CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 160 antimeridiana del 8 febbraio 2006


Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Claudia Lombardo e dell'on. Giacomo Spissu

In apertura di seduta il presidente ha comunicato la presentazione di: 

Disegno di legge  n. 199
"Disposizioni per  la formazione del
bilancio annuale e pluriennale"
Manovra finanziaria
 

Il Consiglio ha proseguito la discussione generale sulla manovra di bilancio.

Il primo intervento è stato dell'on. Mariano Contu (FI). Poche le cose da salvare, in una Finanziaria "ridotta all'osso", che si sarebbe potuto presentare a settembre, senza arrivare ai due mesi di esercizio provvisorio. Evidenti le lacune sul lavoro; la situazione è peggiorata rispetto al passato (lo dicono i numeri; ma lo dice anche la scarsa attenzione a problemi urgenti e gravi), a differenza di quanto aveva saputo fare il governo di centro destra. Nonostante la crescita dei livelli di disoccupazione, vengono tagliate le risorse per incentivare quei settori (imprenditoria giovanile e artigianato sono un utile esempio) che hanno un ruolo importante per risvegliare l'economia. Crescono i residui passivi, a 9,5 miliardi, "l'equivalente di un altro bilancio". Anziché affrontare il problema e invertire la tendenza, si evita - ha sostenuto l'on. Contu - di individuare la strada per una corretta gestione e si preferisce "manovrare" l'ingente massa monetaria valicando, forse, i criteri di legittimità. Difficile immaginare in quali settori si verificherà la ripresa (il turismo è minacciato da una serie di gabelle e da una politica urbanistica autolesionista); mentre cresce il malumore del mondo sociale (il volontariato è in subbuglio) e dell'istruzione (la formazione professionale è in piazza; ci sono le risorse, ma non c'è piano di percorsi formativi). Sembra improbabile - ha concluso l'oratore - che a far quadrare i conti siano i servizi, che, senza un tessuto produttivo adeguato rischiano di contribuire poco allo sviluppo dell'Isola.

Critiche anche dall'on. Franco Ignazio Cuccu (Udc): abbiamo cercato di trovare strategie convincenti - ha detto - ma, se vi sono, sono così nascoste che anche la maggioranza deve elevare al rango strategico iniziative programmi come "speaking english" o "Sardegna fatti bella", quest'ultima una riedizione dei programmi per i lavoratori socialmente utili, che, tuttavia, con i 20 milioni di dotazione, può garantire il lavoro a settemila disoccupati per soli tre mesi ("può essere strategico un intervento del genere?"). Quanto alla lingua inglese, spalancherà le porte ai nuovi camerieri dell'industria turistica?

Intanto si mandano a casa 759 operatori, un terzo dei quali over 50 (ciò significa che la loro è un'espulsione definitiva); ma "l'inguaribile ottimismo" del presidente della Commissione bilancio si appunta, invece, sull'aumento di risorse agli enti locali prevedendo che il volano economico si rimetterà in moto e non pensa, invece, che devono essere avviate le nuove Province e si deve tenere conto della rete di nuovi bisogni. A conti fatti, le prospettive del mondo del lavoro sono così incerte che "le buste paga sembrano destinate a diventare oggetti da collezione". Altro esempio, l'artigianato. Leggendo la finanziaria "sembra di leggere il suo necrologio". Non si tiene conto di due condizioni; la prima, che nel settore ci sono centomila addetti che creano reddito spesso con sacrificio; secondo, che chi entra nel settore lo fa per tanti motivi ma ha una comune caratteristica, la incapacità finanziaria a far tutto da sé. Altri, ancora, i punti deboli: la presunzione di fare economia nella gestione dell'Arst (5 milioni), nonostante sia evidente che il parco automezzi è obsoleto, si dimostra infondata ed è la misura dei criteri con cui viene concepito il bilancio.

Per capire la finanziaria, bisogna guardare con attenzione i collegati: perché questa è la proposta. L'ha detto l'on. Silvio Cherchi (Ds), partendo dal "titolo ambizioso" del Dpef (competitività, coesione, occupazione) al quale "si tenta di dare risposta". Due gli aspetti da condividere: il risanamento del bilancio, ma con tagli minori rispetto all'anno precedente; l'impegno nella vertenza fiscale contro lo Stato ("non è illegittimo iscrivere in bilancio i crediti certi. Non farlo, significava indebolire la rivendicazione"). Non tutto, tuttavia, è condivisibile. In una società che si caratterizza per l'aumento delle nuove povertà, dove il precariato è patologico e la disoccupazione e in aumento; dove continua l'emorragia silenziosa di lavoratori espulsi da piccone e sconosciute aziende senza protezione sociale e, in particolare, di donne, la manovra, "per quanto suggestiva" come gli slogan dello "speaking english" o di "Sardegna fatti bella", appare squilibrata. Riproporremo gli emendamenti (bocciati dalla Commissione bilancio) a favore del reddito di inserimento, ha detto Cerchi, sottolineando la necessità di dare gambe alla legge sui servizi alla persona. Altro spunto da verificare, il ruolo del Consiglio; "lavoriamo tutti per la stessa ditta", ha precisato richiamando la Giunta e i capigruppo della maggioranza a trovare intese più vaste e preventive che evitino di "impoverire la democrazia". Ultimo aspetto trattato, quello del credito. Maturi i tempi per la conferenza regionale, nonostante gli scenari siano mutati ("non abbiamo più banche sarde; il Cis è l'ultimo, inevitabile anello della catena"); ma la Regione non può dimostrare scarso interesse verso un settore che acquista sempre maggiore importanza nella società sarda, dove non esistono condizioni favorevoli (più raccolta che impieghi, costo del danaro più elevato rispetto alle altre regioni, sofferenze che crescono nelle famiglie produttrici di reddito e nelle piccole imprese). La Regione dovrà rinegoziare col Banco di Sardegna l'accordo e impostare una riflessione generale, evitando di disfarsi frettolosamente della Sfirs, che, "così com'è serve a poco" ma può, una volta ridisegnate le funzioni, "accompagnare le aziende sarde ed aiutarle a muoversi nel sistema bancario".

L'on. Stefano Pinna (Progetto Sardegna) ha definito "strana" la tesi dell'opposizione che sostiene che siamo in presenza di un pericoloso "deficit di democrazia".

Per il capogruppo di Progetto Sardegna questa seconda Finanziaria del governo Soru è positiva. "I dati parlano chiaro, ha detto, si è passati dall'indebitamento del 22% degli scorso al 10% del 2005 e al 2,75% del 2006". Inoltre, ha proseguito, il volume della spesa è leggermente cresciuto. Per l'on. Pinna si sta risanando il bilancio e si sta riqualificando la spesa.  Positiva, anche, la rimodulazione degli interventi, l'attenzione ai settori tradizionali (che non sono stati trascurati) e alle politiche sociali.

Inoltre, questa Finanziaria tiene conto già dei frutti di alcune grandi battaglie che questo governo sta portando avanti come quello delle entrate. Segnale inequivocabile che la Sardegna sta cominciando ad rialzare la testa.

 Rimandate al mittente le accuse di "oscurantismo" fatte dall'opposizione, l'on. Pinna ha detto che stiamo vivendo un momento di concertazione che porterà allo sviluppo della nostra Isola. "Il 2006 sarà un anno difficile - ha aggiunto - ma tutto quello che sta accadendo ha la forte legittimazione del popolo sardo che ha votato questa maggioranza e questo presidente".

L'on. Eugenio Murgioni (Fortza Paris) ha ricordato che da sempre sulla Finanziaria c'è stato un confronto - scontro con l'opposizione. Purtroppo, quest'anno, lo spirito del confronto si è perso perché il Consiglio deve esaminare un testo a cui ha fatto solo da spettatore.

Per Murgioni, inoltre, in questa Finanziaria ci sono ancora molte norme che andrebbero stralciate. Critiche anche al Collegato che, secondo Murgioni, non deve essere considerato parte della manovra finanziaria, ma un documento distinto che deve seguire l'iter di ogni altro disegno di legge. L'esponente di Fortza Paris ha sottolineato che questa Finanziaria è inutile e persegue fini riformatori che sono estranei alla natura del documento. La proposta è quella di sopprimere la Finanziaria e rimodulare i documenti di bilancio più moderni. "Questa manovra, ha sottolineato Murgioni, è solo frutto del lavoro del governo regionale dove il Consiglio è solo spettatore del tentativo del presidente della Giunta di rimanere l'unico ruolo istituzionale della Regione".

Analizzando il documento, il consigliere di Fortza Paris, ha individuato nei settori del turismo e dell'agricoltura i comparti più in crisi e nei quali la manovra inciderà i maniera più negativa. "Sarebbe stato necessario adottare azioni straordinarie per arginare una crisi senza precedenti che investe anche la scuola, la formazione professionale e l'industria". Gli effetti devastanti, per Murgioni, si verificheranno soprattutto nel settore turistico. Dove le nuove norme, che prevedono tasse per i non residenti, rischiano di escludere la Sardegna dal turismo internazionale. Critiche anche alla politica della Giunta in materia di piani paesistici dove i Comuni non hanno pari dignità nei processi di pianificazione.

L'on. Nello Cappai (UDC) ha rinunciato al suo intervento per protestare per l'assenza in Aula del presidente della Giunta Soru. "Il presidente della Regione blinda la Finanziaria e poi non viene neanche in Aula ad ascoltare le critiche della maggioranza e dell'opposizione".

Su richiesta dei capigruppo Ladu (Fortza Paris) e La Spisa (Forza Italia) è stata chiesta la verifica del numero legale. Constato che mancava, il Presidente ha sospeso la seduta per 30 minuti.

Alla ripresa dei lavori è intervenuto nella discussione l'on. Giovanmaria Uggias (La Margherita), che ha sottolineato come "la finanziaria si caratterizzi per tanti aspetti positivi". "Nondimeno vi sono alcune parti che si sarebbero potute migliorare". Sottolineando positivamente gli aspetti relativi alle entrate attese dallo Stato inserite in Finanziaria, ha ricordato che ciò sta politicamente a significare la affermazione di un principio legittimo e perfettamente fondato. Continuando ad elencare gli aspetti positivi, Uggias ha ricordato, il contenimento delle spese correnti attuato dalla Finanziaria, al quale si affianca l'istituzione della Agenzia delle Entrare a garanzia della certezza delle entrate. Apprezzamento poi per i trasferimenti previsti per gli enti locali a dimostrazione delle attenzioni rivolte a Comuni e Province. Per contro, ha proseguito Uggias, lo sforzo per affrontare la situazione critica necessita un impegno maggiore verso obiettivi raggiungibili. Una maggiore riflessione avrebbe evitato la mannaia sulle norme intruse, così come un approfondimento preventivo avrebbe richiesto la vicenda delle tasse regionali su seconde case e natanti. "Un isolamento meno splendido" avrebbe potuto portare a un miglior rapporto con le forze politiche. Sottolineando che non può esservi soluzione di continuità fra le varie legislature dal punto di vista legislativo. È il caso della vicenda delle nuove Province alle quali non vengono date le risposte attese. "Occorre stare attenti alle manifestazioni di malcontento che nascono" ha aggiunto l'oratore. "Occorre dare risposte e noi siamo qui per darle".

Per l'on. Carlo Sanjust (FI) è imbarazzante "criticare da destra una Finanziaria proposta da un uomo di destra prestato alla sinistra". Ed è chiaro, ad presepio, che il concetto di razionalizzazione è proprio della destra, ma occorre un adeguato progetto di sviluppo. Per l'oratore la sinistra è evidentemente in campagna elettorale. Dopo avere espresso forti critiche all'operato della Giunta e della maggioranza per le scelte compiute ha denunciato "la prevaricazione messa in atto e la mancanza di confronto". Sanjust ha criticato aspramente "la manifesta corsia preferenziale riservata agli atti della Giunta", ed ha osservato che la sinistra "sta esprimendo un aziendalismo d'accatto senza averne la cultura, ma con molta presunzione". Definendo quella in discussione "una Finanziaria dei sogni viziata dagli imbrogli", l'oratore ha sottolineato come "il neo centralismo posto in essere sia ormai sotto gli occhi di tutti". Ha, quindi, ricordato che "il pareggio di bilancio deve essere un mezzo e non un fine"; ed ha rivendicato la massima trasparenza sulle consulenze stipulate. Dopo una serie di riflessioni critiche su molti aspetti delle scelte fatte dall'esecutivo, (dalle politiche di immagine, al turismo, alla laurea, alla scuola) Sanjust ha concluso affermando che si ambisce fare "lo statalista senza averne la stoffa".

Su proposta dell'on. Giorgio Oppi è stata, quindi, fatta una verifica del numero legale, dopo la conferma della sua presenza il dibattito è proseguito.

È intervenuto l'on. Paolo Pisu (PRC) per il quale questo "non è un momento ordinario, ma l'occasione per trovare una risposta valida ai bisogni". Dopo aver denunciato le mancate risposte del Governo nazionale alle legittime aspirazioni della Sardegna,  ha affermato che le politiche nazionali "hanno aggravato i problemi dell'Isola". Di fronte alle legittime richieste di equi trasferimenti finanziari da parte dello Stato, Pisu si è detto sconcertato di fronte agli atteggiamenti critici da parte della destra nei confronti della Giunta. Certamente, in presenza di un piano generale di sviluppo e di alcune conferenze di settore preventive si sarebbe agevolata la stesura della Manovra finanziaria, ma molte delle opzioni in essa contenute sono positive ed apprezzabili. L'oratore ha, quindi, elencato i vari aspetti condivisibili della legge Finanziaria, ma anche quelli delle norme che sono state espunte. Svolgendo una riflessione sulla esigenza di adeguate politiche del lavoro e sul reddito di cittadinanza, Pisu a, quindi, ribadito che questa maggioranza deve mandare un segnale forte sul problema del precariato.

L'oratore ha, quindi, approfondito il problema dei fondi POR e della "Phasing in" che vedranno impegnata la Sardegna a partire dal 2007, esprimendo l'auspicio che possa essere preparato un futuro migliore all'Isola.

È stato poi il turno dell'on. Sergio Pisano (I Riformatori) che ha esordito facendo riferimento alla relazione del presidente della Commissione (Eliseo Secci), per sottolineare come le considerazioni da egli svolte "dovrebbero in realtà indurre a puntare l'indice critico nei confronti della stessa Giunta". Per seguire quella logica, infatti, occorrerebbe una norma urgente di riordino della legge di contabilità. Per l'on. Pisano: quando Secci lancia la sfida c'è da chiedersi "possiamo parlare di filosofia della Finanziaria senza conoscere la filosofia portata avanti dalla maggioranza?". In effetti il mestiere dell'opposizione "ci viene portato via da parte di molti consiglieri della maggioranza stessa" ha precisato. Dopo aver approfondito la propria valutazione critica circa le politiche per l'istruzione portate avanti dalla Giunta, Pisano ha affermato che i dati di stock sul numero dei laureati in Sardegna sano assolutamente in linea con la media nazionale. Sottolineando che il sistema sardo non è in grado di assorbire un numero di laureati maggiore di quello attuale, si è detto preoccupato per la sproporzione delle risorse destinate al "master and back" previsto dalla Finanziaria. Affrontando, quindi, il tema della formazione professionale, Pisano ha ricordato come mille lavoratori entro 45 giorni perderanno il posto di lavoro. "Occorre dare risposte a questo lavoratori", ha dichiarato l'oratore, che ha svolto alcune riflessioni sul problema del riordino della formazione.  

L'esame della Finanziaria proposta dalla Giunta è stato giudicato "difficile" dall'on. Roberto Capelli (UDC), perché il documento "manca di una adeguata copertura finanziaria", perché su questa proposta c'è ben poco da dire. Anzi, ha aggiunto Roberto Capelli, si "tratta della solita Finanziaria, nella quale, tolte le numerose norme intruse, si propongono qualche cattedrale, qualche premio letterario, poche iniziative di contorno, perché altro non è stato inserito": Il pensiero corre, quindi, necessariamente al "maxi emendamento", al maxicollegato, ai collegati alla Finanziaria, che contengono tutto ciò che il Presidente, la Giunta non hanno potuto "inserire" nella manovra finanziaria e di bilancio. Così come è quasi naturale pensare alle azioni che il presidente della Giunta ha compiuto, in questi giorni; a ciò che sta facendo proprio ora che partecipa, "non si sa a quale titolo, assieme all'assessore Rau, alla riunione del Consiglio di amministrazione della Sfirs", di quella stessa società finanziaria della quale si è occupato, anche nei giorni scorsi, anticipandone, in qualche modo, l'ipotesi di vendita.

Una presenza "inopportuna", ha aggiunto Capelli, che alimenta il dibattito in corso, fuori da quest'Aula, sui comportamenti dello stesso presidente della Giunta; comportamenti ed iniziative che alimentano più di un dubbio sul "rispetto dei ruoli". Il presidente della Giunta, ha aggiunto l'esponente dell'Udc, invece che decidere ed attuare iniziative discutibili, deve riflettere sulla necessita di un "democratico, corretto, confronto politico, almeno con le forze della maggioranza; anche se non si capisce perché lo stesso confronto non deve esserci anche con l'opposizione", come avveniva e deve avvenire in un serio sistema democratico.

Con questa Finanziaria, ha detto anche Roberto Capelli, stiamo assistendo ad un vecchio film, già visto; anche se sarebbe necessario un nuovo esame del suo contenuto, perché molti articoli, molte norme (come il comma 3 dell'articolo 3), sono "chiaramente intruse", ed andrebbero assolutamente "cassate". Diversa e maggiore attenzione sarà necessario riservare, invece, all'esame del Bilancio, sul quale dovremo soffermarci di più, perché anche nel documento di bilancio sono contenute "norme" poco compatibili con le norme contabili; perché vengono riproposti progetti e provvedimenti già bocciati, in buona sostanza improponibili.

Finanziaria e bilancio, ha concluso Roberto Capelli, sono obiettivamente carenti come proposta politica complessiva ed appaiono inadeguati, per favorire un reale sviluppo della nostra regione.        


I lavori del Consiglio riprenderanno
questo pomeriggio alle ore 16.30