CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 169 antimeridiana del 17 febbraio 2006
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Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Claudia Lombardo.
Disegno di legge n. 199
Manovra finanziaria 2006
Ripresi di buon'ora i lavori, dopo la lunga seduta conclusa a tarda
notte, il Consiglio ha rapidamente approvato la legge Finanziaria
2006. In soli otto minuti l'Aula ha concluso l'esame dell'articolo
7 (disposizioni in materia di lavoro), approvato senza alcun
intervento, ed ha dato parere favorevole sugli altri due articoli
"non discussi" nella seduta di ieri pomeriggio: l'articolo 13,
sulla copertura finanziaria, ed il 14, sull'entrata in vigore.
Tutti gli emendanti presentati a questi articoli sono stati
velocemente respinti, mentre sono state approvate le "tabelle"
allegate alla Finanziaria. Il Consiglio, a questo punto, ha potuto
approvare anche il comma 5 dell'articolo 1, quello che indica le
voci da inscrivere nei fondi speciali per il finanziamento dei
provvedimenti legislativi, che si prevede possano essere approvati
negli anni 2006, 2007 e 2008. Le cifre indicate nel documento
proposto all'esame dell'Aula, infatti, devono essere "ricalcolate"
tenendo conto delle "variazioni" introdotte con gli emendamenti, ai
diversi articoli, approvati dal Consiglio. Concluso l'esame della
Finanziaria, i lavori sono stati sospesi per permettere alla Terza
commissione, che si è immediatamente riunita, di esaminare gli
emendamenti presentati al bilancio di previsione.
Esame DL 200 Bilancio di previsione per il triennio 2006 -
2008
Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha votato ed approvato (48 sì
e 23 no) il passaggio all'esame degli articoli del bilancio di
previsione (la discussione generale si era svolta "congiuntamente"
a quella della Finanziaria). Gli articoli del bilancio di
previsione (nel complesso 35 articoli), sono stati tutti approvati,
senza discussione, per "alzata di mano". Concluse, velocemente, le
votazioni sugli articoli, il Presidente ha aperto la discussione
sui numerosi emendamenti presentati alle tabelle delle entrate e
delle uscite. L'on. Luciano Uras (PRC) ha, "quasi per memoria",
illustrato un emendamento, presentato assieme al collega Cappai,
che prevede una riduzione delle spese per il funzionamento del
Consiglio regionale, approvato senza alcuna obiezione.
Su richiesta dell'on. Roberto Capelli (UDC), il presidente Fadda
ha, nuovamente, sospeso i lavori e convocato "formalmente" la
Commissione Bilancio per l'esame degli emendamenti presentati al DL
200.
Alla ripresa dei lavori il Presidente ha aperto la discussione
sugli emendamenti (81) presentati da tutte le parti politiche ed
esaminati dalla competente Commissione.
Il primo ad intervenire è stato l'on. Giorgio La Spisa (FI), il
quale, prendendo lo spunto dallo stato di previsione della spesa
che riguarda la Presidenza, ha espresso un "giudizio politico"
estremamente negativo sul modo di condurre il dibattito politico
(in particolare, per quanto accaduto in occasione della discussione
sulla Finanziaria e sul Bilancio triennale) e sulla "gestione
politica" della intera attività dell'Eecutivo.
Un giudizio assolutamente critico, negativo, quello ribadito da
Giorgio La Spisa, perché le scelte di fondo di questa Giunta,
(anche se, in teoria, parzialmente condivisibili, perché si punta
"sulla ricerca e sulla conoscenza"), sono "assolutamente
verticistiche". Il "vertice decide", ha aggiunto La Spisa, e non
tiene conto delle attese, delle aspettative dei bisogni della gran
parte della società sarda. Il "vertice" decide e va avanti per la
sua strada, senza preoccuparsi se il resto del "corpo" non segue il
passo della "testa". Si ignorano esigenze, speranze, necessità, ha
aggiunto La Spisa, non si cammina al fianco di chi ha bisogno, di
chi chiede iniziative concrete: una situazione che ha provocato
tensioni e malumori, come è emerso anche durante questo
dibattito.
Un modo di affrontare la realtà sarda ingiustificabile e non
condivisibile, perché frutto di scelte personali di decisioni "non
concertate", sulle quali non è avvenuto e non si avvia nessun
confronto, nessun dialogo.
Questo "modo di governare" ha concluso La Spisa, non è accettabile:
si evitano i problemi, ignorandoli. Lo si è visto quando sono stati
affrontati i temi dei diversi settori produttivi: per
l'agricoltura, l'industria, l'artigianato, il turismo, il
commercio, il lavoro, solo slogan, grandi affermazioni di
principio, ma nessuna iniziativa concreta.
Con chi caratterizza la sua azione con questo "modo di agire" non
ci sarà, quindi, alcuna possibilità di accordo.
Sedotti e abbandonati", i sardi, da Soru. Per l'on. Matteo Sanna
(AN) la promessa di "un nuovo rinascimento" si è dissolta nel nulla
e questo bilancio, "letto senza pregiudizi", dimostra che non ha
gambe e non è bastato un anno e mezzo di rodaggio per creare le
premesse allo sviluppo dell'isola. Note le difficoltà economiche:
stagnazione dei fattori produttivi, emergenza lavoro, aumento delle
povertà. Proprio quegli "ultimi, che Soru aveva dichiarato di voler
privilegiare, "si sentono messi da parte". "Provo a dare - ha
argomentato Sanna - un'interpretazione antropologica: avendo orrore
della povertà, il presidente cerca di nasconderla". Altro aspetto
incomprensibile, l'"ossessione" che Soru ha nei confronti della
Gallura e della Costa Smeralda, zone che hanno prodotto ricchezza e
tenuto alto il nome dell'Isola. La guerra ai ricchi, le tasse sulle
seconde case e le barche danneggiano l'economia più importante. I
tagli all'Università gallurese dimostrano che anche i cittadini del
luogo, soprattutto se giovani, sono nel mirino. Altro che puntare
sulle nuove generazioni.
Per l'on. Mario Floris (Misto - Uds) Soru vive nel mondo virtuale,
parla della società della conoscenza, delle tecnologie,
dell'informazione ma non disegna alcun progetto in grado di
modificare il modello di sviluppo. Se per lo sviluppo dell'Isola è
utile la conoscenza di una seconda lingua, bisogna anche pensare
all'istruzione, alla formazione, all'energia a basso costo, alla
sanità, ai trasporti; tutti settori in affanno. Mancando il
progetto generale, manca anche una realistica visione dei settori
che, in questo progetto, dovrebbero essere inseriti. Soru non
chiarisce alcuni aspetti fondamentali della sua azione di governo:
l'indicazione degli obiettivi, le strategie e le linee
d'intervento. Come dire che il discorso non poggia i piedi per
terra e si affida solo "a chiacchiere leziose". L'assenza di
qualsiasi analisi di fattibilità non consente ai progetti di
"atterrare" mentre alcune rivendicazioni, sul modello di diritti
pretesi dalla Croazia sul demanio marittimo, appaiono velleitarie.
La Croazia è uno Stato, la Sardegna no.
"Abbiamo tentato d'incalzare l'Esecutivo; ma Giunta e maggioranza
si rifiutano persino di ascoltarci. La società sarda che
rappresentiamo resta esclusa dalla manovra finanziaria", ha detto
l'on. Fedele Sanciu (FI), ricordando come il bilancio sia monco e,
per giunta, falsato da una politica delle entrate virtuali.
Preoccupano i livelli di disoccupazione e l'assenza di progetti e
di risorse destinate ad allentare questa pressione sociale. Ma
preoccupa anche il governo autoritario, che ha abbandonato la
concertazione, tenendo fuori dalle scelte, oltre alla stessa
maggioranza, sistema economico e organizzazioni sindacali. Una
Finanziaria "mordi e fuggi", che non promette niente ai sardi, in
particolare a chi ha più bisogno e si sente emarginato dal
processo.
La discussione prelude al voto degli emendamenti e all'approvazione
dello stato di previsione della spesa, che si inizia con quello
della presidenza della Giunta, per seguire, via via, con quelli dei
12 assessorati.
Intervenendo sul bilancio, l'on. Roberto Capelli (Udc) ha
sottolineato "l'inopportuna accelerazione" data ai lavori
dell'Aula, che non ha consentito di approfondire emendamenti
dell'opposizione; proposte - ha sottolineato - che paradossalmente
ci vengono sollecitate dalla maggioranza. Ma anche se i lavori
vanno avanti di gran carriera, per rimediare ai ritardi iniziali
della Giunta, una lettura anche frettolosa permette di scorgere una
incongruenza: le tasse sui vip, annunciate con un proclama dal
presidente Soru, non sono in bilancio. Ciò significa - ha
commentato - che sono "tasse senza entrata". La fretta non ha
consentito neppure di analizzare gli aspetti "virtuali" - in
termini di cifre e di progetti - del bilancio. Accertato, invece,
che la voce "concertazione" à stata derubricata a "consultazione".
Forse per non rovinare le idee fantasiose del Presidente.
A sua volta, l'on. Ignazio Artizzu (AN) ha affermato che la manovra
"certifica il fallimento del Presidente". La Sardegna sta peggio,
una realtà che non si può mascherare "da giri di parole e giri di
conto con soldi inesistenti". Gli indicatori Istat dimostrano come
i sardi stiano peggio. A dispetto delle promesse elettorali a
favore degli ultimi, lo slogan di Soru è "più povertà per tutti".
La politica dei tagli ("un calvinismo forsennato") ha mortificato
le speranze degli imprenditori; messe da parte leggi inutili,
appiattito il programma "dal peso del conflitto di interessi" e il
Consiglio da una manifesta "allergia" del Presidente.
Sulle misure di contrasto alla povertà e sul reddito di
cittadinanza è intervenuto l'on. Luciano Uras (PRC), apprezzando
che l'aumento delle risorse (da 10 a 25 milioni) previsto a favore
del disagio sociale è utile, "ma è un'altra cosa"; si rivolge ai
disoccupati e inoccupati, che di solito sono anche poveri, ma non
"necessariamente poveri". Quei soldi per finanziare "formazione,
ricerca e inserimento lavorativo" (se ne occuperanno i servizi per
l'impiego) non affronta il tema cruciale e non colma una lacuna,
sulla quale sarà necessario ritornare.
Sullo stato di previsione 5 (ambiente) è intervenuto l'on. Andrea
Biancareddu (UDC). L'emendamento 27 della Giunta è stato approvato.
Gli emendamenti 46 (Artizzu e più) e 48 (Artizzu e più) sono stati
bocciati.
La tabella 5 è stata approvata.
Alla tabella 6 (agricoltura) sono stati presentati gli emendamenti
28 e 29 entrambi della Giunta che sono stati approvati.
Approvato anche lo stato di previsione n. 6.
Gli emendamenti 5, 22, 30, 35, 37, 8 e 9, presentati allo stato di
previsione n. 7, sono stati approvati, mentre l'emendamento 10
(Scarpa e Atzeri) è stato bocciato.
Gli emendamenti 5 bis (Scarpa e Atzeri) e 11 (Scarpa e Atzeri) sono
stati bocciati mentre gli emendamenti 31 (presentato dalla Giunta)
e il 35 (Vargiu e più), modificato come richiesto dal presidente
della commissione Bilancio, sono stati approvati.
L'Aula ha approvato lo Stato di previsione n. 7 (turismo).
Sullo Stato di previsione n. 8 (Lavori pubblici) e sugli
emendamenti presentati (12, 32 e 47) è intervenuto l'on. Pittalis
(Misto-Udeur), che ha riconosciuto che per il settore
dell'artigianato la Giunta ha dato un segnale positivo. L'Aula ha
approvato l'emendamento 32 (della Giunta) mentre ha bocciato gli
emendamenti 12 (Scarpa e Atzeri) e 47 (Artizzu e più).
Gli stati di previsione n. 8 e n. 9 sono stati approvati.
Sullo stato di previsione n. 10 (lavoro) e sugli emendamenti
presentati, su cui la Giunta e la Commissione hanno dato parere
negativo, sono intervenuti: l'on. Roberto Capelli (UDC), che ha
sottolineato l'esigenza di dare risposte concrete al mondo della
formazione; l'on. Sergio Pisano (I Riformatori), che ha detto che i
15 milioni di euro previsti nell'emendamento 81 erano necessari per
dare continuità alla legge 42. Sono anche intervenuti gli on.
Mariano Contu (F.I.) ed Attilio Dedoni (I Riformatori). Tutti gli
emendamenti presentati dall'opposizione sono stati bocciati (per
l'emendamento 42 è stato chiesto il voto elettronico palese, per
l'emendamento 81 "programmazione e politica della formazione e del
sistema formativo" è stato chiesto il voto a scrutinio
segreto).
Lo stato di previsione n. 10 è stato approvato.
Degli emendamenti presentati allo stato di previsione n. 11
(Pubblica Istruzione) sono stati approvati (con la modifica chiesta
dal presidente della Terza commissione di uniformarsi
all'emendamento 33) gli emendamenti 1, 17, 33. Gli altri sono stati
bocciati.
Lo stato di previsione 11 è stato approvato.
L'emendamento 19 (Scarpa e Atzeri), presentato allo stato di
previsione n. 12, è stato bocciato.
Gli stati di previsione n. 12 e 13 sono stati approvati.
Sono stati, quindi, messi in discussione gli elenchi, che sono
stati approvati senza discussione. È stato, quindi, approvato il
passaggio alla discussione delle note di programma. Per alzata di
mano sono state tutte approvate, senza discussione. Il Presidente
ha annunciato la presentazione di alcuni ordini del giorno.
Su richiesta dell'on. Secci, la seduta è stata sospesa.
I lavori del Consiglio riprenderanno alle ore 16.00