CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 163 antimeridiana del
14 febbraio 2006
Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.
In apertura di seduta il presidente ha comunicato la presentazione di :
Disegno di legge n. 199
"Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale"
Manovra finanziariaPartenza lenta della seduta fra rinvio (aula semideserta), disbrigo di alcune procedure (ammissibilità e non ammissibilità degli emendamenti: alcuni sono stati esclusi perché non attinenti ai contenuti e allo spirito della legge) e riunione dei capigruppo, sollecitata dall'on. Giorgio La Spisa (FI), per definire l'inserimento all'ordine del giorno (impegno preso la scorsa settimana) della proposta di legge che modifica l'articolo 45 della legge sui servizi alla persona e restituisce al volontariato la gestione delle risorse finanziarie (fondo).
Quando si avvia la discussione, il presidente Fadda ricorda che, in applicazione del nuovo regolamento, ciascun consigliere può intervenire, su articolo ed emendamenti, non più di 10 minuti (a meno che la Presidenza, considerata la complessità dell'argomento, non raddoppi il tempo). Le nuove regole dovrebbero sveltire la discussione, che altre volte ha costretto il Consiglio a numerose sedute, anche fuori orario.
Il primo ad intervenire, l'on. La Spisa (FI) ribadisce un concetto già espresso durante la discussione generale: le entrate sono sovrastimate (i sette decimi dell'Iva non hanno alcuna certificazione sicura) e ciò si ripercuote, con gravi effetti negativi, sulle spese. Anche gli arretrati (Irpef e Iva), che ammontano i 1.850 milioni, per quanto collocati nel fondo per la compensazione del disavanzo, risolvono in modo fittizio il problema contabile mettendo in dubbio che uno dei principi basilari del bilancio, la sua veridicità, sia rispettato. Qui - ha concluso - "siamo vicini alla definizione di bilancio falso".
Anche per l'on. Luciano Uras (Prc) qualche correzione va apportata, introducendo una nuova "voce" nella tabella di competenza (nuovi oneri legislativi): quella che riguarda il conferimento di funzioni e compiti agli enti locali (la legge sta per essere esitata dalla Commissione). L'emendamento presentato prevede una somma "compatibile anche con le ristrettezze del bilancio", soltanto 10 milioni che hanno lo scopo di assistere la fase di avvio, nella quale l'applicazione della legge ha bisogno di sostegno. "Un segnale minimo", ha detto Uras, che riconosce il ruolo di Comuni e Province, il cui rapporto diretto con i cittadini li definisce "sistema di frontiera".
Appendice politica, la contrarietà espressa da "qualche esponente di Rifondazione" (Ferrando) sulle dichiarazioni rilasciate a proposito dell'agguato a Nassiryia, dichiarazioni "che hanno colpito la sensibilità dei sardi" e che Rifondazione comunista, partito della pace e della non violenza, non condivide.
Sulle entrate tributarie ("una battaglia che ha perso lo smalto della popolarità" ed è diventata "una semplice lamentazione") e sulle responsabilità politiche degli ultimi 20 anni è intervenuto l'on. Mariolino Floris (Uds), accusando i governi di sinistra "di un vizio ricorrente": attribuire ad altri, la cui vicenda politica è assai limitata nel tempo (leggi la giunta di centrodestra), responsabilità che sono invece da attribuire a se stessi. Ha ripercorso, l'on. Floris, la storia (avviata nel 1983) della vertenza sul titolo Terzo dello Statuto, affidata a tre presidenti (Mario Melis, Antonello Cabras e Federico Palomba) e agli assessori competenti, che hanno costruito "un ampio ventaglio di responsabilità in capo ai governi di sinistra". Di uno studio specifico, commissionato dal presidente Palomba, "al quale io stesso mi sono riferito, ritenendo che ci debba essere una continuità amministrativa", non si parla più, nonostante esso rappresenti la base dell'accordo fra Regione e Governo. Se ciò è dovuto alla smania di creare "discontinuità col passato", non aiuta la causa, perché quel documento indica i termini dell'accordo e, perciò, risorse certe. Oggi si è preferita una "polemica strumentale" che è frutto di "una battaglia mediatica", ma che propone cifre inesatte, da bilancio poco rispondente ai criteri di veridicità.
E' poi intervenuta l'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - SDI - RNP), che ha chiesto più chiarezza nella forma espositiva e sui contenuti della Finanziaria. "Esprimo dubbi - ha detto - sulla validità di un sistema che impedisce di valutare le scelte. Chiedo chiarezza perché anche le migliori intenzioni, se non capite, possono creare danni". Sull'emendamento 54 della Giunta regionale (che prevede 500.000 euro a favore del fondo regionale per i diversamente abili e la soppressione dell'articolo 43 della legge regionale 20/05), l'on. Caligaris ha detto che rappresenta "un segnale importante". La consigliera socialista ha, però, definito "strano" che l'emendamento 54 preveda la soppressione dell'articolo 43 della legge regionale 20/05, quando poi l'emendamento 51 finanzia l'articolo 43. Si tratta - ha chiesto - di un gioco di prestigio?
L'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha ricordato che sulla vertenza entrate la Giunta ha chiesto il coinvolgimento dell'intero Consiglio, anche della minoranza. "Se si chiede la collaborazione dell'opposizione - ha detto Vargiu - la Giunta dovrebbe aprire un ragionamento con la minoranza, anche quando si deve decidere la destinazione generale dei fondi". Sul reddito di cittadinanza, il capogruppo dei Riformatori ha detto di non avere niente in contrario ad una misura che sostiene le fasce più deboli della popolazione. "Ci interroghiamo, però - ha aggiunto - sul metodo e sul fine di questa misura. Uno stanziamento di 10 milioni di euro è inadeguato, perché si può intervenire solo su 1500 persone, cioè su 4 persone in ogni comune della Sardegna". Per Vargiu si tratta, dunque, di una misura inadeguata, una via di mezzo tra l'assistenzialismo e la discrezionalità. Il capogruppo dei Riformatori ha invitato la Giunta a chiarire se si tratta di interventi che riguardano l'assistenzialismo e non il lavoro e lo sviluppo.
Per l'on. Oscar Cherchi (Misto - UDS) il problema fondamentale è che mancano le certificazioni che diano certezze sulla copertura finanziaria. Il consigliere dell'Uds ha invitato la maggioranza a non piegarsi alle decisioni del presidente della Giunta. Cherchi ha, poi, ricordato che i 106 emendamenti presentati dalla minoranza sono stati tutti bocciati, neanche uno è stato giudicato degno di essere approvato in Commissione. Avvertendo il presidente Soru che la politica non si fa solo con gli slogan e che, spesso, questi sono un boomerang, il consigliere regionale ha sottolineato le grandi difficoltà dei lavoratori sardi che, in molti settori, vivono con il terrore di perdere il posto. "Non si può - ha detto ancora - togliere tutto senza pensare a ricostruire". In conclusione, l'on. Cherchi ha chiesto al presidente Soru di spostare parte dei fondi (10 milioni di euro) destinati alla pubblicità istituzionale all'assistenza domiciliare ai malati.
La discussione generale sugli articoli e sugli emendamenti si è chiusa con l'intervento dell'assessore agli Affari Generali Dadea, che ha fatto alcune osservazioni sull'emendamento 129 (URAS e più) sul trasferimento delle competenze e funzioni alle autonomie locali. L'esponente della Giunta ha spiegato che nella fase di prima attuazione i 95 milioni d'euro che sono stati messi a disposizione sono sufficienti e che, quando la legge andrà a regime, i fondi dovranno essere incrementati. L'assessore Dadea ha dichiarato, sull'emendamento 129, di rimettersi alla volontà dell'Aula.
Messi in votazione, l'Aula ha bocciato gli emendamenti 59 (La Spisa e più), che sopprimeva il comma 13 dell'articolo 1, e l'emendamento 58 (Vargiu e più), che sopprimeva il comma 14 dell'articolo 1.
Sull'emendamento 56 (La Spisa e più), l'on. Vargiu (I Riformatori) ha chiesto il voto elettronico palese. L'emendamento è stato bocciato (presenti 58, votanti 56, maggioranza 29, sì 18, no 38).
L'Aula ha poi approvato l'emendamento 132, mentre ha bocciato il 29 (Scarpa e Atzeri), che prevedeva un incremento di 3 milioni di euro da destinare al fermo biologico per il 2006.
Sull'emendamento 28 (Scarpa e Atzeri), che prevedeva di incrementare di 200.000 euro la legge 26 del 2000 sull'imprenditoria femminile, l'on. La Spisa (F.I.) ha chiesto il voto elettronico palese.
Per dichiarazione di voto è intervenuta l'on. Caligaris (Misto - SDI-RNP), che ha dichiarato il voto favorevole all'emendamento e ha auspicato lo stanziamento di maggiori fondi da parte della Giunta da destinare all'imprenditoria femminile.
L'emendamento 28 è stato bocciato (presenti 64, votanti 54, maggioranza 33, sì 21, no 41, 1 nullo).
Sull'emendamento 54 della Giunta regionale (500.000 euro da destinare al fondo regionale per i diversamente abili) è intervenuta l'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - SDI - RNP), che ha dichiarato di votare a favore e ha espresso soddisfazione anche se 500.000 euro sono solo un piccolissimo segnale di attenzione.
L'on. Luciano Uras (PRC) ha dichiarato, invece, la sua astensione.
L'emendamento 54 è stato approvato. Bocciato, invece, l'emendamento n. 30 presentato dagli on. Scarpa e Atzeri, che prevedeva un incremento di 200.000 euro alla legge regionale n. 1 del 1990, articolo 60.
Sull'emendamento 57 (presentato da La Spisa e più), è intervenuto l'on. La Spisa (F.I.) che si è lamentato su come si stavano gestendo "frettolosamente" i lavori dell'Aula. Sull'emendamento 57, l'on. La Spisa ha dichiarato il suo voto a favore. Questo emendamento - ha detto - vuole denunciare una operazione di bilancio "spericolata". Gli accantonamenti devono essere fatti con danaro certo e non con ipotesi fantasiose. Per La Spisa si tratta di un bilancio "falso" e la Giunta "vuole prendere per il naso" tutta la Sardegna, con un'operazione di "ingegneria finanziaria falsa".
E' intervenuto anche l'on. Mario Floris (Misto - UDS), che ha ricordato all'Aula che dati certi sulla consistenza delle risorse che lo Stato deve versare alla Regione non ce ne sono e che, nonostante i continui solleciti fatti anche per lettera, nessuno sa quando e in che modo lo Stato intende versare i fondi. L'on. Floris ha ribadito che si tratta di un bilancio "taroccato", perché è impensabile che lo Stato versi in un anno migliaia di miliardi. Ribadendo che si tratta di una presa in giro, l'on. Floris ha invitato il presidente della Giunta ad alzarsi in piedi e a dire all'Aula l'entità dei fondi che quest'anno lo Stato intende versare alla Sardegna.
Voterà a favore dell'emendamento 57 anche l'on. Renato Capelli (UDC), che ha sottolineato che il bilancio non è basato su cifre certe. Noi continueremo la battaglia perché siamo d'accordo che la vertenza entrate sia risolta al più presto, ma siamo anche consapevoli che quanto ci è dovuto non sarà versato dallo Stato in un'unica soluzione. Il vicecapogruppo dell'Udc ha detto che avrebbe apprezzato un intervento dell'assessore sui residui.
Per l'on. Ignazio Artizzu (AN) la Finanziaria all'esame dell'Aula è ben lontana da quella approvata dalla Giunta e, quindi, il presidente Soru avrebbe fatto meglio a ritirarla. Il consigliere di An ha invitato il presidente della Regione a riflettere sull'"inserimento di cifre inesistenti" ed ha sottolineato che il presidente Soru si sta rendendo responsabile di un atto gravissimo: aver inserito in bilancio soldi che non ha. Si tratta dell'ennesimo atto di mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio regionale.
L'on. Mario Diana (AN) ha detto che l'emendamento 57 qualifica la finanziaria. Il capogruppo di Alleanza Nazionale ha annunciato il suo voto favorevole a favore dell'emendamento e ha accusato il presidente Soru di non aver tenuto in considerazione i suggerimenti dell'opposizione.
Per dichiarazione di voto è poi intervenuto l'on. Giuseppe Balia (FAS), il quale ha ribattuto alle opposizioni che nelle scorse legislature avevano "chiuso occhi e orecchie" per questioni analoghe. Ha difeso la manovra finanziaria, sottolineando i criteri prudenziali adottati dalla Giunta.
L'on. Giovanni Moro (AN), annunciando il voto favorevole all'emendamento 57, ha auspicato un intervento da parte del presidente della Regione. Ha definito gravissimo porre in bilancio poste che la Regione non possiede.
Intervenendo, il presidente Soru ha dichiarato il voto negativo all'emendamento 57. Ricordando che dall'83 al 99 il bilancio regionale è stato sostanzialmente in pareggio, nei successivi 5 anni di governo del centro destra il bilancio è stato, invece, in forte passivo: dai 300 milioni di euro del centrosinistra ai 3 miliardi di euro del centro destra. L'iscrizione del credito IRPEF è assolutamente coerente.
L'emendamento n. 57 è stato messo in votazione per appello nominale elettronico ed è stato bocciato con 43 no e 19 sì.
Sull'articolo 1 è intervenuto, ancora per dichiarazione di voto, l'on. Mario Floris (Misto - UDS), che ha dichiarato come mai in passato sono state iscritte poste non esistenti.
Anche l'on. Mario Diana (AN) ha annunciato il voto contrario ed ha criticato le dichiarazioni del presidente della Giunta, ricordando che sono nuovamente cresciuti i residui passivi. Questa Finanziaria non risolve alcun problema, anzi li aggrava. Non doveva neppure essere apposto il visto da parte del direttore generale.
L'on. Capelli (UDC) ha citato una serie di cifre per smentire le dichiarazioni del presidente della Regione. Leggendo semplicemente l'articolo 14 è possibile capire la posizione della minoranza. Ha ribadito che l'indebitamento da parte del centrodestra era servito per dare risposte alla Sardegna, che non erano mai state date.
Critico anche l'on. Ignazio Artizzu (AN), che ha accusato la scarsa capacità di spesa da parte della Giunta. Ha respinto le critiche di "grottesca" posizione delle opposizioni, affermando che se qualcosa di grottesco si è sentito in Aula è venuta dalla presidenza.
L'on. Giorgio La Spisa (FI) ha ricordato che nel 1999 il disavanzo era di oltre duemila miliardi, che furono coperti con accantonamenti reali non con "fogliettini che rappresentano risorse che non potranno mai venire".
Molto critico anche l'on. Giovanni Moro (AN), che ha sottolineato come questa analisi non proviene solo dalle opposizioni, ma da vasti strati della società sarda. Sarebbe il caso di valutare delle modifiche.
Il presidente Soru ha, quindi, smentito le cifre fornite da Artizzu: non del 20 ma del 50% la realtà della spesa. Il governo di centrodestra, ha quindi detto Soru, ha aumentato il disavanzo in un anno del 50% del totale accumulato nei decenni precedenti. Ha osservato di non avere "dato del grottesco" a nessuno, ma che grottesche sono alcune delle dichiarazioni fatte.
Posto in votazione l'articoli 1 è stato approvato con 41 sì e 23 no. L'emendamento aggiuntivo n. 129 (Uras e più), modificativo dell'emendamento 53 della Giunta, è stato messo in discussione. Per dichiarazione di voto è intervenuta l'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - SDI - RNP), che ha detto che si deve inserire un sostegno, quindi, ha annunciato il voto favorevole. Voto favorevole è stato annunciato anche dall'on. Uras (PRC). L'emendamento n. 129 è stato respinto con 35 no e 27 sì.
È stato, quindi, discusso l'emendamento n. 53 della Giunta, che dispone risorse per gli enti locali negli anni 2007 e 2008.
È intervenuto l'on. Diana (AN), che ha svolto un discorso molto critico sostenendo che la drammaticità del momento andava affrontata. L'emendamento 53 è stato approvato per alzata di mano.
È stato poi posto in discussione l'articolo 2 e i relativi emendamenti. È intervenuto per alcune precisazioni l'assessore ai Lavori pubblici e agli Enti locali, Gian Valerio Sanna, sugli emendamenti della Giunta n. 1 e 2.
Il presidente Spissu ha ricordato che, per quanto riguarda l'inammissibilità degli emendamenti considerati, vi è stata solo una votazione sugli aspetti formali. Poi l'assessore Sanna ha ritirato gli emendamenti relativi.
L'emendamento 31 (Atzeri e più) è stato illustrato dall'on. Atzeri (Misto - Psd'Az). "Abbiamo pensato di potenziare gli interventi previsti all'articolo 19 della legge 37" per dare risposte ai problemi del lavoro.
L'on. Luciano Uras (PRC) ha, quindi, rettificato il riferimento legislativo portato da Atzeri, pur trattandosi comunque, ha detto, di interenti a favore del lavoro. Ha a lungo affrontato i problemi della disoccupazione, del mercato del lavoro, e del piano per il lavoro sottolineando la lunga battaglia da sempre portata avanti da Rifondazione, esprimendo perplessità sull'atteggiamento dei gruppi DS e La Margherita. Ha sottolineato che il centro sinistra deve parlare con i cittadini.
Parere negativo agli emendamenti 31, 60 e 61 è stato espresso dal presidente della Commissione Secci (La Margherita) e dall'assessore Pigliaru.
È, quindi, intervenuto l'on. Mario Floris (Misto - UDS), che ha affrontato le questioni di trasferimento di quote CIS e il caso Sfirs con toni fortemente critici. Ribadendo l'esigenza di una intesa fra Giunta e Consiglio sugli atti di programmazione, Floris ha ricordato che in quest'ottica vanno calati i casi Cis e Sfirs. Ha poi contestato l'atteggiamento della Giunta che lede l'equilibrio fra esecutivo e Consiglio.
È, quindi, intervenuto l'on. Mario Diana (AN), che ha ripreso alcuni aspetti della "Direttiva Bolkestein", ricordando che tale atto è stato approvato, sotto la presidenza Prodi, dalla Commissione europea. Esprimendo varie perplessità sulle posizioni del PRC, ha lanciato critiche sugli emendamenti ritirati, di cui è stata preannunciata la presentazione in un collegato. Ha poi illustrato l'emendamento 60, firmato da tutti i gruppi di opposizione. La Giunta, ha aggiunto Diana, non sta rispondendo alle richieste delle opposizioni.
L'on. Mariano Contu (FI) ha ricordato che l'articolo 2 prevede interventi molteplici e, in particolare, per gli Enti locali. Approfondendo le proposte dei relativi emendamenti, ha sottolineato che la vera emergenza è la disoccupazione e, quindi, gli interventi per favorire il lavoro. Parlando delle politiche attive del lavoro, ha detto che, sui tagli effettuati, occorre fare riflessioni approfondite. Cancellare le risorse sulla legge 37 non è stata una scelta ponderata. Analoga presa di posizione critica, per quanto riguarda la politica industriale.
I lavori del Consiglio
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