CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 158 antimeridiana del 7 febbraio 2006


Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu.

In apertura di seduta il presidente ha annunciato all'Aula le seguenti comunicazioni:


Dopo le comunicazioni di rito, è stato posto in discussione il progetto di legge sulla manovra finanziaria.

 

Disegno di legge  n. 199

"Disposizioni per la formazione

del bilancio annuale e pluriennale".

Manovra finanziaria

 

Prima delle relazioni di maggioranza e minoranza, ha chiesto di intervenire per una pregiudiziale, ai sensi del regolamento consiliare, l'on. Mario Floris (Misto - Uds). Richiamando la legge di contabilità ed il regolamento consiliare, l'on. Floris ha ricordato che le nuove e maggiori spese devono sempre avere indicata in norma la copertura finanziaria certa. Secondo Floris, invece, nel disegno di legge in esame si prevede che una parte notevole delle spese venga coperta con somme di cui si attende il versamento da parte dello Stato, ma che non hanno alcuna garanzia relativamente al loro ammontare. Poiché sono partite finanziarie che dovrebbero andare a copertura del disavanzo e poiché non esiste nessuna certezza, vi è una "copertura incerta del disavanzo". La manovra "risente di questa incongruenza, che non è sanabile", secondo Floris. "Si tratta - ha aggiunto - di un obbligo contabile e amministrativo". Il ripiano del disavanzo deve essere certo e non ipotetico.

Il Presidente del Consiglio ha ricordato, a questo punto, che il richiamo pregiudiziale deve essere discusso in Aula attraverso un intervento a favore ed uno contrario ed è risolto da una votazione.

Ha preso la parola l'on. Giorgio La Spisa (Fi), che ha parlato a favore della pregiudiziale. "Ci viene presentata una manovra ed un bilancio con una stima delle entrate inesatte", ha detto La Spisa, il quale ha parlato di "bilancio falso", in quanto non vi è alcuna certezza che la quota dell'Iva, che verrà attribuita alla Sardegna, possa ammontare ai 7/10 del totale. Secondo La Spisa "le stime della Giunta sono assolutamente ingiustificate" e a causa di ciò "è facile prevedere un ulteriore disavanzo e, quindi, un ulteriore indebitamento".

Contro la pregiudiziale si è espresso, invece, l'on. Eliseo Secci (La Margherita, presidente della III Commissione). Egli ha ribadito quanto già discusso in Commissione e cioè che "un bilancio di previsione non può avere certezza di entrate e spese", ma solo "previsioni di entrate e spese". Vero è che non vi è certezza che i trasferimenti statali possano essere quelli ipotizzati, ha precisato, tuttavia anche se fossero minori, si potrà ricorrere ai mutui, che avrebbero, tuttavia, un ammontare assai minore di quanto già previsto nel Dpef approvato. "La manovra -ha dichiarato Secci- è pertanto corretta, senza alcun dubbio".

La pregiudiziale è stata, quindi, messa in discussione e respinta a maggioranza.

E', quindi, cominciata la discussione della Manovra finanziaria con la relazione del presidente della commissione Programmazione, Eliseo Secci (La Margherita).

Ricordando subito che il progetto di legge in discussione ha subito (in base al nuovo regolamento consiliare) lo stralcio di numerose norme, che sono risultate incompatibili, Secci ha, tuttavia, sottolineato come la Giunta si è impegnata a presentare le norme stralciate attraverso leggi collegate o un unico provvedimento, a completamento della manovra.

"La Commissione - ha ricordato Secci - ha cercato, nei limiti del regolamento e nell'ambito delle disponibilità finanziarie, di dare risposte concrete alle istanze delle realtà sociali".

Richiamando l'attenzione sulla difficoltà riscontrata dalle commissioni di merito di garantire sempre la presenza dei sette consiglieri di maggioranza e ponendo l'esigenza di una riflessione per una eventuale modifica regolamentare, Secci ha detto che la manovra "è perfettamente coerente col Dpef" e che, nonostante gli evidenti ritardi, tuttavia si tratta di "ritardi fisiologici". Secci ha anche sottolineato che, a fronte della questione della previsione delle entrate derivante dai trasferimenti statali, la manovra è caratterizzata "dalla prudenza che garantisce stabilità finanziaria". Nel merito, il presidente della Commissione ha sottolineato che la manovra supera di 85 milioni quella dello scorso anno "Ed è maggiormente espansiva" dal punto di vista della spesa. Essa "prosegue nella politica di risanamento finanziario". Tuttavia "viene ribadita la volontà di sostenere l'attività degli enti locali con risorse adeguate". Così come è stata condivisa la filosofia che ha improntato la manovra, compresi i collegati che saranno affiancati, e pertanto sono stati apportati solo alcuni correttivi finalizzati a perequare "stanziamenti per lo sport e lo spettacolo, in particolare, che avevano subito decurtazioni superiori rispetto alla percentuale stabilita per il 2005".

 Avviandosi alla conclusione, Secci si è rammaricato che "le opposizioni si sono dimenticate presto delle cose fatte unitariamente", come ad esempio "l'azione di rivendicazione delle entrate non corrisposte da parte dello Stato".  Secci ha respinto la critica che "il bilancio è falsato. Le cifre possono essere tranquillamente poste a bilancio". Respingendo quello che ha definito "inutile catastrofismo", Secci ha concluso con un richiamo accorato all'unità "come quella registrata nella azione di rivendicazione nei confronti dello Stato, auspicando che essa possa continuare". "La manovra prosegue nella azione di risanamento, è questa la strada giusta".

Due le relazioni della minoranza.

La prima è stata presentata dall'on. Mario Diana (An), il quale ha criticato che "l'ansia di contenere l'indebitamento" non dà luogo ad un'analisi del momento e un disegno economico conseguente; ma si manifesta "attraverso una serie di tagli disordinati nei settori più deboli". Ma il disavanzo rimane e le correzioni (700 milioni di Iva di entrate certe a fronte di 200 milioni di euro accertati) sembrano escamotage di ingegneria finanziaria, non strumenti reali di risanamento del bilancio. Anche l'inserimento di 1 miliardo e 850 milioni, somme calcolate sugli arretrati Irpef e Iva, non affranca il bilancio dal peso del deficit; poco probabile che lo Stato eroghi quelle somme e, di conseguenza, "si imporrebbe una manovra correttiva, che finirebbe per disattendere i principi stessi della manovra". Questi riferimenti - ha aggiunto Diana - dimostrano tuttavia che nel bilancio è inesistente "il principio di veridicità" previsto dalla Costituzione. "Ciò non ha impedito al direttore generale, con spensieratezza, di apporre il visto di legittimità".

Il gettito dell'Irpef, del resto, è legato a situazioni rispetto alle quali la Regione è estranea, mentre per l'Iva si pagano ora le conseguenze "di un rovinoso ordine del giorno del Senato" che ha disapplicato l'articolo dello Statuto in base al quale la quota di compartecipazione "deve determinarsi annualmente d'intesa tra Stato e Regione".

A giudizio dell'on. Diana, la "costruzione" del bilancio fa prevedere un notevole incremento del disavanzo. "Altro che sentirsi orgogliosi di una manovra che non ha la forza, né gli strumenti per migliorare l'economia dell'isola".

Residui a parte (solo il 20 per cento delle risorse sarebbero realmente impegnate; un altro 20 per cento lo sarebbe ope legis), che dimostrano l'incapacità a spendere, la Giunta ha caratterizzato la sua azione nello scontro col Governo sulle entrate fiscali ed ha, invece, abbandonato altre strade, come il rifinanziamento del Piano di rinascita e l'intesa istituzionale di programma.

Verso un bilancio, del tutto inaffidabile, l'opposizione mostra scetticismo e preoccupazione. Inadeguatezza e carenze della Finanziaria che sono il riflesso di "un governo inconcludente e sterile".

Mancata concertazione con le parti sociali, ma anche con i partiti e i gruppi d'opposizione e un bilancio pressoché blindato, non hanno consentito di migliorare la manovra. Lo ha detto l'on. Beniamino Scarpa (Misto - Psd'az), secondo relatore di minoranza. Ancora una volta sono stati respinti i contributi della minoranza ed accettati quelli della maggioranza; la Commissione, "anziché essere il luogo della composizione delle differenti posizioni politiche, è stato il luogo nel quale sono stati regolati i rapporti fra la coalizione di centrosinistra e il presidente Soru".

Lodevole il provvedimento del presidente del Consiglio sulle norme intruse ("decisione onesta e doverosa"), ma alcune norme intruse sono rimaste e l'interpretazione ad esse data (il completamento di opere sulle quali, in precedenza, si era intervenuto con fondi regionali) rischia di aprire le porte "ad una moltitudine di emendamenti di analogo contenuto". Tagliate le norme intruse, la Giunta - ha ricordato Scarpa - le ripresenta con un maxicollegato alla Finanziaria, una sorta di provvedimento omnibus attraverso il quale si intende fare entrare, dalla porta di servizio, quei provvedimenti espulsi dalla porta principale, emendamenti compresi (quelli giudicati non ammissibili).

Tenuto conto che le norme del collegato "toccano settori nevralgici per il futuro dell'Isola", sarebbe auspicabile che seguissero il normale iter in Commissione, anziché utilizzare il collegato come una sorta di scorciatoia, che escluderebbe il Consiglio dall'assumere le opportune decisioni.

Quanto ai contenuti, l'on. Scarpa ha definito carente l'azione a favore delle povertà e del disagio sociale. La Giunta sembra aver scelto la strada della "competitività" del sistema, anziché insistere sul sociale; il termine "coesione", spesso richiamato, assume perciò una semplice "enunciazione di principio". Si tace, ad esempio, nella manovra e nel collegato circa l'applicazione del reddito di cittadinanza; la legge è stata approvata a dicembre con precisi impegni; impegni che, a distanza di un mese, sono stati disattesi.

Positiva, invece, l'azione rivolta al diritto allo studio, il programma straordinario di edilizia scolastica; ma altre aspetti sono stati bloccati (finanziamenti delle mense scolastiche) ed appaiono deboli. Opportune le proposte per il programma straordinario di edilizia residenziale pubblica, di promozione turistica, di incremento delle risorse da destinare agli enti locali, della riqualificazione ambientale.

Negativo, invece, lo spazio riservato all'artigianato (in attesa di una riforma che, comunque, richiederà tempo), all'imprenditoria giovanile (stanziamenti in diminuzione), alla pesca, alla formazione obbligatoria (dove si paventa il licenziamento di centinaia di laureati). Il master & back, i vaucher formativi per i laureati, hanno incontrato scarso interesse. Se erano una sfida per la Giunta, la Giunta sembra aver perso la sfida. Altro punto debole i trasporti, in particolare per il deficit della continuità interna e delle merci.

Ultima annotazione, i 25 milioni di euro destinati allo studio dell'inglese, che è lingua veicolare indispensabile; ma, a fronte, ci sono solo spiccioli per il sardo, che è lingua madre e custode della nostra identità. D'accordo sull'inglese, ma è la sproporzione del trattamento che offende e scoraggia. 


I lavori del Consiglio riprenderanno
questo pomeriggio alle 16