CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 139 antimeridiana del
22 novembre 2005
Il Consiglio regionale, si è riunito sotto la presidenza dell'on Giacomo Spissu.
In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di:
Esame delle mozioni n. 46, 40 e n. 27,
interpellanza n. 29 sulla difficile situazione
del comparto agricolo sardo.Nella precedente seduta con l'intervento dell'assessore Foddis, si era conclusa la discussione generale sull'importante argomento. Il presidente ha, quindi, dato la parola ai presentatori delle mozioni e delle interpellanze per una breve replica.
Il presidente ha, altresì, comunicato la presentazione di un ordine del giorno unitario (firmato dai consiglieri Marrocu, Biancu, Porcu, Licheni, Balia, Caligaris, Atzeri) che è stato dato per illustrato.
L'on. Nicolò Rassu (FI) a nome del suo gruppo, intervenendo sulla mozione n. 46, si è dichiarato "parzialmente soddisfatto" dalle dichiarazioni dell'assessore all'Agricoltura. L'on. Rassu ha anche sollecitato l'assessore ad "intensificare" la propria azione per ottenere dalle banche "un diverso atteggiamento nei confronti delle imprese agricole e per favorire un rapido accordo sul prezzo del latte. Sono possibili accordi favorevoli per gli allevatori, anche perché sui mercati nazionali il prezzo del latte è molto più alto di quello pagato in Sardegna; quindi, anche i produttori sardi possono "spuntare" prezzi più elevati e maggiormente remunerativi.
Per cercare un'intesa, sulle mozioni, sulla crisi agricola e sulle etichette fiscali, i capigruppo Marrocu e La Spisa hanno proposto "e concordato" una sospensione dei lavori dell'Aula, anche per procedere poi più rapidamente all'esame dei numerosi punti all'ordine del giorno. Il Presidente, quindi, ha concesso una sospensione di mezz'ora.
Alla ripresa dei lavori, il presidente Spissu ha annunciato all'Aula che è stato depositato l'ordine del giorno n. 2 (unitario) e che era stato ritirato l'ordine del giorno n. 1 e le mozioni n. 46, 40 e 27.
I presentatori dell'ordine del giorno, dopo aver ricordato l'importanza che il settore agricolo riveste nella vita economica e sociale della Sardegna, hanno ribadito che la situazione economica e finanziaria delle imprese agricole, già compromessa da una pesante crisi, negli ultimi tempi ha registrato un aggravamento. Tra i diversi fatti che hanno provocato questa crisi, affermano i presentatori del documento, il succedersi negli ultimi anni di numerose calamità naturali ed epizoozie, aggravati dal ritardo con cui vengono liquidati gli aiuti e gli indennizzi previsti dalla normativa nazionale e regionale.
Una situazione che ha causato il pesante indebitamento delle imprese agricole col sistema bancario, tanto che molte aziende sono oggetto di procedure esecutive ed, in alcuni casi, sono state vendute a prezzi irrisori rispetto al loro reale valore di mercato.
In particolare, il comparto ovino attraversa una crisi gravissima, resa ancora più difficile dal fatto che le trattative per il prezzo del latte non hanno ancora permesso un accordo tra gli allevatori e le imprese di trasformazione e commercializzazione.
Una situazione che ha pesanti ripercussioni sulla vita di gran parte della popolazione sarda, un problema sociale con profonde ripercussioni su tutto il sistema economico-sociale isolano.
Gli interventi nel settore agricolo, quindi, devono essere una delle priorità dell'azione della Giunta regionale.
Per queste ragioni, continua il documento unitario, la Giunta regionale deve attivare tutte le iniziativa necessarie per arrivare, in tempi brevi, al pagamento di tutte le indennità e gli aiuti comunitari, nazionali e regionali dovuti per le calamità naturali, epizoozie o a seguito delle vaccinazioni, intervenendo anche presso il Governo per l'immediata conclusione degli adempimenti procedurali di competenza ministeriale.
L'Esecutivo, inoltre, deve adottare le iniziative necessarie perché le parti raggiungano, immediatamente, un accordo sul prezzo del latte ovino, per garantire la giusta remunerazione del lavoro degli allevatori e degli operatori dell'intera filiera, e deve mettere a punto gli interventi necessari per favorire la riconversione e il rilancio dell'intero comparto.
La Giunta, infine deve elaborare e proporre al Consiglio regionale un organico progetto di rilancio complessivo del settore agricolo, per renderlo finalmente competitivo con le altre realtà agricole nazionali ed estere, in modo da assicurare agli agricoltori e agli operatori del comparto agro-alimentare redditi equi e adeguati livelli di vita.
L'assessore Foddis ha detto di essere favorevole all'ordine del giorno n. 2.
Per dichiarazione di voto è intervenuto l'on. Salvatore Amadu (UDC), che ha auspicato tempi certi. "Pur nel clima unitario - ha detto - vogliamo che ci sia una calendarizzazione". Per Amadu la trattativa sul prezzo del latte deve essere chiusa entro Natale, mentre entro 2 o 3 mesi si deve presentare un progetto organico per il rilancio del settore. Amadu ha dichiarato il suo voto favorevole, nel caso ci sia questa calendarizzazione degli impegni; in caso contrario la sua astensione.
L'on. Nicolò Rassu (FI) ha espresso soddisfazione per il raggiungimento del voto unitario sull'ordine del giorno. Ma ha affermato che è necessario mandare avanti il progetto strategico per rilanciare il settore primario.
L'on. Paolo Pisu (PRC) ha ricordato il momento drammatico in cui versa l'agricoltura e ha detto che la Regione deve schierarsi apertamente a fianco dei pastori. Rifondazione comunista, inoltre, auspica l'approvazione, in tempi brevi, di un piano straordinario di interventi per l'agricoltura.
L'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha detto che anche i Riformatori hanno sottoscritto l'ordine del giorno e ha auspicato uno sviluppo del settore, attraverso un grande disegno complessivo di riforma del comparto.
L'on. Giuseppe Cuccu (La Margherita), annunciando il voto favorevole, ha detto che l'agricoltura deve avere un ruolo prioritario nella economia della Sardegna. Gli interventi proposti devono rilanciare il settore, che non deve più basarsi sull'assistenza.
L'on. Fedele Sanciu (FI) ha criticato la relazione proposta all'Aula dall'assessore Foddis, definita "un elenco di appuntamenti mancati". L'approvazione di questo ordine del giorno unitario - ha detto ancora rivolto all'assessore dell'Agricoltura - le conferisce maggiore forza, auspico che la Giunta colga questa opportunità.
Per l'on. Attilio Dedoni (Riformatori) è positivo un voto unitario, ma all'assessore si chiedono tempi e certezze, non solo, ma garanzie sulla qualità del prodotto biologico. La politica messa in campo dalla Giunta finora non dà risposte e lascia aperto il problema.
Per l'on. Antonello Licheri (Prc) la "unanimità" del Consiglio è una risposta adeguata alla grave crisi dell'agricoltura e dà forza alla Giunta per mettere in campo azioni in grado di riavviare il comparto sulla strada dello sviluppo, superando l'attuale fase caratterizzata da debiti ed incertezze.
Ma non c'è solo il prezzo del latte, che polarizza l'attenzione ed il dibattito. Lo ha ricordato l'on. Mario Diana (An), sottolineando come l'ordine del giorno unitario "non mette tutti d'accordo", perché non dà risposte ad altri settori in forte crisi: dall'allevamento bovino ad un'agricoltura più evoluta, che ha bisogno di sostegno. Tutti argomenti rimasti a mezz'aria.
La madre di tutte le emergenze resta, tuttavia, la "guerra" per il prezzo del latte ovino. Ci sono - ha detto l'on. Giuseppe Atzeri (Misto-Psd'Az) - "subdole manovre per ricattare i pastori" che sono "l'anello debole" della vertenza. Opportuno, perciò, che l'assessore garantisca il rispetto degli impegni, favorendo, con l'autorità politica che gli compete, l'accordo fra le parti.
E se c'è disagio fra i pastori, c'è forte disagio soprattutto nelle zone interne, che legano alla pastorizia la loro economia; lo ha detto l'on. Peppino Balia (Federalista Autonomista Sardo) sostenendo che molte aziende agricole sono sull'orlo del fallimento e che alcune hanno vissuto questa drammatica esperienza. Alla Giunta il compito non solo di dare giusti indirizzi, ma anche di vigilare perché il mercato eviti situazioni inaccettabili di monopolio.
"Votiamo un ordine del giorno che non risolve i problemi e che, soprattutto, non sana i ritardi", ha detto l'on. Nanni Moro (An). Si è perso - ha aggiunto - molto tempo; la Commissione agricoltura "ha sentito tutti", ha raccolto una gran mole di informazioni che avrebbe consentito di avviare un'azione di stimolo nei confronti della Giunta, che, tuttavia, si muove solo di fronte alle emergenze, ma non fa programmazione. E poi, che stonatura quel "dagli all'untore" nei confronti del governo nazionale, come alibi alla mancata soluzione di problemi che dipendono solo da noi.
Molto positivo l'ordine del giorno, invece, per l'on. Alberto Sanna (DS); favorisce l'unità dell'Aula e segna alcuni punti importanti, in particolare sollecitando l'accordo del prezzo del latte, ma anche pensando alla riconversione della produzione, "imbalsamata" sul pecorino romano. Non può, il documento, fissare date e percorsi certi (l'accordo sul latte riguarda le due parti in causa e la decisione è autonoma), ma sostiene la necessità che sia salvaguardato il reddito dei pastori.
Voto a favore anche di Progetto Sardegna; lo ha manifestato l'on. Chicco Porcu sottolineando che questo è l'avvio di un discorso che annuncia futuri sviluppi, a cominciare dalla predisposizione di un piano più organico da parte dell'assessore, che delinei le strategie a medio e lungo termine per un settore cardine dell'economia.
Di incapacità dell'assessore ha, invece, parlato l'on. Gavino Cassano (Riformatori); gli ordini del giorno unitari servono a mascherare i ritardi e ad abbassare la guardia. Votando a favore "saremo anche noi responsabili dei ritardi". Oggi l'assessore avrebbe dovuto dare risposte chiare, "non a noi consiglieri; ma ai pastori che occupano i municipi", del tutto insoddisfatti dal documento finale.
E se "un ordine del giorno non si nega a nessuno", quello proposto "è assolutamente inadeguato, rispetto alla drammaticità della situazione". Lo ha detto l'on. Pietro Pittalis (Misto-Udeur) sostenendo che il suo partito, l'Udeur, non abbasserà di certo la guardia e sarà vigile nel controllare l'azione di governo. Perché, allora, votare a favore? "Semplicemente per evitare di essere una voce fuori dal coro".
Il documento, posto in votazione, è stato approvato con 68 sì, 2 no e un astenuto.
Il Consiglio ha, quindi, sbrigato gli "arretrati" della contabilità, approvando i rendiconti generali della Regione, fermi al 2000. Sono stati approvati i rendiconti relativi agli anni 2000, 2001, 2002, 2003 e 2004.
I lavori riprenderanno
questo pomeriggio alle 16,30.