CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 194 pomeridiana del
18 maggio 2006
Ripresi i lavori del Consiglio regionale. Fallito l'accordo tra maggioranza e opposizione. La minoranza abbandona i lavori. Il Psd'az sceglie di restare in Aula.
Cagliari, 18 maggio 2006 - Sono ripresi dopo circa tre ore di rinvii dovuti anche alla mancanza del numero legale, i lavori del Consiglio regionale. Nessun accordo è stato trovato e la minoranza ha deciso di abbandonare l'Aula. Decisione diversa è stata presa dal Psd'az che resta in Aula. Prima di votare il passaggio agli articoli è intervenuto, per dichiarazione di voto, l'on, Marrocu (DS) che ha espresso dispiacere per la decisione dell'opposizione di abbandonare i lavori dell'Aula, Nonostante la disponibilità dimostrata stamattina dal presidente Soru e dall'intera maggioranza - ha detto - la minoranza ha fatto questa scelta che non condividiamo. E' una assenza grave, ma noi abbiamo deciso di andare avanti lo stesso per approvare la legge. La commissione presenterà anche emendamenti che accolgono molte delle indicazioni fatte dai consiglieri del centrodestra durante il dibattito generale. Anche l'on.Balia (Fas) ha detto di essere dispiaciuto che, dopo le larghe aperture fatte stamattina dal presidente della Regione, il centrodestra abbia deciso di abbandonare i lavori. La tattica adottata dalla minoranza è quella di svilire il percorso della Consulta statutaria - ha affermato - per non dare, neanche in questa legislatura, alla Sardegna un nuovo Statuto. Per l'on. Giorico (Misto ) che ha svolto parte del suo intervento in algherese, il nuovo statuto è la nostra "bibbia civile" che accompagnerà le nuove generazioni. Il consigliere del gruppo misto ha sottolineato l'esigenza che sia scritto da tutti e sia uguale per tutti, che tenga conto delle minoranze linguistiche e che Alghero sia presente anche nella fase costituente.
L'on. Vargiu (Riformatori) ha precisato che la scelta dell'opposizione non è una scelta di abbandono ma è una scelta di rilancio. "Noi vogliamo che i sardi scelgano direttamente chi deve scrivere lo Statuto. Vogliamo un maggior coinvolgimento di tutto il popolo sardo , non una elezione di secondo grado come propone la maggioranza. L'on. Biancu (Margherita) ha rilevato che nonostante la disponibilità, le aperture, le interlocuzioni, la risposta dell'opposizione è inadeguata perché si sta sottraendo al confronto. Noi abbiamo dato la disponibilità - ha sottolineato - anche a modifiche radicali, ma è stato inutile. Io credo che questa scelta sia di fatto, un sottrarsi al confronto. Il mio voto al passaggio agli articoli sarà favorevole ma sono rammaricato per la mancata partecipazione dell'opposizione.
I lavori proseguono (R.R.)
Reazioni del centrosinistra e della Giunta per la decisione del centrodestra di abbandonare l'Aula e non votare la legge sulla Consulta.
Cagliari, 18 maggio 2006 - "Rammarico e delusione" ma anche "fiducia di riprendere il dialogo quando si parlerà dei contenuti della riforma" sono state le parole ricorrenti del centrosinistra alla decisione del centrodestra di non partecipare al voto (a cominciare dal passaggio agli articoli) della legge che istituisce la Consulta per lo statuto, una legge che rischia di essere "dimezzata" dall'assenza dal dibattito dell'opposizione (esclusi i sardisti, che sono rimasti in Aula sottolineando questa scelta "di servizio", nonostante "la filosofia dello strumento proposto, non sia da loro condivisibile), ma la maggioranza andrà avanti. "Ci sono tempi per il dialogo e tempi per le decisioni", ha detto l'on. Fadda (Prc) e se l'obiettivo del consiglio è quello di varare il nuovo statuto nella legislatura in corso, "non c'è altra decisione possibile".
L'on. Pittalis (Udeur) ha ricordato che, nella legislatura precedente, il centrosinistra non abbandonò l'Aula quando era prevalsa la tesi della Costituente; qui, invece, si frappongono steccati insuperabili. Ma forse è "un rifiuto annunciato", ha detto l'on. Pinna, presidente della Commissione autonomia, per l'atteggiamento, "se non di rifiuto, perlomeno di grande indifferenza" che il centrodestra aveva rivelato anche in Commissione. Tuttavia "se lo strumento ci divide, i suoi contenuti (la nuova autonomia) probabilmente ci unirà".
Dai consiglieri sardisti, Atzeri e Scarpa, è arrivata l'astensione: restiamo in Aula e lavoreremo per migliorare una legge che non condividiamo, perché il nostro ideale riformistico passa attraverso l'elezione della Costituente, hanno detto, ribadendo che, con questo atteggiamento, intendono dare "priorità assoluta al popolo sardo".
Ma l'on. Capelli (Udc), intervenuto "per integrare la dichiarazione di Vargiu", ha confermato la decisione di starne fuori: è vero - ha detto - c'è stata un'ampia apertura, ma non su cose che abbiamo chiesto. Decisiva, invece, la richiesta di una commissione speciale paritetica, sede idonea per discutere di riforme, e l'elezione diretta di ameno una parte dei consultori "per avvicinare la politica al popolo": Qualche riserva sull'atteggiamento polemico della maggioranza, che ha privilegiato ciò che divide rispetto a ciò che unisce.
Delusione anche da parte della Giunta. L'assessore Dadea si è detto rammaricato per l'assenza, "in questa fase cruciale dell'autonomia", di una componente decisiva per la dialettica parlamentare. Su temi del genere sono indispensabili scelte bipartisan. In ogni caso la porta resta aperta e due sono le garanzie di partenza: la centralità del Consiglio nell'intero percorso riformatore e la ricerca di massima convergenza.
Il Consiglio, con due astensioni e gli altri voti a favore, ha quindi votato il passaggio all'esame degli articoli e sospeso i lavori brevemente per dar modo alla Prima commissione di valutare gli emendamenti presentati. (adel)
Iniziato l'esame degli articoli della legge sulla Consulta per lo Statuto. Il centrodestra assente dall'Aula.
Cagliari, 18 maggio 2006 - Con i banchi del centrodestra vuoti, il Consiglio ha iniziato l'esame degli articoli del testo di legge che istituisce la Consulta per lo statuto. In discussione anche gli emendamenti. Accolto in parte l'emendamento sardista che corregge il titolo della legge: si parla di autonomia, ma anche "di sovranità del popolo sardo", dizione ripetuta anche all'articoli 1 (comma 1). Accolto anche l'emendamento integratico dell'on. Caligaris (Sdi - Rosa nel pugno) che prevede l'esame del testo da parte degli organismi di parità e di quelli degli emigrati ed emigrati, "dimenticati per una svista", ha commentato il proponente.
L'esame degli articoli va avanti. (adel)
Approvata la legge che istituisce la Consulta per lo Statuto
Cagliari, 18 maggio 2006 - Con 44 voti a favore, 2 astenuti (i rappresentanti del Psd'Az) e nessun voto contrario (i banchi dell'opposizione di centro destra erano ormai deserti) la legge istitutiva della Consulta regionale per il nuovo statuto è stata approvata a tarda sera dal Consiglio regionale. Nel corso della discussione degli emendamenti e degli articoli, sono intervenuti anche più volte i consiglieri Bachisio Scarpa (Psd'Az), Maria Grazia Caligaris (Sdi-Rnp), Siro Marrocu (Ds), Angelina Corrias (Ds), Francesco Sanna (Margherita), Renato Cugini (Ds), Pietro Pittalis (Misto), Antonio Biancu (Margherita) e, naturalmente, il relatore della legge in aula l'on. Peppino Balia (Fas).
Nel dibattito sono emerse ripetutamente la questione della paritaria presenza femminile anche in seno alla nuova Consulta per lo Statuto (ne ha a lungo sottolineato l'esigenza l'on. Caligaris presentatrice di appositi emendamenti), e la questione di una rappresentanza di tutti i gruppi politici in seno alla Prima commissione autonomia che dovrà istruire la bozza di nuovo statuto una volta che questa sia stata predisposta dalla Consulta Problema (posto con energia dai rappresentanti del Psd'Az).
Con l'approvazione della legge la seduta è stata tolta. (L.P.)
Il Consiglio è stato convocato per domani alle 10 per la prosecuzione dell'ordine del giorno.