CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 190 antimeridiana del
12 maggio 2006
Iniziato l'esame degli articoli della legge che istituisce l'ARPAS. Il centrodestra contesta la nomina dei direttore generale e del collegio dei revisori dei conti.
Cagliari, 12 maggio 2006 - "Avevamo lavorato in Commissione per varare un legge condivisa, ma l'emendamento presentato dalla Giunta e la discussione di ieri sera hanno generato fortissima delusione e contrarietà. Esprimiamo perciò un voto di astensione che può essere modificato sulla base della discussione che seguirà". Così l'on. La Spisa, capogruppo di Forza Italia, intervenendo per dichiarazione di voto sul passaggio agli articoli del testo della legge che istituisce in Sardegna - ultima regione in Italia - l'agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPAS). Due i motivi del contrasto tra maggioranza e opposizione: la nomina del direttore generale, che il centrodestra vorrebbe avvenisse con sistema concorsuale di pubblica evidenza e quella dei revisori dei conti, che, in quanto controllori del bilancio approvato dalla Giunta, dovrebbero essere - sostiene l'opposizione - competenza consiliare per esercitare il necessario controllo.
Contrarietà, questa, che rischia di generare un conflitto, il cui segnale è stato quello di far mancare, sul voto ad un emendamento, il numero legate. Determinando la sospensione dei lavori per mezz'ora.
La Spisa ha parlato di "Giunta arroccata sulle posizioni d'intransigenza e sul comportamento conforme della maggioranza", situazione che rischia di compromettere quel clima di collaborazione con l'opposizione favorevolmente sperimentato ieri con l'approvazione della legge sul commercio. Giudizio politico che è stato ribadito dall'on, Vargiu, capogruppo dei Riformatori, che ha definito "questa" Arpas un carrozzone burocratico, inadeguato "rispetto agli obiettivi condivisi".
Il presidente Spissu ha iniziato, in questo clima, la discussione degli articoli. Lo stesso on. Vargiu ha ribadito la necessità di varare una legge che affranchi uno strumento importante per il controllo della qualità della vita e della salute ambientale, compito ora affidato a alcuni enti preposti "che spesso agiscono in modo schizofrenico" e quasi mai permettono di avere informazioni adeguate e tempestive. L'Arpas messa in cantiere, tuttavia, rischia di risentire della "ipertrofica" burocrazia regionale che non consentirà all'Agenzia (se dovesse essere varata senza correzioni questa architettura) di essere snella ed efficace; anzi, il pericolo va oltre ("abbiamo a riguardo dubbi serissimi") sino alla ingovernabilità dello strumento.
Anche l'on. Rassu (FI) ha confermato il giudizio: necessaria l'agenzia, che colma una lunga vacanza, ma opportuni alcuni ritocchi sia organizzativi che di impostazione. Indispensabile che il Consiglio mantenga comunque il controllo, altrimenti sarebbe del tutto escluso da un'attività così importante.
Approvati, con l'astensione delle opposizioni, i primi tre articoli (finalità e funzioni) ma sull'emendamento aggiuntivo del terzo (che affida alla Giunta regionale l'approvazione del programma triennale e annuale dell'attività e il bilancio pluriennale e annuale), inizialmente firmato da tutti i gruppi (successivamente le firme del centrodestra sono state cancellate) l'opposizione non vota e fa mancare il numero legale. (adel)
Testo unificato "Istituzione dell'Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Sardegna "
Approvati gli articoli 4, 5 e 6. L'on. Pili (F.I.): questa Agenzia è il più grande carrozzone mai creato.
Cagliari 12 maggio 2006 - Prosegue in Consiglio regionale l'esame degli articoli e degli emendamenti del testo unificato sull'Istituzione dell'ARPAS. Alla ripresa dei lavori (era mancato il numero legale) l'on. La Spisa (F.I.) ha mantenuto, sull'emendamento 12, la richiesta di voto elettronico. Messo in votazione, l'emendamento è stato approvato. L'articolo 4 ( Sistema informativo regionale ambientale) è stato approvato (voto elettronico chiesto dall'on. La Spisa) senza discussione. Sull'articolo 5 (Programma delle attività) e sull'emendamento n. 2 (soppressivo totale dell'articolo 5) è intervenuto l'on. Vargiu (Riformatori) presentatore dell'emendamento. "In questo articolo 5 - ha detto il capogruppo dei Riformatori - si ha un'idea abbastanza chiara dell'articolazione pletorica ammalata di ipertrofia che il centrosinistra ha voluto dare all'Arpas". Per l'on. Vargiu la nuova legge rischia di istituire una quantità di direttori maggiore della somma di tutti i direttori presenti negli assessorati della Sardegna. Concorda l'on. La Spisa (F.I.) che si è soffermato anche sulle risorse stanziate per l'Arpas. "La copertura è di 980.000 euro, una cifra irrilevante rispetto al programma delle attività dell'Agenzia". Quindi, anche vista l'esiguità delle risorse, per La Spisa, l'Agenzia entrerà in funzione nella sua interezza molto tardi e, quindi, si tratta solo di un'altra operazione propagandistica di questa giunta e di questa maggioranza. Per l'on. Pili (F.I.) l'articolo 5 è la foto dell'obiettivo che la giunta si pone: incrementare la burocrazia per trasformare utili organismi in strumenti di potere. "L'ARPAS - ha detto - è il più grande carrozzone che la storia autonomistica ricordi". Per Pili, con questa Agenzia, si creano oltre 20 centri di potere ed è solo un'operazione propagandistica. Pili ha denunciato un ulteriore "arretramento del Consiglio regionale": il presidente Soru ieri è stato chiaro - ha aggiunto - ha detto che è improponibile che il Consiglio esprima qualsiasi potere di controllo sull'Arpas. Per Pili questo è inaccettabile. Sull'emendamento 2 (su cui commissione e giunta hanno dato parere negativo) l'on. La Spisa ha chiesto il voto elettronico. L'emendamento è stato bocciato. L'aula ha approvato l'articolo 5. Sull'articolo 6 (Vigilanza e controllo) è intervenuto l'on. La Spisa (F.I.) che ha sottolineato che la legge stabilisce un sistema molto forte di controllo da parte della giunta sull'agenzia. Si limita, quindi, il potere di controllo contabile da parte del Consiglio regionale, un precedente pericolosissimo. Il capogruppo di Forza Italia ha invitato la maggioranza a riflettere. Messo in votazione (voto elettronico palese) l'articolo 6 è stato approvato. (R.R.)
Arpas, approvati gli articoli 7 e 8
Cagliari, 11 maggio 2006 - Arpas: gli articoli 7 (Comitato provinciale per l'ambiente) ed 8 (organi dell'Arpas), sono stati approvati dopo lunga discussione. Numerosi gli interventi con una azione di forte critica da parte dell'opposizione e una serie di prese di posizione di sostegno alla legge da parte di numerosi rappresentanti della maggioranza. Al centro del dibattito la asserita pletoricità (da parte del centrodestra) della struttura della nuova Arpas, e le argomentazioni opposte del centrosinistra. L'on. Vargiu (Riformatori), che ha illustrato le ragioni del suo emendamento soppressivo all'articolo 7, ha dichiarato di voler fare "un appello al buon senso per dare ai sardi effettivamente un segnale di cambiamento e semplificazione". Di parere totalmente diverso l'on Alberto Sanna (Ds), presidente della Commissione Agricoltura, ("E' esagerato parlare di mostro burocratico", "Non ci sono nomine di partito e nemmeno centri di potere", "Vi chiamate riformatori ma non avete proposto alcuna riforma"); per Sanna il lavoro svolto nelle commissioni ha visto la collaborazione di tutte le componenti, maggioranza, opposizione e Giunta.
Fortemente critico l'on. Mauro Pili (Fi), per il quale se proprio si devono ricercare passate responsabilità "la legge nazionale istitutiva delle agenzie regionali per l'Ambiente è del 1994 ed al governo della Regione c'era il centro sinistra". "Questa norma fa ripiombare la Sardegna nella morsa delle burocrazia, non è una Agenzia snella, si tratta di un provvedimento anacronistico e antistorico".
"Quando non si hanno argomenti seri per ipotizzare modelli alternativi è facile cadere nel catastrofismo". Ha replicato l'on. Pietro Pittalis (Misto), il quale ha aggiunto"non si deve far scadere la discussione nel facile argomento delle responsabilità passate".
Accalorato l'intervento a favore dell'on. Giommaria Uggias (Margherita): "In commissione si era raggiunto un punto di incontro in nome di un interesse superiore, prendo atto che si è modificata quella posizione iniziale". Ha ricordato che la legge è il frutto del lavoro al quale ha contribuito anche l'opposizione, "la commissione aveva espresso un parere unanime". Uggias ha ricordato che l'unico punto di disaccordo in realtà "riguardava la questione dei revisori dei conti".
A favore anche il Presidente della Commissione Sanità Pierangelo Masia (Fas), per il quale sembrava esserci una complessiva disponibilità: "la maggioranza ha ascoltato e accolto tutti i suggerimenti e le osservazioni dei rappresentanti dell'opposizione". "Non si crea nessun carrozzone -ha aggiunto- questa legge è fortemente voluta, una legge innovativa rispetto a quanto hanno fatto le altre regioni e guarda ai reali bisogni della Sardegna".
L'assessore Dadea ha quindi accolto alcune osservazioni venute dall'opposizione ed ha proposto alcune modifiche orali.
Dopo l'approvazione, come detto degli articoli 7 e 8, il dibattito è proseguito con l'articolo 9. Sono intervenuti con giudizi fortemente negativi i consiglieri di opposizione Vargiu e Diana. (L.P.)
Legge istitutiva dell'Arpas: è polemica tra maggioranza e opposizione sul comitato regionale di coordinamento.
Cagliari, 12 maggio 2006 - Il ridimensionamento dell'organo principale dell'Arpas (da comitato di indirizzo - organo di programmazione indirizzo e verifica dei risultati che approva i bilanci e il regolamento organizzativo - a comitato di coordinamento - con funzioni pressa poco consultive) ha tenuto banco durante la discussione degli articoli della legge che istituisce l'Agenzia regionale per la protezione ambientale. Il centrodestra ha polemizzato sul fatto che, ancora una volta, la giunta abbia stravolto, introducendo emendamenti dell'ultimo momento, il lavoro delle Commissioni (Agricoltura e Sanità, in seduta congiunta) "sul quale - ha detto l'on. Pili (FI) - eravamo tutti d'accordo. L'Arpas "sta diventando una struttura combriccola" nella quale anche gli atti amministrativi sono tabù, non essendo più prevista la loro pubblicazione. La giunta "decide tutto in casa propria" e lascia fuori dalla porta il Consiglio.
Anche sul Comitato d'indirizzo, comunque, l'opposizione non era completamente d'accordo, "dal momento - ha detto l'on. Vargiu (Riformatori) - che l'indirizzo è dato dall'assessore e non serva un comitato, salvo per dirimere controversie nell'esecutivo". Dello stesso tenore gli interventi degli onorevoli Diana (An) e La Spisa (capogruppo di Forza Italia), che non hanno condiviso la fretta con cui le Commissioni hanno, ieri, dopo i lavori dell'aula, esaminato "senza approfondire" gli emendamenti.
L'emendamento (14) della giunta regionale riscrive l'intero articolo 9, sulle funzioni del Comitato di coordinamento, che non ha bisogno d'essere votato una volta approvato l'emendamento.
Sull'articolo successivo (10) che riguarda il direttore generale, c'è un'apertura: viene accolto infatti lo spirito - come riferisce in Aula - dell'emendamento presentato dall'on. Vargiu che chiede evidenza pubblica per la nomina. Ma il testo (comma 6) prevede, previa diffida, la nomina di un commissario ad acta "qualora il direttore generale non provveda agli atti di sua competenza". E l'on. Vargiu incalza: un direttore di fiducia che non fa il suo dovere "va preso a calci nel sedere e fatto accompagnare alla porta da un usciere". Questo per dire che la legge appare eccessivamente minuziosa nel descrivere situazioni che, a norma, mai si dovrebbero verificare e conferma - ha aggiunto Vargiu - l'abitudine a legiferare in maniera complicata sino al punto da rendere difficile l'applicazione della norma.
Avendo la discussione sforato i tempi previsti per l'approvazione del provvedimento, alle 14 il presidente Spissu ha convocato, sull'ordine dei lavori. Contrariamente al calendario si lavora anche al pomeriggio, a partire dalle 15,30. Previsione di chiusura, attorno alle 18. (adel)
Approvato anche l'articolo 10, che riguarda la disciplina del "Direttore generale" dell'Arpas
Cagliari, 12 maggio 2006 - Approvato, con la ripresa pomeridiana dei lavori dell'Aula, presieduti dall'on. Giacomo Spissu, anche l'articolo 10 con alcuni emendamenti della maggioranza, ma uno anche della minoranza. La seduta pomeridiana (cominciata puntualmente alle 15,30) è formalmente una prosecuzione di quella della mattinata, che era stata interrotta solo brevemente.
Il sì all'articolo, che è stato votato per parti, è venuto non senza discussione, animata prevalentemente dai consiglieri dell'opposizione. In particolare dai consiglieri on. Mauro Pili (Fi): "la legge potrebbe essere inficiata dagli emendamenti orali approvati questa mattina"; Uggias (Margherita): "E' prioritario stabilire se siano ammissibili gli emendamenti orali"; Contu (Fi), che dopo aver cominciato il proprio intervento ha rinunciato ben presto polemicamente a causa del disturbo proveniente dai banchi della maggioranza; Diana (An): "Come si può demandare ogni potere al direttore generale?"; La Spisa (Fi): "Forti preoccupazioni per l'eccessiva discrezionalità, una forzatura".
Approvato l'articolo 10, la discussione è proseguita sull'articolo 11. (L.P.)
Prosegue in Consiglio regionale il dibattito sul Testo unificato che prevede l'istituzione dell'ARPAS. Approvati gli articoli 11, 12, 14,15, 16. Bocciato l'art. 13 che prevedeva l'ufficio di direzione e di staff.
Cagliari, 12 maggio 2006 - Prosegue in Consiglio regionale il dibattito sulla legge istitutiva dell'Arpas. L'opposizione ha fortemente contestato l'emendamento n. 16 all'articolo 11 che, modificando il primo comma dell'articolo (collegio dei revisori dei conti), prevede che il collegio dei revisori sia nominato con decreto del presidente della Regione e non più, come previsto dall'articolo 11, dal Consiglio regionale (due revisori) e dalla giunta (uno). Sull'articolo e sull'emendamento è intervenuto l'on. Pili (F.I.) che ha sottolineato il comportamento dei colleghi della maggioranza che, in commissione, hanno approvato l'articolo e, poi, in aula hanno presentato un emendamento che sostiene l'esatto contrario di quanto approvato in commissione. Per Pili la maggioranza, con il suo silenzio in Aula, sta facendo capire che versa in un profondo stato di disagio. L'on. Vargiu (I riformatori) ha criticato l'atteggiamento della maggioranza che, con un emendamento sconfessa quanto deciso in commissione, ma ha sottolineato che condivide la scelta dell'emendamento n. 16 che mette in capo al presidente della Giunta la nomina dei revisori dei conti. Per l'on. Diana (AN) con questo emendamento il presidente della Regione diventa giudice monocratico che nomina il direttore generale dell'Arpas (controllato) e i revisori dei conti (controllori). Ma chi controlla - ha chiesto l'on. Diana - il direttore generale che ha un ruolo operativo e i cui bilanci non devono essere neppure pubblicati sul bollettino ufficiale? L'esponente di Alleanza Nazionale voterà contro l'emendamento 16. L'on. Cugini (DS) ha detto di apprezzare l'emendamento 16 e ha invitato i colleghi a non bisticciare sulla nomina di un revisore. L'on. Cugini ha ricordato che, con l'approvazione dell'emendamento 16, decade il comma 3 dell'articolo 11. L'on. La Spisa (F.I.) ha precisato che si tratta di una questione di principio: la parte decisionale e quella operativa non possono coincidere. Per il capogruppo di Forza Italia gli emendamenti presentati dalla maggioranza hanno stravolto la legge e delegittimano il Consiglio. L'on. Sanjust (F.I.) ha definito l'emendamento n. 16 un emendamento amorale. Quello che è successo con questo emendamento - ha aggiunto - fa emergere ancora una volta che il presidente della Regione vuole delegittimare il Consiglio e vuole far capire che decide solo lui. L'on. Masia (FAS) ha dato ragione all'on. Cugini: dopo l'approvazione dell'emendamento il comma 3 diventa superfluo. Sui toni usati, l'on. Masia ha detto di essere stupito. Perché - ha chiesto - quando una legge è approvata anche all'unanimità dalla commissione non può essere migliorata? Sia la commissione che la giunta hanno dato parere favorevole all l'emendamento 16. L'on. La Spisa (F.I.) ha chiesto la votazione elettronica. L'on. Artizzu (AN) , per dichiarazione di voto, ha dichiarato il voto contrario perché non si tratta di chi deve nominare il revisore dei conti, ma è un problema di espropriazione dal ruolo di controllo del Consiglio regionale. Il Consiglio ha approvato l'emendamento 16. L'aula ha poi approvato gli articoli 11 e 12 (articolazione e organizzazione dell'Arpas). All'articolo 13, che prevede l'istituzione dell'Ufficio di direzione e di staff, l'on. Vargiu ha presentato l'emendamento 9 che vuole sopprimere l'intero articolo. Per l'on. Vargiu (Riformatori) questo articolo è inutile e pericoloso. Oltre al gran numero di direttori previsti nella legge - ha detto - avete voluto istituire per legge anche l'ufficio di staff. Questo rappresenta un'ulteriore ingessatura a questa legge. L'on. Pacifico (DS) ha accolto le osservazioni dell'on. Vargiu e ha chiesto di accogliere l'emendamento n. 9. Parere favorevole anche da parte della commissione e della giunta. Il presidente Spissu ha messo in votazione l'articolo 13 che è stato bocciato dall'aula. Sull'articolo 14 (Direttore dell'area tecnico - scientifica e direttore dell'area amministrativa) l'on. Vargiu ha chiesto di sopprimere il secondo comma in quanto superfluo. Il Presidente Spissu ha concordato e ha messo in votazione l'articolo 14 (senza il comma 2) che è stato approvato dall'Aula. Il Consiglio ha approvato anche gli articoli 15 e 16 . R.R.
Approvata la legge che istituisce l'Agenzia regionale di protezione ambientale. Per la maggioranza: una buona legge. Per le opposizioni: il rammarico di votare contro.
Cagliari, 12 maggio 2006 - Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la legge che istituisce in Sardegna (ultima tra le Regioni) l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPAS). Giornata intensa per l'Aula, prima del rush finale per gli ultimi articoli. Nelle dichiarazioni di voto il centrosinistra la definisce una buona legge, L'ARPAS è - ha detto il relatore, on. Masia, presidente della Commissione sanità - è un'agenzia "snella" che risponderà alle attese dei sardi. Strumento di controllo ambientale, garantirà una migliore qualità della vita. Il testo finale (unificato rispetto al disegno di legge della giunta e alle proposte del gruppo Ds e della Margherita) è stato migliorato con opportuni "ritocchi", con il contributo delle opposizioni. "Sostegno convinto" anche da Progetto Sardegna - lo ha dichiarato l'on. Porcu, capogruppo - che il Commissione era rimasto alla finestra (astensione).
Giudizi opposti dal centrodestra: la legge non va, "abbiamo messo in campo un carrozzone" che realizza "una riforma fantasma" e "realizza l'ennesima azione di commissariamento del Consiglio"(Pili, FI), "non ci hanno consentito di migliorarla" (Diana, AN); "rammaricati di votare contro un provvedimento urgente e necessario ma squilibrato a vantaggio della Giunta" (La Spisa, capogruppo di FI). Il voto, comunque, è contro "questa legge" non contro la filovia istitutiva dell'agenzia.
A favore ha votato anche il Psd'Az, mentre, nel centrosinistra, l'on. Pittalis (Udeur) ha auspicato che "riprenda la collaborazione anche sugli altri tempi dell'agenda politica" con lo stesso impegno messo in campo in questi giorni e l'on. Caligarsi (Sdi-Rosa nel pugno) ha "accettato" che non sia stato introdotto il problema dell'inquinamento elettromagnetico, "ne parlerà l'Arcos" (l'agenzia delle comunicazioni).
Il dibattito finale s'è praticamente incentrato sul trattamento economico e sull'inquadramento giuridico del direttore generale e dei direttori delle due aree (tecnico-scientifica e amministrativa), emolumenti ridotti rispetto alla proposta iniziale che equiparava il direttore generale a quello delle Asl (percepirà, invece, il 70 per cento), e i direttori delle due al direttore sanitario ed amministrativo (percepiranno, invece, l'emolumento dei responsabili delle strutture complesse della sanità; mentre per le altre direzioni, di livello inferiore, il trattamento sarà quello dei responsabili delle strutture semplici. Lo stato giuridico si rifà alle succitate proposte funzionali delle Asl.
Infine un emendamento ha riscritto l'articolo 22 sulla norma finanziaria fissano in 980 mila euro le spese di attuazione della legge. Dotazione che ai più è passa affatto insufficiente. (adel)
I lavori del Consiglio regionale
riprenderanno mercoledì 17 maggio alle ore 10.00