CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 189 pomeridiana del 11 maggio 2006


Cagliari 11 maggio 2006 - Ha preso il via, questo pomeriggio, in Consiglio regionale l'esame del Testo unificato per l'istituzione dell'Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Sardegna. Il presidente del Consiglio regionale Giacomo Spissu ha aperto i lavori poco dopo le 17.  Approvata  a maggioranza dalle Commissioni Quinta (Agricoltura e ambiente) e Settima (Sanità), con l'astensione di Progetto Sardegna, il 18 gennaio 2006, l'ARPAS  (Agenzia per la protezione dell'ambiente in Sardegna) arriva in aula dopo un lungo confronto tra le parti politiche. Una sottocommissione, nominata ad hoc, ha predisposto un  testo unificato prendendo come base il disegno di legge 125 della giunta e le proposte di legge 51 (Ds, primi firmatario l'on. Lai) e 101 (Margherita, primo firmatario l'on. Biancu). Il lavoro è stato incentrato su alcuni temi principali: l'autonomia e l'autorevolezza scientifica dell'Agenzia; le prestazioni a favore dei privati compatibili con la sua imparzialità, il rapporto con gli enti locali e la sua organizzazione. Su questi "nodi critici" si è aperto un lungo dibattito che, in larga misura, ha confermato gli orientamenti della sottocommissione, mentre sulla forma di governo è stato adottato un "comitato d'indirizzo" come organo di programmazione, indirizzo e verifica in sostituzione del Consiglio superiore, composto da cinque membri eletti dal Consiglio regionale, come aveva previsto la sottocommissione.

Discussione approfondita anche sul personale, il cui stato giuridico ed economico sarà equiparato a quello della Sanità, tenuto conto del fatto che "la maggior parte del personale che confluirà nell'Agenzia e che opera negli attuali presidi multizonali di prevenzione è inserito nel comparto della sanità".

Il testo proposto consta di 23 articoli. In esso di definiscono finalità e natura giuridica, funzioni, gestione del sistema informativo, programmi, vigilanza e controllo, comitati provinciali per l'ambiente.

Il Comitato regionale di indirizzo, composto dagli assessori regionali dell'Ambiente e della Sanità, da tre componenti in rappresentanza degli enti locali eletti dal Consiglio delle autonomie, è organismo di governo (approva bilanci, regolamento interno, programma triennale e andamento dell'attività). Gli altri organi sono: il direttore generale e il collegio sindacale. Sono indicate, nell'articolazione, due aree: una tecnico-scientifica ed una amministrativa, con a capo due direttori che fanno staff col direttore generale.

L'articolazione territoriale è costituita da dipartimenti provinciali, con a capo un direttore nominato dal direttore generale. I dipartimenti si occupano, soprattutto, di controllo ambientale. Per disporre di eventuali, particolari competenze possono essere istituiti i dipartimenti specialistici regionali con lo scopo, fra l'altro, di omogeneizzare funzioni sull'intero territorio regionale.

Da un punto di vista retributivo i massimi dirigenti (direttore generali e direttori delle due aree) sono equiparati  al direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo delle Asl. Quanto al personale, sono assegnati all'ARPAS: il personale dei presidi multizonali di prevenzione, il personale del contingente del Ministero dell'ambiente preposto alle iniziative di assistenza tecnica, il personale del contingente del Ministero dell'ambiente preposto al progetto operativo difesa del suolo.

L'ARPAS potrà contare, come dotazione finanziaria, su almeno lo 0,4 per cento del fondo sanitario regionale destinato alla prevenzione, un contributo regionale annuale di funzionamento, finanziamenti per progetti speciali e una quota degli introiti per prestazioni verso privati o altri enti pubblici. (adel)

La relazione è stata svolta dal presidente della commissione Sanità Pierangelo Masia  (gruppo Federalista Autonomista Sardo) che ha detto che il Testo unificato, oggi all'esame dell'Aula, è arrivato dopo un lungo iter che ha visto anche una accurata concertazione. Il testo unificato fa la sintesi tra le diverse proposte arrivate in Commissione: la proposta di legge n. 51, primo firmatario l'on. Lai, la proposta di Legge n. 101, primo firmatario l'on. Mariuccia Cocco, il Disegno di legge n. 125 della giunta. Questa proposta di legge colma una grave lacuna perché la Sardegna è l'unica regione d'Italia a non essersi dotata ancora dell'Agenzia. Questo fatto negativo  ha permesso, però,  alla Sardegna di usufruire delle  esperienze delle altre regioni d'Italia e di creare così una agenzia fortemente avanzata che si caratterizza per l'autonomia, per l'autorevolezza, per la scientificità, per la terzietà e ha l'obiettivo di promuovere attività di prevenzione e di controllo per l'ambiente. Il compito delle Istituzioni è quello di proteggere l'ambiente e coordinare le azioni per concorrere a mantenere l'equilibrio esistente e migliorarlo. Per Masia è necessario tenere sempre presente il concetto Ambiente = sviluppo sostenibile. In questo testo licenziato dalla commissione - ha continuato Masia - si tengono presenti le preoccupazioni degli enti locali. L'Isola  rappresenta un unicum irripetibile che deve coniugarsi, però, con  una situazione economica non brillante. Questi due estremi possono unirsi? Sì, ha risposto Masia, è possibile un compromesso attraverso, per esempio, l'istituzione dell'Agenzia. Sta, infatti, per nascere un ente che creerà sviluppo e darà lavoro a 400 persone. Naturalmente - ha concluso il presidente della commissione Sanità -  come tutte le nuove leggi anche questo provvedimento è perfettibile, ma noi siamo certi che sarà una guida per la politica ambientale che questa maggioranza e questa giunta si vogliono dare e che consentirà di salvaguardare le politiche ambientali. Anche l'on. Gallus (Fortza Paris) vede con particolare favore l'istituzione dell'ARPAS. E' un momento importante -  ha detto - che la società attendeva da anni. La Sardegna deve recuperare il tempo perduto. Il ritardo risale al  1993 quando le Asl furono private di tutta una serie di competenze in materia ambientale. Adesso, finalmente, è arrivata la svolta che permette di superare la fase commissariale (il presidente Soru ha istituito l'agenzia con una ordinanza nel dicembre 2004)   ed è un punto di partenza per arrivare alla fase della completa attuazione della politica ambientale della Regione. Anche per l'on. Gallus il testo può essere migliorato ma è necessario quanto prima passare alla fase dell'operatività. L'esponente di Fortza Paris ha suggerito alcune modifiche al testo, per esempio,  per quanto riguarda la scelta della forma di governo dell'agenzia.  Fortza Paris preferirebbe privilegiare il criterio della rappresentatività rispetto a quello della managerialità. Sull'apparato burocratico, invece,  condivide la scelta di utilizzare personale di altre strutture che possono così portare la loro esperienza nel settore; è corretta , anche l'intenzione del decentramento degli uffici ed  è di particolare rilievo l'assistenza a favore degli enti pubblici. Al termine del suo intervento l'on. Gallus ha chiesto di evitare ogni contrapposizione e di approvare la legge nel più breve tempo possibile. Il consigliere regionale ha anche ringraziato tutti i commissari della  commissione sanità e, in particolare modo, quelli della minoranza che hanno garantito in commissione il numero legale e, quindi, di licenziare la legge senza ulteriori rinvii.  Anche l'on. Frau (Progetto Sardegna) ha sottolineato i ritardi con cui la legge arriva all'esame del Consiglio regionale. L'istituzione dell'Arpas - ha detto - cade in un momento in cui la nostra regione è sotto osservazione internazionale in materia ambientale. Da parte della VII e della V commissione c'è stato un grande lavoro: sono state esaminate tutte le normative, operato la  concertazione, fatto un grande lavoro di sintesi. L'auspicio è che il Consiglio nella sua interezza approvi , al più presto, il disegno di legge.  Pur riconoscendo la necessità di approvare la legge , l'on. Moro (AN), invece,  non ne condivide né l'iter né il traguardo. Eppure, ha detto, in questo momento la Sardegna ha l'opportunità di fare un'ottima legge anche perché nei mesi scorsi il Parlamento ha approvato una legge di riordino delle normative ambientali. Per l'on. Moro siamo di fronte a una grande opportunità ma le proposte esaminate dalla Commissione non sono certo proposte di riforma del settore. Per l'esponente di Alleanza Nazionale non è corretto il tipo di approccio di questa maggioranza e di questa giunta nell'affrontare le problematiche ambientali. "L'obiettivo più importante - ha sottolineato - è salvare l'ambiente dagli ambientalisti. Dico no a una politica ambientale chiusa al confronto, ai predicatori di catastrofi, a una visione esclusivamente tecnica o scientifica dell'ambiente". Per l'on. Moro ci vuole una politica ambientale aperta e dinamica, dove ci sia la massima informazione, la massima trasparenza e condivisione. Moro è stato critico con i sistemi tipo "assegnazione   delle bandierine colorate" che non hanno alcuna attendibilità scientifica, con le campagne terroristiche contro le antenne della telefonia mobile, sulle politiche della giunta contro l'energia eolica, sulla mancanza di una politica energetica. Inoltre, Moro ha detto di essere contrario alla proposta dell'esecutivo che vuole una Agenzia strutturata come "emanazione" del suo presidente. Ancora una volta - ha detto - viene riproposto lo schema dell'"uomo solo al comando" a discapito dell'organo collegiale e il ruolo del Consiglio regionale è assolutamente marginale. (R.R.)

Apprezzamento da parte dei rappresentanti del Centrosinistra (ma anche con la condivisione del Psd'Az),  forti critiche da parte del centrodestra che ritiene inadeguato il provvedimento per i fini che vuole raggiungere: su questo canovaccio continua a svilupparsi il dibattito (presiede i lavori dell'Aula il presidente on. Giacomo Spissu) sulla legge istitutiva dell'Arpas (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente in Sardegna). Dibattito per altro approfondito che si dipana sul piano della concretezza, senza toni accesi né sopra le righe.

"Una legge equilibrata", è stato il giudizio del presidente della Commissione agricoltura, Alberto Sanna (Ds), che dopo aver ricordato il lavoro significativo svolto dalle due commissioni di merito nel dare sintesi adeguata alle tre proposte di legge iniziali, ha sottolineato l'ampia concertazione svolta con le parti sociali ed il confronto fattivo con la Giunta regionale. "Quale agenzia si prefigura?" ha sottolineato Sanna, "Si tratta della prima vera Agenzia di cui si doti la Regione sarda", "Un modello in cui sono chiari e distinti compiti e funzioni dei vari organismi". Particolarmente significativo, per Sanna l'equilibrio fra le due figure del Direttore generale e del Comitato regionale di coordinamento. "Un giusto equilibrio fra una gestione chiara e trasparente e l'esercizio della funzione di controllo".

Positivo sostanzialmente anche il giudizio dell'on Maria Grazia Caligaris (Misto-Sdi-Rnp) che ha espresso vivo apprezzamento per il lavoro delle commissioni ed ha sottolineato l'urgenza del provvedimento che colma un vuoto importante. Ha tuttavia sottolineato la necessità di un adeguato raccordo fra il nuovo organismo, l'Arpas appunto, e il futuro Arcos (che dovrebbe sostituire il CoReRat), per quanto riguarda gli aspetti ambientalistici derivanti dalle frequenze radiotelevisive e della telefonia. "La legge in esame non affronta adeguatamente questi aspetti forse perché ancora non c'è ancora l'Arcos", ha sottolineato la Caligaris, ma "l'Arcos dovrà prevedere tuttavia una appropriata concertazione con l'Arpas per quanto concerne il tema dell'inquinamento elettromagnetico derivante dalle trasmissioni radio-Tv-telefonia".

"Il Psd'Az" voterà a favore della legge", questa la posizione espressa dal rappresentante sardista Giuseppe Atzeri, presidente del Gruppo misto. "E' una buona legge, che dà buone prospettive, e che colma un vuoto importante". Esprimendo soddisfazione per il fatto che si sono accolti molti dei suggerimenti e delle proposte della propria parte politica, Atzeri ha sottolineato che sono state individuate soluzioni strategiche per garantire equilibrio fra i vari organismi, ed ha sottolineato "che l'Arpas può operare bene proprio per la posizione di terzietà in cui è stata collocata".

Molto positivo anche il giudizio dell'on. Giommaria Uggias (Margherita): "Il lavoro fatto è di buona qualità", "con un'Agenzia autonoma", e una articolazione unitaria di funzioni e di soggetti". Dopo aver ricordato il vuoto che questa legge va a colmare e l'attesa per questo provvedimento, Uggias ha ribadito che "si intercettano le diverse esigenze politiche e territoriali, in maniera virtuosa in un quadro coordinato". L'agenzia, come ha ricordato Uggias "crea anche occasioni importanti di lavoro qualificato in un settore di grande importanza quale quello ambientale".

Decisamente critico l'on. Pier Paolo Vargiu (I Riformatori). "Una legge molto attesa che si risolve in uno strumento del tutto inadeguato". Così come per i provvedimenti contro l'inquinamento da amianto, secondo Vargiu, pieni di comitati e sottocomitati ("Siamo in attesa di conoscere i risultati sul campo"), "anche la legge sull'Arpas è piena di direttori e sottodirettori, comitati e sottocomitati". "L'Arpas un'Agenzia? Assolutamente no, è un ministero ammalato di elefantiasi, una cosa colossale: nello scrivere questa legge si è usato il peggio della vostra cultura burocratica". Meglio sarebbe stato, ha proseguito, una struttura snella, che si poteva eventualmente implementare nel tempo a seconda delle esigenze reali. "Andate avanti e approvatevela -ha concluso- ma è uno strumento inadeguato e fallimentare rispetto agli obiettivi".

"Un lavoro importante", invece nel giudizio dell'on. Peppino Balia (Fas), che ha sottolineato come "all'intervento esasperato dell'on Vargiu, faccia da contraltare l'apprezzamento da parte del rappresentante del Psd'Az". Sottolineando l'importante lavoro svolto dall'Aula in questa sessione consiliare con leggi importanti, ha decisamente respinto le critiche provenienti dai banchi dell'opposizione. "E' giusto e opportuno affrontare con rapidità questo tema rilevante, e approvare questa legge anche se può contenere qualche incongruenza", così come "E' opportuno che l'Arpas sia sottoposta al controllo della Giunta". Per Balia "l'approvazione di questa legge rappresenta un grosso passo avanti, la risposta a una importante esigenza".  Il dibattito prosegue con gli ultimi interventi e la replica della Giunta. (L.P.)

 

Conclusa, con l'intervento dell'assessore della difesa dell'ambiente, Tonino Dessì, la discussione generale sulla legge istitutiva dell'Arpas, l'agenzia regionale per la protezione ambientale. "Arriviamo buoni ultimi - ha detto - e concludiamo una vicenda iniziatasi nel 1993, che ha subito, tuttavia, nell'ultimo quinquennio un'accelerazione per la cresciuta sensibilità ai problemi ambientali, le nuove politiche europee e la comparsa, nella nostra Costituzione, con la revisione del titolo V, della parola 'ambiente' che assume pertanto valore costituzionale". In Sardegna le cose sono andate a rilento e solo nel settembre 2002 - ha ricordato Dessì - il commissario regionale per l'emergenza idrica (il presidente Pili) ha nominato un commissario per evitare di perdere le quote di premialità del quadro comunitario di sostegno; in realtà l'agenzia non ha mai funzionato, è rimasta chiusa in una stanza, con a capo un geologo, neppure dirigente. Rispolverata dal presidente Soru, è stata creata la prima task force ("a spese dell'assessorato dell'ambiente") e nominato il direttore generale e si è dato impulso legislativo. Strumento di difesa ambientale a tutela del cittadino, l'agenzia "ricompone funzioni, strutture e personale dispersi fra enti  che non si sono mai parlati" controbilanciando l'originaria impostazione sanitaria (derivante dai presidi multizonali di prevenzione) con una più netta e dichiarata vocazione specialistica ambientale. L'agenzia comporterà costi superiori probabilmente alle previsioni (per il momento è prevista una sorta di variazione di bilancio spostando le risorse da Sanità e Ambiente), ma - ha concluso - qualunque spesa garantisca una migliore qualità della vita e la tutela, in semso ampio, della salute sarà affrontata col giusto senso di responsabilità.

In precedenza erano intervenuti l'on. Oppi (Udc) e l'on. Lai (Ds). Oppi ha  ricordato che la legge sull'Arpa era stata approvata all'unanimità, anni fa, dalla Commissione sanità, ma "discrepanze di vedute" a livello di assessori non avevano permesso di portare il provvedimento in aula. Successivamente il presidente Pili aveva attivato, in forma commissariale l'Agenzia. La legge, una volta approvata, dovrà attendere gli stanziamenti necessari; nel frattempo l'Arpas rischia di diventare un carrozzone, assorbendo Sar (agrometeorologia) e Progemisa (attività geologiche). Un tentativo di inserire anche l'Igea non è andato a buon fine per l'intervento (opportuno) del presidente Soru. A questo punto anche l'Udc - ha affermato Oppi - desidera che la legge veda la luce; ci sarà, poi, tempo e modo di correggere le cose che non vanno; ma ci sarà finalmente un quadro di riferimento. Si chiude un capitolo, rimasto aperto, nella passata legislatura,  a causa delle "convergenze anomale" che non hanno consentito di mettere, alla vicenda, la parola fine.

Questa "è una legge bipartisan sui contenuti e sull'urgenza", ha detto, a sua volta, l'on Lai. Giusto arrivare subito all'approvazione, anziché "limare il testo all'infinito per ridurre le differenze". La legge mette in campo uno strumento importante perché consentirà di valutare, con autorevolezza scientifica, l'inquinamento ambientale rispondendo a molte paure della gente che sinora non sono state fugate. Una legge - ha aggiunto Lai - che "avvicina gli enti locali alle istituzioni" consentendo di dotare le Province di strumenti operativi che chiamano in causa l'Agenzia, per emergenze o normali controlli del territorio, senza dover passare per la Regione. Quanto al carrozzone, l'ARPAS è tutt'altra cosa. Inglobare Sar e Progemisa, infatti, costituisce un passo obbligato "perchè porta nel sistema pubblico ciò che pubblico di fatto è già". E, quanto al personale, esso è insufficiente rispetto alla funzione di garanzia. Serviranno, secondo l'on. Lai, altre professionalità. Infine, sui dipartimenti provinciali, l'on. Lai si è detto d'accordo: perché, se si crede nell'architettura amministrativa, gli enti intermedi non possono essere svuotati delle competenze.

Conclusa la discussone generale c'è stata una breve interruzione, chiesta dall'on. La Spisa (FI) per mettere a punto alcuni emendamenti che le commissioni Sanità e Ambiente, in forma congiunta, hanno esaminato a tarda sera.

Domani i lavori riprenderanno alle 9,30 e alle 10 il Consiglio voterà il passaggio agli articoli (23) della legge che dovrebbe essere approvata entro la mattinata. (adel)


Il Consiglio proseguirà i suoi lavori domani alle 9.30