CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 141 antimeridiana del
23 novembre 2005
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.
In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di:
Esame della mozione n. 49, M. Floris, La Spisa,
Oppi, Diana, Vargiu, Ladu, Amadu, Artizzu, Biancareddu,
Capelli, Cappai, Cassano, O. Cherchi, Contu F.I. Cuccu,
Dedoni, Gallus, Licandro, Liori, Moro, Murgioni, Petrini,
Pisano, Sanciu, M. Sanna, Sanjust, Randazzo sulle
entrate tributarie e fiscali della Regione sarda
Il Presidente dopo le comunicazioni di rito ed una breve pausa per far trascorrere, a norma del regolamento, il tempo necessario prima di indire le operazioni di voto, ha messo in votazione la mozione n. 49 sulle entrate fiscali, sulla quale non è stato raggiunto alcun accordo, quindi è tramontata l'ipotesi di un ordine del giorno unitario. Prima della votazione, per dichiarazioni di voto sono intervenuti alcuni consiglieri.
Il primo a prendere la parola, rammaricandosi perché non "ci sono state aperture" da parte della maggioranza, anche se nel dibattito in aula "si sono colti segnali positivi", è stato il presentatore della mozione, l'on. Mario Floris (Misto-UDS), il quale ha confermato di aver colto il richiamo della maggioranza ad una azione unitaria come "un richiamo forte" per dare vita ad una specie di zona franca per le rivendicazioni fiscali, da avanzare nei confronti del Governo, nel lungo, medio e breve periodo.
Un impegno forte al quale, certamente, non vuole sottrarsi e la mozione in discussione ne è una prova perché è un documento di "ampio respiro", che vale come "alleanza" per oggi e per il domani. D'altra parte, ha aggiunto Mario Floris, dopo l'approvazione da parte del parlamento del "federalismo" si impone un immediato avvio del processo di elaborazione del nuovo Statuto, ed è opportuno fissare alcuni punti fermi "per una battaglia comune che deve interessare l'oggi ed il domani". Questa mozione, in sostanza, era ed è un buon punto di partenza, perché indica la strada, il metodo da seguire in questa difficile vertenza con il governo centrale. "Il presidente chiami", ha aggiunto Mario Floris e "noi saremo sempre pronti a marciare al suo fianco, in difesa dei diritti della Sardegna". Però, questa collaborazione è possibile se si conoscono strategia e tattica, che devono essere "adeguati"; se si è d'accordo sul metodo da seguire, perché "non ci interessano la demagogia e la propaganda, ma i risultati che si devono raggiungere".
La mozione, ha concluso Mario Floris, invitando i consiglieri ad esprimersi favorevolmente, rappresenta una favorevole occasione perché il Consiglio si pronunci su come portare avanti questa battaglia, su quale strategia, su quale metodo seguire. Il Presidente è il Presidente, ha concluso Mario Floris, e decide come e quando avanzare le rivendicazioni, anche in materia di entrate fiscali e tributarie, nei confronti del Governo centrale, ma noi vogliamo intervenire sui modi e sui tempi di questa rivendicazione"
Il voto favorevole del gruppo di Forza Italia, su questa mozione che analizza ed "impegna" Consiglio e Giunta su una "questione particolarmente controversa", è stato annunciato dall'on. Giorgio La Spisa, il quale ha anche ricordato la necessità di accertare quanto "effettivamente" dovuto dallo Stato alla Regione. Da parte del Governo, ha aggiunto Giorgio La Spisa esiste una grande disponibilità ad accogliere le richieste della sardegna, perché allora non ricercare una soluzione di "largo respiro" che permetta di portare avanti una rivendicazione che potrebbe anche permettere soluzioni differenti, anche al riconoscimento di uno status particolare per l'Isola, una "specie di federalismo fiscale speciale" che la differenzierebbe dalle altre regioni, anche da quelle a Statuto speciale. Un "riconoscimento particolare" che non può limitarsi semplicemente alla ricontrattazione "del pregresso", ma che deve portare ad "una maggiore attenzione per il futuro", al riconoscimento di una situazione differente, rispetto a quella delle altre regioni, che permetta "di guardare lontano". D'altra parte, ha aggiunto La Spisa, questa è una vertenza che riguarda tutta la Sardegna e che deve vedere "unita" tutta la società sarda. Superiamo le divisioni, gli schematismi, ha concluso Giorgio La Spisa, guardiamo oltre l'immediato, stabiliamo almeno un percorso comune, perché è importante condurre uniti una vertenza che può portare molto alla Sardegna, con grandi prospettive di un migliore sviluppo.
Un giudizio favorevole sulla mozione condiviso anche dall'on. Sergio Pisano (I Riformatori), il quale si è, tuttavia, rammaricato per la mancanza di "unitarietà" su un documento che riguarda "tutto il popolo sardo", unità particolarmente necessaria per riscrivere lo Statuto, specialmente gli articoli che riguardano i trasferimenti fiscali e tributari a favore della Sardegna, un compito che la Giunta deve affrontare immediatamente, al quale non è più possibile sottrarsi. E' necessario raggiungere una effettiva unità, ha aggiunto Sergio Pisano, quando si dovranno ricontrattare tanti aspetti della nostra specialità che non si limitano solo alla definizione delle quote variabili dell'Iva o di quelle fisse dell'Irpef da richiedere, ma che impongono una attenta ed esauriente analisi della situazione socio-economica dell'isola per avanzare richieste su basi scientifiche il più possibile esatte. D'altra parte, ha aggiunto Sergio Pisano, se vogliamo dimostrare che ci sono state sottratte ingenti risorse, dobbiamo produrre conti e dati esatti, anche perché potremmo dimostrare che non sono esatti i dati europei che ci penalizzeranno, pesantemente, nell'immediato futuro. Ecco, confermando il voto favorevole alla mozione suo e del suo gruppo, Sergio Pisano ha confermato il suo "rammarico" perché non è stata raggiunta l'unità necessaria per affrontare anche altri importanti problemi che condizionano la nostra isola.
Il confronto su questi temi, "non sono in discussione solamente i problemi delle entrate", in ogni caso non è stata inutile. L'on. Eliseo Secci (La Margherita) ha, infatti, ricordato che su molti aspetti della mozione si è anche raggiunto un proficuo accordo, tanto è vero che è stato stilato un ordine del giorno di sintesi, che tuttavia la minoranza ha respinto. Certamente, ha aggiunto Eliseo Secci, questa mozione e quella presentata nel dicembre del 2002 dall'allora minoranza (di cui primo firmatario era proprio Eliseo Secci), sono simili, quasi identiche, ma il clima politico di oggi è certamente molto diverso da quello di allora. Su alcuni aspetti particolari, la riscrittura dell'articolo 8 dello Statuto, una reale riforma in materia di entrate fiscali, sono argomenti largamente condivisibili, ma sono temi sui "quali bisogna avere una scansione temporale definita", cosa che oggi non è possibile decidere. Rivolgendosi all'onorevole Floris, Eliseo secci lo ha quindi invitato a ritirare la "sua mozione" ed a collaborare, invece, ad elaborare un nuovo progetto di sviluppo, col quale avviare una "nuova sfida" nei confronti del Governo.
Questa di oggi, la discussione di questa mozione, è un'altra occasione persa, dalla classe politica sarda, per avviare une reale rivendicazione autonomistica, per dare vita ad una nuova e difficile battaglia per la reale autonomia della Sardegna. Forse perché, ha detto "con rammarico", annunciando il voto di astensione dei sardisti, l'on. Giuseppe Atzeri (Misto-Psd'az), "alla classe politica sarda manca la capacità di entrare nel merito dei problemi". Siamo impegnati a difendere le elemosine previste da questo Statuto, ha aggiunto Giuseppe Atzeri, e non siamo in grado di riscrivere uno Statuto che sia realmente speciale ed autonomistico. Quando si propone qualcosa di diverso, di innovativo, tra l'altro, si coglie un immediato clima di isterismo, vengono da tutte le parti inviti ad un maggior "rispetto del galateo istituzionale". Anche per la prossima manifestazione che si dovrebbe fare a Roma, per difendere con forza i nostri diritti, si è proposto di andare senza vessilli, senza bandiere, come "dei fantasmi". I sardisti, ha aggiunto Atzeri, non vogliono abdicare al loro ruolo, non vogliono disconoscere la loro storia, "avremmo forse votato a favore della mozione" se vi avessimo colto "un diverso spirito". Non è possibile sopportare le imposizioni di questo Governo, dobbiamo difendere, contrattare con forza ciò che ci spetta; contestare tutte le decisioni di una classe politica che ci fa vergognare, che ci scredita in Europa e nel Mondo. Speriamo che le cose cambino, ha aggiunto Atzeri, speriamo in un governo diverso, in uomini diversi, ai quali in ogni caso non faremo sconti. In questo caso specifico, ha concluso Giuseppe Atzeri, non possiamo andare oltre l'astensione su un documento proposto da una classe politica incapace di contestare uno Stato "moroso e rapinatore".
Se anche la maggioranza avesse votato a favore, se si fosse raggiunta una reale unità, "non ci sarebbe stato nulla di strano". La mozione è stata giudicata positivamente dall'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris), il quale annunciando il proprio voto a favore e quello dei colleghi di gruppo, ha ribadito la necessità d mettere ordine nel sistema dei trasferimenti finanziari dallo stato alla Sardegna. Servono norme più vincolanti, diverse da quelle attuali ed il consiglio deve indicare, con chiarezza, gli obiettivi che si intendono raggiungere. Prima sui puntava sul Piano di Rinascita, ora si devono mettere a punto nuovi programmi che devono essere contrattati, discussi con lo Stato. Si deve riprendere il cammino delle riforme, secondo Silvestro ladu, perché si registra un appiattimento, quasi un rancore nei confronti delle Regioni a Statuto speciale. Da qui la necessità di mettere mano alla elaborazione di un nuovo Statuto di Autonomia che tenga conto del reale ruolo della Sardegna nel nuovo quadro istituzionale. Occorrono rapporti più chiari e corretti, ha aggiunto Silvestro ladu, ed un reale spirito unitario, invece la maggioranza non concede nulla ed anche questa volta chiede il ritiro di una mozione presentata dalla minoranza con proposte e richieste estremamente serie. Ladu ha, quindi, confermato il proprio voto favorevole, e quello dei colleghi di partito, al documento in esame.
Positivo giudizio sul documento n. 49 anche da parte dell'on. Giovanni Moro, (AN), il quale ha contestato il modo di portare avanti questa rivendicazione seguito del presidente Soru, che dovrebbe chiedere scusa al presidente della Sicilia, Cuffaro, che è riuscito nell'impresa di "portare a casa" un sostanzioso riconoscimento. Invece, ha detto Giovanni Moro, il presidente Soru non ottiene grandi risultati, anzi "ha una visione particolare" dei rapporti istituzionali e spesso si comporta da "Masaniello, con una grande deriva populista". Nessuno discute la quantità delle risorse che spettano alla Sardegna, ha aggiunto Giovani Moro, quello che non accettiamo è che queste rivendicazioni non vengano fatte con un confronto serio, nelle sedi competenti. Questo è quanto detto anche dal Governo, quando ci ha richiamato ad un più corretto rapporto istituzionale. D'altro canto i soldi "mancano" da molti anni, dal 1992, quando il Governo Amato ha messo a punto nuovi parametri per trasferire le risorse finanziarie alle regioni, quando ha deciso trasferimenti di compiti e minori entrate tributarie. Ecco, dobbiamo ricominciare una nuova stagione politica, chiedendo il rispetto dei diritti dei sardi.
Le premesse per un accordo ci sarebbero: oggi è una bella giornata, il ministero della Difesa ha comunicato la buona notizia che i sommergibili nucleari abbandoneranno La Maddalena, "le battaglie di Masaniello cominciano a dare dei buoni risultati". L'on. Siro Marrocu (DS), dopo ricordato l'accordo raggiunto tra i capigruppo del Consiglio ed i rappresentanti delle forze "vive" della società sarda (sindacalisti, imprenditori, esponenti del volontariato) per una grande giornata di mobilitazione, proprio sul tema delle entrate, prevista per il prossimo 1 dicembre, quando "la Sardegna si fermerà, per dimostrare una vera, corale unità di intenti del popolo sardo", si chiesto se è "pensabile presentare una mozione come questa, per mettere in difficoltà questa maggioranza" proprio quando la Sardegna mostra una grande voglia di "unità". Senza entrare nel merito del documento, Siro Marrocu lo ha, comunque, definito inopportuno, perché proposto a venti giorni di distanza dall'approvazione, da parte dello stesso Consiglio regionale, di un documento unitario proposto, e votato, sullo stesso argomento. E' inutile avanzare proposte di collaborazione, o dire solennemente di essere pronti a collaborare, ha aggiunto Siro Marrocu, quando poi tutto viene condizionato da una serie di "si, però", per segnare le differenti posizioni, per non raggiungere mai una reale unità. In questo caso, dopo aver invitato i presentatori al ritiro della mozione, secondo Marrocu si sarebbero dovuti mettere da parte tutti i "però", per comporre le divisioni, per sottolineare la volontà di una iniziativa comune.
"Voteremo contro la mozione", ha concluso Siro Marrocu, anche se lavoreremo per trovare l'intesa su altri temi condivisi, concordando percorsi che portino all'unità, puntando sul "si, però" che unisce, non su quello che divide.
Un invito al ritiro della mozione ribadito dal presidente della Giunta. L'on. Renato Soru, lo ha chiesto, rivolgendosi direttamente all'on. Floris, per non "dividere il popolo sardo proprio su un argomento che deve vedere uniti tutti i sardi". Anche perché, ha concluso Soru, il popolo sardo non capirà perché dobbiamo andare divisi, su un tema sul quale abbiamo marciato uniti".
L'invito del presidente della Giunta non è stato "accolto" dall'on. Mario Floris (Misto-UDS), il quale ha confermato la "validità politica" della mozione ed ha garantito la propria adesione "ad una unità non fittizia", assicurando la leale, convinta collaborazione alle battaglie in difesa degli interessi dei sardi.
Una "assicurazione" confermata dall'on. Roberto Capelli (UDC), secondo il quale non è "messa in discussione l'unità sul tema delle entrate, una battaglia alla quale daremo il nostro convinto sostegno, condividendo il contenuto ed il senso di questa rivendicazione". Però, ha aggiunto Capelli, le posizioni e le convinzioni politiche portano spesso a posizioni differenti. C'è una grande esigenza di chiarezza e di buon senso ed il buon senso non "sta solo da una parte". Voi votate contro la nostra mozione, ha aggiunto Capelli, "rompete voi l'unità" che invocate. In questo Consiglio, inoltre, si è spesse volta raggiunta l'unità perché la minoranza ha sempre "mostrato il proprio buon senso", una caratteristica positiva che la sinistra non ha mostrato troppo spesso. Quando la sinistra era all'opposizione, ad esempio, non ha mai accettato gli appelli all'unità che venivano dalla allora maggioranza, così anche ora non ha mai accettato l'invito ad accogliere le proposte della minoranza. Questa mozione, ha aggiunto Capelli, va oltre il caso in questione, va oltre il contingente, "è un tentativo concreto di cercare l'unità". Quanto al fatto che la maggioranza "non abbia capito" il senso del contenuto della mozione, questo è ben strano perché la mozione "l'avete scritta voi". I consiglieri dell'UDC, comunque voteranno a favore convinti, mentre i consiglieri della maggioranza non mostreranno quel "buon senso necessario per accedere alle nostre proposte". Riprendendo il tema dell'allontanamento dei sommergibili nucleari dalle basi sarde, Roberto Capelli, avviandosi a concludere, ha detto che questa è una grande vittoria della Sardegna e che "il Governo nemico" ha dimostrato di essere aperto e sensibile agli interessi dell'isola, "un punto a favore di questo Governo".
Concluse le dichiarazioni di voto, il presidente ha posto in votazione la mozione n. 49, respinta con 41 voti contrari, mentre i voti a favore sono stati 25, le astensioni 2; 68 i consiglieri presenti in Aula al momento del voto.
Esame Testo Unificato n. 3-41-84 -148
in materia di politiche del lavoro
ed organizzazione dei servizi per l'impiegoSul testo unico 21/33/81, il cui dibattito generale, si era concluso nella seduta di ieri, ha replicato l'assessore regionale al Lavoro Maddalena Salerno che ha ricordato che la Sardegna è l'ultima regionale d'Italia a legiferare in materia. L'obiettivo della legge, che racchiude in un Testo Unico tre progetti di legge e un disegno di legge della Giunta, è quello di ridurre in numero dei disoccupati e di creare lavoro stabile. L'esponente della Giunta ha auspicato che il Consiglio licenzi la legge con voto unanime. L'assessore Salerno ha detto che il fenomeno della disoccupazione in Sardegna è allarmante anche se si registrano alcuni dati positivi. Confrontando, infatti, i dati Istat del primo trimestre 2004 con quelli del primo trimestre 2005 il tasso di disoccupazione si è ridotto del 3,5% (passando dal 15,7% al 12,2%). Nello stesso trimestre del 2004 gli iscritti al collocamento erano 109.000 contro gli 82.000 del primo trimestre 2005. Una differenza di 27.000 iscritti in meno di cui 19.000 risultano occupati (per l'Istat è occupato anche chi lavora per un brevissimo periodo) e altri 8.000 che non cercano più occupazione. Preoccupazione è stata espressa anche per il lavoro nero. La percentuale - ha detto l'assessore - è del 16 - 18 % (nei settori dell'edilizia e dell'agricoltura sfiora il 30%). Inoltre, il 50% circa degli iscritti alle liste dei disoccupati non hanno qualifica né titolo di studio. Auspicando l'approvazione della legge nel più breve tempo possibile, l'assessore, ha ricordato che la riforma Biagi ha prodotto effetti devastanti in Sardegna.
L'on.Chicco Porcu (Progetto Sardegna), intervenendo sull'ordine dei lavori, ha proposto, al fine di coordinare gli emendamenti, una sospensione dei lavori.
L'on. Pietro Pittalis ( Misto - Udeur ) ha chiesto di mettere ai voti la proposta dell'on. Porcu.
L'on. Giorgio Oppi (UDC) ha proposto di andare avanti con gli altri argomenti all'ordine del giorno e poi, appena fosse stato possibile, di riprendere la discussione sul testo unico.
L'on. Giovanni Giagu (La Margherita) ha specificato che la proposta dell'on. Porcu, su cui era d'accordo, mirava a fare in modo che si potesse riunire la commissione per coordinare il lavoro e per procedere più speditamente nel pomeriggio.
Messa ai voti la proposta dell'on. Porcu è stata approvata dall'Aula
I lavori del Consiglio riprenderanno
questo pomeriggio alle ore 16.00