CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 185 pomeridiana del 4 maggio 2006


In apertura di seduta il presidente ha comunicato la presentazione di:


La seduta pomeridiana del Consiglio regionale, sotto la presidenza dell'on. Claudia Lombardo, è cominciata con ritardo a causa del protrarsi della riunione della Conferenza dei Capigruppo convocata per la calendarizzazione dei lavori (e che ha avuto momenti di serrato confronto fra i rappresentanti dell'opposizione ed il Presidente della Regione).  Sempre il maxi collegato all'attenzione dell'aula ed in particolare l'articolo 4 (tasse su aerei e natanti da diporto) ed i relativi emendamenti. Dopo gli adempimenti di rito (su cui vi è stata la vibrata protesta dell'on Mario Floris che chiedeva la lettura integrale del processo verbale, mentre il presidente di turno, Lombardo, sottolineava che si era seguita la prassi consueta)  è stata chiesta dai banchi della minoranza la verifica del numero legale che tuttavia è stato confermato.

Superati questi episodi polemici, i lavori sono quindi proseguiti regolarmente con la discussione generale sull'articolo. Il primo intervento, estremamente critico, quello dell'on Attilio Dedoni (Riformatori), che esprimendo le proprie contrarietà sulle proposte dell'esecutivo ("non sono fonte di risorse finanziarie adeguate", "L'azione della Giunta è improduttiva") si è chiesto come si possa perseguire un reale sviluppo turistico con tali iniziative. Circa la presunta scarsa produttività del Consiglio, Dedoni ha ribadito "che non è vero che il Consiglio non lavora abbastanza, il consiglio lavora nella misura in cui è posto in condizione di lavorare; non si può lavorare a cottimo ma occorre lavorare bene, anche facendo funzionare le commissioni che hanno tanti provvedimenti dell'opposizione da esaminare".

Critico anche l'on Fedele Sanciu (Fi) "Una tassa incomprensibile" - ha detto - "L'unico obiettivo sembra essere una tassa sul lusso, per fare cassa a tutti i costi". Sanciu l'ha definita una tassa demagogica e pericolosa, perchè non incentiva certamente il turismo di alto livello".

Negativo il giudizio del successivo oratore, l'on. Pier Paolo Vargiu (Riformatori) per il quale sarebbe opportuno cercare di comprendere gli effetti ipotizzati dalla Giunta e il peso dei destinatari del provvedimento. "Se è come sembra una tassa di scopo c'è ben poca ragionevolezza; le tasse dovrebbero drenare risorse per fornire servizi".

Un giudizio positivo sul maxi collegato è stato quindi espresso dall'on. Siro Marrocu(Ds), per il quale si tratta di una legge importante. "Si potevano seguire due strade: tante diverse leggi o un unico provvedimento articolato". Per Marrocu, "questa della fiscalità regionale è un pezzo della vertenza complessiva con lo Stato giustificata da una situazione di emergenza", Magari fra un anno, ha soggiunto, "si può verificare lo stato di emergenza e apportare qualche modifica". Quanto al rapporto fra le forze politiche, il capogruppo Ds  ha sottolineato "che si è lavorato bene". "Per questo ha soggiunto, riferendosi alla riunione dei capigruppo, mi auguro che questo percorso di confronto in Consiglio e in commissione si concluda nello stesso clima". "Mi auguro -ha detto- che l'incidente in Conferenza dei capigruppo possa essere superato".  (L.P.)

Il dibattito è proseguito con l'esame ancora dell'emendamento 141 che riscrive l'articolo 4 del maxicollegato col quale si introduce l'imposta regionale su aerei privati e imbarcazioni (e navi) da diporto. L'opposizione è critica su un provvedimento che è destinato, da un lato, a non rimpinguare le casse della Regione (stimato un introito di otto milioni) e, dall'altro, non costituisce un richiamo politico. Un provvedimento di difficile attuazione, perché, ha detto l'on. Mario Floris (Uds-gruppo misto), non si chiarisce chi dovrà controllare le imbarcazioni (più facile per gli aerei, visto che gli aeroporti sono pochi) ed esigere il pagamento del balzello ("forse ci penserà la gloriosa marina sarda?") considerato che sarà necessaria un'assidua sorveglianza ("saranno riattate le torri spagnole?"). L'articolo 4 è, a suo dire, più che un provvedimento legislativo, "un regolamento da condominio".

L'on. Artizzu (An), che non ha apprezzato l'esternazione del presidente Soru in conferenza dei capigruppo ("i consiglieri sono poco presenti in aula e nelle commissioni"), lamenta invece la sua assenza e si chiede "da quale pulpito venga la predica", considerato che il presidente si vede poco. Ripeterà tale considerazione in tutti i successivi interventi.

L'on. Capelli (Udc) ironizza sul fatto che l'assenza del presidente riporta in aula serenità e confronto, condividendo il giudizio della collega Marrocu: "in aula si è lavorato molto e bene". Meno d'accordo sui contenuti dell'articolo in discussione: così confuso il testo che chiede di conoscere i consulenti che lo hanno confezionato.

Sulla conferenza dei capigruppo è ritornato l'on. Biancareddu (Udc): "Mai visto - ha detto, riferendosi a Soru - un presidente della Regione che umilia presidente del Consiglio e capigruppo". Le assenze di qualche consigliere? Rientrano nel mandato perché servono a raccogliere le istanze dei territori ed a preparare gli interventi politici.

L'on. Diana (An) ha chiesto all'assessore se dovranno pagare anche le barche appoggio (i tender) dei panfili e delle barche d'altura; perché, di solito, queste stanno in rada e quelli approdano ma, di solito misurando meno di 15 metri, non dovrebbero pagare.

Si discute dell'emendamento 33, soppressivo totale dell'articolo 4, che l'on. La Spisa (FI) definisce "confuso e contradditorio e ancora incompleto" nonostante sia alla terza stesura, sottolineando che il carico tariffario delle imbarcazioni aumenta e nessuno è disposto a vedersi mettere le mani in tasca.

L'on. Contu (FI) ironizza e chiede che il personale regionale che dovrà provvedere all'esazione dell'imposta indossi un'uniforme arancione ("come i guardiani di Sant'Efisio") per poter essere notati da lontano. Si chiede come si farà a pagare l'imposta entro le 12 ore, altrimenti fioccano le penali: se una barca approda al pomeriggio, troverà l'esattore a notte fonda?

"Stiamo facendo gli interessi della Corsica", afferma l'on. Dedoni (Riformatori) che si attrezza di porti e non di tasse. "Demenziale perdere il miglior turismo, quello della tasca buona";mentre l'on. Randazzo (Udc) commenta gli effetti dell'iniziativa Soru, ripresa sulla stampa nautica sia per i molti dubbi di costituzionalità dell'imposta, sia perché rende - così è scritto nelle riviste - "la Sardegna sempre meno accessibile" e si parla di "stangata" contro la nautica.

L'assessore Pigliaru afferma che la giunta è consapevole dei dubbi avanzati da alcuni costituzionalisti; il problema "è enorme", ma non è possibile consentire che i non residenti non lascino in Sardegna un solo euro.

L'emendamento 33 (soppressivo dell'articolo 4) viene bocciato.

Stessa sorte ha l'emendamento 189 che si proponeva di cassare l'emendamento 141, cioè la nuova stesura dello stesso articolo. Ma prima, per dichiarazione di voto, sono intervenuti l'on, Capelli (Udc) che chiede una via "legittima" perché la Regione introiti risorse da chi "utilizza il territorio"; un'alternativa costituzionale è il bollo per le auto non residenti, oltre una certa cilindrata, che, fra l'altro, "usano l'ambiente"; l'on. La Spisa (FI) per il quale chiunque, chiamato a predisporre un provvedimento del genere, lo avrebbe scritto meglio; l'on. Diana (An) che suggerisce di ottenere roialties sul "passaggio", nel metanodotto, di 5 miliardi di metri cubi; "sarebbe un introito di ben altra portata"; mentre gli onorevoli Dedoni (Riformatori) e Artizzu (An) chiedono di rispettare sia la vocazione turistica dell'isola, sia, in legge, di rispettare la classificazione del codice della navigazione. (adel)

Per l'on. Artizzu (AN) la giunta, con l'articolo 4 del maxicollegato, sta facendo ridere tutta l'isola. Il capogruppo di AN ha sottolineato, ancora una volta, l'assenza in aula del presidente Soru. Il presidente della Regione - ha detto l'on. Artizzu - accusa i consiglieri di disertare il Consiglio e poi non è mai presente. Esaminando l'articolo 4, l'esponente di AN ha detto che è troppo generico, che i veri ricchi non pagheranno (perché arrivano a terra con il tender), che non si capisce cosa si intende per navi da crociera e chi deve pagare. L'on. Dedoni (I Riformatori) ha definito l'articolo 4 "inopportuno" e ha chiesto il  massimo rispetto per ogni componente l'Istituzione. Molto critico sull'articolo 4 anche l'on. Liori (AN) che ha chiesto di ritirare questa parte della legge. Messo in votazione, l'emendamento 190 è stato bocciato. I lavori sono stati sospesi per mezz'ora. Il presidente Spissu ha convocato una conferenza dei capigruppo per decidere come proseguire i lavori. (R.R.) 

Alla ripresa dei lavori sono stati bocciati dall'Aula gli emendamenti:  191 (Diana e più), 192 (Ladu e più),  193 (La Spisa e più) e  194 (Vargiu e più). Sull'emendamento 141, presentato dalla giunta  (sostitutivo totale dell'articolo 4), l'on. Sanjust (F.I.) ha chiesto all'aula di accettare un emendamento orale per estendere l'esenzione dell'imposta anche alle imbarcazioni a carattere sportivo. L'assessore Pigliaru ha detto di essere favorevole. L'on. Diana (AN) ha concordato con l'emendamento orale ma ha chiesto che la presentazione degli emendamenti orali non costituisca una prassi consolidata. L'on. Artizzu (AN) , per dichiarazione di voto, ha detto che l'articolo 4 arreca un danno gravissimo all'industria turistica sarda e ha accusato la giunta di imporre delle tasse ma di non sapere neanche a chi riferirle. L'on. Capelli (UDC) ha dichiarato che non parteciperà al voto sull'emendamento 141, né al voto finale della legge. Non voto più - ha detto - perché non riconosco al maxicollegato dignità di legge. Messo in votazione l'emendamento 141 è stato approvato.      (R.R.)         

Sull'articolo 5, che concerne l'istituzione del Fondo di sviluppo e coesione territoriale, da costituirsi con il 75 per cento dei proventi derivanti dalle entrate fiscali su seconde case, aerei e natanti da diporto si è sviluppato un ampio dibattito presso che conclusivo dell'intera legge. Almeno così è stato indicato da diversi oratori.

E così è stato preannunciato dall'on Pier Paolo Vargiu (Riformatori) che ha definito il proprio intervento "ultima occasione dialettica per cercare di fare un ragionamento attorno alla legge". Per Vargiu, "una parte importante delle difficoltà che si sono incontrate non sono da ricercare nella responsabilità della minoranza, e forse neppure del Consiglio", C'è in ballo la questione del "rapporto che dovrebbe intercorrere fra maggioranza e opposizione". Vargiu ha parlato di "un disagio importante nel dialogo con la maggioranza. Spesso essa -ha detto- coinvolge l'opposizione per farlo diventare sponda di disagi all'interno dello stesso centro sinistra". "E' stato un errore rinunciare ad un confronto serio nel merito".

L'on Pisu (Rc) si è soffermato sull'articolo 5, considerato molto importante ed atteso da molta parte della popolazione sarda. "Ci sono due "Sardegne" che viaggiano a velocità diverse, le imposte serviranno ad aiutare quei comuni svantaggiati". Perchè tante "cassandre in consiglio"? si è chiesto. Ha concluso invitando l'aula a valutare con attenzione gli emendamenti presentati dal suo gruppo.

Ha poi preso la parola l'on Mario Floris (Misto-Uds) che ha detto essere quello che si sta registrando un momento importante per il futuro del modello di Regione che si desidera realizzare. "Solo attraverso la mobilitazione generale si sarebbe potuto impedire la nascita di un progetto egemonico come è questo maxi collegato". Dopo aver rivendicato che deve sempre esserci "il primato della politica" in quanto è essa che seleziona gli interessi attraverso la rappresentanza delle forze politiche, Floris ha dichiarato che "l'elezione diretta del presidente della Regione non può annullare l'istituzione autonomistica". "Il risultato sarebbe -ha aggiunto- smantellare la Regione che avevamo costruito". Il dibattito è quindi proseguito con l'esame dei numerosi emendamenti. (L:P:)

Chiarimento tra il presidente Soru e il Consiglio per le dichiarazioni fatte dal presidente nel corso della conferenza dei capigruppo del pomeriggio, dichiarazione che avevano determinato la reazione, in aula, di alcuni consiglieri. Soru si è detto preoccupato "per essere stato travisato"; le parole usate a proposito dell'attività del consiglio non erano sicuramente offensive e sono state sicuramente travisate. Intendeva semplicemente dire, il presidente, che erano stati presi impegni con la gente e, per rispettarli, bisognava lavorare con intensità e profitto per garantire leggi di migliore qualità ed in maggior numero.

Apprezzamento, per l'intervento del presidente, è stato espresso dall'on. Capelli (Udc): si può lavorare  meglio - ha detto - e ciò sarà possibile sia favorendo il confronto che programmando in maniera condivisa i lavori.

In precedenza l'on. La Spisa era intervenuto sull'articolo 5 che istituisce il fondo regionale per lo sviluppo e la coesione territoriale, destinando le risorse generate dalle nuove imposte al riequilibrio fra zone costiere e zone interne. In realtà - ha detto il capogruppo di Forza Italia - si tratta di "una sostanziale ipocrisia" (nel bilancio2006 non è previsto nulla); è un modo "di mostrare i denti allo Stato" se non si risolverà la controversia su Irpef e Iva colpendo i non residenti; ma la probabile "iniquità" appesantisce la norma che, se venisse dichiarata illegittima, "indebolirebbe la Sardegna nella vertenza con lo Stato".

"Delusa e sfiduciata" l'on. Caligaris, che fa un bilancio (in rosso) dei primi due anni di legislatura; sempre più difficile dare risposte alla gente. Non si parla  solo di maxicollegato ("l'approvazione di un emendamento non modifica il giudizio") ma del sistema "che non funziona" e che richiede una nuova legge elettorale per raddrizzare la baracca, riequilibrando i poteri fra esecutivo e legislativo. I superpoteri del presidente condizionano la vita parlamentare e non aiutano il confronto. Si parte dal presupposto "che la maggioranza debba avere sempre ragione" perché si confondo "i numeri con la ragione", ma non è così. Saltati i rapporti tra giunta e Consiglio, "mi chiedo se la mia presenza in quest'aula sia utile oppure no" ha concluso, denunciando il distacco tra "questa" politica e i cittadini.

Gli onorevoli Dedoni (Riformatori) e Scarpa (Psd'Az) avevano ripreso, invece, la "vicenda Soru", chiedendo rispetto per l'aula, ma anche che ciascun consiglieri - che non dev'essere legittimato da altri - rispetti se stesso.

L'articolo 5 è stato approvato, insieme a un emendamento che, a proposito dell'articolo 19 della legge 37 sul piano straordinario del lavoro corregge in parte la Finanziaria, consentendo che le risorse disponibili non siano destinate solo al completamento di opere pubbliche, ma mantengano la destinazione originaria di creare nuovaoccupazione.

Un invito a rimboccarsi le maniche ed a "pensare seriamente come governare l'isola" è arrivato dall'on. Vincenzo Floris; "dobbiamo dare risposte vere alle attese della gente", ha detto ricordando il momento di emergenza economico e sociale,che colpisce soprattutto la Sardegna centrale. La tensione civile nella rivendicazione delle entrate erariali non deve calare, anche se "essere costretti a scendere in piazza per rivendicare un diritto sancito dallo Statuto, che è legge costituzionale" dimostra come lo Stato sia poco propenso a riconoscere all'isola il dovuto.

Altro nodo da sciogliere l'emendamento 164 (Caligaris) all'articolo 3 che mira a esentare i figli di emigrati non nati in Sardegna dalle imposte sulle seconde case in zone turistiche di mare. L'emendamento e l'articolo erano stati sospesi stamattina per consentire alla giunta di approfondire il discorso. Dal punto di vista tecnico - ha spiegato l'assessore Pigliaru - la richiesta potrebbe determinare difficoltà a livello di Unione europea. Ma l'on. Marrocu, capogruppo Ds, e l'on. Biancu, capogruppo della Margherita hanno forzato la mano: se c'è debolezza, hanno detto, essa riguarda già il coniuge. Tanto vale estendere l'esenzione ai figli tanto per non creare, ha detto l'on. Dedoni (Riformatori) figli e figliastri. L'emendamento è passato all'unanimità. (adel)

 Dopo aver approvato i singoli articoli, prima del voto finale, per dichiarazione di voto, sono intervenuti: l'on. Marrocu (DS), che ha espresso soddisfazione per il documento e per il grande lavoro fatto dal consiglio regionale. Mi auguro - ha detto - che domani i giornali diano il giusto spazio all'approvazione del maxicollegato e non solo alle polemiche nate dopo la conferenza dei capigruppo per le dichiarazioni del presidente Soru. Vorrei che la gente capisse che questa legge ha dato risposte al mondo del volontariato, dei precari, che si parlasse delle risorse date ai comuni, allo sport e alle riforme che questa legge porta in molti settori. L'on. Artizzu (AN) ha dichiarato che voterà contro perchè è una legge che parte da posizioni di fondo anche condivisibili ma che contiene tanti aspetti negativi e grandi imprecisioni e che lancia il messaggio di una "Sardegna non accogliente". Rivolgendosi al presidente Soru, il capogruppo di An ha detto che vorrebbe che il presidente della Regione non fosse sempre un "Presidente contro", ma che fosse un "presidente che governa per gli altri". L'on. La Spisa (F.I.) ha espresso il voto contrario e ha detto che sul piano personale accetta le dichiarazioni del presidente Soru, ma non sul piano politico dove le scuse tardive non contano. Vota contro il DL anche il gruppo dei Riformatori. L'on. Vargiu ha chiesto una riflessione sul fatto che dopo 5 mesi di discussione, all'ultimo momento, sono stati approvati due emendamenti orali. Forse - ha detto - ha ragione il presidente Soru: qualcosa non va.  L'on. Pinna (Progetto Sardegna) voterà a favore della legge che rappresenta un importante momento di questa stagione autonomistica. Per Pinna dichiarare che l'approvazione di questa legge rappresenta la crisi dell'esperienza parlamentare è sbagliato. L'on. Licheri (PRC) ha dichiarato il voto favorevole al maxicollegato. Con l'approvazione di questo Disegno di Legge - ha affermato - la Finanziaria prende corpo. Il DL 216 è in sintonia con la nuova fase di governo e ha dimostrato che la maggioranza è compatta. Voterà a favore del DL 216 anche il gruppo SDI-SU. L'on. Ibba ha dichiarato che è una buona legge che contiene iniziative giuste. L'on. Scarpa (Misto - Psd'az) ha chiesto maggior rispetto. Solo con il confronto si può migliorare la qualità della produzione normativa. I sardisti, però, non sono soddisfatti della qualità che c'è stata sino ad oggi. Per Scarpa è necessaria una nuova stagione di confronto. L'on. Balia (Fas) ha espresso un giudizio positivo sul maxicollegato, voterà a favore, anche se - ha detto - la giunta a volte si è dimostrata distratta e insensibile.    L'on. Secci (La Margherita) ha affermato di votare a favore del provvedimento che ha un valore molto alto. Il presidente della commissione Bilancio ha detto di essere orgoglioso del provvedimento che il Consiglio si appresta a varare. Rivolgendosi al presidente Soru ha sollecitato la modifica, in tempi brevissimi, della legge di contabilità.  E' poi intervenuto il Presidente della Regione Renato Soru che ha ringraziato il Consiglio per aver approvato questa legge di cui la giunta va orgogliosa. Con un confronto più pacato, più sereno, più rispettoso - ha detto - saremo in futuro capaci di fare anche leggi migliori. Rivolgendosi all'on. Artizzu ha sottolineato che la politica vuol dire anche scegliere tra diversi interessi, ma scegliere non vuol dire essere "contro".  Messo in votazione, il maxicollegato è stato approvato dal  Consiglio regionale  (presenti 53, votanti 52, sì 40, no 12, 1 astenuto). Il Consiglio ha approvato anche il Documento 12/A Commissione paritetica Stato - Regione Sardegna , rinnovo dei componenti di espressione regionale e l'ordine del giorno n. 1 (Pinna e più) con il quale il Consiglio regionale esprime parere favorevole sulla nomina di due componenti della Commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto.  (R.R.)    


I lavori del Consiglio riprenderanno mercoledì mattina alle 10.