CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 170 pomeridiana del
11 aprile 2006
Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dall'on. Claudia Lombardo.
In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di:
Il Consiglio regionale ha avviato i propri lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu indi del Vice presidente on Claudia Lombardo.
Dopo le comunicazioni all'Aula il Presidente Spissu, ha sospeso la seduta ed ha convocato la Conferenza dei Capigruppo al fine di organizzare i lavori consiliari per la serata odierna e per le prossime giornate. E' stata quindi decisa una inversione dell'Ordine del giorno, e si è data priorità al Disegno di legge sulla pesca (n. 173), per proseguire successivamente con l'esame del Maxi collegato e quindi con l'illustrazione delle rispettive relazioni che potrebbero essere svolte nella serata di oggi o nella seduta di domani mattina. La Conferenza dei capigruppo ha inoltre stabilito di interrompere i lavori dell'Aula con la seduta di domani per riprenderli martedì prossimo 18 aprile con la prosecuzione la prossima settimana del maxicollegato.
Il presidente ha pertanto posto in discussione il Disegno di legge 173 "Disposizioni in materia di pesca" (Giunta regionale), di cui si fornisce una breve scheda.
La Scheda
Il disegno di legge 173, "Disposizioni in materia di pesca", disciplina un settore importante della nostra economia a lungo trascurato. In particolare per la pesca in mare, esso istituisce i "distretti" per uno sfruttamento sostenibile delle risorse ed evitare un impoverimento del patrimonio ittico, che, senza rimedi tempestivi, metterebbe in forse l'attività di tanti lavoratori. Il litorale sarà suddiviso in varie zone e le acque territoriali antistanti saranno riservate alle imbarcazioni "che di fatto svolgono attività in dette acque".
Lo spirito della legge è quello di perseguire le "buone pratiche ittiche" per razionalizzare lo "sforzo di pesca"; spetterà alle marinerie interessate difendere la pescosità del mare con forme di autodisciplina, eliminando forme dannose al novellame, osservando il fermo per le riproduzioni biologiche.
La legge consente, fra l'altro, di sbloccare gli indennizzi previsti per il mancato reddito determinato dal fermo biologico. Riguarda, inoltre, interventi a favore anche della pesca in acque salmastre e dolci, dell'acquacoltura, della mitilicoltura e della molluschicoltura; prevede finanziamenti alla piccola pesca e indennizzi in caso di calamità naturali o eventi eccezionali.
Per quanto riguarda le risorse finanziarie, ammontano a 10 milioni di euro.
La Discussione
Con una breve discussione, il Consiglio regionale ha quindi approvato all'unanimità il provvedimento.
Il relatore, on. Giommaria Uggias (Margherita), illustrando la legge, ha ricordato il voto unanime espresso dalla Commissione sul testo della Giunta, che è stato, in alcune parti, migliorato (giudizio riconosciuto, peraltro, dall'assessore dell'ambiente Dessì, che ha condiviso la stesura definitiva). Si tratta - ha detto Uggias - di un provvedimento molto atteso, che colma un vuoto normativo e consente, fra l'altro, di ripristinare gli indennizzi per il fermo biologico, che nel 2005 non si è attuato a causa proprio della disputa con l'Unione europea. Uggias ha ricordato il "peso" economico del settore: 11mila tonnellate di pescato per un controvalore economico di 84 milioni, 2800 addetti e oltre 1300 imbarcazioni. Obiettivo della legge - ha aggiunto - è quello, in armonia con le direttive comunitarie, di ridurre "lo sforzo di pesca", per evitare il depauperamento delle risorse ittiche. Il litorale (altra novità fondamentale) verrà diviso in zone (distretti), ciascuna delle quali affidata alle marinerie di competenza che lo gestiranno secondo buone pratiche di coltivazione del mare. Un piano di protezione delle risorse acquatiche stabilirà limiti di tempo e tipi di cattura, secondo un progetto che si proporrà, secondo le esigenze territoriali, l'arricchimento della fauna ittica e le prospettive economiche dei pescatori.
Sono previsti aiuti a favore degli imprenditori anche per attività collaterali, come l'ittiturismo e la pescaturismo che trovano alimentano una domanda crescente. Un fondo ad hoc consentirà di intervenire in caso di calamità naturali, di avversità atmosferiche oinquinamento.
La legge riguarda la pesca marina, in acque salmastre e dolci, ma riguarda anche acquacoltura, mitilicoltura e molluschicoltura.
Quando alle risorse disponibili, la Commissione di merito (agricoltura e ambiente) ha chiesto 8 milioni di euro (5 quelli previsti dalla giunta).
L'assessore Dessì ha parlato di urgenza per una legge che consente di intervenire di nuovo sul fermo biologico e chiudere una pagina conflittuale con l'Unione europea, che sembrava orientata a notificare alla Sardegna una procedura d'infrazione per mancata notifica sul fermo biologico e sugli indennizzi ai pescatori. Il vecchio regime di aiuti della Comunità è scaduto nel 2004 e ciò rendeva necessario legiferare subito per colmare il vuoto. Ammorbidita la Comunità (dalla minaccia di infrazione si è passati a una probabile "assoluzione"; evitato lo spauracchio di dover restituire gli indennizzi percepiti), la legge ora può consentire una "gestione moderna" della pesca sarda, secondo un programma frutto di "concertazione millimetrica" con le associazioni di categoria. Approvata la legge, la Giunta - ha precisato Dessì - definirà i distretti. Si passerà, cioè, alla fase operativa.
Tutti d'accordo sulla legge, sono stati votati a ripetizione i 13 articoli e, successivamente, all'unanimità, la legge nel suo complesso.
Pregiudiziale al maxicollegato
L'on. Mario Floris (Uds - Gruppo misto) ha chiesto a questo punto che il maxicollegato alla Finanziaria (disegno di legge 216) venisse rinviato all'esame delle commissioni di merito, mancando un approfondimento e adeguati elementi di giudizio su un provvedimento "omnibus", che è stato frettolosamente licenziato dalla Terza Commissione (bilancio). Floris ha illustrato la pregiudiziale affermando che il maxicollegato è contrario sia alla legge di contabilità che al regolamento, che prevedono la possibilità di presentare più collegati (e non un ampio contenitore di argomenti svariati) con la finalità di consentire al Consiglio un esame su ciascun provvedimento. Ciò non è avvenuto a proposito di quella che ha definito "una legge finanziaria-bis; anzi la vera finanziaria", dove una serie di provvedimenti disparati (dall'agricoltura all'industria, dalle politiche sociali al personale, dalla cultura alla pubblica istruzione) sono stati esaminati, senza alcuna competenza, dalla Commissione bilancio, che si è limitata a sentire, in seduta congiunta e per le parti di loro competenza, le Commissioni di merito. In sostanza - ha detto - la Terza Commissione ha svolto "il ruolo antipatico del cane da guardia della Giunta". A parte questa considerazione generale - ha proseguito Floris - i provvedimenti proposti non sono corredati da uno stato di previsione e dai numeri che consentono un giudizio appropriato; c'è il ragionevole rischio - invece - come si è già espressa la Corte costituzionale, che su alcune impostazioni (in particolare l'adozione di nuove imposte a carico dei non residenti su beni immobili o servizi) si voti su provvedimenti non di competenza della Regione.
Il presidente Spissu, che ha richiamato la prassi consiliare sull'esame "di argomenti particolarmente complessi", ha ritenuto che non siano mancati, al Consiglio, tempi e modi per approfondire gli argomenti e si è detto favorevole all'esame del disegno di legge.
Tuttavia, trattandosi di pregiudiziale, ha messo ai voti la richiesta dell'on. Floris, che è stata respinta.
Si è proceduto pertanto all'esame del maxicollegato. Su richiesta dell'on. Giorgio Oppi (Udc) le due relazioni di maggioranza e minoranza saranno svolte domani.
I lavori del Consiglio regionale
riprenderanno domani mattina alle ore 10.00 e si concluderanno in mattinata.