CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 178 pomeridiana del 26 aprile 2006


I presidenti Soru e Spissu, e l'on. La Spisa rappresenteranno la Sardegna alle elezioni del nuovo Capo dello Stato 

Cagliari, 26 aprile 2006 - Saranno i presidenti della Regione, Renato Soru, del Consiglio regionale, Giacomo Spissu, e l'On. Giorgio La Spisa per l'opposizione, a rappresentare la Regione Sarda alle prossime elezioni del nuovo Capo dello Stato. Li ha eletti l'Assemblea regionale questo pomeriggio, che ha avviato i lavori consiliari proprio con questo adempimento costituzionale, secondo quanto prevede l'Art 83 della Carta.

Su 68 votanti, Il presidente Soru ha ottenuto 38 voti, il presidente Spissu 37 e il capogruppo di F.I., La Spisa, 25. Vi è stata una scheda bianca.

Un voto hanno poi ottenuto: il vice presidente del Consiglio, e neo parlamentare, Paolo Fadda (Margherita), Eliseo Secci (Margherita), Nello Cappai (Udc), Andrea Biancareddu (Udc), Ignazio Artizzu (An), Mario Diana (An), Giuseppe Fadda (Rc), Salvatore Serra (Fas-Ci). Due voti sono andati poi, rispettivamente, allo scrittore Salvatore Mannuzzu e al professor Giovanni Lilliu.

La seduta del Consiglio è quindi proseguita con la continuazione della discussione del disegno di legge 216, Maxi collegato, che era stata interrotta questa mattina con la discussione generale sull'articolo 11, "Sardegna fatti bella", ed i relativi emendamenti. Due gli interventi previsti per la discussione generale, quelli dell'on Capelli (Udc) e dell'on Vargiu (Riformatori). Dopo di che si passerà alle votazioni. (L.P.)

 

Approvato  l'articolo 11 del maxiemendamento: "Sardegna fatti bella" 

Cagliari, 26 aprile 2006 - E' proseguita la discussione sull'articolo 11 ("Sardegna fatti bella") del maxicollegato alla Finanziaria interrotta questa mattina per mancanza del numero legale. L'on. Capelli (Udc), ricordando che nella passata legislatura erano assai più consistenti gli interventi a favore del lavoro (oltre 300 miliardi di lire per il piano straordinario), ha definito contraddittoria la posizione di chi, a parole, combatte il precariato e la "legge Biagi" e poi sostiene un provvedimento che è "un inno al precariato". Per competenza, visto che si parla di pulizia dei siti periferici ai centro abitati, il progetto doveva essere accorpato all'articolo 18 (ambiente). Incomprensibile il milione di euro destinato a La Maddalena, in quanto, se si vuole avviare il discorso del "dopo servitù militari", altri paesi hanno gli stessi diritti. Più dignitoso, a questo punto, l'emendamento (48) del centrodestra che prevede la soppressione dell'articolo.

L'on. Vargiu (Riformatori) ha parlato di "progetto spazzatura" che un titolo roboante non nobilita. Ben poche le risorse finanziarie: "mille euro a km quadrato"; prospettive di un precariato , velleitarie le pretese di avviare anche un programma di educazione ambientale delle scuole, che dovrebbe andare avanti - se gli insegnanti sono equiparati a manodopera - che nessuna risorsa per i necessari supporti didattici.

Ma il progetto - ha risposto l'assessore del Lavoro, Salerno - va visto come un tassello di un mosaico che prevede altre iniziative "per uno sviluppo equilibrato, diffuso e compatibile". Qui si cerca di far fronte all'emergenza mettendo a disposizione dei Comuni risorse aggiuntive rispetto ai 30 milioni (in Finanziaria) per l'inclusione sociale ed ai 45 milioni del rifinanziamento dei cantieri comunali. Questa azione - ha sostenuto - è stata concertata con organizzazioni sindacali ed enti locali. Quanto al 90 per cento destinato "al costo della manodopera", in tale percentuale sono comprese le spese (dalle assicurazioni alla sicurezza) che tutelano il lavoratore. Un richiamo anche per il finanziamento destinato a La Maddalena, dove la situazione "è eccezionale" (duemila i disoccupati) e l'emergenza ambientale è rilevante.

Si è passati quindi alle dichiarazioni di voto sui due emendamenti (48, soppressivo totale, e 47, soppressivo parziale) del centrodestra. L'on. Diana (An) ha ricordato come progetti di educazione ambientali (veri e propri laboratori destinati in particolare alle scuole) hanno altre possibilità di finanziamento (anche europeo). L'on. Uras (Prc) ha affermato che "si sarebbe potuto fare di meglio" e comunque il piano straordinario del lavoro "è un'altra cosa", che non c'è più ("abbiamo tentato di difenderlo prima dalla giunta Pili e poi da questa giunta"). Migliorare l'estetica dei nostri centri è di per sé un fatto molto positivo, ma, secondo modelli possibili si sarebbe combinare il capitale pubblico con quello privato (delle famiglie) allo scopo di concludere molte abitazioni, le cui facciate sono da anni un'incompiuta.

Per l'on. Capelli - favorevole agli emendamenti e contrario all'articolo 11 - per creare posti stabili occorrono politiche del lavoro efficaci "e non elemosine". L'emergenza occupazionale non si combatte con progetti di breve durata e breve profilo. Quanto a La Maddalena, perché deve esser figlia della gallina bianca per un male che deve arrivare (la partenza della base americana), mentre non si interviene, ad esempio, su Ottana dove il dramma della disoccupazione è già arrivato?

Sostegno all'articolo è arrivato dall'on. Licheri (Prc), che apprezza l'impulso che si dà aglio enti locali; mentre l'on. Vargiu (Riformatori) ha sostenuto che sarebbe più facile votare il provvedimento se avesse un titolo meno pretenzioso e si chiamasse, invece, "progetto sociale per la pulizia delle periferie" o "interventi per combattere la povertà". Dello stesso avviso l'on. Rassu (FI) ch, cogliendo "la nostalgia per il piano straordinario del lavoro", troverebbe più giusto definire l'articolo 11 come "impegno momentaneo per l'occupazione precaria". In realtà il piano straordinario "ha avuto effetti occupativi tendenzialmente stabili", ha detto l'on. Pisu (Prc), richiamando la sua esperienza di sindaco "di un paese dell'interno", dove alcune aziende sono nate e si sono stabilizzate. Il progetto in discussione è una parte di un discorso, "che ci sforzeremo di fare".

Contrario al progetto e favorevole agli emendamenti l'on. Pisano (Riformatori), che ha ricordato come si sia fatto un balzo indietro riproponendo i cantieri straordinari per l'occupazione della  legge 11 del 1988; mentre l'on. Marrocu (Ds) ha colto l'aspetto positivo della controtendenza della Regione che destina altre risorse agli enti locali mentre lo Stato le riduce. Sulla validità del progetto non ci sono dubbi: restituire dignità ai paesi sardi è un obiettivo importante, tenuto conto che spesso alcuni Comuni non hanno neppure un operaio per bonificare i siti.

L'on. Pili (FI) ha parlato di "pia illusione" e di "ennesimo imbroglio"; il programma non dà autonomia ai Comuni nella gestione dei fondi, autonomia e discrezione nella scelta delle priorità assicurata, invece, dalle legge 25. Tesi respinta dall'on. Biancu (Margherita), per il quale, nell'ambito delle direttive regionali", i Comuni hanno ampia autonomia. Un chiarimento ha chiesto l'on. Davoli (Prc) per superare una perplessità: i programmi di educazione ambientale non si esauriranno, a livello scolastico, nella "giornata dell'ambiente", sull'esempio, quasi inutile, della "festa degli alberi?".

La lunga discussione ha indotto l'on. Pittalis (Udeur) a parlare di bizantinismi; le lunghe e inutili discussioni sono fuorvianti, perché, ha detto, l'articolo 11 "va preso per quello che è", non come strumento cruciale della lotta alla disoccupazione. Esso ha anche "un valore culturale", cadetto l'on. Porcu (Ps), ed è un segnale di civiltà bonificare il territorio da immondizie.

Per l'on. Maninchedda (Fas - Sardegna e Libertà) la vita non è solo una corsa dove c'è chi vince sempre e chi non può più sperare di vincere, una volta o l'altra. Non tutto è mercato, non tutto è competitività. Ci sono anche aspetti di solidarismo che vanno apprezzati. Questo progetto è una timida risposta a questa idea.

Ma si tratta - ha detto l'on. Dedoni (Riformatori) - di "carità pelosa", che rischia di accendere una guerra tra poveri. E' una politica passiva del lavoro, che, "come tale, non intendo votare".

Infine il presidente Soru, che ha ricordato come il titolo ("Sardegna fatti bella") è stato preso in prestito da un'importante esperienza, quella di Barcellona, che, negli anni 80, si preparava alle Olimpiadi e proponeva un maquillage ambientale, un modo di presentarsi in ghingheri a un appuntamento importante. Risorse se ne troveranno altre, strada facendo. Questo è solo l'avvio, "che non risolve tutto". Ribadito dall'on. Capelli (Udc) che non c'è alcun pregiudizio nel voto contrario al progetto, ma la consapevolezza di un percorso sbagliato per favorire stabilità nell'occupazione, l'aula ha bocciato i due emendamenti del centrodestra ed ha approvato per alzata di mano l'articolo 11 del maxicollegato. (adel)

 

Approvato l'articolo 12 "Sardegna speaks english" e Fabbrica della creatività", in discussione l'articolo 13 

Cagliari, 26 aprile 2006 - Approvato l'articolo 12 ("Sardegna speaks english" e "Fabbrica della creaitività") mentre l'articolo 13 sulle politiche sociali è stato avviato, ma la discussione è stata sospesa a tarda sera per mancanza del numero legale. Seduta intensa quella di questo pomeriggio anche nella seconda parte dei lavori (presieduti oltre che dal presidente Giacomo Spissu anche dal vice presidente Paolo Fadda), e numerosi interventi che hanno manifestato una ampia condivisione sul principio generale del primo comma dell'articolo 12, quello sulla diffusione della conoscenza della lingua inglese, ma non altrettanta  condivisione sul programma di applicazione che darebbe, a parere delle opposizioni, eccessive deleghe alla Giunta.

Primo intervento dell'on. Pier Paolo Vargiu (Riformatori) che ha ricordato la precedente proposta di legge del suo Gruppo proprio ad inizio legislatura sulla diffusione della conoscenza dell'inglese, per esprimere soddisfazione perchè quel principio è stato recuperato. Meglio sarebbe stato, ha detto però, se la proposta della giunta fosse stata confrontata con la propria proposta di legge. "Qui invece -ha detto c'è solo il principio, non il progetto".

Di limiti tecnici ha parlato il consigliere di Rifondazione on. Luciano Uras che ha paventato il rischio di una "prassi non positiva". Non basta indicare una finalità, ha detto, occorre "individuare destinatari e modalità degli interventi, oltre a un adeguato monitoraggio". Generalmente condivisibile il programma per la diffusione dell'inglese anche da parte dell'on Rassu (Fi), "ma sarebbe necessario conoscere i dettagli del progetto".

Così l'on La Spisa (Fi), per il quale se è vero che la conoscenza dell'inglese è certamente centrale  soprattutto per i giovani, tuttavia "non si vorrebbe che si risolvesse con una delle solite enunciazioni di principio". Per la Spisa le perplessità riguardano i criteri che devono essere certi. "No a mera azione promozionale, no a interventi a pioggia, sospendiamo il giudizio in attesa di verifiche". L'on Capelli lancia una proposta: "dimezziamo le risorse perchè nel 2006 non si potranno di sicuro spendere i 20 milioni previsti, e le risorse risparmiate vadano al precedente articolo 11".

Nelle dichiarazioni di voto, il sì è stato quindi preannunciato dai consiglieri Cachia (Margherita), Gessa (Ps), Cerina (Ps). Ha replicato il presidente della Giunta Soru, che annunciando il proprio voto favorevole, ha sottolineato con soddisfazione il fatto che sulle finalità di fondo vi "sia stata una condivisione generale". Certo una legge articolata può essere più completa, ma c'è anche una questione di tempo, ha detto. Il metodo di porre le finalità e delegare l'attuazione è utile.

L'articolo 12 è stato votato per parti. Il primo comma, quello che riguarda il programma Sardegna speaks english è stato approvato a scrutinio palese elettronico con un'ampia maggioranza trasversale: 46 voti a favore e 2 contrari. Il secondo comma, riguardante la fabbrica della creatività è stato approvato per alzata di mano a maggioranza.

Si è quindi passati all'esame dell'articolo 13, relativo alle politiche sociali. Nel dibattito è intervenuta l'on Maria Grazia Caligaris (Sdi-Rnp), che ha approfondito i delicati aspetti riguardanti il rientro in famiglia di molte persone assistite nelle case di assistenza, ha parlato del malessere di molte famiglie e della necessità di adeguati sostegni specialistici socio sanitari. Problematici anche gli interventi dei consiglieri Gallus (Fortza Paris) che ha illustrato le problematiche dei malati di sclerosi multipla e il senso del proprio emendamento, e dell'on. Mariano Contu (Fi), che ha giudicato il progetto di non facile attuazione, e della necessità di creare condizioni adeguate perchè molte famiglie possano accogliere i pazienti.

Su richiesta dell'on Oppi, è stato quindi verificato il numero legale. Poichè è risultato non sussistere, il presidente ha chiuso la seduta.  (L.P.)


 I lavori sono rinviati domani mattina alle ore 10.