CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 125 pomeridiana del
22 settembre 2005
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu
Prosecuzione esame del doc. 9 - Proposta di
modifica al regolamento interno del Consiglio.Nella seduta pomeridiana è proseguito l'esame degli articoli e degli emendamenti. È stato posto in votazione l'articolo 11 che è stato approvato con 54 sì, 1 no e 3 astenuti.
Sospeso l'esame dell'articolo 13, per consentire la definizione di un emendamento, è stato messo in discussione l'articolo 14, che reca l'emendamento n. 2 (Atzeri) che è stato illustrato dallo stesso presentatore on. Giuseppe Atzeri. Il relatore Gianbattista Orrù (DS) si è pronunciato in maniera contraria.
L'emendamento n° 2 tende ad allargare la rappresentanza in seno alla Giunta per il regolamento, non in funzione dei gruppi consiliari, ma di forze politiche. Nella successiva discussione sono intervenuti: Luciano Uras (PRC), Maria Grazia Caligaris (Misto - SDI - SU), Giambattista Orrù (DS).
L'emendamento n. 2 è stato respinto con 48 no, 9 sì, 5 astenuti. Il testo dell'articolo 14 è stato, invece, approvato con 58 sì, 1 no, 3 astenuti.
L'articolo n. 15 è stato, successivamente, approvato senza discussione.
È stato, quindi, posto in discussione l'emendamento n. 30 (Oppi e più) sulla commissione di verifica dell'attuazione degli atti legislativi. Senza discussione, l'emendamento è stato approvato all'unanimità, con due soli astenuti. È stato poi posto in votazione l'emendamento n. 32 (Oppi e più), precedentemente sospeso, che è stato respinto a larga maggioranza.
L'emendamento n. 33 è stato, invece, approvato.
Sull'articolo 20 (che non fa parte delle proposte di modifica esitate dalla Giunta per il regolamento) si vivacizza la discussione. L'argomento è cruciale: riguarda la composizione dei gruppi. Un emendamento (il n. 21), presentato dall'on. Sergio Marracini (Udeur) prevede che siano riconosciuti, come gruppi, le formazioni "che abbiano ottenuto almeno tre seggi alle elezioni regionali" e che mantengano tale condizione anche in caso di successive variazioni. "La multivarietà del Gruppo Misto - ha spiegato, illustrando l'emendamento - non aiuta né maggioranza né opposizione" e pretende di mettere ordine, politicamente, ad una formazione che non è omogenea. Il riconoscimento va esteso a due rappresentanti, se non hanno goduto del premio di maggioranza.
Dello stesso tenore l'emendamento (n. 24) presentato dall'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - Sdi-Su): il presidente autorizza gruppi "con almeno tre consiglieri" che abbiano presentato il proprio contrassegno in tre quarti dei collegi provinciali, rappresentativi di almeno il 70 per cento dell'elettorato".
Ma il relatore, on. Gianbattista Orrù (DS) ha espresso parere negativo.
L'on. Chicco Porcu (PS), considerando legittima l'aspirazione di chi chiede il diritto di rappresentanza, ma, insieme, la complessità della materia, ha invitato i presentatori al ritiro degli emendamenti.
Da parte sua, l'on. Beniamino Scarpa (Misto - Psd'Az) ha chiesto di sospendere l'argomento, tutt'altro che marginale ("stiamo parlando della qualità del confronto politico dei prossimi anni"), per consentire un ulteriore confronto. Due partiti "non italiani" (Psd'Az e Uds), ha ricordato, hanno superato lo sbarramento posto dalla legge elettorale nazionale, riportando "decine di migliaia di voti", e hanno diritto ad essere rappresentati, mentre, con questo regolamento, vengono esclusi.
Poco propenso a tornare sull'argomento, l'on. Roberto Capelli (UDS): le modifiche proposte sono a termine, fotografano, cioè, l'attuale situazione politica. Con la prossima legge elettorale si cambia. Le modifiche, perciò, devono riguardare questo scorcio di legislatura. Quando si decideranno le nuove regole: proporzionale o maggioritario, sistema parlamentare o presidenzialismo, "costruiremo insieme il nuovo regolamento".
Un aiuto all'on. Scarpa è arrivato dall'on. Luciano Uras (PRC), il quale, non solo ha ricordato come il premio di maggioranza "esasperi alcune rappresentanze e ne ridimensioni altre", ma ha sottolineato che, nel caso del Psd'Az "pezzo della storia della nostra autonomia", la richiesta è legittima e il rinvio deve essere accolto.
D'accordo anche il capogruppo DS, on. Siro Marrocu, il quale ha, tuttavia, precisato che, non essendo stato possibile trovare, a riguardo, una sintesi nella Giunta del regolamento e volendo salvaguardare "equilibrio e intese raggiunte" su altri aspetti, i Ds, in caso di voto, voteranno contro.
Favorevole al rinvio anche l'on. Giorgio Oppi (UDC), che ha ricordato, invece, come, accogliendo gli emendamenti, si andrebbe contro un'altra decisione, votata dall'Aula, quella che ha portato a bocciare la proposta di chi voleva tutte le forze politiche rappresentate nell'Ufficio di presidenza.
Opportuno, anche per il presidente Spissu, rinviare "ad una sede più politica" (la conferenza dei capigruppo) l'approfondimento della materia, delicata e a lungo dibattuta. Se ne potrà riparlare a fine seduta, uscendo dall'impasse che rischia di bloccare i lavori.
Gli emendamenti vengono sospesi e la discussione va avanti.
Gli articoli 22 (Conferenza dei presidenti dei gruppi) e 23 (programma dei lavori), che apportano lievi modifiche al vecchio testo, vengono approvati quasi all'unanimità (nessun "no" e qualche astensione). E' accolto anche l'emendamento 18, presentato dal centrodestra, che tende a garantire all'opposizione un quarto degli argomenti da esaminare.
Approvato anche l'articolo 23 bis (calendario dei lavori). Non passa l'emendamento (n. 3), presentato dall'on. Giuseppe Atzeri (Misto-Psd'Az), che tende a fissare, in partenza, il tempo (rispettivamente 5 e 3 minuti) per gli interventi a titolo personale o per richiami al regolamento, sottraendolo alla discrezionalità del presidente (che, recita il comma 11, "fissa i tempi"). L'emendamento è stato sostenuto dall'on. Caligaris. L'articolo è approvato con 60 si e 5 astensioni. Approvato anche l'articolo 28 (formazione delle commissioni permanenti). La novità è costituita dal fatto che, in caso di consigliere che ne sostituisca un altro, "la sostituzione è valida per l'intera seduta e il sostituto non può essere, a sua volta, sostituito".
Il voto favorevole è ripetuto anche per l'articolo 32 (assegnazione dei provvedimenti alle commissioni). Non si registra alcun voto contrario.
Alla proposta di modifica dell'articolo 33 del regolamento, con il quale si fissano le norme per l'assegnazione alle commissioni in sede redigente, è stato presentato un emendamento (n. 31 Oppi - Capelli) che ne propone la soppressione. L'on. Roberto Capelli (UDC), illustrandone il contenuto, ha sostenuto che l'articolo 33 esistente è di "gran lunga" più chiaro e razionale di quello presentato dalla Giunta per il regolamento. Il relatore di maggioranza, l'on. Orrù, che funge anche da "presidente-portavoce" della stessa Giunta per il regolamento, si è dichiarato contrario all'emendamento, spiegando che le nuove norme proposte hanno lo scopo di far partecipare tutti i gruppi politici all'iter istruttorio dei provvedimenti, garantendo anche la "rappresentatività" dei gruppi consiliari durante i lavori delle commissioni. Un sistema (i consiglieri rappresentano la "forza numerica" dei gruppi a cui appartengono), largamente usato in quasi tutte le assemblee legislative.
La posizione dell'on. Orrù non è stata accettata e condivisa dall'on. Roberto Capelli, il quale ha confermato il voto contrario dell'UDC all'articolo 33. Posto in votazione, sempre con il sistema del voto elettronico palese, l'articolo è stato approvato con 49 voti a favore, 4 contrari e 5 astensioni.
L'Aula con 53 voti a favore e 5 astensioni ha, quindi, approvato l'articolo 33 bis (documento di programmazione economico e finanziaria).
L'articolo 34 (esame documento di Bilancio), al quale è stato presentato un emendamento tecnico, il n. 4, Atzeri, l'unanimità richiesta per esaminare un provvedimento durante la sessione di Bilancio è sostituita dai ¾ dei consiglieri, è stato approvato, praticamente, all'unanimità, dopo gli interventi dello stesso Atzeri e degli onorevoli Orrù, Biancu, La Spisa.
Il presidente Spissu ha ricordato che "la sessione di Bilancio ha un percorso stretto" e che l'unanimità è "una garanzia per le minoranze", perché impedisce che vengano inseriti, nel corso della tornata che deve durare 37 giorni, "argomenti estranei", le cosiddette norme intruse, a meno che tutti non ne riconoscano l'urgenza. L'on. Atzeri ha difeso il suo emendamento, che è stato bocciato (con 28 voti a favore, 26 contrari ed 1 nullo), perché non si è raggiunta la maggioranza assoluta dei consiglieri (43 su 85).
L'articolo 34, infine, è stato approvato con 56 voti a favore e 4 astenuti.
L'articolo 34 bis (legge Finanziaria, stralcio delle disposizioni estranee) al quale l'on. Atzeri ha presentato un emendamento (il n° 5, con il quale si propone la "grigliatura" delle norme intruse anche con il parere, oltre che della commissione Bilancio, delle altre commissioni competenti per merito) è stato approvato.
L'on. Giambattista Orrù ha espresso, sull'emendamento, il parere negativo della Giunta per il regolamento.
L'on. Mario Floris (Misto - UDS) ha confermato il suo giudizio negativo sull'insieme della proposta, giudizio avvalorato dal contenuto dell'articolo 34 bis, con il quale si affida al presidente del Consiglio, ed allo stesso Consiglio, un compito che rischia di paralizzare l'attività dell'Assemblea. Senza una norma specifica, di pari dignità, tutte le norme intruse saranno "compatibili con la Finanziaria", quindi non saranno escluse, ma bloccheranno, di fatto, la sessione di bilancio e non saranno rimosse se non dopo un accordo politico. "Perché complicarsi la vita?" ha concluso Mario Floris.
Posizione analoga, di critica, è stata espressa anche dall'on. Roberto Capelli (UDC), per il quale si stanno introducendo norme e regole che esistono, da tempo, nella Costituzione, nella legge di Bilancio, nello stesso regolamento consiliare. "Perché specificare tutto, quando esistono altre norme ben chiare e complete? Non è razionale scrivere e proporre norme pleonastiche e del tutto inutili".
Gli onorevoli Floris e Capelli hanno, quindi, sollecitato la bocciatura di questo articolo. Il 34 bis, invece, è stato approvato con 46 voti a favore, 4 contrari e 2 astensioni. L'emendamento 5 (Atzeri) è stato respinto con 44 voti contrari, 6 a favore e 2 astensioni.
L'Aula ha anche approvato un emendamento tecnico, il 41, presentato dall'on. Orrù, con il quale si sopprimono i commi dell'articolo 57, del regolamento vigente, "sui rinvii da parte del Governo per il riesame delle leggi del Consiglio", visto che il Governo non può più "rinviare", per un nuovo esame, i provvedimenti approvati dall'Assemblea sarda. L'Aula, in rapida successione, ha poi approvato gli articoli 39 (programmazione e calendari dei lavori delle commissioni); 40 (validità delle riunioni e approvazione delle deliberazioni); 58 (verifica del numero legale).
Constatato l'elevato numero di consiglieri assenti (ben 38), il capogruppo dei DS, Marrocu, ha proposto una breve sospensione dei lavori. La proposta è stata accolta e i lavori sospesi per 15 minuti.
Alla ripresa dei lavori il presidente Spissu ha ricordato che la votazione avrebbe riguardato l'articolo 59.
Sull'ordine dei lavori è intervenuto l'on. Pietro Pittalis (Misto-Udeur), che ha chiesto di sapere a che punto era l'interlocuzione sugli emendamenti sospesi.
Il presidente Spissu ha detto che l'interlocuzione non poteva essere fatte in Aula e di essere in attesa di notizie.
L'on. Luciano Uras (PRC) ha dichiarato di ritirare l'emendamento sulle modalità di designazione dei presidenti dei gruppi.
Gli articoli 59 e 77 sono stati approvati.
Sull'articolo 78 è intervenuta l'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - SDI-SU ), che ha sottolineato come il Consiglio, ancora una volta, su questioni importanti, ha deciso di non decidere. L'esponente dei socialisti ha chiesto all'Aula di prendere un impegno serio sulla costituzione dei gruppi. L'on. Caligaris ha illustrato l'emendamento numero 26, sulla possibilità per i consiglieri di depositare testi scritti sugli argomenti in discussione.
Sull' emendamento 26 l'on. Giambattista Orrù (DS), a nome della giunta per il regolamento, ha espresso parere negativo.
L'articolo 78 è stato approvato.
Subito dopo si è acceso un ampio dibattito, per cercare di capire come si poteva procedere per consentire un'interlocuzione tra i partiti, perché trovassero una soluzione unitaria sugli argomenti ancora sospesi. Sono intervenuti (anche più volte): l'on. Scarpa (Misto-Psd'az); l'on. Marracini (Misto-Udeur), l'on. Marrocu (DS), l'on. Atzeri (Misto-Psd'az), l'on. La Spisa (FI).
L'emendamento 26 dell'on. Caligaris è stato messo al voto e bocciato dall'Aula.
Si è poi passati all'articolo 20 e agli emendamenti 21, 24 e 25. All'emendamento 21 l'on. Marracini ha presentato un emendamento orale per "correggere, democraticamente, la rappresentanza all'interno delle Commissioni".
A favore dell'emendamento si sono espressi: gli onorevoli Caligaris (Misto - SDI-SU), Scarpa (Misto - Psd'az), Uras (PRC), Pittalis (Misto - Udeur), Ibba (Misto - SDI-SU), Marracini (Misto - Udeur), Pisu (PRC).
Si sono espressi contro gli onorevoli: Masia (Gruppo Federalista Autonomista Sardo), Serra (Gruppo Federalista Autonomista Sardo) e Sanjust (FI).
Sempre in merito alla composizione dei gruppi, l'Aula ha respinto l'emendamento 21, così come corretto ed illustrato dall'on. Atzeri, con 12 voti a favore, 44 contrari e 2 astensioni.
Il presidente Spissu ha, ancora una volta, fatto rilevare all'Aula che, nonostante i numerosi tentativi, non si era ancora raggiunta una posizione unitaria sugli argomenti ancora sospesi. Il Presidente ha chiesto se l'Aula intendeva procedere con la votazione degli emendamenti ed i lavori sono, quindi, proseguiti proprio con la votazione sugli articoli e sugli emendamenti.
L'emendamento 24, sul quale ha confermato il proprio voto a favore l'on. Caligaris (la costituzione di un gruppo di almeno 3 consiglieri, purché espressione di partiti che abbiano presentato, con il medesimo contrassegno, candidati in almeno ¾ dei collegi circoscrizionali provinciali rappresentati non meno del settanta per cento della popolazione) è stato respinto con 6 voti a favore, 47contrari e 3 astensioni.
La stessa onorevole Caligaris ha strenuamente difeso il proprio emendamento n° 5 (con il quale si prevede che le diverse componenti del gruppo Misto possano, a particolari condizioni, costituirsi in "componenti" politiche riconosciute), anche questo bocciato con 4 voti a favore, 50 contrari, 4 astensioni.
L'Aula ha, quindi, preso in esame l'articolo 82 (richiami pregiudiziali) al quale è stato presentato l'emendamento 40 (Ladu) sulle dichiarazioni di voto. Sull'emendamento è intervenuto l'on. Mario Floris, il quale ha confermato il suo giudizio estremamente critico sulle proposte di modifica del regolamento interno. "Un regolamento blindato, elaborato da coloro che hanno, come loro bandiera, la lotta ai partiti, alla partitocrazia, e che ora fanno guerra alle istituzioni". Questo regolamento sembra fatto proprio per imbavagliare il Consiglio, per impedire ogni forma di dialogo e di confronto. "In quest'Aula c'è un deficit di politica, ha aggiunto Mario Floris, perché il Consiglio sembra schiacciato, succubo, della volontà del presidente della Giunta, forte del suo rapporto fiduciario con l'elettorato". Una preoccupante carenza di democrazia, di cultura politica, quindi. "Ma anche noi abbiamo un rapporto fiduciario con la parte dell'elettorato che ci ha votato. Ed in quest'Aula noi dobbiamo fare politica, controllare l'azione della Giunta, chiedere, parlare, criticare anche il Presidente, proporre i nostri programmi, in piena ed autentica autonomia e libertà, ha concluso Mario Floris. Questo regolamento è vessatorio dei nostri diritti, limita la nostra libertà di pensiero e di azione politica. Questo regolamento è da respingere in toto. Approvatevelo. Auguri". L'on. Floris, pur presente in Aula, dopo questa dichiarazione non ha più partecipato alle operazioni di voto.
L'Aula, quindi, ha esaminato e discusso le altre proposte di modifica del regolamento interno dell'Assemblea regionale. Le proposte sono passate tutte all'unanimità o con 1 o 2 astensioni. Gli emendamenti, con la sola eccezione del 15 (che istituisce l'articolo 123 bis, il question time); del 17, che sopprime le parole "con decisione inappellabile" dall'articolo 88 (inammissibilità); del 27, all'articolo 132, (la facoltà del consigliere che propone modifiche al regolamento di partecipare alle seduta della Giunta in cui si esaminano), approvati a larghissima maggioranza, sono stati respinti dall'Aula.
Si è poi passati all'esame dell'articolo 133 (uso della lingua sarda in Consiglio) e degli emendamenti. L'emendamento n. 11 è stato illustrato dall'on. Atzeri (Misto-Psd'az); l'emendamento 20 (negli interventi consiliari è consentito l'uso dell'inglese) dall'on. Vargiu (I Riformatori); l'emendamento 38 è stato dato per illustrato.
Sui tre emendamenti il parere della Giunta per il regolamento è stato negativo.
A favore dell'emendamento 11, sulla lingua sarda, hanno dato parere favorevole: l'on. Scarpa (Misto-Psd'az), l'on. Maninchedda (Federalista Autonomista Sardo), l'on. Rassu (FI) , l'on. Sanjust (FI), l'on. Uras (PRC).
Il presidente della Regione Soru ha ricordato che una delle priorità di questa maggioranza e di questa Giunta è la tutela della lingua sarda ed ha annunciato che l'esecutivo sta preparando un disegno di legge in materia e un codice unitario dell'amministrazione pubblica regionale.
Il presidente Spissu ha ricordato all'Aula che nell'articolo 133 era già contenuta la possibilità che, in Consiglio regionale, ci si potesse esprimere liberamente in sardo e in italiano. L'on. Porcu (Progetto Sardegna) ha proposto di trasformare l'emendamento 11 in un emendamento integrativo all'articolo 133, con i commi 2, 3 e 5 dell'emendamento n. 11.
Il presidente Spissu ha richiamato l'attenzione dell'Aula sul terzo comma dell'emendamento n. 11, dove si diceva che i resoconti consiliari dovessero essere redatti anche in lingua sarda. L'on. Maninchedda ha proposto di aggiungere al terzo comma le parole " a richiesta del consigliere".
Il presidente Spissu ha proposto di sospendere l'emendamento e di correggerlo per votare un testo compiuto. L'on. Diana (AN) ha detto che sarebbe stato meglio specificare quale fosse la lingua sarda da utilizzare in Consiglio
Messo in votazione l'emendamento 20 (utilizzo dell'inglese in Consiglio) è stato bocciato dall'Aula. Messo in votazione l'emendamento 11 (corretto) è stato approvato all'unanimità dall'Aula.
Si è passati alla votazione dell'emendamento 35 (entrata in vigore del regolamento dal primo gennaio 2006) che è stato approvato dall'Aula.
Sulla verifica, ad un anno dall'approvazione del regolamento contenuta nell'emendamento 22, il Consiglio si è espresso a favore.
A conclusione dei lavori il Presidente Spissu ha ringraziato tutti i consiglieri e, soprattutto, l'opposizione per il clima di collaborazione che ha permesso l'approvazione, in tempi rapidi, di questo importantissimo provvedimento.
Il Consiglio regionale
sarà riconvocato a domicilio