CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 167 antimeridiana del 16 febbraio 2006


Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.

Disegno di legge n. 199
"Disposizioni per la formazione del

bilancio annuale e pluriennale"
Manovra finanziaria  

Il Consiglio ha discusso sull'articolo 9 della Finanziaria; riguarda sanità e assistenza sociale.

Degli emendamenti presentati (una decina) ne è stato illustrato soltanto uno, il n. 33, dall'on. Luciano Uras (PRC), col quale si chiede di incrementare la dotazione finanziaria per il reddito di cittadinanza di 40 milioni nel 2006 e di 20 milioni nei due anni successivi. Uras ha ricordato come la povertà, in continua crescita nel Paese, ma soprattutto in Sardegna, sia una minaccia per lo sviluppo solidale della società e richieda interventi adeguati. "Vedo più attenzione per qualche problema da collegio elettorale, che non per questi aspetti decisivi", ha detto, aggiungendo: "una coalizione che non ha il coraggio di affrontare questo grande tema è in piena contraddizione con se stessa".

Dal relatore, on. Secci, e dall'assessore Pigliaru è arrivato l'invito a ritirare l'emendamento, essendo in corso una interlocuzione fra Giunta e maggioranza. L'assessore ha promesso attenzione, ma chiesto prudenza: la soluzione - ha detto - non è facile; qualcosa si potrà fare quando sarà esaminato l'articolo sul lavoro.

Sul reddito di cittadinanza e sulla necessità di misure straordinarie per fronteggiare il fenomeno della povertà ha parlato anche l'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - SDI - La Rosa nel pugno). Povertà come emergenza sociale, in una società - ha spiegato - sempre più distratta e addomesticata dalle regole del neo liberismo. Scioccanti gli episodi di cronaca di questi ultimi tempi, per dipingere situazioni paradossali, di persone che muoiono di inedia o che simulano una rapina. L'appello dei parroci del Sulcis è sintomatico: qui, hanno detto, la gente muore di fame. Occorrono stanziamenti adeguati e una spesa rapida, coinvolgendo i comuni, frontiera del malessere. Questa Giunta - ha concluso - non deve avere fretta di risanare i conti, quando ciò avviene a discapito dei servizi ai bisognosi.

Delusione profonda sulla sanità è stata manifestata dall'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori). La riforma promessa dall'assessore, non priva di fascino, ha suscitato speranza: ma il bilancio di quasi due anni di gestione è deficitario. Intanto, sulle previsioni di spesa si sottostimano le necessità del settore (così è stato il 2005, con un buco, fra previsione e consuntivo, di circa 360 milioni; così sembra essere il 2006), col rischio di risparmiare sulla qualità dei servizi. Non basta un giardinetto in psichiatria o la pulizia dei locali, per risollevare le sorti di una sanità i cui vertici sono stati "occupati" dalla nuova maggioranza, ma i cambiamenti non sono arrivati. Dare una delega in bianco alla Giunta (vedi collegato) è impossibile.

Di segno positivo il giudizio espresso, invece, dall'on. Giommaria Uggias (La Margherita), il quale ha sostenuto che il miglioramento della qualità della spesa può favorire il risparmio. Non è vero, però, che di soldi ce ne siano pochi. Il comma 13 della Finanziaria prevede 66 milioni per edilizia sanitaria e le incompiute dell'ammodernamento tecnologico. Ciò consentirà, fra l'altro, di completare il nuovo ospedale di Olbia, evitando quel "turismo della salute" che ha finora caratterizzato l'assistenza medica in Gallura. Significativi anche i finanziamenti per le donazioni, i prelievi e i trapianti di organi.

Di sanità il Consiglio si occupa e con profitto: lo ha sostenuto l'on. Pierangelo Masia (FAS), presidente della Settima commissione. I problemi sono tanti, ma, rispetto al passato, c'è una maggiore attenzione. La Regione sta affrontando un'impegnativa stagione di riforme (presto arriverà in Aula la legge sui servizi sanitari, che consentirà di recepire la 229. Quindi sarà la volta del piano sanitario). Le difficoltà non mancano, anche perché bisogna eliminare "stratificazioni di difficile rimozione". Come dire che nella sanità si volta pagina.

Per l'on. Giorgio Oppi (Udc) si fa, invece, confusione. Un esempio, l'enfasi sulle nuove tecnologie è senza fondamento. Di quei 66 milioni del comma 13, solo tre sono destinati a questo impiego e "non bastano a soddisfare le esigenze di Oristano". Anche il completamento dell'ospedale di Olbia meriterebbe qualche precisazione, sul sostanzioso intervento dei fondi nazionali. Continua a crescere la spesa farmaceutica e se qualche volta sembra ridursi, in realtà, un artificio contabile ne scarica una parte su beni e servizi. Il buco c'è, è grave e non può essere addebitato al rinnovo contrattuale ("c'è stato, il rinnovo, anche nel 2000"). Alcuni aspetti sono stati trascurati, altri cancellati. Qualche volta si agisce con disinvoltura, trasferendo fondi (è il caso della casa famiglia di Selargius) senza il preventivo benestare del ministero. Il giudizio politico sulla gestione Dirindin è, perciò, negativo.

Si è detto vivamente sorpreso, per gli annunci di cambiamento diffusi dalla Giunta sul settore sanitario, l'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris), "ma dov'è il cambiamento?" si è chiesto. "Questa non è una Finanziaria di risanamento, e non lo è tanto meno per la sanità". Si parla molto, ha proseguito, degli interventi per l'edilizia sanitaria, ma lo si fa con grande confusione. Negando che da parte della precedente Giunta si sia mai ipotizzata la cancellazione dei fondi per il completamento dell'ospedale di Olbia, Ladu ha affermato che "il volto della sanità disegnato dalla Finanziaria" è completamente negativo.

"Delusione" ha, invece, espresso l'on. Sergio Pisano (I Riformatori), "a proposito  di questa Finanziaria", che manifesta "un forte arretramento". Pisano ha affrontato il tema dell'indebitamento, anche prendendo spunto da alcune fasi del dibattito di ieri a proposito di Casa Gramsci; "ma cosa direbbe oggi Gramsci del fatto che il tema della povertà qui non viene neppure discusso?", ha sottolineato Pisano. L'oratore ha, quindi, approfondito le ragioni dell'emendamento da lui presentato per la realizzazione di strutture socio sanitarie. Ed ha sottolineato l'esigenza di adeguate risorse in questo campo. Esprimendo giudizio totalmente preoccupato per lo stato della Sanità si è chiesto "ma che cosa si sta facendo oggi?".

L'on. Roberto Capelli (UDC) ha criticato la decisione di considerare norma intrusa il proprio emendamento, n. 140, riguardante interventi per i malati di neoplasie, citando vari commi dell'articolo 9 che parimenti dovrebbero essere considerati intrusi. Passando, quindi, all'articolo 9 nel suo complesso, ha detto che: "in realtà di sanità non se ne parla; allo stesso modo non si parla di politica veterinaria". Lamentando l'assenza dell'assessore Dirindin, Capelli ha proseguito affrontando, con toni aspri, il problema delle consulenze mentre, ha detto, si negano i finanziamenti per la ricerca. Quanto al Piano sanitario, ha denunciato i forti ritardi, nonché certe nomine da giudicare, ha aggiunto, "politicamente illegittime".

È poi intervenuto l'assessore Pigliaru (Programmazione), che ha portato le scuse dell'assessore Dirindin (Sanità) assente per malattia. Rispondendo all'on. Vargiu, ha illustrato i motivi della differenza di 360 milioni lamentata dall'esponente politico. Si tratta di componenti non dovuti al 2005, su cui si aggiunge, al netto del contratto, il deficit del 2005. Per il 2006, i dati sono ancora provvisori, ma si può pensare che "il deficit sarà ancora molto più basso che in passato".

Il Presidente ha, quindi, posto in votazione l'emendamento n. 123.

Per dichiarazione di voto, l'on. Roberto Capelli (UDC) ha sottolineato come il comma 9 dell'articolo 9 di fatto modifichi norme precedenti; pertanto non dovrebbe essere ammesso. Messo in votazione, l'emendamento n. 123 è stato respinto, col voto elettronico palese, con 23 sì e 44 no.

Sull'emendamento n. 10 è intervenuto, a favore, l'on. Capelli (UDC). L'emendamento prevede un aumento di risorse per lo studio delle malattie del metabolismo.

Anche l'on. Giorgio Oppi (UDC) ha annunciato il proprio voto a favore dell'emendamento n. 10, perché, ha detto, "occorrono risorse aggiuntive".

Contrario si è detto l'on. Luciano Uras (PRC), che, tuttavia, ha lamentato l'interruzione degli incontri avviati con l'assessorato su questa materia.

Se si vuole fare, su questa materia, una programmazione seria, andrebbe fatta per tempo. Perciò è più opportuno considerare questa Finanziaria come manovra di risanamento, così l'on. Ibba (Misto - SDI - SU - RNP). "Il contenimento della spesa non è però un fatto matematico".

A favore dell'emendamento n. 10 è poi intervenuto l'on. Gavino Cassano (I Riformatori), che si è meravigliato di chi annuncia il voto contrario e ritiene di difendere i poveri.

A favore anche l'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris), che ha detto essere possibile organizzare una Sanità efficiente senza: "viaggi della speranza".

L'astensione è stata, invece, annunciata dall'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - SDI - SU - RNP); mentre il voto a favore è stato espresso dall'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori), "perché non è dai numeri della spesa che si valuta la qualità della Sanità sarda".

Sì, all'emendamento n. 10 anche da parte dell'on. Nicola Rassu (FI), che ha chiesto coerenza da parte di chi è sensibile verso le fasce deboli della società.

Posto in votazione, l'emendamento n. 10 è stato bocciato con 34 no e 25 sì.

Sull'emendamento n. 121 è intervenuto, a favore, l'on. Giorgio Oppi (UDC), che ha spiegato l'esigenza di aumentare le risorse per le attività di persone detenute, in strutture di volontariato.

Giudizio contrario è stato espresso dall'on. Ibba (Misto - SDI - SU - RNP), perché "non basta cercare di tappare un buco di un colabrodo".

L'astensione è stata, invece, annunciata dall'on. Uras (PRC), perché "abbiamo bisogno di studiare e quantificare per attrezzare l'amministrazione pubblica per fare fronte alle esigenze sociali".

Favorevole, al contrario, l' on. Capelli (UDC): "È importante guardare alla qualità e non tanto alla quantità" per valutare una riforma.

L'astensione è stata, nel proseguo, annunciata dall'On. Caligaris (Misto - SDI - SU - RNP) per la quale occorre una riflessione.

L'emendamento 121 non è stato approvato.

L'emendamento 43 (Secci e più) " al comma 11 dell'articolo 9, le parole gestite da organi di volontariato iscritti al registro regionale sono sostituite dalle parole gestite da organizzazioni onlus", è stato approvato dall'Aula.

Sull'articolo 9 sono intervenuti: l'on. Ciriaco Davoli (PRC), che ha dichiarato che la disponibilità dell'assessore li induce a votare a favore, seppure con atteggiamento critico; l'on. Ibba (Misto - SDI - RNP) che ha dichiarato il voto favorevole; l'on. Vargiu (I Riformatori) che ha annunciato il voto contrario perché manca una strategia; l'on. Oppi (UDC), che è stato molto critico e che ha detto che, nonostante l'incremento delle risorse, non c'è miglioramento di servizi, non sono state ridotte le liste d'attesa, le malattie sociali nella Finanziaria sono scomparse; L'on. Capelli (UDC) che, annunciando il voto contrario, ha sottolineato che con l'approvazione dell'emendamento 43 è stato consumato un altro "golpe" e che la maggioranza sta danneggiando il mondo del volontariato.

Voto contrario è stato annunciato "con rammarico" anche dall'on. Cappai (UDC). "Sono esterrefatto - ha detto - con il comma 9 la maggioranza toglie la diaria ai malati di cancro".

 Il voto dell'on. Biancu (La Margherita) sarà, invece, favorevole. Per Biancu sull'emendamento 43 non si possono continuare a fare insinuazioni: "non c'è stato nessun blitz, il testo è stato discusso e deciso in Commissione".

Sull'articolo 9 l'on. Scarpa ha chiesto il voto elettronico palese.  

Messo in votazione, l'articolo 9 è stato approvato (presenti 60, votanti 58, sì 36, no 22, 2 astenuti).

Sull'emendamento aggiuntivo 18 (Pisano e più), che prevede dieci milioni per il 2006 e cinque milioni di euro per il 2007 e 2008 per l'attuazione di un programma di interventi a favore degli enti locali, per garantire il completamento di opere di realizzazione di strutture socio assistenziali, di case protette e di comunità alloggio, è intervenuto l'on. Capelli (UDC), che ha dichiarato il suo voto a favore. Il vice capogruppo dell'Udc, rivolto agli uffici, ha chiesto perché l'emendamento 43 sia stato ammesso, al contrario di altri simili, ed ha chiesto l'applicazione dello stesso criterio per tutti. Per Capelli non è garantito lo stato di diritto. 

Il presidente Spissu ha chiarito che l'emendamento 43 è il rifinanziamento di una norma finanziaria dell'anno scorso, quindi, si trattava di una norma che già esisteva.

L'on. Pisano (I Riformatori) ha annunciato il voto a favore dell'emendamento 18. L'on. Uras (PRC) ha dichiarato di astenersi, l'on. Scarpa (Misto - Psd'Az) ha chiesto alla Presidenza le ragioni dell'inammissibilità dell'emendamento 27 ed un giudizio sull'emendamento 33.

Il presidente Spissu ha chiarito che i criteri per tutti gli emendamenti sono stati analoghi, non è stata fatta una valutazione sul merito ma solo formale.

L'on. Cappai (UDC) ha dichiarato di votare a favore dell'emendamento 18. "La Finanziaria, ha detto, anche nel settore sanitario è un fallimento". Il consigliere dell'Udc ha ricordato che è stato chiuso il pronto soccorso dell'ospedale Marino di Cagliari e che le file, nel pronto soccorso del Brotzu, durano anche sei ore.

L'on. Pisano (I Riformatori) ha chiesto il voto elettronico palese. L'emendamento 18 è stato bocciato (presenti 60, votanti 57, sì 19, no 38, 3 astenuti).

Il presidente Spissu ha sospeso i lavori per qualche minuto, per valutare la questione sollevata dall'on. Scarpa.

Alla ripresa dei lavori il presidente Spissu ha detto all'Aula che gli uffici stavano valutando la questione degli emendamenti 27 e 33 ed ha sospeso il giudizio di ammissibilità sui due emendamenti, rinviando a questo pomeriggio ogni decisione.


I lavori riprenderanno
questo pomeriggio alle 16