CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 180 antimeridiana del
2 maggio 2006
In apertura di seduta il presidente ha comunicato l'avvenuta presentazione di:
Ripreso l'esame del maxicollegato alla Finanziaria - Lavori sospesi per mancanza del numero legale.
Cagliari, 2 maggio 2006 - Il Consiglio ha ripreso, sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu, l'esame del maxicollegato alla finanziaria. Sarà una settimana d'intenso lavoro, sulla base di quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo. Sono previste sedute giornaliere "fiume", dalle 10 del mattino alle 10 della sera, sino alla conclusione del voluminoso documento (23 articoli). Oggi si è iniziata la discussione dell'articolo 15, che prevede una serie di incentivi per la cancellazione dall'albo della formazione professionale con "scivolamento" in pensione o ricollocazione del personale. Restano tuttavia ancora da esaminare gli articoli 2, 3, 4 e 5 che riguardano le nuove norme sulla fiscalità (la cosiddetta "tassa sul lusso"), sospesi dopo la modifica proposta dalla Giunta con emendamenti per dar tempo all'opposizione di presentare gli emendamenti agli emendamenti.
La seduta è ripresa con numerose assenze tra i banchi (una decina di consiglieri hanno chiesto congedo). Ciò ha portato l'on. La Spisa, capogruppo di Forza Italia, a chiedere la verifica del numero legale. Trattandosi della prima votazione della giornata, com'è prassi, devono trascorrere dieci minuti. Nel frattempo è intervenuta l'on. Caligaris (Sdi - Rosa nel pugno) che ha invitato la giunta a risolvere "in modo chiaro e definitivo" il problema della formazione professionale, che attraversa un momento di particolari tensioni con ripercussione nei rapporti tra esecutivo e sindacati. Per colpa di alcuni enti, il cui comportamento è stato sleale, ha detto l'on. Caligaris, "ora non devono pagare tutti, soprattutto i lavoratori". Insoddisfacente la proposta della giunta che prevede un incentivo economico (due mensilità all'anno sino al 65 anno, per chi è vicino alla pensione e quattro mensilità di premio per chi chiede la cancellazione dell'albo) modesto rispetto alla prospettiva di rimanere senza lavoro, considerando la proposta "una lusinga per aumentare la disoccupazione". In attesa di una riforma che renda la formazione professionale "adeguata alle nuove prospettive della politica regionale", bisogna mettere in campo qualunque sforzo per non "punire" i lavoratori.
Trascorsi i 10 minuti, il presidente Spissu ha verificato il numero legale. Non essendo stato raggiunto, la seduta è stata sospesa per 10'. (adel)
Maxi collegato, critiche sull'articolo 15 dai banchi dell'opposizione, ma anche perplessità da qualcuno della maggioranza = La difesa dell'Assessore Salerno
Dopo l'interruzione conseguente alla mancanza del numero legale, i lavori consiliari sono ripresi con la discussione dell'art 15 del Maxi collegato, concernente i provvedimento destinati a favorire l'esodo dall'albo della formazione e professionale, per una riorganizzazione del settore. La discussione generale su questo articolo ha fatto regsitrare numerosi interventi critici, sia dai banchi dell'opposizione ma anche da parte di quelcuno dei rappresentanti della maggioranza.
Per l'on. Mario Diana (An) con questo articolo "si smantella il sistema della Formazione professionale, che, nel bene o nel male, ha tuttavia rappresentato una certa garanzia, pur con gli errori che si sono registrati". Si tratta, ha affermato Diana di una risposta parziale. "Che tipo di Formazione si intende realizzare? Quale politica di sviluppo?".
Contestate le scelte della Giunta e della maggioranza anche da parte dell'on. Mariano Contu (Fi): "Si intende portare avanti la cancellazione del sistema della Formazione", "L'articolo 15 è il più negativo dell'intero maxi collegato", "Con questo si apre una pagina buia nella storia del sistema Formativo isolano", "Occorre un progetto che vada oltre questo articolo 15".
Insoddisfazione anche dell'on Luciano Uras (Rc), per il quale il sistema della Formazione non può essere cancellato, ma andrebbe anzi potenziato come strumento di implementazione del sistema scolastico complessivo, non certo come strumento sostitutivo del percorso scolastico. "Meglio sarebbe partire dalla riforma del sistema per definire successivamente gli eventuali esuberi". E' comunque necessario, ha detto, "una riformulazione dell'articolo 15".
"Con questo articolo scellerato si spazza via il sistema della Formazione", ha detto l'on. Giuseppe Atzeri (Misto - Psd'Az) secondo il quale si vuole così "celebrare il de profundis di un settore così importante. Illustrando i propri emendamenti, Atzeri ha sottolineato l'esigenza di mitigare le gravi conseguenze derivanti al settore dall'articolo 15.
Altra voce dissonante della maggioranza, quella dell'on. Paolo Maninchedda (Fas), per il quale gli aspetti negativi del sistema della Formazione non derivano dalla legge 42, "non sono i lavoratori la causa del cattivo funzionamento". Bisognerebbe andare ad analizzare i legami fra Formazione professionale e politica, ha aggiunto Maninchedda, che ha espresso forti riserve sulle scelte operate che determinano un incremento del precariato. "Siamo forti con i deboli e deboli con i forti", ha aggiunto. "Chiedo alla maggioranza di verificare e quindi modificare il provvedimento in una direzione di maggiore solidarietà".
Certamente critico anche l'intervento del capogruppo di Forza Italia, on Giorgio La Spisa. Non si sono mantenuti gli impegni e l'articolo 15 "è il colpo finale al sistema della Formazione". Secondo La Spisa le ipotesi di accompagnare l'esodo di un terzo dei lavoratori, trasferire un altre terzo agli enti locali, e riorganizzare il sistema per il terzo restante non si vede. "Questo articolo è un pasticcio ed un disastro per i lavoratori".
E' quindi intervenuta l'Assessore al Lavoro, Maddalena Salerno, che ha difeso con fermezza le scelte dell'esecutivo. La Giunta ha trovato una situazione grave del settore, ed ha voluto "interpretare correttamente l'esigenza generalmente sentita di una riqualificazione e razionalizzazione del sistema". "Non c'è alcuno smantellamento -ha aggiunto anzi tutt'altro; non c'è nessuna cancellazione". Ha respinto le accuse, respingendole al mittente: "Le colpe sono delle altre giunte". (L.P.)
Prosegue il dibattito sull'articolo 15 del maxicollegato alla Finanziaria: formazione professionale.
Argomento per molti versi scottante, quello della formazione professione rallenta il dibattito. Numerosi gli interventi, per dichiarazioni di voto, sull'emendamento 52, presentato dall'opposizione, che prevede la soppressione dell'articolo. Contrario l'on. Uras ("Il problema c'è e va affrontato"), favorevole l'on. Artizzu (An) ("Si sta consumando il rito macabro della rottamazione di uomini; per centinaia di famiglie c'è la prospettiva dell'insicurezza"). L'on. Secci, presidente della Terza commissione, contrario, ha precisato che, quanto nel maxicollegato, non conclude alcun processo decisivo, ma "alleggerisce" la legge 42, come, del resto, tutte le parti, politiche e sociali, avevano convenuto di dover fare. Il sistema è in difficoltà e qualcosa va fatto. Gli effetti saranno valutati entro l'anno; poi si vedrà.
Ma per l'on. Contu (FI) il pericolo è della navigazione a vista per il fatto che "si abbatte un sistema, senza alcun progetto di riedificazione". Nessun percorso è visibile per l'80 per cento dei lavoratori interessati; ma solo per il 15-20 per cento c'è traccia del loro futuro. L'on. Dedoni (Riformatori) polemizza: la giunta non ha idee e lo dimostra; si è sempre detta contraria alla proliferazione di enti di formazione e, inspiegabilmente, gli enti sono cresciuti: da una sessantina, col precedente governo, sono arrivati a 211.
Contro la gestione selvaggia messa in campo da alcuni enti di riforma ritorna l'on. Caligaris (Sdi - Rosa nel pugno); mentre l'on. Amadu (Udc) definisce la Giunta "un pessimo datore di lavoro", perché su un problema così importante si rifugia in "calcio d'angolo", rimandando nel tempo quella riforma che è necessaria e lasciando nella precarietà centinaia di persone.
L'on. Marrocu considera invece l'articolo 15 del maxicollegato "un passo avanti" in attesa di una riforma "complessiva"; l'impegno del centrosinistra - dice - è che nessun lavoratore transiti dall'attuale situazione all'ufficio di collocamento. Le tre vie indicate dall'articolo 15 (incentivo dei lavoratori all'esodo, trasferimento agli enti locali con competenza alle Province, riqualificazione del sistema) sono sotto osservazione; se non ci saranno i risultati auspicati, "decideremo che cosa fare". Del resto alcune vecchie gestioni sono state "spregiudicate" ("e non dico altro").
Per quanto in passato siano stati commessi errori - replica l'on. Sanjust (FI) - non c'è paragone "con il disastro che si sta confezionando oggi". Perciò dirà di sì all'emendamento. Voto condiviso anche dall'on. Oscar Cherchi (Uds - gruppo misto) per il quale l'errore principale è quello di inserire in una legge omnibus una materia complessa e delicata. In questo modo non si accontenta nessuno, si confeziona solo un maxipasticcio.
"Non si rattoppa la legge", ammonisce l'on. Oppi (Udc), che usa toni decisi e parole forti ("è una vera porcata", e ricorda l'occupazione del Consiglio da parte di persone ormai all'esasperazione) criticando il fatto che ormai, per la formazione, la giunta si rivolga all'esterno mentre in Sardegna ci sono professionalità adeguate. Il tutto ha il sapore della "sceneggiata".
L'on. Cugini (Ds) voterà contro, pur riconoscendo che l'argomento è "delicato e impegnativo" e la riforma necessaria, ma "in passato ci abbiamo provato tutti e non siamo riusciti a farla". Il dubbio è presente sulle misure indicate dall'articolo 15, ma qualcosa bisogna farla. E deve essere il Consiglio a decidere.
L'emendamento 52 viene tuttavia bocciato: 25 i sì e 40 i no.
Anche sull'emendamento successivo (53 - aggiuntivo) presentata dal centrodestra che chiama in discussione il 169 presentato dalla maggioranza, che sopprime una serie di commi dell'articolo 15) il dibattito è lungo. L'emendamento della maggioranza "riformula il comma 8", ma non affronta il problema "in termini realistici", ha detto l'on La Spisa (FI).
L'on. Uras contesta l'emendamento della maggioranza (con ironia: "ha un contenuto epocale") e protesta perché nella materia che riguarda il trasferimento di funzioni e competenze da Regione alle Province "sia stata esautorata la Commissione competente. Sono tentato di dimettermi". Da ridire anche sul contenuto, va contro "allo spirito del centrosinistra", se la riforma nasce così, "nasce morta".
L'on. Maninchedda (Fas - Sardegna e Libertà) condivide ("le procedure democratiche sono in crisi"), ma voterà a favore "per una ragione pratica"; vengono trasferite le risorse alle Province che potrà utilizzarle per assunzione di personale". Tuttavia l'affermazione che "nessuno rimarrà in strada" è "retorica" perché, nel testo, non c'è alcuna norma-paracadute per scongiurare questa previsione. Da qui l'invito alla giunta affinché presenti subito un disegno di legge che chiarisca il problema.
Voto contrario all'emendamento 169 anche da parte sardista; l'on. Scarpa protesta perché si sta vietando ai consiglieri, con le scorciatoie dei collegati alla Finanziaria, di fare il proprio dovere di legislatori. Nel maxicollegato "ci sono una quindicina di leggi organiche" che non sono transitate nelle Commissioni di merito. Grave anche il fatto - ha affermato - che un emendamento dell'ultim'ora modifichi la norma, da quattro mesi all'esame del Consiglio.
Contrario al 169 anche l'on. Davoli (Prc) che sembra riferirsi, fra l'altro, alla riforma Moratti quando parla di "assolvimento dell'obbligo formativo", linguaggio estraneo all'Unione. Contrario anche il voto dell'on. Caligars, mentre per l'on. Mario Floris (Uds - gruppo misto) "si continua a navigare a vista con procedure regolamentari illegittime". Ma se la giunta vuole convincere sulla sua contrarietà ai licenziamenti (peraltro - ha detto l'on. Maninchedda - già in corso), "fermiamo i lavori e scriviamo una norma che tuteli davvero i lavoratori".
Qualche ripensamento ce l'ha anche l'on. Balia (Sdi - Rosa nel pugno) che da firmatario dell'emendamento 169 dovrà votare a favore, ma ritiene che nel testo si sia agito senza la necessaria riflessione. D'accorso sulle buone intenzioni dell'esecutivo, ma un impegno normale ci vuole e, forse, "bisogna cominciare a dire che cosa si pensa".
Anche l'on. Pisano (Riformatori) è contro la proposta di modifica del centrosinistra; "siamo in piena confusione", ha affermato e con "una maldestra magia", si sta portando "definitivamente alla rovina la formazione". Pensare che 8 Province in forte difficoltà per espletare le proprie funzioni possano facilitare la soluzione del problema, significa non comprendere la gravità della situazione. Anche in maggioranza affiorano i dubbi - è il giudizio dell'on. Artizzu (An) - ma si va contro la massima del "dubio pro reo"; qui il dubbio condanna i lavoratori e un futuro senza futuro.
A favore dell'emendamento dichiara di essere l'on. Lai (Ds), per due motivi: il primo, che l'articolo 15 in realtà ricalca i dettami del disegno di legge 85 esitato dalla Commissione, ma ne accelera i tempi perché "i temi legislativi non sono i tempi della vita"; il secondo, perché c'è coerenza fra l'indirizzo espresso e il programma dell'Unione. (adel)
Approvato l'articolo 15 = Sì anche all'emendamento N° 94, dell'on Uras su cui la maggioranza aveva espresso parere contrario
Finale con acque agitate quello della seduta antimeridiana odierna, con l'approvazione dell'emendamento 169 della maggioranza sul trasferimento di competenze agli enti locali, ma anche con l'approvazione dell'emendamento N. 94 presentato da tre consiglieri di Rifondazione, primo firmatario l'on Uras, votato trasversalmente da 29 consiglieri, contro il resto della maggioranza che ha fatto registrare 27 voti contrari.
Nel corso della discussione per dichiarazione di voto sono intervenuti anche più volte oltre al presentatore dell'emendamento, on Uras, anche i consiglieri Scarpa (Psd'Az), Ibba (Misto-Rnp), Artizzu (An).
Al termine della votazione degli emendamenti, l'articolo 15 è stato quindi approvato a maggioranza per alzata di mano.
Il presidente ha così chiuso la seduta. (L.P.)
I lavori sono rinviati a questo pomeriggio alle ore 15,30.