CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 147 antimeridiana del 30 novembre 2005


 

Il Consiglio regionale, si è riunito sotto la presidenza dell'on Giacomo Spissu.

In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di:


 

Elezione di un componente del Co.Re.Rat

Elezione del comitato Pari opportunità

Dedicata ad alcune nomine e all'introduzione della proposta di legge per il risanamento ambientali dai rischi dell'amianto la seduta del Consiglio regionale. La discussione sulla legge è stata rinviata dopo la relazione svolta dal presidente della Quinta Commissione, on. Alberto Sanna. Se ne riparlerà a martedì prossimo, alla ripresa dei lavori dell'Aula. Decisiva l'eccezione sollevata dall'opposizione sulla mancanza di copertura finanziaria (problema che - ha annunciato il presidente Spissu - sarà risolto con un emendamento).

In prima battuta il Consiglio ha eletto un membro del Co.Re.Rat. (il Comitato regionale radio televisivo) in sostituzione del dimissionario Alessandro Aramu. La scelta è caduta su Davide Madeddu, peraltro il solo ad aver presentato la candidatura.

Successivamente sono state elette le componenti (venti) della Commissione pari opportunità: Maria Teresa Portoghese, Maria Francesca Fenu, Maria Delogu, Virginia Soi, Loredana Loi, Rosaria Murru, Daniela Canu, Valeria Lai, Daniela Cardia, Carla Cancellieri, Laura Vacca, Antonietta Cossu, Laura Moro, Pierina Chessa, Silvana Casula, Giuliana Pintus, Rina Salis, Giulia Santandrea, Vania Ventroni e Verdiana Canu.

Esame Proposta di legge n. 62 - Piano regionale
per la bonifica dall'amianto

Al terzo punto, la legge che bonifica il territorio e vigila sui pericoli dell'amianto. Sardegna in ritardo di 11 anni - ha riferito il relatore, Alberto Sanna  (DS) - perché è dall'agosto del 1994 che un Dpr assegna alle Regioni la competenza specifica (la legge nazionale è del 1992, la 257; un precedente provvedimento è costituito dalla direttiva comunitaria del 1990 che mette al bando l'amianto nella produzione di manufatti e loro commercializzazione).

Allarmanti le patologie che questo materiale provoca se respirato dalle persone (le sue polveri sono infinitesimali): la più grave è il tumore della pleura (mesotelioma pleurico). Numerosi i casi accertati e quelli in crescita; il male ha una lunghissima incubazione (dai 20 ai 30 anni) e questi spiega come continueremo a registrarne gli effetti nefasti anche nei prossimi anni, anche quando le cause della patologia saranno (si spera) rimosse. Ma esistono anche patologie minori, alle quali si presta scarsa attenzione, in grado, tuttavia, di incidere negativamente sulla salute.

L'azione di bonifica (è previsto un piano regionale, che si articolerà in otto piani provinciali e, discendendo, chiamerà in causa comuni e Asl), riguarda gli enti pubblici (la legge darà un contributo del cento per cento delle spese sostenute per il risanamento dei siti) e i privati (l'amianto è diffusissimo nella vita quotidiana: dai contenitori per depositi d'acqua alle coperture in eternit; a canalette e tubazioni (per i quali il concorso nelle spese sarà sino al 70 per cento). Una conferenza regionale annuale farà il punto della situazione e servirà per valutare l'efficacia della legge.

Ma il punto debole del provvedimento - ha ammesso con franchezza il relatore - è rappresentato dalla mancanza di risorse. Era prevista una prima destinazione di un milione; ma la somma "è sparita", assorbita da altre esigenze immediate. C'è la disponibilità dell'assessore del Bilancio, Pigliaru, ad intervenire con la Finanziaria 2006 (Voce "nuovi oneri legislativi") ma la Finanziaria non c'è. C'è anche la possibilità di collegarsi al Por, con la misura relativa alla tutela e protezione ambientale da materiali pericolosi, ma è un'ipotesi finanziaria.

Oggi come oggi, la legge non ha copertura e approvarla - ha detto l'on. Salvatore Amadu (Udc) - costituirebbe un grave precedente. Una legge "basata sulle promesse" non è ammissibile; di qui la richiesta di una sospensione per valutare la circostanza. Sospensione accordata, che doveva essere di breve durata ed, invece, si è prolungata sino a tarda mattinata, suggerendo al presidente Spissu di rinunciare alla discussione, rinviandola a martedì prossimo. Un emendamento risolverà la controversia procedurale e il provvedimento potrà seguire il suo corso.


Il Consiglio riprenderà i lavori
martedì 6 dicembre alle ore 10.