sostenendo che al Consiglio non viene sottratta alcuna competenza; al contrario la legge trasferisce una grande quantità di informazioni in più. Soru ha chiarito che il Programma di sviluppo - che va presentato dalla Giunta entro i sei mesi successivi all'avvio dell'attività ("noi non lo abbiamo fatto, ma lo faremo") - ha il compito di trasformare un programma elettorale ("arricchito dal Consiglio") in programma di governo e di indicare strategia, obiettivi e linee generali di progetto. Ciò rappresenta "Un grande passo avanti" perché permette di avere regole, informazione e trasparenza sulle procedure.
Non si può tuttavia approvare una legge così complessa ed importante "con l'orologio in mano", ha replicato l'on. Capelli (Udc), sottolineando che la fretta, prima in Commissione poi in Aula, non ha consentito di comprendere l'architettura del bilancio. Trattandosi di regole, che riguardano tutti, "non è necessario dividersi", ma è indispensabile che ciascuno partecipi al dibattito con cognizione di causa. Cosa che la fretta non ha consentito. Da parte della Giunta c'è il ripetuto manifestare buone intenzioni, che tuttavia vanno chiarite in legge, lasciando al buon senso la sua applicazione.
Alla base della discussione, tuttavia, il Consiglio deve valutare se il sistema di contabilità e bilancio della Regione sia superato o no. Se non lo è - come il dibattito, in maniera inequivocabile, sembra voler dire - è indispensabile scrivere regole nuove che superino anche alcuni ipocrisie di fondo, come quella, paradossale, che le leggi di bilancio non sono mai coerenti col Dpef e che l'approvazione annuale del Dpef è una semplice scadenza, di nessun significato. Lo ha detto l'on. Pittalis (Udeur) sostenendo un provvedimento che diventa "la cartina di tornasole della Regione che vorremmo, efficace, trasparente e funzionale".
Se un pericolo il Consiglio corre - ha detto a sua volta l'on. Maninchedda (FAS) - non è quello di essere privato di competenze, ma, piuttosto quello di esercitarle senza un adeguato bagaglio di informazioni di provenienza autonoma, che consentano un confronto paritario con la proposta dell'esecutivo. Altri argomenti sono importanti (ad esempio porre limite al presidenzialismo) ma estranei a questo dibattito. "Ne riparleremo con la legge statutaria. Per il momento limitiamoci a prendere atto che la Giunta intende aumentare i livelli di trasparenza e verifica e non si sottrae al confronto emendativi". Segnali che Maninchedda definisce positivi. (adel)
Prosegue la discussione sugli articoli e sugli emendamenti del Testo unificato "Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna".
Sempre sull'articolo 2 (Programma regionale di sviluppo) è intervenuto l'on. Biancu (La Margherita) che ha detto che questa legge, con gli emendamenti presentati, ha la caratteristica della trasparenza, non svilisce il ruolo del Consiglio ed è coerente all'impegno programmatico. L'esponente della Margherita ha proposto un emendamento orale all'emendamento n. 4 (rettificare la parola "correlati" con "in attuazione del"). L'on. Vargiu (Riformatori), nel suo intervento, ha voluto approfondire il tema della "conoscenza". Siamo tutti d'accordo - ha detto - che la maggioranza abbia il diritto - dovere di fare le leggi, ma le deve fare bene. E così non sta facendo dato che c'è una continua richiesta di "correggere" le leggi appena approvate dall'Aula. Il capogruppo dei riformatori ha concluso dicendo che tutti sono d'accordo che l'attività legislativa debba essere incalzante, ma la velocità non può prescindere dalla necessità di studiare perché poi si incorre in quegli errori tanto frequenti negli ultimi tempi. L'on. Mario Floris (Uds) ha confermato che il Consiglio regionale non è in condizioni di valutare la portata di questa legge. Un'assemblea legislativa - ha detto - per poter seguire l'iter di una legge prima di approvarla dovrebbe analizzare tutti gli aspetti del provvedimento verificandone anche la validità giuridica. Una legge deve essere elaborata tenendo conto del quadro legislativo esistente ed evitando sovrapposizioni. Per l'ex presidente della Regione questa legge è l'esempio di chi vuole imporre la sua volontà al Consiglio. Come è nato - ha chiesto Floris - questo DL? Non certo con il confronto con la maggioranza, perché non esiste. Non certo con il confronto con l'opposizione, perché per il presidente Soru sarebbe una perdita di tempo; non con il confronto con le parti sociali perché non c'è traccia di concertazione; non certo con un confronto con la giunta, perché gli assessori sono subordinati al presidente. Questo DL, per il leader dell'Uds, nasce dalla mente di qualcuno che ha lo studiato e poi lo ha blindato. Critiche anche sul programma regionale di sviluppo, bocciato inesorabilmente dal centrosinistra quando era all'opposizione e sulle schede tematiche che, secondo la legge, dovranno solo essere presentate al Consiglio che non potrà cambiare neanche una virgola. Per Floris, con questa legge, si sta ulteriormente mortificando il Consiglio. Provocatoriamente, l'on. Floris, ha proposto al Presidente Soru di presentare una proposta per abolire anche le commissioni consiliari. Sull'emendamento 17, presentato dall'on. La Spisa, su cui la commissione ha dato parere negativo, è intervenuto l'on. Diana che ha dichiarato il voto favorevole. L'esponente di An ha ricordato che l'opposizione contesta la metodologia con cui si arriva al Programma regionale di sviluppo e ha chiesto chiarimenti sul ruolo che avrà in materia il Consiglio regionale. Ha dichiarato il voto a favore dell'emendamento 17 anche l'on. Vargiu (I Riformatori). Si astiene, invece, l'on. Scarpa (Psd'az - Misto) che ha chiesto di sapere se l'allegato tecnico dovrà essere votato dall'aula oppure no. Gli ha risposto l'assessore Pigliaru che ha specificato che il DL in discussione non modifica, rispetto al passato, in alcuna parte il ruolo del Consiglio nell'approvazione del bilancio. Sull'emendamento 17 sono intervenuti anche gli onorevoli Uras (Prc), Caligaris (Sdi-Rnp) che ha annunciato il voto contrario, l'on. Capelli (Udc) e l'on. La Spisa (FI) che voteranno a favore. L'emendamento 17 è stato bocciato dall'aula. Respinto anche l'emendamento 10 (Uras e più) il 18 (Diana e più) e il 21 (Capelli e più). Prima di votare l'emendamento n. 4 della giunta regionale l'on. Diana (AN) ha chiesto di interrompere i lavori per cercare una possibile intesa. L'on. Biancu ha accolto la richiesta dell'on. Diana ma ha proposto di riprendere i lavori alle 15,30. La presidente Lombardo ha ricordato che gli orari delle sedute erano stati fissati nella conferenza dei capigruppo e ha interrotto la seduta.I lavori riprenderanno questo pomeriggio alle 16. (R.R.)