CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 148 antimeridiana del
6 dicembre 2005
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.
In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di:
Discussione Proposta di legge n. 62:
Bonifica dall'amianto
Il Consiglio ha iniziato la discussione generale sulla proposta di legge 62 che detta "norme per l'approvazione del Piano regionale di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, smaltimento e bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto".
Un provvedimento importante, ha detto l'on. Vincenzo Floris (DS), primo iscritto a parlare, per la salute umana. Molti ambienti, "di lavoro e di vita" sono contaminati e richiedono interventi decisivi. La salute è a rischio. L'amianto è causa di molte patologie, la più grave (tumore della pleura) miete molte vittime, con un'insidia accessoria, la lunga incubazione (sino a 30 anni). Considerato quel che è successo 30 anni fa, quando questo materiale, economico e resistente, veniva usato senza risparmio nei manufatti di cemento destinati sia all'edilizia che alle condutture, non sorprende il fatto che in anni attuali, di maggiore attenzione, i casi di tumore siano in aumento. Arpas e Asl - ha aggiunto Floris - dovranno compiere un'azione di prevenzione capillare perché il territorio sia effettivamente bonificato, cosa che, per il momento, non è avvenuta neppure in quei siti "di interesse nazionale", il Sulcis Iglesiente e l'area industriale di Porto Torres, dove la situazione è "pesante". I soli interventi effettuati riguardano la messa in sicurezza dell'emergenza. L'approvazione della legge - ha concluso - dà più slancio al problema del risanamento ambientale, colmando un ritardo "inammissibile".
L'on. Antonio Cappai (UDC) ha chiesto, prima di svolgere l'intervento, notizie sulla copertura finanziaria della legge, ricordando che, nell'ultima seduta del Consiglio, la discussione era stata sospesa per accertare se la casella vuota (in bilancio) sui "nuovi oneri legislativi" rendesse compatibile l'approvazione del provvedimento, che richiede invece risorse anche notevoli.
Per l'on. Giuseppe Atzeri (Misto - Psd'Az) la mancanza di risorse "la dice tutta sulla considerazione che la Giunta ha del Consiglio regionale". Si rischia, in questo modo, di fare "politica virtuale" perché si approvano provvedimenti che non potranno funzionare. Ma dice anche della scarsa attenzione sul problema della difesa ambientale, che sembra confinato a livello di spot pre-elettorali. Ulteriore conferma arriva dall'Arpa; la Sardegna è "l'ultima della classe", non avendo approvato l'istituzione dell'ente. "Forse - ha concluso, annunciando comunque il voto favorevole alla legge - ci sono interessi per non farla decollare".
"Sconcertato" da un testo legislativo molto complesso, che sicuramente renderà complicata qualunque azione, l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori). Ci si aspettava una legge semplice, di facile applicazione; è arrivata, invece, in Aula una legge contorta, "ricca di commissioni, sottocommissioni, concertazioni, commissari ad acta" come se, anziché individuare rapidamente i siti e procedere allo smaltimento dell'amianto, "si intenda disegnare un piano strategico". Se i cittadini chiedono leggi più chiare e "agili" (in questo caso "sarebbe bastato un articolo"), questo provvedimento va in direzione contraria. Meglio, allora, rileggere il testo e fare largo uso delle forbici.
Dello stesso avviso il collega di partito, l'on. Sergio Pisano (I Riformatori): questo - ha detto - "è un esempio di come non va fatta una legge". L'iter previsto per lo smaltimento è così complesso che priva i sindaci degli strumenti per intervenire rapidamente. Quasi tutte le altre Regioni hanno affidato alle Arpa le competenze necessarie per intervenire tempestivamente. Se il Consiglio approva questo testo, disarma i Comuni, ammesso che si trovino le risorse per operare.
L'assessore dell'Ambiente, Tonino Dessì, replicando a nome della Giunta, ha dato "una valutazione positiva" dell'iniziativa consiliare. L'esecutivo non ha ritenuto opportuno proporre un proprio testo e si è limitato a presentare alcune modifiche "non di sostanza". Dessì ha riconosciuto che liberarsi dall'amianto non è un problema facile, per la diffusione che i manufatti di cemento contenente questo materiale killer hanno avuto in passato. Occorre disciplinare sia il deposito in discarica (una norma recente ne autorizza il conferimento non nella categoria "rifiuti speciali", ma in quella dei materiali "tossici e nocivi"). Assai costosa la rimozione (sotto vuoto) al punto che si studiano "metodologie appropriate" per cancellare gli effetti, ma limitare il danno economico, insostenibile per molti privati nonostante il previsto contributo regionale. Quanto alla copertura finanziaria, deciderà il Consiglio quando affronterà la manovra. Mettere soldi oggi è pura finzione, perché qualunque somma sulla competenza del 2005 risulterebbe, di fatto, inspendibile. L'assessore Dessì, che ha sottolineato "lo sforzo gigantesco" della Giunta per la tutela ambientale, ha anche invitato il Consiglio a licenziare rapidamente la legge sull'Arpas. Il ritardo "non è più tollerabile e ci fa perdere la faccia".
Dopo l'intervento dell'assessore Tonino Dessì, il Presidente ha sospeso i lavori per permettere un "confronto" sulla copertura finanziaria e su altri emendamenti presentati al provvedimento.
Alla ripresa dei lavori è intervenuto l'on. Giorgio Oppi (Udc), che ha chiesto il voto segreto sul passaggio agli articoli. La votazione è stata ripetuta due volte (la prima è stata annullata). L'Aula ha votato il passaggio agli articoli (presenti 40, votanti 40, maggioranza 21, sì 38, no 2).
Sull'articolo 1 (Finalità) è intervenuto l'on. Carlo Sanjust (FI), che ha invitato il presidente di turno ad una maggiore "correttezza". Secondo l'esponente di Forza Italia, infatti, il ripetersi della votazione avrebbe consentito a tre consiglieri di entrare in Aula e di votare.
Il presidente Fadda ha detto di aver sospeso la prima votazione proprio a tutela della minoranza, per evitare che la votazione rimanesse aperta per troppo tempo.
Risolta la questione del voto, sull'articolo 1, è intervenuto l'on. Antonio Calledda (DS), che ha detto di essere rimasto particolarmente colpito dagli interventi dei consiglieri Pisano e Vargiu, deI Riformatori, che hanno dato giudizi particolarmente "pesanti" sul lavoro della Commissione. Per Calledda, la legge all'esame del Consiglio è ottima, è una "scommessa" della Regione, vuole creare delle regole e vuole dare risposte in una materia particolarmente delicata. Credo - ha concluso Calledda - che con la Finanziaria dell'anno prossimo questa legge possa essere messa in condizione di operare. L'amianto è "un killer a cielo aperto", nei confronti del quale dobbiamo creare una coscienza diversa e porre in essere tutti gli strumenti necessari per la bonifica del nostro territorio.
L'on. Nicola Rassu (FI) ha espresso perplessità sull'efficacia della legge. L'esigenza di coprire un vuoto normativo - ha affermato - non giustifica la predisposizione di una legge affrettata che, anziché risolvere i problemi, rischia di aggravarli. Il consigliere di Forza Italia ha riconosciuto che la legge può essere un primo passo a cui devono, però seguire, altri interventi legislativi. Le carenze, infatti, sono evidenti. Prima di tutto la mancanza di copertura finanziaria: per la sua applicazione, la legge ha bisogno di un'enorme dotazione finanziaria (ci sarebbe voluto "a monte" un piano di recupero delle risorse). Perché - ha concluso Rassu - non si dà mandato all'Agenzia regionale per l'ambiente di fare un monitoraggio completo del territorio sardo?
Per l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) l'articolo 1 è condivisibile, il problema che si pone è quello di mantenere, negli articoli successivi, il collegamento con questo articolo. Anche per il capogruppo deI Riformatori sarebbe meglio attribuire, per una maggiore semplicità, le competenze in materia di smaltimento dell'amianto all'Agenzia regionale dell'ambiente. Infatti, se l'interlocutore è un unico soggetto si ha la certezza dei tempi in cui avverrà lo smaltimento del materiale. Vargiu ha sottolineato che l'interesse a procedere celermente è un interesse anche dell'opposizione. Ma è convinto della necessità di fermarsi, riflettere, "sforbiciare" il testo e approvare una legge semplice, che consenta di smaltire l'amianto in tempi brevi.
L'on. Nello Cappai (UDC) ha detto che all'inizio della seduta aveva chiesto se c'era la copertura finanziaria. "Mi è stato dato un emendamento - ha chiarito - che conferma che la legge deve tornare in Terza commissione". Il questore del Consiglio ha, poi, ricordato, che la legge sull'amianto non è stata approvata all'unanimità, ma con l'astensione del centrodestra. Rinnovando il suo invito al presidente della Commissione a ritirarla e a presentarla dopo la Finanziaria, nel mese di febbraio, Cappai ha detto che attualmente questa legge non ha senso perché non ci sono i fondi. Citando l'articolo 2 della legge (gli enti locali potranno accedere ai fondi pubblici per smaltire l'amianto), il consigliere dell'UDC ha chiesto alla Giunta e alla maggioranza con quali soldi intendano eliminare le situazioni di pericolo causate dalla presenza dell'amianto. "Dietro questi 600.000 euro trovati stamattina in Commissione - ha aggiunto - c'è il tentativo di mascherare consulenze per fare i piani". Cappai ha invitato i presentatori a ritirare la legge per elaborarne una migliore, anche con l'aiuto della minoranza. "Per fare questa legge, in Commissione, si è lavorato per otto mesi, altri due mesi si possono aspettare". L'on. Cappai, infatti, non capisce perché tutta questa fretta e che senso ha destinare 600.000 euro per il 2005, quando la legge, se tutto va bene, sarà pubblicata nel 2006.
L'on. Mario Diana (AN) ha detto che, dalle considerazione fatte dall'assessore all'Ambiente, questa è una legge da ritirare subito. E' improvvisata e non darà nessuna risposta. Per il capogruppo di AN tutta questa fretta dimostra che c'è qualcosa sotto: voler dare risposte a tutti i costi, non rendendosi conto che non è lo strumento adatto. A conferma di questo, l'alto numero (15) di emendamenti presentati dalla Giunta. "Solo questo fatto - ha detto ancora Diana - doveva far capire ai presentatori che la legge doveva tornare in Commissione". Forse, sarebbe stato meglio che la legge, prima di arrivare in Consiglio, fosse stata esaminata dalla Giunta regionale. Per Diana la legge così concepita è assolutamente inutile e, più che una legge, è un ordine del giorno, dove non ci sono risposte e dove non si prevedono risorse.
La validità della discussione, perché alla votazione al passaggio dell'esame degli articoli "il numero legale non c'era", è stata contestata dall'on. Mariano Contu (FI), il quale, tuttavia, non ha rinunciato a svolgere il proprio intervento sull'articolo 1 e sulle finalità del provvedimento. Il piano di bonifica dall'amianto e dai suoi pericolosi effetti, ha detto anche Mariano Contu, arriva con un eccessivo ritardo in quest'Aula; eppure in Sardegna si registrano almeno 150 decessi l'anno, per cause riconducibili alla presenza dell'amianto in troppi edifici, così come è necessario ricordare che, probabilmente, il 70% delle coperture delle case isolane, specialmente quelle delle zone a prevalente vocazione agricole, presentano amianto. Sono a rischio tutti i cittadini sardi, ha aggiunto Mariano Contu, sollecitando l'immediata istituzione dell'Arpas, una struttura che avrebbe potuto e dovuto favorire questa bonifica, e chiedendo adeguati finanziamenti per l'attuazione di un programma necessariamente "ambizioso" e di grande importanza sociale.
Con l'intervento dell'on. Contu si sono conclusi i lavori della seduta antimeridiana del Consiglio regionale.
I lavori del Consiglio proseguiranno
questo pomeriggio alle ore 16.30