CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 155 antimeridiana del
21 dicembre 2005
Il Consiglio regionale ha proseguito i lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Paolo Fadda.
Il presidente ha posto in discussione il primo punto all'ordine del giorno, rappresentato dal progetto di legge di autorizzazione all'esercizio provvisorio.
Disegno di legge n. 198 "Autorizzazione all'esercizio
provvisorio di bilancio per il 2006".Poiché il relatore del provvedimento, l'on. Secci (La Margherita), presidente della 3 Commissione, si è rimesso alla relazione scritta, è intervenuto l'on. Mario Floris (Misto - UDS), il cui intervento è stato fortemente critico nei confronti del "giustizialismo del presidente Soru" che rappresenta "il fallimento della politica". Frasi della serie "ricorro alla Corte costituzionale… alla Corte europea di giustizia…mando le guardie forestali… faccio controllare le licenze edilizie", "non aiutano - ha aggiunto Floris - il dialogo e il confronto, ma "allontanano e dividono". Quanto al Consiglio, va difeso dagli attacchi che il presidente della Giunta e lo stesso presidente dell'Assemblea non risparmiano quando manifestano insoddisfazione per la quantità e la qualità del lavoro e ritengono i consiglieri "super pagati". Si rasenta - ha detto l'ex presidente - l'ipocrisia politica. Se, anziché insistere sulla "busta paga" dei consiglieri e far sapere che, per effetto della Finanziaria regionale, è stata già ridotta, si evitasse che la Regione sarda resti in balia di una legge elettorale nazionale, l'impegno sarebbe più qualificato; ma, forse, meno appariscente. La fretta imposta da Soru all'attività consiliare non può essere un obiettivo, se i consiglieri non lavorano nelle condizioni ottimali. Basti pensare che non esiste alcun "impatto simulato" delle leggi in discussione, per carenze strutturali. Quel che il Consiglio deve garantire - ha concluso - non sono leggi rapide, "ma eque e giuste".
È, quindi, intervenuto l'on. Giorgio La Spisa (FI), il quale ha denunciato che due mesi di esercizio provvisorio sono un grave danno per la Sardegna. Non si può programmare la spesa, ha detto ancora il capogruppo di Forza Italia, anche perché due mesi di sessione di bilancio quale quella che si preannuncia all'inizio del prossimo anno arrecheranno problemi al sistema economico della Sardegna. L'oratore ha, quindi, proseguito il suo intervento stigmatizzando, con forza, i due mesi passati ultimamente a discutere in Aula di mozioni o di leggi da rinviare in Commissione, mentre il presidente della Giunta era impegnato in altre questioni. Il presidente della Giunta sta utilizzando la fiducia ottenuta dalla gente per una politica fallimentare, quale la rivendicazione delle entrate fiscali. Una trattativa che sarà lunga e "non basta incitare l'esercito, per potere vincere", ha osservato, ma occorrere ottenere l'obiettivo, mentre questo esecutivo non ha ottenuto ancora nessun risultato. Si sta perseguendo una strategia dello scontro, ha denunciato ancora La Spisa, ma su questa strada non si può andare molto avanti. Il risultato è la solita, inutile e dannosa, prassi dell'esercizio provvisorio, cui ricorre anche questa Giunta, come hanno fatto tutti.
Per l'on. Salvatore Amadu (UDC) per una Giunta che si preannunciava diversa. La presentazione della richiesta d'esercizio provvisorio è un fatto grave e deludente. Amadu ha osservato che la scelta di puntare sui fondi europei non sembra avere accelerato la spesa e i proclamati esiti positivi si devono ancora vedere. Denunciando quella che a suo giudizio è una politica di mera propaganda, ha preso ad esempio la grande enfasi sul digitale terrestre come su altre iniziative non concretizzatisi.
Non c'è da scandalizzarsi per l'esercizio provvisorio in sé, ha concluso, ma più che altro perché esso è stato presentato da forze politiche che, in passato, hanno criticato ampiamente il centrodestra per lo stesso problema.
Ha, quindi, replicato l'assessore al Bilancio Franco Pigliaru, il quale ha sottolineato come ricorrere all'esercizio provvisorio non è mai piacevole. Una giustificazione è, comunque, necessaria e, in questo caso, è rappresentata dalla vertenza sulle entrate, la cui soluzione consentirebbe di scrivere un bilancio diverso da quello che si sarà costretti a scrivere senza le risorse.
L'assessore ha proseguito ricordando come ci si è affidati ad un breve esercizio provvisorio, in attesa di maggiori benefici finanziari attesi al termine della vertenza con lo Stato. L'esercizio provvisorio deve essere breve, è certamente un costo, ma è limitato. Questa Giunta ha affrontato, ha sottolineato l'assessore, un macigno fondamentale che è quello di mettere sotto controllo la spesa. Annunciando che anche quest'anno si sta proponendo un dimezzamento del deficit, Pigliaru ha concluso, assicurando il forte impegno della Giunta sia sul fronte delle risorse europee sia su quello delle entrate da parte dello Stato.
Per dichiarazione di voto è intervenuto, per primo, l'on. Mario Diana (An): se il bilancio di previsione - ha detto - non tiene conto delle ulteriori entrate, perché non si è fatto in modo di evitare l'esercizio provvisorio, che, comunque, danneggia l'economia sarda frenando qualunque iniziativa che richieda impegno nel tempo? E, sulla manovra (dalla quale "ci aspettiamo molto") Diana si è detto dubbioso che la forte riduzione del deficit annunciata dall'assessore possa aiutare il mondo imprenditoriale, le attività economiche e produttive ad uscire dal grigiore di una situazione difficile, della quale tutti parlano ma nessuno interviene per migliorarla. Una minipolemica finale è stata sollevata a proposito di "maldicenze", fatte circolare da consiglieri di maggioranza, a proposito della "collaborazione", del tutto "presunta e infondata", da parte di "alcuni consiglieri dell'opposizione"; dicerie - ha concluso Diana - che impongono all'opposizione di smentire coi fatti queste voci.
Del bilancio di previsione si conoscono poche cose, a mezzo stampa, tutt'altro che incoraggianti sulle prospettive di sviluppo. Il Consiglio - ha detto l'on. Salvatore Ladu (Fortza Paris) - in realtà è ancora all'oscuro. Considerati i tempi tecnici, i due mesi di esercizio provvisorio sembrano pochi; perché, allora, il presidente Soru pretendeva che ha richiesta fosse di un solo mese? Probabilmente per alimentare una campagna propagandistica che non dà risultati. Da Roma - ha aggiunto - non sono arrivati i soldi annunciati e l'unica preoccupazione dell'azione di governo "è quella di demolire le cose fatte dalla precedente Giunta", anche a costo "di vere e proprie ritorsioni".
A difesa della Giunta è intervenuto l'on. Paolo Pisu (Prc) per il quale "la costante negativa" dell'esercizio provvisorio viene utilizzata come un attacco a Soru. E' vero - ha detto - la battaglia sulle entrata (dallo Stato e dall'Europa) poteva essere preparata meglio; ma il centrodestra non deve essere "disfattista" (il riferimento era per l'on. La Spisa), giustificando le posizioni centraliste del governo nazionale ed assumendo "posizioni tipiche dell'ascarismo coloniale". Atteggiamenti del genere indeboliscono la Sardegna.
Non hanno alibi né la "maggioranza bulgara" (che ha tutti i numeri, in Aula e in Commissione) né la Giunta sul ritardo del bilancio; non la giustifica neppure l'attesa dell'eredità del "nonno miliardario", quelle spettanze che per ora non si vedono. Lo ha detto l'on. Giuseppe Atzeri (Misto - Psd'Az) sottolineando "strafottenza politica e arroganza tecnocrate" che puntano all'indebolimento del ruolo dei partiti e dell'intero Consiglio. Un esempio? La legge sul cinema. Bocciata dall'aula, verrà riproposta - a quel che si legge sui giornali - nella Finanziaria. Eppure non è argomento di straordinaria importanza, ma è soltanto la risposta autoritaria del presidente Soru al voto democratico del Consiglio. Anche i collegati alla finanziaria, vere e proprie leggi a tutti gli effetti, sono una dimostrazione del tentativo di limitare l'azione del Consiglio, con legittima preoccupazione - ha concluso - di chi crede nel ruolo democratico e istituzionale dell'assemblea.
Non si può lamentare il centrodestra dall'esercizio provvisorio; quando, nella passata legislatura, era al governo, ne ha fatto largo uso; ma, allora, perlomeno la Finanziaria era stata presentata a fine anno (oggi non c'è) ed è stato il centrosinistra, dall'opposizione, a ritardarne l'approvazione "con un esasperato ed esasperante ostruzionismo". Per l'on. Roberto Capelli (Udc) è utile che l'assessore Pigliaru ricordi una "parola d'onore" data nella precedente occasione: se l'anno venturo non presento in tempo il bilancio - aveva detto - mi dimetterò. Invece "con la pantomima" delle entrate dovute le cose sono andate per le lunghe e l'atteggiamento dell'assessore e della Giunta appare "sconcertante".
L'on. Chicco Porcu (Progetto Sardegna) si è detto dispiaciuto del tono usato dal collega Atzeri quando denuncia arroganza e strapotere dei tecnocrati a discapito dell'attività del Consiglio, basando, fra l'altro, il suo giudizio "su cose future" (la Finanziaria) lette sui giornali. Un solo anno è poco perché la nuova maggioranza vada a regime; tuttavia è sulla strada giusta.
Una questione tecnica sulla legge di bilancio (il ricorso ai dodicesimi, come previsto dalla legge 11 potrebbe essere autorizzato solo per gli enti strumentali della Regione) è stato sollevato dall'on. Nello Cappai (Udc); in sostanza, se non c'è bilancio di riferimento (anche se i dodicesimi potrebbero essere calcolati sull'esercizio precedente), la Regione potrebbe fermarsi. Questioni, ha detto, da approfondire. Quanto alle accuse dei maggiori ritardi rivolti alla vecchia maggioranza, Cappai ha ricordato come l'attuale assessore Gian Valerio Sanna, abbia puntigliosamente fatto trascorrere notti insonni al Consiglio per ritardare l'approvazione. Se il gioco delle parti consente tutto ciò, ed oggi il centrosinistra ha fretta, dovrebbe spiegare perché è stata necessaria l'iniziativa dell'on. Floris ("una vera e propria azione di forza") per affrontare un problema inevitabile.
La compattezza della maggioranza ("ieri non è successo nulla") è stata confermata dall'on. Siro Marrocu (Ds), il quale ha spiegato come i due mesi di esercizio provvisorio siano un atto di prudenza che non esclude, tuttavia, nel caso in cui la manovra finanziaria venga approvata entro gennaio, di evitare il ricorso al secondo mese. Strumentali, dunque, le voci su una maggioranza in fibrillazione; sono dell'altra legislatura, ha ricordato, le crisi delle giunte Floris e Pili, caduti "sotto il fuoco amico". Delude, invece, chi si tira fuori dalle battaglie sui grandi temi, come quello delle entrate dovute dallo Stato moroso.
Risposta immediata dell'on. Giorgio La Spisa (FI): le battaglie sono condivise, il modo di condurle, al di fuori di qualunque canone istituzionale, è discutibile. La compattezza della maggioranza non serve a favorire l'azione di governo di una Giunta, "che rischia di sperperare il patrimonio di consensi ottenuto con la rivendicazione nei confronti dello Stato", apparendo, sul piano dei risultati, fallimentare. Alcuni nodi (prezzo del latte, la stessa legge del cinema per una maggioranza che fa della cultura una bandiera, far guerra a tutti, Usa compresi, e non risolvere le indennità alle popolazioni) sono irrisolti e "coprono di ridicolo la Sardegna". Per senso di responsabilità, tuttavia, sull'esercizio provvisorio La Spisa ha annunciato l'astensione.
Riprendendo l'intervento dell'on. Porcu che si era battuto contro la "vergogna" del voto segreto, l'on. Nanni Moro (An) ha ricordato come, nella passata legislatura, proprio il centrosinistra ne abbia fatto abbondante ricorso (140 volte) con lo scopo di mettere in difficoltà la maggioranza. Quanto alla manovra finanziaria, l'annuncio dell'assessore di una riduzione del deficit da 1250 a 250 milioni mette in allarme quanto temono che i tagli colpiscano i settori portanti dell'economia. "La Giunta - ha concluso - deve dimostrare di saper fare economie ma con serie proposte di governo".
Un invito all'equilibrio e alla riflessione è venuto dall'on. Pietro Pittalis (Udeur), il quale ha detto che un dibattito costruttivo e senza esasperazioni aiuta a trovare, sempre, la soluzione migliore. L'esercizio provvisorio "è un male endemico", non va perciò demonizzato, ma deve impegnare tutti a lavorare per evitarlo in futuro.
Esprimendo riserve su alcune affermazioni svolte nel dibattito, l'on. Eliseo Secci (La Margherita), ha ricordato che occorre concentrarsi sulle responsabilità reali di questa situazione che non sono né del presidente Soru né della maggioranza, ma del presidente del Consiglio dei Ministri che non ha dato soddisfazione alle giuste rivendicazioni della Regione. La differenza con le precedenti legislature sta nel fatto che i ritardi non erano causati da difficoltà operative come quelle attuali sulle risorse, ma dal fatto che la maggioranza di allora non si accordava all'interno.
È, quindi, intervenuto l'on. Giorgio Oppi (UDC) che ha svolto un intervento fortemente critico, in replica a quelli di molti oratori che lo hanno preceduto. Difendendo le giunte della precedente legislatura Oppi si è detto irritato per quella che ha definito arroganza da parte della Giunta attuale e della maggioranza.
Per l'on. Renato Cugini (DS) più che misurarsi con i toni forti è opportuno farlo con il ragionamento. Nessuno ha detto che l'esercizio provvisorio non sia un fatto sconveniente, ma è necessario. Ci misureremo in Commissione per ridurre il tempo dell'esercizio provvisorio, per il quale occorre votare a favore, ricordando che in passato una maggioranza p stata battuta, in votazioni di bilancio ben 107 volte.
L'on. Mauro Pili (FI) ha detto che farà virtualmente due votazioni, una di astensione, per senso di responsabilità istituzionale e un'altra, politica, di bocciatura della Giunta. Criticando fortemente le sterili rivendicazioni che faranno ricordare questa giunta come "quella dello scarica barile", Pili ha affermato che questa maggioranza ha aperto e chiuso una rivendicazione sulle entrate accettando la contrattazione al ribasso col governo Prodi, nel 1998.
Anche l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha annunciato l'astensione responsabile, ma nessuno deve meravigliarsi delle critiche; troppo spesso in questo Consiglio si sono sentire fare delle affermazioni su cui occorre una riflessione. Esprimendo forte malcontento per i ritardi di presentazione della manovra finanziaria, ha criticato l'operato della Giunta, spesso assente in Consiglio, affermando la necessità di un rafforzamento dell'operosità del Consiglio, ma anche della Giunta.
Una atto doveroso è stato definita da Pirisi (DS) la presentazione dell'esercizio provvisorio, preannunciando il voto favorevole. Non condividendo le critiche svolte, ha detto di respingere le accuse generiche sulla scarsa produttività dell'Aula, tuttavia non ha nascosto che un minimo di autocritica sarebbe necessaria anche da parte del Consiglio.
Conclusesi le dichiarazioni di voto, il Presidente ha detto di dover correggere l'accusa fatta dall'on. Floris. La nota stampa è errata e non è la prima volta che succede qualche incidente nell'ufficio stampa. Manderò il verbale dei resoconti all'on. Floris perché possa prenderne visione. La veridicità dei lavori consiliari è garantita dai resoconti.
Messo in votazione il passaggio all'esame degli articoli, è stato approvato con 47 sì e 9 no. Il presidente ha, quindi, aperta la discussione sull'articolo 1.
È intervento l'on. Capelli (UDC) il quale ha spiegato il senso ironico del proprio precedente intervento, che ha rigettato le critiche ed anzi ha affermato quanto sia ben peggiore il moralismo della maggioranza.
In un sistema di governo come questo non è cero facile per la maggioranza, esprimere serenamente la propria opinione. Continueremo a gestire la nostra battaglia sulle entrate, ha detto Capelli, ma con i modi corretti senza "pestare i pugni sul tavolo". Ciò di cui si sta parlando realmente è il fatto che non sono stati ancora presentati la Finanziaria e il bilancio. Respingendo la critica di scarsa produttività del Consiglio, ha parlato della scarsa produttività dell'esecutivo.
Rimarcando come il voto in commissione è stato favorito, come spesso accade, dall'opposizione dell'on. Giorgio Oppi (UDC) ha lamentato la mancanza di comunicazione da parte della Giunta, proseguendo, l'on. Oppi ha espresso forti critiche all'operato dell'esecutivo, denunciando che non si applicano le norme, e che regna la confusione nell'attività della Giunta. Proseguendo, nella sua denuncia di malgoverno, l'oratore ha invitato l'esecutivo a fornire in tempi reali gli atti di governo per poterli valutare tempestivamente.
È poi intervenuto l'on. Antonello Cappai (UDC) che ha svolto un intervento fortemente critico nei confronti della Giunta e del presidente Soru, dichiarando come molto spesso il funzionamento delle commissioni sia consentito solo dal senso di responsabilità delle opposizioni. Ribadendo la richiesta precedente di tempestiva informazione del Consiglio e dei gruppi sulle azioni dell'esecutivo, Cappai ha approfondito alcuni aspetti del provvedimento in discussione ritenendo che essi destino molta preoccupazione. Ha poi invitato il presidente della Giunta a rimanere in Aula per ascoltare il Consiglio e le richieste che vengono dalle forze politiche.
L'on. Vargiu (I Riformatori) ha detto di volere rafforzare le critiche dell'on. Oppi, ed ha lamentato il clima che vi è in questa legislatura fra Consiglio e Giunta e fra le forze politiche, esprimendo forti preoccupazioni. Nel dichiarare grande insoddisfazione, ha denunciato che il presidente della Giunta "non fa bene neanche il suo mestiere, perché un leader politico deve lavorare nel consenso, mantenendo centrata la maggioranza, ma anche mantenendo un buon clima con la minoranza". "Il leader di una Regione deve sapere che la politica è diversa da una azienda", ha detto. Approfondendo alcuni aspetti negativi nel governo delle Sanità sarda ha, quindi, invitato la maggioranza a svolgere a fondo il proprio ruolo.
Per l'on. Uras (PRC) ci sono varie ragioni tecniche che hanno portato alla presentazione dell'esercizio provvisorio che non è illegittimo, come qualcuno ha ipotizzato. L'oratore ha proseguito replicando ai vari interventi precedenti.
Conclusisi gli interventi il presidente ha posto in votazione l'articolo 1 che è stato approvato per alzata di mano.
I lavori del Consiglio
riprenderanno alle 16.30