CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 150 pomeridiana del
14 dicembre 2005
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Paolo Fadda.
In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di:
Elezione del Difensore civico
Dedicata ad alcune nomine e all'introduzione della proposta di legge per il risanamento ambientali dai rischi dell'amianto la seduta del Consiglio regionale. La discussione sulla legge è stata rinviata dopo la relazione svolta dal presidente della Quinta Commissione, on. Alberto Sanna. Se ne riparlerà a martedì prossimo, alla ripresa dei lavori dell'Aula. Decisiva l'eccezione sollevata dall'opposizione sulla mancanza di copertura finanziaria (problema che - ha annunciato il presidente Spissu - sarà risolto con un emendamento).
In prima battuta il Consiglio ha eletto un membro del Co.Re.Rat. (il Comitato regionale radio televisivo) in sostituzione del dimissionario Alessandro Aramu. La scelta è caduta su Davide Madeddu, peraltro il solo ad aver presentato la candidatura.
Successivamente sono state elette le componenti (venti) della Commissione pari opportunità: Maria Teresa Portoghese, Maria Francesca Fenu, Maria Delogu, Virginia Soi, Loredana Loi, Rosaria Murru, Daniela Canu, Valeria Lai, Daniela Cardia, Carla Cancellieri, Laura Vacca, Antonietta Cossu, Laura Moro, Pierina Chessa, Silvana Casula, Giuliana Pintus, Rina Salis, Giulia Santandrea, Vania Ventroni e Verdiana Canu.
Testo Unificato n. 98-76-86-111
"Interventi regionali per il cinema".Nell'illustrare il provvedimento, la relatrice, on. Giovanna Cerina (Progetto Sardegna), ha sottolineato che di fronte ad un momento difficile per la cultura e le sue manifestazioni artistiche, con questo progetto di legge si va, in qualche modo, in contro tendenza. È importante sottolineare, infatti, che questo provvedimento copre un vuoto legislativo notevole, anche in considerazione della vitalità del settore.
Riferendosi alle esperienze di altre regioni, la relatrice ha sottolineato che la Commissione Cultura del Consiglio, nel suo iter preparatorio, si è avvalsa della consulenza di una commissione di esperti, presieduta dalla stessa relatrice, che ha fornito un prezioso contributo, lavorando a titolo gratuito.
Ricordando che la legge riconosce al cinema un ruolo importante nella crescita culturale, l'on. Cerina ha illustrato le diverse disposizioni legislative contenute nel provvedimento, precisando che si è fatto il massimo sforzo per impedire qualsiasi tipo di "gestione clientelare".
Un caposaldo importante della legge è l'istituzione della Fondazione cineteca sarda, ha proseguito l'on. Cerina sottolineando come la legge promuove la cultura cinematografica e la sua diffusione a largo raggio.
Ricordando, quindi, emblematicamente, il rapporto fra la Sardegna ed il cinema, che affonda le radici addirittura nella fine del secolo scorso e nei primi del novecento, la Cerina ha sottolineato l'ampia produzione di alto valore della cinematografia sarda attuale. La politica deve, senza ulteriori temporeggiamenti, colmare il vuoto normativo, ha concluso la relatrice.
È, quindi, intervenuto, l'on. Ciriaco Davoli (PRC): se diamo uno sguardo attento al panorama cinematografico sardo, che rappresenta "una primavera" per il cinema in Sardegna, dobbiamo constatare la vitalità di questo settore negli ultimi anni. Davoli ha sottolineato lo elevato spessore culturale delle produzioni sarde ed ha citato quelle più valide degli ultimi anni; ma, ha detto, non bisogna fermarsi a queste, in quanto dietro ai registi più noti (da Cabiddu a Pitzianti, da Mereu a Sanna) vi è un fermento di iniziative, cui occorre prestare la massima attenzione. Una moderna comunità deve difendere la propria cultura, alla quale il cinema può dare un grande contributo. Il mondo cinematografico è, ha aggiunto Davoli, per "il cittadino comune, un mondo tutto da esplorare".
La Regione deve svolgere il ruolo di convinta sostenitrice del cinema sardo, ha detto ancora Davoli, ed ha criticato l'indifferenza da essa manifestata negli anni passati.
Molti dubbi, "su questa legge che dà risposte a pochi intimi", sono stati sollevati dall'on. Mario Diana (An). Scarsa attenzione alla formazione, per la quale sono previsti corsi da frequentare fuori Sardegna (perché, invece, non si pensa ad una scuola sperimentale per registi e alte professionalità?); molta liberalità nella concessione di finanziamenti agevolati, col rischio di fare entrare la Regione direttamente nella lavorazione, se chi prende i soldi non sarà in grado di restituirli. La Regione, che si dota di un fondo di rotazione gestito da intermediari finanziari, potrebbe acquisire quote dei diritti dei film, nel caso della mancata restituzione dei finanziamenti erogati. Sempre che - ha sottolineato Diana - il film sia stato ultimato. Nessun obbligo per i produttori che hanno goduto degli incentivi di curare la distribuzione nelle sale ("tanto i soldi li hanno presi"). In opere di particolare impegno una serie di competenze e decisioni passano alla giunta, sentito il parere dell'assessore. Insomma, la politica - ha detto Diana - ci mette lo zampino, creando una serie di percorsi poco chiari. Meglio prevedere un ritorno della proposta di legge in Commissione (richiesta successivamente bocciata dal Consiglio).
Positivo, invece, il giudizio espresso dall'on. Franco Sanna (Ds): il cinema sardo, che, nell'ultimo decennio, ha dimostrato una vitalità particolare, sciorinando autori di talento e opere di livello, meritava questo riconoscimento. La legge tutela il settore, lo aiuta a crescere, colmando un vuoto evidente, asseconda il momento creativo felice e favorisce una crescita, non solo artistica, ma anche economica. La Sardegna, set naturale che tutti ci invidiano, può sostenere una serie di iniziative cinematografiche, anche con strumenti (film commission) che servono a fornire il supporto tecnico e informativo.
Per l'on. Oscar Cherchi (Misto - Uds) la legge va difesa, perché crea prospettive per il futuro del cinema sardo; ma può essere migliorata. Il dibattito in Commissione è stato ricco di spunti e idee; anche l'Aula può dare un sostanzioso contributo attraverso il confronto e gli emendamenti. "Auspichiamo, tuttavia, che il contributo arrivi dal Consiglio e non dalla Giunta".
È poi intervenuto l'on. Roberto Capelli (UDC), che ha dichiarato di condividere lo spirito della legge, ricordando l'attenzione che anche in passato la commissione Cultura, per un certo tempo da lui presieduta, ha prestato alla cultura cinematografica. Replicando ad alcune considerazioni svolte nel dibattito, Capelli ha ribadito l'importanza della attività cinematografica ed il valore culturale che possiede, al pari con altre attività artistiche come, ad esempio, il teatro.
"Esaminiamo questo provvedimento in un momento in cui la politica culturale è in letargo", ha aggiunto Capelli, per il quale la legge in esame "non ha gambe", a dispetto dei principi che la animano. "Questa legge non da niente di concreto al cinema", ha aggiunto.
Esaminando, specificamente, alcune parti del provvedimento, l'oratore ha espresso varie riserve e critiche. In particolare, ha denunciato l'insufficienza dei finanziamenti previsti, che, oltretutto, sono oggi inesistenti. Per questi motivi è opportuno rivedere a fondo questa legge, ha detto ancora Capelli, per farne una legge produttiva e veramente utile. "Nelle imprese il contributo è deviante; nella cultura è utile", per questo più che la forma del finanziamento è utile il "modello contributivo".
Ha, quindi, preso la parola l'on. Francesca Barracciu (DS). Il panorama cinematografico sardo è ormai cambiato, ha detto, è aumentata la domanda di cinema e vi è una nuova vitalità nel settore. Anche la scuola si è aperta al cinema, così come le università sarde. Ricordando le numerose e notevoli esperienze compiute nell'Isola, negli ultimi decenni, e sottolineando l'importanza del polo produttivo pubblico, l'ISRE, l'on. Barracciu ha affermato il valore della specificità della cultura sarda. Ecco, questa legge vuole dare una risposta politica "alta" alle esigenze del settore, e questa non è certo una legge ad personam come qualcuno ha, ingiustamente, affermato.
La Barracciu ha concluso il suo intervento sottolineando l'attenzione che la cinematografia sarda sta acquistando in ambito internazionale ed auspicando una rapida approvazione della legge in esame.
Il Consiglio regionale proseguirà
i suoi lavori, domani, alle ore 10.00