CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 183 pomeridiana del 3 maggio 2006


Cagliari, 3 maggio 2006 - Pomeridiana.

 

Vicende e contenuti del maxicollegato "segnano la fine, in maniera umiliante e devastante, della democrazia parlamentare e autonomista e consegnano la Regione "nelle mani dell'autoritarismo e dell'assolutismo più spregiudicato e senza regole". Lo ha detto l'on. Mario Floris (Uds - gruppo misto) intervenendo in apertura di seduta pomeridiana prima della sospensione dei lavori per mancanza del numero legale. Floris ha affermato che, in Consiglio, "sono venute meno anche le garanzie regolamentari" mentre la stessa attività dell'assemblea è "sacrificata alla visione monoteistica della politica e delle istituzioni", senza alcun atteggiamento di dissenso, pena la stessa sopravvivenza consiliare. Secondo l'on. Floris, la politica messa in campo è "solo dispensatrice di poteri" che applica "l'arte della furbizia" e soprattutto "la regola del più forte". In questi giorni "si sta consumando l'affossamento dei buoni principi" che determina sconfitta della politica e vittoria della sopraffazione, "disprezzo delle regole e fallimento di un progetto politico". Quanto all'azione politica messa in campo dal maxicollegato, l'on. Floris ricorda che la giunta chiede competenze che sono già comprese nelle sue potestà istituzionali, creando il sospetto che l'esecutivo legiferi su problemi che non conosce. La seduta è stata sospesa per mancanza del numero legale.  (adel).

Alla ripresa dei lavori rapida approvazione degli articoli 19 bis e 19 ter. Il primo riguarda interventi contro la trichinellosi ed a favore degli allevatori, ed il secondo interventi di edilizia riguardanti l'Ersu di Cagliari. Si è quindi passati all'esame dell'articolo 20, Trasporti, su cui si è aperta una vivace discussione con molti interventi da parte dell'opposizione. Particolarmente critico l'on. Vargiu (Riformatori) che ha lamentato con forza l'assenza dell'assessore ai Trasporti Broccia, proprio su un articolo particolarmente delicato e in una fase di grande difficoltà per i trasporti aerei che palesa un fallimento di fatto del regime della continuità territoriale. "Le procedure per i bandi per la continuità non hanno dato le garanzie che erano state annunciate", "Il Consiglio regionale ha diritto di sapere che cosa succede della continuità territoriale, con voli annullati e la compagnia di bandiera esclusa dalla Continuità".

Argomento questo che ha polarizzato  anche l'intervento dell'on. Mario Floris (Misto-Uds Sardi uniti), estremamente critico nei confronti della Giunta e della Maggioranza. "Sembra di aver fatto un passo indietro di 20 o 25 anni, quando il Consiglio decise di dire basta alle leggi omnibus", ha detto Floris; "Non un maxi collegato, ma un casotto", ha aggiunto provocatoriamente. Floris ha dichiarato che a suo giudizio "Il Consiglio non ha più alcun ruolo, nel momento in cui il presidente continua a ritenere ricevibile di tutto e di più". Riferendosi alla continuità territoriale ha affermato che non è stata svolta la necessaria mediazione fra Alitalia e Meridiana, e che tutte le decisioni sono in capo al Presidente della Regione: "siamo umiliati da questa situazione che non è degna dell'Assemblea regionale".

Al duro intervento di Floris ha replicato brevemente il Presidente del Consiglio. "Non condivido molta parte del suo intervento". Il Consiglio continua a fare ciò che ha sempre fatto: esaminare le leggi, discuterle punto per punto e approvarle o respingerle, ha precisato il presidente.

Intervento di contestazione anche da parte dell'on. Amadu (Udc) ("Stiamo perdendo diritti che credevamo acquisiti, stiamo perdendo il diritto di viaggiare"). Accusando la Giunta di gestione fallimentare del settore dei trasporti aerei, Amadu ha lamentato che "questa Assemblea è lasciata nella totale ignoranza".

Ha, infine, replicato l'Assessore Broccia, nel frattempo arrivato in Aula. Dopo aver ricordato che proprio ieri è entrato in vigore il regime della Continuità territoriale, ha precisato che il Governo non ha stanziato fondi sulla legge 144, ma ha anche ritenuto che sulle rotte per Roma e Milano potevano essere imposti gli oneri di servizio pubblico. Per le altre rotte previste per il regime di Continuità sono disponibili 15 milioni. Per queste si stanno svolgendo gli opportuni adempimenti. L'assessore ha smentito che Alitalia non abbia presentato la domanda: "l'ha presentata in ritardo". Per quanto riguarda i disagi di questi giorni Broccia ha giudicato negativamente il comportamento Alitalia, che avrebbe consegnato tardi l'elenco dei propri titoli di viaggio in modo da far volare i passeggeri con le altre compagnie. Sono tuttavia in atto contatti fra Meridiana e Alitalia. La situazione, ha tuttavia aggiunto il rappresentante dell'esecutivo, sta tornando alla normalità. "Con la nuova continuità ci saranno più voli e più posti". Qualche disagio potrà aversi ancora per qualche giorno.

Per dichiarazione di voto ha ripreso la parola l'on. Floris (Misto - Uds Sardi uniti), che ha sottolineato che sei mesi prima della scadenza della Continuità, l'anno scorso, l'opposizione preavvertì la giunta, la quale si mosse però in ritardo.

L'articolo 20 è stato infine posto in votazione e approvato per alzata di mano.

Si è quindi passati all'esame dell'articolo 21, riguardante disposizioni varie. E' intervenuta l'on. Caligaris (Misto - Sdi - Rnp) che ha auspicato l'elezione rapida del nuovo difensore civico. Successivamente l'on. Capelli (Udc) ha sottolineato che "l'articolo 21 è emblematico di tutta la legge in discussione. Con i soli emendamenti all'articolo si modificano ben 14 leggi". Per Capelli "questo non è il modo di legiferare. Con troppa facilità il Consiglio abdica al suo ruolo". (L.P).

Nonostante l'articolo 21 del maxicollegato alla Finanziaria sia abbastanza complesso ed eterogeneo, il dibattito in aula s'è incentrato soprattutto sull'emendamento 155 (Balia più 6 consiglieri di maggioranza) che proroga da 18 (come previsto dalle legge 8 "salvacoste") a 25 mesi l'approvazione del piano paesaggistico regionale. Un terreno di scontro considerato che la giunta sarebbe invece orientata a rispettare i tempi inizialmente indicati che scadono il 25 maggio prossimo.

Ma procediamo con ordine. Ritorna in ballo il difensore civico (richiamato dall'emendamento 129 dell'on. Licheri) nell'intervento dell'on. Pisu (Prc) che si è lamentato del tentativo di "cancellare questa figura", la cui utilità è riconosciuta, soprattutto a tutela delle classi più deboli. Pisu si sentirebbe umiliato - ha detto - se durante la sua presidenza della Seconda commissione (diritti civili) si andasse in questa direzione. Umiliato e offeso per il fatto che si sarebbe cercato di bypassare la Commissione escludendola dal parere qualora vi fosse intesa tra i capigruppo. La contromossa è stata quella di esitare, all'unanimità, una proposta di legge che ribadisce la necessità dell'istituto, superando lo stallo degli accordi politici ("si attende che qualche magistrato vada in pensione per nominarlo?") trasversali.

Per i metodi "dittatoriali" del presidente Soru ("tutto ciò che vuole è legge; i legislatori sono di fatto estromessi dalla prassi legislativa non potendo neppure intervenire") nascerebbero, secondo l'on. Sanciu (FI), le tensioni della maggioranza e il clima di nervosismo che condiziona il Consiglio. La giunta - ha aggiunto Sanciu - detta regole e prescrizioni che non hanno attinenza con la realtà locale e le aspirazioni della gente, aumentando lo scollamento fra politica e opinione pubblica. Il modo di concepire l'urbanistica rappresenta una di queste remore: la "maniacale tutela ambientale" viene percepita come un freno allo sviluppo.

L'on. Cappai (Udc) ha sottolineato come, "con un colpo di spugna" (le disposizioni contenute nel maxicollegato) Soru si è proposto di eliminare tutte molte leggi. La confusione è tale - ha detto - che "invito il presidente Spissu a ritirare il provvedimento, tutto intero".

L'on. Balia (Misto -  Sdi - Rosa nel pugno) ha illustrato l'emendamento (155) che susciterà qualche tensione in maggioranza: si prevede un prolungamento del "salvacoste" ed un ritardo nell'approvazione del Piano paesaggistico regionale, che ha bisogno di ulteriori valutazioni anche sotto il profilo giuridico (alcune disposizioni sarebbero in odore d'illegittimità).

Infatti - ha spiegato l'oratore - se è "abbastanza condivisibile" la filosofia della Giunta quando si vuole tutelare il patrimonio ambientale, storico e paesaggistico, il regime esasperato dei vincoli rischia di creare non solo situazioni di conflitto (con le amministrazioni locali, che si vedono espropriate del diritto costituzionale di gestione del territorio; con quei cittadini che hanno maturato diritti messi in forse; con alcune attività economiche, come l'agricoltura, che uscirebbero dal provvedimento fortemente ridimensionate) ma di bloccare lo sviluppo del territorio. Esiste poi un rapporto artificioso, dal punto di vista legislativo, tra salvacoste (legge 8) e disegno di legge (206) del collegato che contiene le norme del Piano, una sorta di sussidiarietà che non poggia su convincenti basi giuridiche.

Anche l'on. Cuccu (Udc) è in linea con Balia. Ha ricordato come, negli otto incontri a livello provinciali effettuati dalla Quarta commissione, siano state raccolte solo proteste e forti preoccupazioni. La "stretta" imposta dei vincoli alle attività edilizie (anche per le norme che dovrebbero regolare le costruzioni rurali) imporrà uno stop insopportabile; il territorio sarà messo sottovetro, come una reliquia, e diventerà - di fronte a un'economia che langue - del tutto improduttivo. Molto discutibile anche il criterio che la giunta sembra orientata ad adottare sui "livelli" dei vincoli, cioè sulla gradazione degli stessi. Non compare una "carta dei livelli", come dire che la individuazione dei gradi di vincolo saranno conosciuti più in là. Decisione - ha concluso Cuccu - che non ha precedenti.

Un accenno al comma 2 dell'articolo 21 che riscrive l'articolo 45 della legge sul volontariato "sperando che metta fine a una querelle che non condivido" (il nodo è costituito dalla gestione del fondo di solidarietà, che il mondo del volontariato rivendica); poi anche l'on. Masia (Misto - Sdi - Rosa nel pugno) si è tuffato nell'urbanistica (è cofirmatario dell'emendamento 155) chiedendo al Consiglio di ascoltare chi, al debutto del Governo Prodi, chiede che il Parlamento si riappropri del ruolo, che si dica basta alle leggi decise altrove per approvare le quali è richiesta alla maggioranza "solo l'alzata di mano". E' il caso della disputa sui tempi del Piano paesaggistico regionale, necessario ma da non approvare affrettatamente. L'esigenza di fermarsi a riflettere è frutto di una serie di considerazioni, ma è anche - ha detto Masia - l'occasione per affermare la centralità del Consiglio come organo legislatore, trovano una linea di possibile convivenza tra la difesa ambientale e quelle attività economiche che all'uso corretto del paesaggio di collegano. (adel)

 L'on. Moro (AN) ha annunciato, sull'emendamento 155, il voto a favore di Alleanza nazionale perché "è un atto di giustizia nei confronti della Sardegna". L'on. Maninchedda (Fas) ha messo in guardia il Consiglio sul trasferimento della funzione legislativa in capo all'esecutivo: "se questo accade torniamo indietro di tre secoli". Maninchedda ha chiesto alla giunta ulteriori chiarimenti sugli indirizzi che intende perseguire in materia di paesaggio. Per l'on. Vargiu (I Riformatori) con il maxicollegato non si è fatto un buon servizio alla chiarezza delle leggi. Mi auguro - ha detto - che un'esperienza del genere in futuro non si ripeta.  Il capogruppo dei Riformatori ha sollecitato il voto sul difensore civico. L'on. Davoli (PRC) ha sottolineato la necessità che nella fase tra l'adozione e l'approvazione del Piano regionale paesaggistico sia garantita l'intensità dei vincoli di salvaguardia presenti nella Legge n. 8 e che si tenga conto dei risultati degli incontri avuti dalla commissione Urbanistica con gli amministratori locali. L'esponente di Rifondazione si è anche soffermato sul problema della precarizzazione del lavoro. L'on. Marrocu (DS) ha respinto le accuse fatte dall'on. Floris (UDS) nel suo intervento. "Non è accettabile - ha detto - che un collega offenda tutti noi. Il Consiglio non è succube di un tiranno". Sull'emendamento 155 l'on. Marrocu ha invitato i firmatari a ritirarlo. (R.R.)  "E' il tema più caldo per qualsiasi regione, ma soprattutto per la Sardegna che punta sul territorio, sull'ambiente e sulla tutela del paesaggio come occasione di sviluppo", così l'on. Giorgio La Spisa, intervenendo sull'emendamento 155 e sull'articolo 21 . Sostenendo l'esigenza che su temi così importanti vi sia un confronto limpido e senza chiusure, soprattutto nei confronti delle prerogative degli enti locali. Tutti siamo interessati alla difesa del nostro ambiente, ha aggiunto, per questo occorre confrontarsi senza remore; "Nessuno intende portare il far west nelle nostre coste".

E' a questo punto intervenuto l'assessore all'Urbanistica, Gian Valerio Sanna, che ha ricordato l'iter seguito dal piano paesaggistico, che ha trovato origine in una legge lungamente discussa, quindi il dibattito è proseguito sulle linee guida da cui è quindi partito un lavoro estremamente intenso, di cui spesso non è stato dato adeguato riconoscimento. Da lì ha ancora ricordato Sanna, l'approvazione di uno schema che nella sua elaborazione ha dovuto scontare una certa riservatezza per garantire uguale dignità a tutti i territori. Sono state quindi fatte le conferenze nelle varie zone dell'isola, ed è stato aperto un periodo di ampia partecipazione. Il dibattito è stato ampio, e c'è stata ampia partecipazione dei comuni che hanno espresso le loro osservazioni, perché, ha detto la programmazione urbanistica si deve conseguire insieme. Sono stati rispettati i tempi che ci si era dati, e adesso è tutto pronto, non si può modificare il percorso legislativo.

E' stato a questo punto messo in votazione l'emendamento 147, che è stato approvato. Sull'emendamento 130 è intervenuto l'on. Maninchedda (Fas) che ha replicato ad un precedente intervento dell'on Marrocu: "Prima della disciplina viene la coscienza", ha detto ed ha aggiunto rivendicando la piena libertà di scelta.

Concluso l'esame degli emendamenti sostitutivi o soppressivi, l'articolo 21 è stato approvato per alzata di mano.

Il dibattito è quindi proseguito sugli emendamenti aggiuntivi. Sono intervenuti ancora l'on. Uras (Prc),  e l'on Marrocu: "In nessuna occasione ho parlato di disciplina; ma su argomenti così importanti se non c'è accordo e condivisione significa che non c'è maggioranza: ma non credo che sia così". (L.P.)

Il Piano paesaggistico regionale ha polarizzato ancora  il dibattito sul maxicollegato alla Finanziaria. Il "movente", l'emendamento 155 presentato dall'on. Balia (Sdi - Rosa nel pugno) e da altri sei consiglieri di maggioranza (Ibba, Masia, Maninchedda, Uras, Davoli e Pisu). Vola anche qualche parola di troppo; giudicato "pesante" l'intervento dell'on. Capelli (Udc) che parla di "pizzini" e messaggi subliminali all'interno della maggioranza e azzarda l'esistenza di contropartite.

Sull'emendamento Balia il centrodestra chiede il voto segreto. Ma l'on. Manichedda si tira fuori: dichiarandosi insoddisfatto delle risposte ricevute dall'assessore e dai suoi silenzi su alcuni aspetti della vicenda ("ho il diritto di sapere"), annuncia che si asterrà dal voto, perché non vuole nascondersi dietro il voto segreto, ma intende assumersi tutte le responsabilità del caso.

L'on. Cugini (Ds) è rammaricato perché si è persa, a suo dire, un'occasione di confronto; ricorda che gli imprenditori galluresi hanno, nei giorni scorsi, affermato che non c'è stato alcun blocco nell'edilizia; tuttavia ritiene che l'assessore sia convinto dell'utilità di far compartecipare le amministrazioni locali alle scelte; ritiene anche che molte cose dette dall'assessore diventeranno norme a beneficio dell'economia sarda".

"Non stiamo votando contro la legge, ma per migliorarla", afferma l'on. Masia (Sdi - Rosa nel pugno) tra i firmatari dell'emendamento, ma giudica deludenti le risposte ricevute ai quesiti posti; mentre per l'on. Mario Floris (Udc - gruppo misto) "il Piano poggia su norme inesistenti, la legislazione che lo sostiene è piena di contraddizioni". Il risultato potrebbe essere vanificato da raffiche di ricorsi dei cittadini.

Dall'on. Balia l'invito all'on. La Spisa perché ritiri la richiesta di voto segreto: "vorrei votare l'emendamento e prendermi le mie responsabilità", dice rammaricandosi del fatto che il dibattito si sia spostato "dall'aula nei corridoi". Evidente il malumore nella maggioranza, anche le assenze - dice - possono essere un termometro. Assolutamente deludente, comunque, la replica dell'assessore.

L'on. La Spisa (FI), apprezzando "la presa di posizione netta del collega Balia", accetta di ritirare la richiesta che, per quanto inusuale, viene accettata dal presidente. Si parte, perciò, con le dichiarazioni di voto che il voto segreto aveva gelato (in quel caso si può dichiarare solo l'astensione).  

L'on. Rassu (FI) voterà a favore e reclama il diritto della gente a poter disporre della proprietà. Si riferisce soprattutto ai vincoli per l'edilizia rurale che, con la polverizzazione dei poderi, rischia di non consentire alcuna edificazione. L'on. Atzeri (Psd'Az) considera la legge "truffaldina", condivide l'emendamento e si rammarica che i proponenti "abbiano mostrato i muscoli", ma al perentorio richiamo della maggioranza sia rientrati nei ranghi. Resta il dissenso della gente, che non condivide "la filosofia museale" della Giunta. (adel)

 Molto critica l'opposizione sull'intervento dell'assessore G.V. Sanna che ha replicato dicendo che  non era sua intenzione omettere niente, ma il tempo di 10 minuti non ha consentito di dare tutte le risposte . L'esponente della giunta ha ribadito che l'esecutivo è a disposizione della commissione e del Consiglio per fornire ogni chiarimento. L'on. Capelli (Udc), annunciando il voto favorevole all'emendamento 155, ha sottolineato che  da parte dell'opposizione  non c'è nessuna intenzione di strumentalizzare il voto. L'on. Diana (AN) ha annunciato la sua astensione. L'esponente di Alleanza Nazionale ha detto di essere meravigliato dal comportamento di Rifondazione. Diana è stato molto critico anche sull'intervento dell'assessore che - ha detto - non ha sciolto nessun dubbio. L'on. Marrocu (DS) ha chiarito che i Ds non "arretrano" davanti al Piano Paesaggistico; i democratici di sinistra voteranno contro l'emendamento perchè ritengono - ha detto Marrocu - che lo scopo dell'emendamento sia stato raggiunto. Per l'on. Sanciu (F.I.) il ritiro della richiesta di voto segreto è la prova che la minoranza è sempre alla ricerca del dialogo. Il voto sull'emendamento sarà positivo perché "scegliamo il male minore". L'on. Uras (PRC) ha detto che Rifondazione non si fa indirizzare dall'on. Marrocu . "Continuerò a votare liberamente su tutte le cose di cui sono convinto". Sull'emendamento 155 l'on. Uras ha annunciato il voto contrario. Votano, invece,  a favore l'on. Vargiu (I Riformatori e l'on. Mario Floris (UDS) che ha detto che, a volte, anche il dibattito più acceso lascia dei segni positivi. Per Floris il tono dell'assessore G.V. Sanna  è cambiato:  da sprezzante  è diventato più  conciliante e ha affermato di voler collaborare con il Consiglio. L'ex presidente della Regione ha invitato la giunta a non respingere l'emendamento e a riflettere che non ci sono i tempi e che le procedure sono sbagliate. L'on. Artizzu (AN) ha ditto di aver deciso di astenersi anche se  sarebbe più logico non partecipare addirittura al voto. Per Artizzu il vero problema è che continua a mancare il dialogo. L'on. Uggias (La Margherita) ha espresso il voto contrario all'emendamento e ha ribadito la sua fiducia all'assessore Sanna. L'on. Maninchedda (FAS) ha formulato una domanda secca all'assessore Sanna: la giunta trasmetterà la delibera di piano alla commissione, prima di adottarla? Maninchedda ha chiesto una risposta che, però, non è arrivata. L'on. Porcu (Progetto Sardegna) ha espresso il voto contrario per tre motivi: coerenza, equità (saranno messi sullo stesso piano tutti i comuni della Sardegna) fiducia nei confronti della giunta. L'on. Ibba (Misto - Sdi SU), invece si asterrà , mentre l'on. Licheri (Prc) ha espresso il voto contrario all'emendamento 155. L'on. Balia (FAS) ha sollecitato la risposta dall'assessore Sanna, appoggiando la richiesta dell'on. Maninchedda. Balia ha, però, affermato che se la domanda dovesse rimanere senza risposta voterebbe a favore dell'emendamento.  Si astiene, invece, l'on. Liori (AN) che ha invitato tutti i colleghi a fare lo stesso. L'on. Biancu (la Margherita) ha espresso il voto contrario all'emendamenbto che è ormai senza fondamento dopo le risposte della giunta. L'on. Biancu ha sottolineato la compattezza della maggioranza. L'on. Cuccu (UDC) voterà a favore dell'emendamento anche perché l'assessore sta prendendo impegni che non può rispettare.

Messo in votazione l'emendamento 155 è stato bocciato (presenti 67, votanti 60, maggioranza 31, sì 25, no 35, 7 astenuti).


I lavori del Consiglio riprenderanno
domani mattina alle ore 10.