CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 182 antimeridiana del
3 maggio 2006
Cagliari, 3 maggio 2005 - Antimeridiana.
I lavori del Consiglio sono ripresi puntuali questa mattina sotto la presidenza del Presidente Giacomo Spissu, con la discussione dell'articolo 19. Una lunga serie di provvedimenti dedicati agli interventi nei settori dell'Istruzione, dello spettacolo, cultura e sport. Diversi gli emendamenti collegati a questo articolo.
Intervenendo nella discussione generale sull'articolo e sulle proposte di modifica, l'on. Maria Grazia Caligaris (Misto-Rnp) ha focalizzato la propria attenzione da un lato sull'esigenza di una maggiore chiarezza nella stesura dei testi di legge ("I continui rimandi ad altre normative indicate solo per numero non agevolano certo la trasparenza") e per altro verso sul problema particolare dei disabili che svolgono attività sportiva, che occorrerebbe tutelare con maggiore chiarezza.
"Importante la distinzione fra contributi allo sport e sponsorizzazioni a favore delle società professionistiche", è stato il giudizio dell'on. Ciriaco Davoli (Rc), che ha sottolineato l'importanza dei settori contemplati in questo articolo del Maxi collegato. Anche per Davoli, "bisogna assicurare il diritto di cittadinanza dei disabili nello sport", così come è necessario per altro verso "sostenere adeguatamente i musei sparsi sul territorio regionale grazie all'impegno ed ai sacrifici di tanti giovani".
Estremamente critico il rappresentante di Alleanza Nazionale, on. Mario Diana: "Siamo al mercatino delle pulci", "Quando si pensa al maxicollegato si pensa a interventi di alto spessore, qui niente di tutto ciò". Diana ha chiamato in causa i consiglieri di Centrosinistra, "sono i responsabili principali; tanto è vero che il comma 5 è totalmente riscritto dal loro emendamento 153", e contro i banchi di Rc: "State facendo passare di tutto, da 50 anni si danno aiuti alla casa Gramsci".
Dura replica dall'on. Paolo Pisu (Rc). "L'on Diana fa solo disfattismo senza proporre qualcosa di utile". Pisu ha sottolineato l'importanza delle iniziative contenute nell'articolo 19: le iniziative in ricordo di Gramsci non possono essere ridotte a un mero fatto di particolarismo politico, "tanto è vero che esiste l'International Gramsci Society" a New York, presieduta da un docente universitario americano, che intende promuove l'anno gramsciano nell'isola.
Conclusa la discussione generale il presidente ha annunciato l'avvio delle votazioni. Per dichiarazione di voto sull'articolo è intervenuto l'on Marrocu (Ds), che annunciando il proprio voto favorevole ha illustrato brevemente il proprio emendamento 153 , sul trasferimento di competenze nel settore e il sostegno ai giovani che hanno maturato esperienze e professionalità in questo settore con le cooperative.
Ha replicato ancora Diana (An) per il quale non vi è alcuna ragione per approvare l'emendamento 153. (L.P.)
L'emendamento 153, proposto dalla maggioranza, che riscrive per intero il comma 5 dell'articolo 19 del maxicollegato alla Finanziaria (interventi a favore di istruzione, spettacolo, cultura e sport) ha suscitato un ampio dibattito. A favore si è espresso l'on. Uras (Prc) perché esso "svolge compiti di promozione e tutela del patrimonio culturale", ma, insieme, favorisce lo sviluppo "di un bacino occupazione interessante". Proteste sul metodo sono arrivate invece dall'on. Scarpa (Misto - Psd'Az) perché l'importanza della materia richiederebbe "una legge organica" e non una "leggina" che liquida, senza discussione in Commissione e senza concertazione con gli enti locali e le cooperative del settore, disposizioni destinate ad incidere sulle attività connesse alla cultura. Una tecnica legislativa, questa, che il Psd'Az non condivide.
Il problema di fondo - ha affermato l'on. Biancu, capogruppo della Margherita - è reperire risorse adeguate. Poco più che spiccioli i 700 mila euro destinati alle biblioteche e non tante le prospettive, stando così le cose,di favorire Comuni esclusi dal circuito. Se senza soldi non si canta messa, diventa cosa poco seria mantenere i bandi per la gestione dei beni mussali e archeologici.
Per l'on. Capelli (Udc) Giunta e maggioranza procedono con "colpi di mano". In questo settore non c'è una situazione d'emergenza per giustificare un emendamento "che riscrive completamente una legge". L'emergenza c'è, invece, per la democrazia consiliare e il modo di fare leggi, bypassando il regolamento consiliare. Nessun passaggio in Commissione, neppure degli emendamenti presentati per ultimi, ma, basta e avanza, solo il parere del presidente Secci.
I "meriti" dell'emendamento 153 sono riconosciuti dall'on. Cuccu (Margherita) sia perché "si riconducono a un quadro unitario funzioni slegate fra loro", sia perché si dà certezza agli enti locali e alle cooperative che operano nel settore. Punto dolente, la provvista finanziaria, assolutamente insufficiente, soprattutto per le biblioteche, "che non sono un supermarket e non producono utile economico".
Dall'opposizione, un'apertura. La fa l'on. Rassu (FI) che annuncia astensione ("vorrei votare a favore") perché il trasferimento agli Enti locali delle competenze sui beni archeologici, mussali e culturali è un fatto positivo; tuttavia la materia meriterebbe un'attenzione legislativa diversa e non questa scorciatoia. Si asterrà anche l'on. Vargiu (Riformatori) per motivi simili; la remora, tuttavia, è costituita da "questo modo di legiferare". L'emendamento è complesso, si intreccia con 14 richiami a leggi esistenti, dà due deleghe alla giunta, determina un intrico giuridico - legislativo non facile da dipanare.
Per l'on. Pili (FI) ci sono "ragioni nobili" per votare a favore; ma forti motivi di perplessità. A parte un Consiglio di fatto esautorato, c'è una eccessiva discrezionalità nella ripartizione delle risorse ed occorre comunque che qualunque provvedimento in materia passi in Commissione. Propone perciò due modifiche orali che saranno accolte all'aula.
Definito dall'on. Orrù (Ds) "voluminoso", l'emendamento è un provvedimento amministrativo in attesa della misura di legge organica, che, tuttavia, per quanto pronta per il voto dell'Aula, ha tempi lunghi, non sufficienti, forse, per consentire ai Comuni di mettere a regime gli interventi all'inizio del 2007. C'è, dunque, nell'emendamento, un'utilità soprattutto operativa.
Per l'on. Dedoni (Riformatori) ci sono, nell'emendamento, due aspetti positivi: il primo, che si trasferiscono le competenze agli enti locali; il secondo, così facendo, si riducono quelle della giunta; ma la sensazione è che le risorse abbiano già nome e cognome, siano stati, cioè, già individuati i soggetti destinatari. L'on. Orrù precisa che, comunque, sarà la Conferenza Regione - Enti locali a gestire la partita, il cui risultato non è scontato.
L'emendamento, votato in due parti su richiesta dell'on. La Spisa (FI), viene approvato a maggioranza.
Anche le dichiarazioni di voto dell'intero articolo sono abbastanza laboriose. L'on. Scarpa (Misto - Psd'Az), che sottolinea la mancanza di risorse per gli standard linguistici approvati dalla Giunta, ritiene negativo che il comma 2 modifichi "profondamente" la legge 17 sullo sport alla vigilia della Conferenza regionale di Nuoro. Ciò significa: primo, che non c'è stata alcuna concertazione neppure col Comitato regionale; secondo, che la Conferenza perde di utilità.
L'on. Uras (Prc) ha apprezzato il lavoro che sottende l'articolo ("si è trovata la sintesi migliore"), ma rifiuta categoricamente che si tratti di una lista della spesa per accontentare a destra e manca. Il comma che riguarda le case Gramsci, ad Ales e Ghilarza, è, ad esempio, un tardivo riconoscimento a un intellettuale che non appartiene a una cultura politica, ma è patrimonio di una terra e di un popolo.
I riferimenti a Grazia Deledda, Garibaldi, Siotto e Gramsci sono, invece, per l'on. Capelli (Udc) "questione di bottega"; mentre per l'on. Ibba (Sdi-Rosa nel pugno) sono "momenti che fanno cultura". Favorevole alla proposta del collegato anche l'on. Alberto Sanna (Ds), per le risposte che l'articolo 19 riesce a dare a problemi "finora mai risolti per mancanza di volontà politica". L'on. Porcu (Ps) ribadisce che l'articolo 19 non risolve i problemi, ma traccia un percorso. Quanto allo sport, si toccano alcuni argomenti importanti e, comunque, la Conferenza regionale delineerà meglio le prospettive future.
Una discussione procedurale si apre su un emendamento orale presentato dall'assessore Sanna (anziché di "beni archeologici", in previsione di acquisto da parte della Regione, si dovrà parlare di "beni culturali"). L'on. Artizzu (An) eccepisce: per prassi, gli emendamenti orali passano se tutti i gruppi sono d'accordo; il suo non lo è.
Si riprendono le dichiarazioni di voto, che sembravano esaurite (il presidente Spissu aveva messo in votazione l'articolo). L'on. Cerina (Ps) annuncia il voto favorevole anche se con l'articolo 19 "si danno risposte parziali a richieste suggerite privatamente". Ma, ad attenuare il disappunto, c'è l'impegno del Consiglio a legiferare e mettere ordine a un settore "vitale". Gli onorevoli La Spisa e Vargiu insistono sull'emendamento orale: se si accettasse il principio dell'ammissibilità anche in presenza del dissenso di "un gruppo e di un solo consigliere" si creerebbe un pericoloso precedente. L'assessore Sanna preferisce ritirarlo. L'on. Diana (An) spiega perché il suo partito si è opposto: il decreto legislativo al quale fa riferimento la parte del testo in questione (punto a del comma 1) non prevede l'acquisto di beni "non sottoposti a vincolo", come la Giunta vorrebbe. Sarebbe un azzardo, meglio rifletterci su.
Finalmente si vota (commi 1-4; il comma 5 è stato votato con l'emendamento 153). L'articolo 19 passa: 39 sì, 17 no e 3 astenuti. (adel)
Il Consiglio ha proseguito i lavori con l'esame degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 19.
Sull'emendamento 117 (aggiuntivo all'articolo 19) sono intervenuti: l'on. Scarpa (Misto psd'az) che ha annunciato il voto contrario. L'esponente sardista ha sottolineato l'assenza in aula dell'assessore alla pubblica istruzione e ha detto che ormai il Consiglio produce solo leggi di emergenza che provengono per lo più dalla giunta o dai capigruppo di maggioranza e ha auspicato che l'esperienza del maxicollegato sia unica.
L'assessore Pigliaru ha precisato che l'assessore all'istruzione era assente per motivi istituzionali che non era stato possibile rinviare. Contrario all'emendamento 117 anche l'on. Capelli (Udc).
L'on. Uras (PRC) ha detto di ritenere necessario un intervento per la "Lao Silesu". L'esponente di Rifondazione ha affermato di concordare con l'intervento dell'on. Scarpa. "C'è disordine - ha detto - e il Consiglio è costretto a discutere quasi esclusivamente proposte che provengono da viale Trento". Per Uras questo non è il modo giusto di procedere.ed è necessaria una riflessione da parte di tutti. Uras ha parlato di una "crescente cultura della non democrazia". L'on. Diana (AN) ha chiesto chiarimenti sulla ratio dell'emendamento. L'on. Moro (AN) ha parlato di "sconcerto generale" sul maxicollegato che è solo un modo per fare "marchette" per il proprio territorio. L'on. Francesco Sanna (La Margherita) ha annunciato il voto favorevole. Voterà contro, invece, l'on. Pili (F.I.) perché non si può "mettere il cappello a questa manifestazione". L'on. Pili ha invitato i presentatori a ritirarlo. Voterà contro anche l'on. Artizzu (AN) che ha parlato di "istituzionalizzazione della regalia". Per l'on. Marrocu (Ds) la lettura critica di questo emendamento da parte dei colleghi del centrodestra è eccessiva. L'on. Cassano (Riformatori) ha annunciato il voto contrario all'emendamento e ha invitato i presentatori a ritirarlo. L'emendamento 117, messo in votazione (elettronico palese), è stato approvato. Sull'emendamento 106 (università di tempio) sono intervenuti: l'on. Biancareddu (UDC) che ha parlato di "misteriosi tagli"da parte della giunta solo per alcune università, l'on. Cugini (DS) che ha dichiarato il voto a favore dell'emendamento, l'on. Diana (AN) per il quale è doveroso, in attesa di una razionalizzazione, accogliere questo emendamento. A favore voteranno anche l'on. Matteo Sanna (AN), l'on. Cachia e l'on. Marrocu (DS) che ha però sottolineato l'esigenza di rivedere la politica universitaria che non può essere fatta di tagli ma di assunzione di responsabilità e, quindi, la giunta e la maggioranza devono assumere, in materia, una posizione politica. L'assessore Pigliaru ha detto che la via scelta dalla Giunta regionale in materia di università è quella di rafforzare Cagliari e Sassari. La prospettiva - ha detto l'esponente della giunta - è quella di puntare sulla qualità. Sulla Università di Tempio - ha continuato- abbiamo deciso il taglio perché non la giudichiamo strategica. L'emendamento 106 è stato approvato. Sull'emendamento 100 (Pisu, Davoli, Uras) hanno dichiarato il voto a favore l'on. Pisano (Riformatori) e l'on. Scarpa. L'on. Porcu (Progetto Sardegna) ha invitato i colleghi a ritirarlo perché ritiene necessario che ci sia una norma specifica a favore dei diversamente abili che fanno sport. Ha accolto l'invito l'on. Davoli (PRC) che ha ritirato l'emendamento perché l'obiettivo di far discutere l'Aula sull'argomento era stato raggiunto. Lo ha fatto proprio l'on. Rassu (F.I.). La decisione è stata accolta con favore dall'on. Capelli (UDC). L'on. Marrocu (Ds) ha condiviso la scelta dell'on. Davoli di ritirare l'emendamento e ha invitato l'on. Rassu a fare altrettanto. Sull'emendamento 100, l'on. Artizzu (AN) ha chiesto il voto elettronico palese. Messo il votazione, l'emendamento 100 è stato bocciato. Sull'emendamento 9, presentato dall'on. Caligaris (contributi alle società sportive dilettantistiche sarde di atleti disabili), hanno dichiarato il voto a favore gli on. Scarpa (Misto Psd'az), Capelli (Udc), Vargiu (Riformatori), Pisano (Riformatori), Maninchedda (Fas), Moro (AN) . Contrario, ma solo per un motivo tecnico, l'on. Porcu (Progetto Sardegna) e l'on. Marrocu (DS). L'on. Cassano ha chiesto il voto elettronico palese. L'emendamento 9 è stato bocciato dall'Aula . Approvato, senza discussione, l'emendamento 110 (Secci e più) a favore della Fondazione Maria Carta. L'emendamento 136 (Uggias e più), che prevede l'autorizzazione della concessione di un contributo di 150.000 euro all'Istituto Euromediterraneo I.S.R. di Tempio, è stato ritirato dal presentatore. L'emendamento è stato fatto proprio dall'on. Sanciu (Forza Italia). D'accordo anche i consiglieri: La Spisa (F.I.), Pili (F.I.), Matteo Sanna (AN). Astenuto l'on. Uggias. L'on. Vargiu ha chiesto la votazione elettronica palese. Messo il votazione l'emendamento 136 è stato bocciato.
I lavori del Consiglio riprenderanno
questo pomeriggio alle ore 15,30.