CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 134 antimeridiana del
19 ottobre 2005
Il Consiglio regionale, si è riunito sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu.
Dibattito sulle dichiarazioni del
Presidente Soru sulle riforme.Si è aperta con la replica del presidente della Regione la seduta conclusiva del dibattito sulle riforme. L'on. Soru ha detto di voler sgombrare il campo da equivoci, veri e propri "vulnus" che separerebbero (questo il giudizio percepito) la Regione dal Consiglio. Il primo riguarda il mancato giuramento davanti all'Assemblea nella seduta inaugurale della legislatura. "Mi sono comportato come suggerito dagli uffici - ha spiegato - e non per un atto di prevaricazione. Avevo già giurato in qualità di presidente e questo sembrava dovesse bastare. Ma sono disposto a giurare tutte le volte che il Consiglio me lo chiederà e lo faccio anche oggi, davanti all'Aula". Il secondo equivoco è la ventilata ipotesi di dimissioni che rimanderebbe a casa il Consiglio e costringerebbe anche la maggioranza a un comportamento coatto. Tutte storie, "non mi dimetterò mai, qualunque cosa succeda", per cui il Consiglio "può lavorare serenamente". Poi, riferendosi all'apprezzamento dei consiglieri, Soru ha detto scherzosamente agli uffici di segreteria: "registrate il sollievo dell'Aula".
Riprendendo il discorso di alcuni consiglieri sulla priorità del lavoro rispetto alle riforme, il presidente ha detto che "sono due facce della stessa medaglia" e la strada delle riforme diventa prioritaria per dare forza e continuità alle istituzioni. Sarà fondamentale - ha ricordato - il nuovo Statuto, ricordando che si deve partire dalle entrate dello Stato (previste nello Statuto attuale, ma verso le quali "compartecipazioni" lo Stato mostra una preoccupante sordità) perché dalla disponibilità di risorse certe dipende l'azione di governo e le politiche di sviluppo. Attraverso lo Statuto la Regione deve rivendicare l'autonomia nel decidere nelle materie di competenza; ma lo Stato, a sua volta, deve "estendere" all'Isola le condizioni esistenti nelle altre regioni (ad esempio nel godimento delle "reti", da quella elettrica al gas, dalle telecomunicazioni ai trasporti).
Sarà il Consiglio a decidere; anche per la forma di governo (quindi, legge elettorale) e per i poteri da attribuire al presidente, ricordando, tuttavia che il presidente della Regione, Giunta e Consiglio sono definiti "organi istituzionali"; come tutti gli "organi", per crescere devono funzionare assieme.Concluso il dibattito, il presidente del Consiglio, on. Spissu ha chiesto che venissero illustrati i quattro ordini del giorno presentati, il numero 1 (prima firmataria l'on. Maria Grazia Caligaris dello Sdi-Su) prevede di favorire la massima partecipazione ai lavori della Consulta anche con l'istituzione di un albo regionale aperto ai contributi di tutti; il numero 2, dei consiglieri sardisti Atzeri e Scarpa riafferma la centralità del Consiglio nella fase Costituente e indica l'Assemblea costituente come l'unico strumento utile a mobilitare le coscienze. Delega, inoltre, la Prima commissione ad affrontare, nel loro complesso e nelle relazioni intercorrenti, le leggi di riforma; il numero 3, con l'on. Vargiu (I Riformatori) primo firmatario, vuole dare voce a quanti sostengono che lo Statuto deve essere scritto da tutti i sardi, favorendo una partecipazione ampia e diretta della gente, e ripropone lo strumento dell'Assemblea costituente. Da segnalare che l'on. Vargiu ha dichiarato di apprezzare l'intervento dell'on. Soru e, se le cose dette sul coinvolgimento dei sardi nella Consulta saranno realizzate, "le nostre remore potrebbero cadere"; il numero 4, infine, dell'on. Marrocu (Ds) e più, che raggruppa tutto il centrosinistra, "è un tenace invito a favorire un percorso comune con la minoranza", considerato che è stata confermata la completa autonomia del Consiglio e non c'è niente, sulle riforme, di "preconfezionato da parte della Giunta".
L'invito all'unità è arrivato anche dall'assessore Dadea, che, pur rispettando tutte le posizioni e, in particolare, riconoscendo il ruolo storico del Psd'Az ("alle grandi scelte del popolo sardo i sardisti hanno sempre detto: presenti!"), si è riconosciuto nell'ordine del giorno del centrosinistra, che riporta efficacemente la sintesi del dibattito svoltosi in Aula.
A questo punto, l'on. Mario Diana (An) ha chiesto una sospensione per valutare una possibile intesa, sospensione che si è protratta più del previsto.
Alla ripresa, per dichiarazione di voto, è intervenuto l'on. Mariolino Floris (Misto - Uds): i discorsi del presidente Soru e dell'assessore Dadea vanno sicuramente approfonditi, ha detto; tuttavia occorre rilevare che c'è una colpevole omissione del concetto di "nazionalità" del popolo sardo, quell'appartenenza all'identità nazionale che deve manifestarsi con chiarezza nella Carta costituzionale. Il silenzio non fa che isterilire la democrazia e smorza la volontà di adesione dei cittadini al progetto. Per recuperare quello che ha definito "il capitale sociale della società civile" bisogna ribadire e certificare in atti "il diritto naturale dei sardi" ad essere nazione ed essere arbitri della propria vita. Occorre opporsi, dunque, ai poteri esterni, che qualche volta "con la nostra complicità" dissacrano la nostra autonomia. Limitarsi a discutere sui principi non aiuta a sciogliere i molti nodi; dunque, bisogna entrare nel merito, iniziare a decidere. Quanto all'ipotesi della Consulta, Floris ha proposto che, per prestigio personale, competenza e lunga esperienza democratica, la sola persona in grado di assolvere il delicato compito sia il Presidente Emerito Cossiga. Se i punti espressi saranno fatti salvi e ricordati nell'ordine del giorno della maggioranza, se, soprattutto, sarà chiaro il riferimento alla nazione sarda, "non avrò niente in contrario a votare il documento".
Dopo l'intervento dell'on. Mario Floris, il presidente Spissu ha avvertito che le dichiarazioni di voto avrebbero avuto una durata complessiva di 10 minuti (anziché 5) ma gli interventi avrebbero dovuto trattare, unitariamente, tutti gli ordini del giorno presentati.
Sempre per dichiarazione di voto, è intervenuto l'on. Renato Cugini (DS), che ha detto di essere d'accordo con la proposta del presidente Soru ed ha sottolineato che la disponibilità della maggioranza di fare le riforme non può essere scambiata per un desiderio di allargare la maggioranza. Richiamando anche l'opposizione a "fare emergere il sardismo che c'è in ognuno di noi", l'on. Cugini ha invitato tutti a fare un ulteriore sforzo ed a votare positivamente l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza. "Voglio fare un'altra apertura - ha detto ancora - stiamo parlando di coinvolgere il popolo sardo nelle riforme, propongo che sia la conferenza dei capigruppo, e non solo la maggioranza, ad organizzare il confronto con la società sarda, così nessuno, neanche l'opposizione si sentirà escluso".
L'on. Roberto Capelli (UDC) ha detto, per la prima volta, di aver condiviso l'intervento del presidente della Giunta. "Ho apprezzato molto il passaggio sul giuramento - ha detto - e il tenore generale del discorso. Se fosse stato fatto prima, il dibattito sulle riforme sarebbe stato diverso". Il vicecapogruppo dell'Udc ha confermato di essere disponibile al confronto ed ha sottolineato che alcune parti innovative della proposta presentata dal presidente Soru sono da condividere. Per Capelli ora il passo da fare è quello di superare la diffidenza.
L'on. Luciano Uras (PRC) ha definito "apprezzabili" le dichiarazioni del presidente Soru. Sulle riforme, il consigliere di Rifondazione ha detto che sono un'occasione da non perdere e che il popolo sardo deve essere coinvolto. La grande partecipazione alle primarie ne sono una dimostrazione: la gente ha voluto dire "basta" ai processi di delega.
L'on. Mario Diana (AN) ha chiarito di aver apprezzato il fatto che il presidente Soru, nel suo intervento di stamattina, non è entrato nel merito dei problemi che spettano al Consiglio. Diana ha ribadito che nell'ordine del giorno predisposto dalla maggioranza sono state accolte tutte le richieste presentate da AN e si è fugato ogni dubbio sull'"esautoramento di poteri dell'Assemblea". Pertanto, AN sull'ordine del giorno n. 4 chiederà la votazione per parti (AN è contraria alla Consulta). L'on. Diana ha, inoltre, invitato le consigliere regionali a presentare un'eccezione per cambiare (nell'ordine del giorno della maggioranza) la parola "assicurare" (la parità di rappresentanza) con "favorire" perché, per Diana, quando si dice assicurare non si assicura proprio niente.
Il diritto dei sardi di scrivere il "loro Statuto di autonomia" è stato ribadito, con forza, dall'on. Giuseppe Atzeri (Misto - Psd'az), il quale ha rivendicato al "suo partito" il diritto-dovere di portare avanti, con forza, le battaglie sardiste, caratterizzate dalla esigenza di una nuova affermazione della "sovranità" del popolo sardo, dalla difesa del diritto della Sardegna di essere reale protagonista del proprio destino. Annunciando che i due esponenti del Psd'az voteranno, chiaramente, a favore del loro ordine del giorno presentato a conclusione del dibattito sulle riforme, Giuseppe Atzeri ha ricordato come la Sardegna deve avere "poteri reali" per quanto riguarda l'utilizzo del suo territorio, la valorizzazione del patrimonio culturale, storico, artistico, ambientale dell'Isola. Certamente, i consiglieri sardisti saranno "attenti" alle proposte "realmente autonomistiche" che verranno presentate anche dalle oltre forze politiche, ma considerano l'Assemblea Costituente l'unico strumento realmente democratico per coinvolgere tutto il popolo sardo nell'elaborazione della "nuova Carta costituzionale della Sardegna". Ribadendo la "centralità" del Consiglio regionale nella attività politica, Giuseppe Atzeri ha concluso chiedendo che le riforme vengano elaborate nella "sede istituzionale naturale", che deve poter elaborare, discutere ed approvare le leggi senza "dover accettare passivamente" alcun testo precofenzionato, ma operando in piena autonomia e libertà.
Il presidente Spissu ha sospeso i lavori, che riprenderanno questo pomeriggio, perché sono iscritti a parlare, per dichiarazione di voto, numerosi consiglieri regionali.
I lavori del Consiglio proseguiranno
questo pomeriggio alle 16.30