CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 212 del 25 luglio 2006

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Iniziato l'esame della legge che fissa "norme in materia di bilancio e contabilità" (TU 151-237/A) della Regione. L'intervento dei relatori.

Cagliari, 25 luglio 2006 - Con forte ritardo, segnalato in apertura dei lavori dall'on. Capelli (Udc) "per l'incapacità della maggioranza di garantire il numero legale", il Consiglio ha iniziato l'esame del testo unificato della legge di bilancio e contabilità della Regione. Una legge che, secondo il relatore di maggioranza, on. Licheri (Prc) introduce elementi di "novità e modernità" adeguando gli strumenti di spesa alle esigenze della Regione, evitando inutili conflitti di competenza tra Giunta e Consiglio e, soprattutto, introducendo, per la prima volta, il Programma regionale di sviluppo (PRS), un piano di legislatura che consentirà di attuare politiche coerenti con le indicazioni elettorali. Insomma, la nuova legge, frutto di un lavoro approfondito in Terza commissione, costituisce - a giudizio del relatore - "una pietra angolare dell'autogoverno regionale". Non si sposterà - come qualcuno teme - l'ago della bilancia del potere decisionale verso la Giunta; il Consiglio resterà arbitro delle decisioni importanti, di indirizzo e controllo (questo attraverso il Documento annuale di programmazione economica e finanziaria, che costituirà lo strumento di aggiornamento del programma regionale. Se il Consiglio svolgerà con attenzione il compito, il suo ruolo, ha detto Licheri, sarà rafforzato e non attenuato.
La legge (72 articoli che governano una materia indubbiamente complessa) snellirà i percorsi tortuosi dell'amministrazione, renderà più efficiente il lavoro di una Ragioneria generale riorganizzata, rinnoverà la macchina regionale, renderà più chiaro e controllabile l'impegno di spesa (in particolare sulla cosiddetta "prenotazione d'impegno"), avvierà una riforma della burocrazia che spesso assomiglia alla tela di Penelope, fa e disfa per una serie di passaggi e controlli che, alla fine, rendono problematica la conclusione dell'iter del provvedimento. "Oggi - ha concluso Licheri - cambiamo telaio", utilizzandone uno più adatto alle precisioni di sviluppo e di rinascita.
Di tono diverso l'intervento del relatore di minoranza, on. Diana (An), per il quale, invece, non si modifica molto, tutt'al più si codificano in legge prassi consolidate, molte delle quali apparse, nel tempo, insoddisfacenti. Ma, soprattutto, non si fa chiarezza su due aspetti fondamentali: impegni di spesa e residui. Ricordando che i residui superano l'intero indebitamento della Regione ("una marea di risorse, pari a circa due miliardi, non è utilizzata"), Diana ha affermato che questo quadro, creato da mala amministrazione risalente a numerosi governi regionali succedutisi nel tempo, non è stato intaccato. La novità assoluta della legge è, paradossalmente, che non c'è niente di nuovo; c'è la conferma della difficoltà a spendere ("confermata, peraltro, in questi primi due anni di gestione Soru"). L'opposizione dà un giudizio negativo soprattutto sul fatto che il provvedimento è, tra contabilità e programmazione, fortemente sbilanciato a favore della prima ("la programmazione esce dal confronto con le ossa rotte"). La Giunta farebbe ancora in tempo a rimediare con un altro disegno di legge che stralci la programmazione dalla contabilità e la restituisca alla concertazione con indicazioni precise, contenute in legge e non lasciate, volta per volta, all'iniziativa o alla sensibilità della parte politica proponente. Alla luce delle leggi nazionali e regionali (queste ultime, di recente approvazione, parlano di trasferimento di funzioni agli enti locali), i programmi regionali di sviluppo devono nasce con la partecipazione di tutti, enti locali, Cnel, forze sociali.
Polemico, l'on. Diana, con l'emendamento della Giunta bocciato dalla maggioranza: in esso si chiedeva che il programma della Regione fosse coerente con quello elettorale e con le dichiarazioni del Presidente al Consiglio. Segno evidente che, rispetto a quell'impegno, ha concluso Diana, il Consiglio vuole avere le mani libere per evitare di dover rendere conto delle promesse fatte.
In apertura di lavori l'on. Caligaris (Sdi-Rnp) aveva sollecitato l'elezione del difensore civico ("sono tante le istanze dei cittadini depositate"). Ma, a quanto riferito dalla presidente Lombardo, l'intesa tra i gruppi non sarebbe stata ancora raggiunta. Mentre l'on. Capelli (Udc) ha chiesto che presidente del Consiglio e della Giunta riferiscano in aula dell'incontro di ieri col sottosegretario Letta sulla nuova Intesa istituzionale Stato-Regione. (adel)

Prosegue la discussione sul Testo unificato "Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna". Gli interventi degli on. Mario Floris (Uds) e Uras (Prc)

Cagliari, 25 luglio 2006 - Dopo le relazioni di maggioranza e opposizione sono intervenuti gli onorevoli Mario Floris (Uds) e Luciano Uras (PRC).
L'on. Mario Floris è stato fortemente critico sul testo unificato all'esame dell'Aula. Per il leader dell'Uds con l'approvazione di questo provvedimento legislativo si fa fare un salto indietro alla Sardegna di 30 anni e si reintroducono strumenti che da tempo erano stati eliminati. Eppure, nonostante la legge Finanziaria non abbia funzionato la Giunta sta proponendo un sistema che scardina il sistema legislativo e che trasforma la legge finanziaria in un mezzo di surroga dell'iter legislativo. Per l'ex presidente della Regione, con il provvedimento 237, si conferma la volontà della giunta regionale di inserire nella Legge Finanziaria interventi di ogni tipo. Una linea pericolosissima che intende superare legislativamente l'ostacolo delle norme intruse e aprire la legge Finanziaria a qualsiasi tipo di intervento. Quindi, per l'on. Floris, si tratta di una legge che fa degradare il potere legislativo del Consiglio e che, in maniera dubbia, riconosce alla legge finanziaria di modificare le leggi regionali. Inoltre, questa legge, se approvata , farà venir meno le funzioni delle commissioni consiliari a cui vengono sottratte materia di loro esclusiva competenza. L'on. Floris ha chiesto al Consiglio di agire con la massima oculatezza perché con la fretta, a volte, non si fa il bene della Regione.
Molto critico anche l'on. Luciano Uras (PRC) che ha ricordato che le leggi non possono essere orientate solo all'attuazione di un programma di governo. Le leggi devono essere discusse e se possibile devono cercare la massima condivisione. Oggi - ha detto Uras - dobbiamo discutere 72 articoli di norme di contabilità e di bilancio che devono decidere il futuro della nostra comunità. Ma questa legge arriva all'esame del Consiglio regionale al di fuori di ogni preventiva discussione o riunione. La politica dell'esclusione -ha proseguito - non porta da nessuna parte. Sembra quasi che in questa legislatura ogni discussione sia considerata un fastidio. Per Uras in questa legge c'è anche un limite di costituzionalità. E la giunta prosegue nel suo disegno di voler celebrare il funerale del Consiglio regionale. Ma il Consiglio non può rinunciare all'esercizio effettivo della sua funzione come previsto dalla Costituzione. In questi due anni -ha concluso - ho tentato di capire il disegno della giunta ma più lo capisco e più mi rendo conto di non condividerlo perché è un disegno di restringimento totalmente contrario a quello che abbiamo proposto al cittadino. Uras ha concluso che non si può fare in fretta a tutti i costi a scapito della riflessione e della condivisione". (R.R.)

Prosegue la discussione sulla legge di riforma della Contabilità regionale

La discussione generale sulla Legge di contabilità è quindi proseguita con gli interventi dei Consiglieri Giovanni Moro (An), Attilio Dedoni (Riformatori), e Peppino Balia (Fas).
"Da questa legge emergerà chiaramente una finanziaria blindata", ha detto il rappresentante del gruppo di Alleanza nazionale, il quale aveva esordito "sottoscrivendo interamente l'intervento critico dell'on. Uras, che anzi inviterei a trasferirsi di coalizione politica". Per Giovanni Moro, nelle norme in discussione vi è un appesantimento degli adempimenti consiliari senza precedenti, che renderà opachi e ben poco trasparenti gli atti"; una continua "ripetizione, scomposizione e ricomposizione di dati e partite finanziarie". Un colpo di spugna, a giudizio di Moro, sul concetto di "democrazia partecipata"; "spostando indietro l'orologio delle autonomie locali, e venendo inoltre meno il confronto con le parti sociali". "Nella prossima finanziaria - è stato il suo giudizio- vi sarà un numero crescente di allegati blindati, e magari nuove tasse".
Estremamente critico anche il Riformatore Dedoni, per il quale "la legge oltre a mettere insieme norme fini a sè stesse, si riduce ad un ben preciso orientamento programmatorio basato sulle norme intruse". "Ma questa maggioranza -s'è chiesto- è davvero in sintonia con sè stessa?". Dedoni ha quindi denunciato che "si sta deviando verso l'interesse di una parte ciò che si dice di voler fare nell'interesse di tutti". Respingendo eventuali modifiche regolamentari per interessi non generali, Dedoni ha poi sottolineato come: "non si possono fare leggi a cottimo. Per una legislazione seria -ha detto- è necessario approfondire e riflettere sui problemi". "Nessuno -ha concluso- può considerarsi depositario della verità. In due anni -e s'è rivolto ai banchi della maggioranza- non siete stati capaci di avviare uno sviluppo della Sardegna".
Per Peppino Balia "se qualcuno si attendeva una rivoluzione dal lavoro della giunta e della commissione, certo sbagliava. Si perseguono obiettivi di aggiornamento positivi di una normativa parzialmente superata e vetusta, ma certo non si tratta di una rivoluzione: ci sono alcune modifiche sostanziali e vari aggiornamenti". Balia si è prima soffermato sul dibattito sulla Consulta statutaria, esprimendo critiche e riserve sull'ipotizzata impugnativa delle legge da parte del Governo."La sovranità regionale non necessariamente confligge con quella dello Stato. Essa può viaggiare su livelli paralleli". "Se il Governo non ci ripensa -ha detto- l'Autonomia sarda viene messa in grave rischio". Nel merito ha sottolineato che non si sarebbe soffermato sulle parti condivise, ma solo su quelle che a suo giudizio destano qualche perplessità. Ed in particolare su alcuni articoli che eliminano l'intervento legislativo del Consiglio per i documenti e gli allegati tecnici alle leggi di bilancio. La potestà decisionale del Consiglio deve essere salvaguardata, ha detto. Allo stesso modo ha espresso perplessità sul mancato riferimento a forme di concertazione: "di questa giunta e di questo assessore mi fido, non so se posso fidarmi di eventuali future altre giunte". "Scripta manent", ha citato prendendo in prestito la lingua latina. Il dibattito è quindi proseguito con l'ultimo intervento della mattinata. (L.P.)

Prosegue la discussione sul Testo unificato "Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna". L'intervento dell'on. Porcu (Progetto Sardegna)

Per l'on. Porcu (Progetto Sardegna) il testo unificato è uno strumento straordinario, trasparente, estremamente nuovo che esalta ed amplifica le funzioni del Consiglio regionale e che offre all'Assemblea una chiave di lettura nuova. Nel TU in discussione, per la prima volta, si stabilisce un collegamento tra le dichiarazioni programmatiche e il programma regionale di sviluppo. Per il capogruppo di Progetto Sardegna in questa legge si ipotizza un bilancio regionale che sarà possibile leggere per funzioni - obiettivo. Quindi, non sarà più un insieme di capitoli disarticolati come in passato. Un'altra novità è rappresentata dal fatto che, per la prima volta, si parla di bilancio di previsione che introduce il criterio della competenza. Inoltre, il Dpef smette di essere "un oggetto misterioso" slegato dalla programmazione regionale ma diventa parte integrante di essa. Alle accuse che in questo testo unificato mancherebbe la concertazione, l'on. Porcu ha risposto dicendo che la vera concertazione vuol dire offrire uno strumento chiaro a chi deve giudicare.

I lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16. (R.R)