CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 213 del 25 luglio 2006

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La discussione generale sulla legge di riforma di contabilità e bilancio (TU 151-237/A). Critiche le opposizioni. Per la maggioranza legge emendabile.

Cagliari, 25 luglio 2006 - Con l'"esordio" dell'on. Eliseo Secci (Margherita) alla presidenza, i lavori del Consiglio sono ripresi con gli ultimi interventi sulla parte generale della legge di contabilità e bilancio che introduce, per la prima volta in Sardegna, la programmazione generale.
I lavori vanno avanti, ha dichiarato l'on. Capelli (Udc), per il senso di responsabilità dell'opposizione non avendo la maggioranza garantito il numero legale. Stessa storia in Commissione. Ma la fretta nel voler concludere è a discapito di un utile approfondimento, per evitare che - come sta accadendo a ripetizione - le riforme non appaiano sufficientemente ragionate. Capelli ha citato le tasse sul lusso, impugnate dal governo, la Consulta, a rischio di impugnazione, la legge salvacoste e la riforma sanitaria. Tutte leggi che hanno strascichi prevedibili, segnalati dall'opposizione. Ora si aggiunge qualche dissenziente anche all'interno della maggioranza: "voce tonante", l'ha definita Capelli, destinata tuttavia a smorzarsi senza cambiare il corso delle cose ("così è avvenuto per il maxicollegato"). Resta il fatto che la Giunta legifera male e non rispetta neppure i tempi, disattendendo impegni di impatto mediatico, come il piano sanitario regionale, annunciato per il Natale 2004 e non ancora pronto. Corsia preferenziale, invece, per la riforma della legge 5 definita impropriamente tutela della salute perché la tutela non esiste; anzi, si intravede il tentativo di tornare all'antico col rifiorire di posti letto per i privati e una sorta di indulto per sanare le illegittimità di alcuni dirigenti, privi di requisiti. In realtà il saldo delle riforme (non solo in sanità) dimostra come il Consiglio venga espropriato dal diritto di farsi rappresentare; mentre Giunta e maggioranza riordinano la pubblica amministrazione riproponendo i deprecati sistema di parentopoli con l'aggiunta di aziendopoli. Per l'on. Capelli, dunque, sarebbe auspicabile una riflessione più attenta e un confronto più sereno sul metodo e il merito delle riforme.
Anche l'on. Vargiu (Riformatori) ha sollecitato una maggiore disponibilità al dialogo. Se l'unità del Consiglio fa gioco nella vertenza delle entrate e si incoraggia l'opposizione a partecipare, in altre occasioni, come questa, l'opposizione è tenuta fuori dall'uscio. Per il capogruppo dei Riformatori la riforma della legge di contabilità è necessaria. Occorre svecchiare uno strumento obsoleto che determina un vero e proprio impasse amministrativo. Tra finanziaria, bilancio, Dpef e qualche assestamento l'attività consiliare è bloccata per sei mesi e distratta da altro. Ma la proposta della Giunta non convince; se il meccanismo prescelto va bene per altre Regioni, esso appare troppo vincolistico per pensare che in Sardegna possa marciare speditamente sino a quando, perlomeno, la macchina regionale non sarà svecchiata nelle procedure, nei tempi, nei modi. Ciò che sorprende - ha aggiunto Vargiu - è l'assenza, per una materia così vasta e importante, di qualunque forma di concertazione. Inspiegabile tale atteggiamento, "un po' schizofrenico"; per la sanità si creano commissioni, sottocommissioni, conferenze, eccetera, per esprimere un parere; qui, su partite decisive per le sorti dell'economia, nessun obbligo previsto per la concertazione. Tutto ciò e alcuni commi (in particolare dell'articolo 5) accentuano la perplessità e fanno temere un passo indietro. Forse bisognerebbe modificare alcuni passaggi "per creare, attorno alla legge, un clima di fiducia".
Alcune preoccupazioni espresse da minoranza sono da condividere: lo ha detto l'on. Silvio Lai (Ds) sostenendo che la legge è emendabile e, tuttavia, è opportuno che maggioranza e opposizione trovino in futuro, di fronte a impegni legislativi di spessore, un approccio diverso, di comune riflessione. Evitare che un provvedimento "arrivi in Aula con modalità conflittuali" significa creare un clima di lavoro migliore. Ma se qualche emendamento può risolvere alcuni problemi, non è in discussione la scelta politica: legare l'attività di bilancio alla programmazione e puntando a un traguardo ambizioso ma qualificato: il bilancio per obiettivi. Ciò consentirebbe di aumentare la trasparenza degli atti contabili e delle strategie che tali atti promuovono. Lai ha ricordato che, nella passata legislatura, si proponeva addirittura di abolire la Finanziaria; cosa possibile se il Consiglio fosse in grado, in pochi giorni, di approvare leggi di spesa. Ma si tratta di un meccanismo complicatissimo. Questa legge disegna un altro percorso, meno ambizioso, che non solo semplifica, ma rende chiaro il risultato conseguito. Anche il Piano regionale di sviluppo, conseguenza, per così dire, della riforma elettorale, ha la funzione di realizzare programmi di legislatura, annunciati agli elettori; ma, insieme, con il Dpef diventato Dapef (documento annuale di programmazione economica a finanziaria) permesse di correggere il tiro ove questo apparisse inefficace tenendo conto, in qualunque fase, degli obiettivi generali. Ultimo accenno ai collegati: sono uno strumento politico attraverso il quale la maggioranza disegna le priorità. La raccomandazione è di non abusarne. Ma è difficile, in legge disciplinare l'azione della politica. (adel)

Prosegue la discussione sul Testo unificato "Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna".

Per l'on. La Spisa (F.I.) la legge in discussione è importante in quanto innova fortemente la materia della programmazione. E' una legge - ha detto - che sostituisce integralmente il sistema della programmazione regionale. Per l'on. La Spisa è una legge in chiaro - scuro. L'intento di correggere il sistema dei Dpef, approvati stancamente dall'aula, è lodevole. Per il capogruppo di Forza Italia, spesso, i Dpef sono stati meri esercizi di letteratura economica. Quello che c'è di negativo è che la giunta ha tranciato di colpo tutta la normativa che prevedeva il confronto e l'approfondimento con le parti sociali. L'intento di correggere, per la Spisa, è giusto ma la maggioranza vuole approvare una legge che non prevede partecipazione e confronto preventivo. Avremo, in futuro, programmi regionali di sviluppo che saranno la radiografia di quello che la maggioranza ha in mente senza una procedura di partecipazione allargata rispetto agli uffici di Viale Trento. Inoltre, l'intento di semplificare le procedure della manovra finanziaria annuale fa fare alla regione un passo indietro perché la legge Finanziaria ridiventerà una Legge omnibus dove verrà messo di tutto e nessuno potrà intervenire. Sarà anche inutile, per le leggi di settore, lavorare nelle commissioni competenti, dove, dopo l'approvazione di questa legge, si potrà parlare solo di fumo. Per La Spisa questa legge è un altro tassello verso il sistema che la Regione vuole costruire di accentramento dei poteri nella persona del presidente Soru e di esautoramento del Consiglio. Questa legge - ha concluso - cancella in un colpo solo un sistema che, è vero, aveva molti limiti ma che aveva il merito di coinvolgere l'intera Sardegna in un Progetto di sviluppo. Per l'assessore al Bilancio Francesco Pigliaru questa legge presenta numerosi elementi di novità: si parla, per la prima volta, di "capacità di indebitamento", si adottano strumenti più flessibili e moderni per la gestione e per la ristrutturazione del debito; si corredano le leggi con l'analisi dell'impatto e con la copertura delle spese; è stato inserito un controllo sulla regolarità contabile; è stato iniziato un percorso verso la contabilità economico patrimoniale e verso la contabilità economica analitica. Inoltre questa legge è trasparente e collega in maniera stringente le scelte di programmazione con le scelte allocative. Certo, ha detto l'assessore, questa legge è perfettibile ma va nella direzione giusta che è quella di ridurre la distanza tra le scelte generali di programmazione e i fondi disponibili. In futuro, quindi, si eviteranno i DPEF troppo generici, i bilanci incomprensibili, i bilanci sganciati dalla discussione sugli obiettivi che si intendono perseguire. L'esponente dell'esecutivo ha detto di non essere d'accordo con chi dice che la Sardegna, con questa legge, torna indietro. Il bilancio - ha ricordato - sarà strutturato per funzioni - obiettivo. Questo consentirà al documento contabile grande trasparenza e verificabilità da parte del Consiglio. "E' nostra intenzione - ha proseguito l'esponente della giunta - dare tutte le informazioni possibili al Consiglio perché possa valutare meglio. Quindi, non è vero - ha aggiunto- che il Consiglio viene esautorato dalle sue funzioni: è esattamente il contrario. Sulle accuse di mancata concertazione l'assessore è stato chiaro: anche se non è scritta nella legge la concertazione è essenziale. L'assessore ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti e si è augurato che il testo sia letto anche dalla opposizione con la certezza che le regole sono state scritte con l'intento di migliorare la contabilità. Prima di votare il passaggio agli articoli, per dichiarazione di voto, sono intervenuti: l'on. Capelli (Udc) che ha sottolineato che non si può ridurre i tempi a scapito della riflessione e del confronto e che il Consiglio non deve solo essere informato (come ha detto l'assessore); l'on. Uras (PRC) che ha annunciato la sua astensione per due motivi: il modo di gestire l'aula che non lascia spazio neanche alla presentazione degli emendamenti e sul fatto che la visione del provvedimento in esame è distante dalla concezione di gestione della spesa pubblica concepita da Rifondazione. Non siamo davanti ad un bilancio di mercato, siamo davanti ad un bilancio pubblico. L'on. Vargiu ha annunciato il voto contrario dei Riformatori e ha detto che sarebbe stato necessario interrompere i lavori dell'aula per dare la possibilità ai consiglieri di presentare gli emendamenti. (R.R.)

Seduta sospesa mezzora per verificare gli emendamenti alla legge di contabilità e bilancio.

Su richiesta dell'on. Balia (Sdi) la seduta del Consiglio è stata sospesa per mezzora. I lavori riprenderanno alle ore 20. La sospensione si è resa necessaria per consentire di valutare gli emendamenti presentati alla legge che riforma la legge di contabilità e di bilancio. La proposta Balia ha attenuato quella dell'on. Caligars (Sdi-Rnp) che chiedeva il rinvio a domattina della votazione per il passaggio all'esame degli articoli, non avendo la replica dell'assessore Pigliaru "fugato i dubbi" su alcuni aspetti della legge in particolare quello "che tende ad assimilare i consiglieri regionali a componenti di un consiglio di amministrazione". La consigliera Caligaris ha annunciato voto di astensione.
Voterà contro, "ma potrebbe cambiare idea", il gruppo di Fortza Paris. Lo ha dichiarato l'on. Ladu, che ha chiesto la sospensione dei lavori per approfondire, in particolare "il ruolo del Consiglio e i poteri della Giunta".
L'on. Vargiu (Riformatori) ha manifestato l'esigenza d'una interlocuzione, "altrimenti la discussione generale risulterebbe inutile" ed in tal caso "basterebbe un emendamento per sopprimerla".
Alla mezzora di sospensione ha aderito l'on. Biancu, capogruppo Margherita. Il presidente Secci ha quindi aggiornato i lavori alle 20. (adel)

Votato il passaggio agli articoli del Testo unificato "Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna".

Alla ripresa dei lavori l'aula ha votato a favore del passaggio agli articoli del Testo unificato "norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna (sì 39, no 24, 7 astenuti). Il presidente Spissu ha interrotto la seduta per permettere alla terza commissione di esaminare gli emendamenti presentati.

I lavori riprenderanno domani mattina alle 10. (RR)