CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 188 antimeridiana del
11 maggio 2006
In apertura di seduta il presidente ha comunicato l'avvenuta presentazione di:
Cagliari 11 maggio 2006 - Il Consiglio regionale ha proseguito l'esame del Testo unificato "Disciplina generale delle attività commerciali". La seduta si è aperta sotto la presidenza dell'on. Claudia Lombardo. Dopo alcune sospensioni, l'Aula ha votato il passaggio agli articoli. Sull'articolo 1 (principi generali e finalità) e sugli emendamenti presentati, sono intervenuti gli onorevoli Pisano (Riformatori) che da detto di essere perplesso e ha sottolineato i grandi ritardi con cui si approva una legge sul commercio; Diana (AN) che, dopo aver dichiarato la sua insoddisfazione, ha affermato che il Testo Unificato più che una legge è un regolamento. Il relatore della legge l'on. Sabatini (La Margherita) e la giunta hanno dato parere favorevole sugli emendamenti 18 e 19 (presentati dall'on. Capelli). L'emendamento 19 (sopprimere alla lettera g del comma 3 le parole "senza scopo di lucro") è stato approvato (voto elettronico palese: presenti 64, votanti 52, sì 52, astenuti 12). Anche l'emendamento 18 (alla lettera g del comma 3 dopo le parole "il comune" sono aggiunte le parole "enti pubblici e privati") è stato approvato. All'articolo 2 "Requisiti per l'esercizio dell'attività commerciale" sono stati presentati gli emendamenti 7, 34, 8 (21 e 37). Sull'articolo e sugli emendamenti sono intervenuti: l'on. Diana (AN) che ha ribadito il suo voto di astensione perché è una legge che non fornisce risposte ma deve essere approvata per colmare i gravi ritardi che ha la Sardegna in materia. L'esponente di Alleanza Nazionale ha invitato l'assessore a presentare al più presto un'altra legge sul commercio; l'on. Pittalis (Misto) ha detto che non è il momento delle polemiche ma è il momento di costruire e ha sottolineato l'encomiabile sforzo comune di maggioranza e opposizione per approvare la legge; l'on. Capelli (Udc) ha detto di votare a favore degli emendamenti e dell'articolo 2 in quanto c'è la necessità di approvare questa legge. L'on. Sabatini, a nome della commissione, ha dato parere favorevole sugli emendamenti 7, 8 e 37 mentre ha chiesto il ritiro degli emendamenti 34 e 21 che sono stati ritirati. L'emendamento 7, presentato dall'on. Capelli, (la lettera C del comma 4 è soppressa) è stato approvato ( voto elettronico: presenti 56, votanti 53, sì 53, 3 astenuti). Sono stati approvati anche gli emendamenti 37 e 8 e l'articolo 2. All'articolo 3 (Definizioni) sono stati presentati gli emendamenti 9, 10, 6, 28. L'on. Capelli (Udc) ha dato un parere fortemente negativo sul comma 5 dell'articolo 3 . L'esponente dell'Udc ha invitato a mantenere la definizione di centro commerciale prevista nella legge Bersani. Per l'on. Capelli questo comma crea "un neo" in una buona legge. La commissione e la giunta hanno dato parere favorevole agli emendamenti 9, 10 e 28, contrario all'emendamento 6. L'emendamento 9 (presentato dall'on. Capelli) è stato approvato (voto elettronico palese: presenti 51, votanti 48, sì 48, 3 astenuti). Approvato anche l' emendamento 10. Bocciato dall'Aula l'emendamento 6. L'articolo 3 è stato approvato. Il Consiglio ha votato a favore anche dell'emendamento aggiuntivo n. 28. Nessun consigliere regionale è intervenuto sull'articolo 4 (tipologie di esercizi commerciali) e sugli emendamenti presentati (4, 11, 2, 5, 13, 12, 33, 3 e 27). La commissione ha dato parere favorevole sugli emendamenti 33, 3 e 27, contrario sul 4, 5, 13, 12. L'on. Sabatini ha chiesto il ritiro degli emendamenti 11 e 2. Sull'emendamento 33, presentato dalla giunta regionale su cui la commissione ha dato parere favorevole, l'assessore ha chiesto di sospenderlo per un'ulteriore riflessione. L'on. Lombardo ha ricordato che, essendo un sostitutivo parziale, si sarebbe dovuto sospendere l'intero articolo 4. L'on. Sabatini ha chiesto qualche minuto di sospensione dei lavori dell'Aula. Alla ripresa dei lavori l'on. Capelli ha ritirato gli emendamenti 11 e 2. Il Consiglio ha approvato gli emendamenti 33, 3, 27 mentre ha bocciato gli emendamenti 4, 5, 13 e 12. L'articolo 4 è stato approvato. (R.R.) Dall'articolo 5 in giù, sino all'articolo 43, si è andati avanti speditamente. Sull'articolo 5 (orari di vendita) raccomandazione dell'on. Caligaris (Sdi-Rosa nel pugno)per un'attenta e rigorosa vigilanza sugli orari di lavoro ("evitiamo schiavitù e precariato") e sul posto di lavoro per i portatori di handicap. La garanzia di "condizioni umane" richiederebbe di inserire - ha detto - clausole di salvaguardia, già contenute - ha precisato l'on. Capelli (Udc) - nei contratti di lavoro. Verifiche e sanzioni devono essere costanti. Quanto alle retribuzioni, "pagano più i grandi dei piccoli"; ma anche in questo caso le eventuali violazioni vanno accertate e punite. Sull'articolo 6 (pubblicità dei prezzi), l'assessore, su un'osservazione dell'on. Capelli, propone di inserire (emendamento orale) che "le vendite sottocosto sono vietate". Ma l'on. Uggias (Margherita) fa notare che la disciplina del sottocosto esiste, segue determinate procedura, prevede l'elencazione dei prodotti (frequenti i casi di prodotti alimentari in scadenza) e, soprattutto, è richiamata al comma 3 dell'articolo 7 (vendite straordinarie). Sull'articolo 8 (programmazione urbanistico-commerciale) l'estensore del testo parla di "desertificazione" delle aree urbane; un lapsus, evidentemente, richiamato dall'on. Uggias. Meglio: spopolamento.
Poi, di filato, sino all'articolo 14, che disciplina il commercio su aree pubbliche. L'on. Serra (Fas-Comunisti italiani) propone che siano riservati posteggi liberi per artigiani di prodotti tipici ("la storia, la tradizione e la cultura si difendono anche così"), dai tottonai, ai "castagnari", ai ramai, che finora hanno campato come ambulanti e che ora - con la disciplina delle aree pubbliche - possono in qualche modo "accasarsi". Emendamento accolto. Il resto della legge viene approvato, articolo per articolo, con grande rapidità e con voto quasi concorde, confermato, al voto conclusivo, dalle dichiarazioni: si esprimono a favore, oltre all'on. Sabatini (Margherita), relatore, anche l'on. Capelli (Udc), che tuttavia non condivide che, sulle medie superfici di vendita sia stata soppressa una "classe" (lettera c del comma 3 dell'articolo 4) che preveda 800 metri quadrati nei centri fra 10 e 50 mila abitanti. Penalizza i paesi di questa dimensione "rispetto alla città con oltre 50 mila abitanti, creando un monopolio a favore di queste ultime". Oltre i 10 mila, infatti, la superficie media prevede un massimo di 2500 mq.
Favorevoli al provvedimento anche gli onorevoli Rassu (FI) e Pisano (Riformatori); ora si può parlare di politica del commercio, grande assente, per anni, dal Palazzo. E la conferma della volontà di riavviare il motore (il commercio resta, per addetti e fatturato, una delle componenti essenziali del tessuto produttivo sardo) è arrivata dall'assessore De Pau, impegnata, ha detto, a difendere un settore in crisi. Il Consiglio ha approvato con voto praticamente unanime (66 a favore, due astenuti) il testo unificato (disegno di legge 90 della Giunta e proposta di legge 178 dei Ds) della legge sul commercio. Apprezzamento bipartisan, sia per un provvedimento che colma, anche se con otto anni di ritardo, una vistosa lacuna, sia per i suoi contenuti, frutto di un lavoro proficuo in Commissione Sesta (presidente l'on. Giovanni Giagu) sia della maggioranza che dell'opposizione. Apprezzamento espresso anche dall'assessore De Pau. Più che critiche, qualche perplessità. La legge - è stato detto - non è perfetta e va migliorata. Risposta dell'assessore: se qualcosa non va (è previsto un periodo di monitoraggio) la riporteremo in aula per migliorarla. (ADEL)
I lavori riprendono nel pomeriggio, alle 16,30.