CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 166 pomeridiana del
15 febbraio 2006
Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dall'on. Giacomo Spissu.
Disegno di legge n. 199
"Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale"
Manovra finanziariaIn apertura di seduta il presidente Fadda ha ricordato che il Consiglio doveva esaminare l'articolo 6 (interventi a favore del sistema industriale) della Finanziaria.
L'on. Francesco Sanna (DS) ha chiesto una breve sospensione.
Alla ripresa dei lavori, l'on. Ignazio Artizzu (AN) ha chiesto la verifica del numero legale.
Dalla votazione è stato rilevato che in Aula era assente la maggioranza dei consiglieri e la seduta è stata sospesa per 30 minuti.
Alla ripresa dei lavori il presidente della Terza commissione, on. Eliseo Secci (La Margherita), ha dato il parere sugli emendamenti presentati all'articolo 6.
La Commissione ha dato parere positivo sull'emendamento 50 e negativo sugli emendamenti 97, 17, 139. La Giunta ha dato parere "conforme" a quello della Commissione.
Messo in votazione, l'emendamento 97 (Diana e più) "Il comma tre dell'articolo 6 è soppresso", è stato bocciato.
Ha preso la parola l'on. Giorgio Oppi (UDC) che ha detto che era in corso un incontro tra il centrodestra e i lavoratori dell'Ersat e che, pertanto, come era stato fatto in apertura di seduta, quando era stato il centrosinistra ad incontrare i dipendenti dell'ente regionale, chiedeva una sospensione di mezz'ora. Per evitare discussioni, il capogruppo dell'Udc ha chiesto la verifica del numero legale.
Mancando, nuovamente la maggioranza dei consiglieri, i lavori sono stati sospesi per trenta minuti.
Si riprende con le dichiarazioni di voto sull'articolo 6 (provvedimenti per l'industria). Giudizio negativo delle opposizioni; l'on. Mario Diana (An) "assolve" solo il primo comma, che prevede 200 mila euro per espletare la gara d'appalto per le centrali elettriche del Sulcis. Critica, invece, i 3,8 milioni destinati alla liquidazione della Marfili e della Sigma Invest; provvedimento che si sarebbe dovuto chiudere l'anno scorso con l'impegno che la dotazione finanziaria di allora sarebbe stata sufficiente.
L'on. Ignazio Artizzu (An) giudica emblematico l'articolo, per descrivere la mancanza di strategia industriale della Giunta. Nessuna indicazione sul futuro, nessun progetto credibile di rilancio, un clima "desolante" a conferma del quale la trimestrale Istat parla di novemila posti di lavoro in meno.
Colpa soprattutto del governo romano, ha replicato l'on. Luciano Uras (Prc), che ha privilegiato il Centro-Nord indebolendo e impoverendo il Meridione. Una Finanziaria "secca" non è, comunque, lo strumento per risolvere la crisi industriale dell'isola; tuttavia, ha riconosciuto, occorre uno sforzo di progettazione ed un controllo sui finanziamenti. "So che il sistema degli incentivi va malissimo - ha aggiunto - e che il rendiconto dei finalizzati aziendali non promette niente di buono". Alla richiesta di avere notizie, la Giunta non ha risposto. A questo punto è necessaria una diversa e più concreta politica industriale. Alcune iniziative, come il Progetto Roma (rischio, opportunità, modelli e anticipazioni), fra partner autorevoli, che si proponeva "di prevedere il disastro e cogliere le opportunità", è naufragato per precise responsabilità.
L'articolo 6, messo in votazione, è approvato con 36 sì e 17 no.
Si dovrebbe, a questo punto, affrontare l'articolo 7 (disposizioni in materia di lavoro), ma il relatore, on. Eliseo Secci, ne chiede il rinvio.
L'on. Capelli (Udc) replica che, con una sala del Consiglio occupata dai lavoratori della Formazione professionale, che da quell'articolo della Finanziaria traggono auspici e speranze, è necessario, al contrario, discuterlo subito.
Dello stesso parere è anche l'on. Artizzu (An): mille posti di lavoro sono perduti, il problema monta e, salvo che la Giunta intervenga in "zona Cesarini" accogliendo gli emendamenti dell'opposizione, il discorso può dirsi chiuso e le speranze liquidate. "Per rispetto delle persone che stanno per perdere il posto di lavoro - ha concluso - siamo contrari a qualunque rinvio".
Conciliante l'on. Secci: c'è un dibattito in corso - sottolinea - anche all'interno della maggioranza, dove sono presenti due correnti di pensiero: chi dice che i finanziamenti previsti sono sufficienti e chi no. E' opportuno favorire un'ulteriore riflessione, nell'interesse della Formazione professionale. Il problema esiste e, prima ancora delle opposizioni, se ne fanno carico Giunta e maggioranza.
La proposta viene accolta con voto per alzata di mano. Ma la minoranza chiede, a questo punto, la verifica del numero legale, che non c'è, e la seduta viene nuovamente sospesa per mezzora.
Alla ripresa si affronta l'articolo 8 (istruzione, spettacolo, cultura e sport). L'on. Mario Diana (An) è d'accordo sui quasi tre milioni di euro destinati all'acquisto di libri di testo, da dare in comodato agli studenti. Il turnover delle adozioni è frenetico (giustificato dalla storia del mondo, che cambia rapidamente) e ogni anni i libri vengono cambiati. Anziché tenerli ammucchiati nelle scuole, chiede che vengano regalati agli alunni. Dubbioso si dice sulle finalità di 50 mila euro destinati a "progetti di ricerca scientifica e riviste culturali, che facciano riferimento alla società sarda"; troppo vasta la platea dei possibili utilizzatori per capire dove vadano a finire i soldi. Rileva, infine, contraddizioni sui 2,5 milioni destinati come prestiti d'onore per gli studenti con laurea triennale, specialità "conseguita nelle università sarde"; mentre i 3 milioni destinati ai vaucher formativi post lauream (per le lauree ordinarie), vengono concessi a chi va altrove per specializzarsi.
Apprezzamento arriva, invece, dall'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - SDI - RNP), per il fatto che si parli "esplicitamente" di scuola "pubblica", aggettivo contenuto nella Costituzione ma cassato dal Governo. Dimostra un interesse di cui la scuola pubblica - colpita dal virus dell'abbandono - ha davvero bisogno. Propositive le disposizioni che prevedono aiuti alle famiglie bisognose, per libri di testo alle superiori e spese di trasporto. Qualcosa di più si sarebbe dovuto fare per i disabili. Quanto ai vaucher formativi, non modificano una tendenza diffusa: chi ha i mezzi per farlo lascia la Sardegna, dove i livelli di preparazioni appaiono sempre meno competitivi. Da valorizzare, infine, l'IRRE, l'istituto regionale per la ricerca educativa.
Il presidente della Terza commissione, Eliseo Secci, ha espresso parere contrario agli emendamenti presentati. Parere "conforme" è stato manifestato dall'assessore Pigliaru. Nella discussione generale, sull'articolo 8, è, quindi, intervenuto l'on. Luciano Uras (PRC), che ha espresso l'esigenza di coerenza da parte del Consiglio, lamentando che un emendamento relativo alla "Casa Gramsci" è stato respinto ed altrettanto è stato fatto per l'Università della Sardegna Centrale. A questo riguardo ha avuto parole e toni fortemente critici nei confronti della Giunta e della Terza commissione.
L'on. Oscar Cherchi (Misto - UDS) ha approfondito le ragioni degli emendamenti presentati. A questa Finanziaria possiamo dire basta" ha detto; affermando poi che "lo sta urlando la gente" all'esterno di questo palazzo. Occorre dare rispose ai cittadini e dire loro perché ciò non avviene. Ha rivolto un appello alla maggioranza: "ribellatevi, perché ciò che è stato chiesto non è stato soddisfatto, non venite neppure ascoltati".
Sorpreso dalla bocciatura dell'emendamento sull'Università di Nuoro si è detto l'on. Ciriaco Davoli (PRC), che ha ricordato il significato che tale iniziativa avrebbe. Perché vengono forniti finanziamenti ad altri enti mentre vengono negati all'Università pubblica nuorese? Si è chiesto. "Mi trovo a disagio per la mancanza di questa attenzione", ha detto ed ha invitato la Giunta "a rivedere questa incomprensibile bocciatura".
È poi intervenuto l'on. Sanjust (FI) per il quale "cose da spiegare, della Finanziaria, ce ne sono davvero molte". Così come ci sono molti aspetti "incomprensibili e davvero assurdi". Ha espresso forti riserve sui finanziamenti proposti alla Associazione dei partigiani e si è soffermato, criticamente, su alcuni interventi per la gioventù definiti "fantomatici".
Ha preso la parola l'assessore alla Pubblica Istruzione Pilia, che ha spiegato alcuni aspetti specifici sollevati nel dibattito, riguardanti la disponibilità dei materiali didattici e gli interventi a sostegno della ricerca scientifica non universitaria. Circa i prestiti d'onore, è stata fatta, ha detto, una scelta coraggiosa a favore dei giovani per lo studio universitario. "Non c'è una scelta di campo così precisa", ha quindi detto a proposito dell'Università nuorese. Su questo problema, tuttavia, la Giunta si rimette all'Aula, ha dichiarato l'assessore.
È intervenuto anche l'assessore Pigliaru rispondendo alle critiche venute dall'on. Uras, "il mio apparente comportamento distratto durante il suo intervento era in realtà una discussione con l'assessore Pilia sull'argomento trattato".
L'on. Secci ha, quindi, corretto il proprio giudizio dando parere favorevole agli emendamenti presentati dall'on. Uras e più e riguardanti l'Università nuorese.
Messi in votazione gli emendamenti, è intervenuto, per dichiarazione di voto, l'on. Maninchedda (FAS). "L'aumento dell'offerta formativa è un problema centrale" ha detto.
Per dichiarazione di voto è intervenuto anche l'on. Diana (AN) che si è detto preoccupato dalle risposte date da Pilia.
Per l'on. La Spisa (FI) c'è da rammaricarsi che i tempi dettati dal Regolamento non abbiano consentito di esprimere compiutamente le proprie posizioni.
Voto contrario, all'emendamento 104, è stato espresso dall'on. Uras (PRC).
A favore dell'emendamento l'on. Ladu (Fortza Paris). Favorevole anche l'on. Dedoni (I Riformatori). Sul significato e l'importanza dell'emendamento concernente "Casa Gramsci" è intervenuto l'on. Pisu (PRC). Mentre l'on. Oppi (UDC) ha ricordato gli impegni assunti circa il rispetto dei tempi di dibattito, sollecitando maggiore celerità e attenzione nel dibattito. Messo in votazione l'emendamento 104 è stato respinto con 44 no e 22 sì. Sull'emendamento 113 ha espresso parere negativo l'on. Maninchedda (FAS). "Il problema del Consiglio è migliorare le leggi e calibrarle meglio".
L'emendamnto 113 è stato respinto per alzata di mano. Sull'emendamento 115 è poi intervenuto l'on. Diana (AN). L'emendamento è stato poi commentato favorevolmente dall'on. Dedoni (I Riformatori).
L'emendamento 113 è stato respinto e con esso gli emendamenti 14, 104, 106, 128, 108, 109, 110, 98, 120. L'emendamento 35 è stato respinto, ma il voto è stato annullato. Sull'emendamento n. 35 è intervenuta a favore l'on. Cerina (PS) che ha detto che questa norma favorisce la ricerca scientifica. Voto contrario è stato espresso dall'on Marrocu (DS). È, quindi, intervenuto l'on. Oppi (UDC), che ha criticato la gestione dei progetti per la ricerca. L'on. Masia (FAS) ha sostenuto la posizione dell'on. Marrocu e, quindi, il voto contrario. L'emendamento 35 è stato respinto con 35 no e 26 sì. Sull'emendamento 9, l'on. Secci ha annunciato il parere positivo. L'on. Uras (PRC) ha lamentato "l'interruzione di dialogo" che si sta registrando nel Consiglio.
L'emendamento n. 9 è stato approvato. L'emendamento. 99 è stato, invece, respinto, e con esso il n. 102. Sull'emendamento n. 3 ha parlato positivamente l'on. Biancareddu (UC). L'on. Gessa (PS) ha annunciato voto contrario perché non sono ammissibili "le elemosine alle università". L'emendamento n. 3 è stato respinto e anche l'emendamento n. 103. L'emendamento 32 è stato approvato. Respinti , invece, gli emendamenti 116, 100, 117 e 101.
Approvato, quindi, il n. 107. No, invece, agli emendanti 11, 114, 118.
Prima della votazione dell'articolo 8 è intervenuto per dichiarazione di voto l'on. Uras (PRC), che ha parlato a favore dell'esigenza che la figura di Gramsci e le iniziative in sua memoria vengano onorate da adeguate iniziative economiche. Voto contrario all'articolo 8 è stato preannunciato dall'on. Matteo Sanna (AN). "Approvare un articolo che dimentica Grazia Deledda e Antonio Gramsci, e la giornata della memoria" è grave ha dichiarato. Anche l'on. Liori (AN) ha espresso parere negativo, ribadendo le dichiarazione del precedente oratore a favore della Giornata della Memoria per ricordare le vittime delle Foibe. L'on. Dedoni (I Riformatori) ha espresso voto contrario acausa delle carenze contenute nell'articolo. Per l'on. Pisu (PRC) è soddisfacente la stima manifestata per la figura di Gramsci anche da parte della opposizione. La proposta di legge a favore dei luoghi granmsciani potrà essere, quindi, firmata anche da parte delle minoranze.
L'articolo 8 è stato, infine, approvato.
Gli emendamenti aggiuntivi 19 e 24 sono stati respinti. Sull'emendamenti 24 era intervenuto a favore l'on. Vargiu (I Riformatori).
I lavori del Consiglio
riprenderanno domani alle ore 9.30