CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 120 antimeridiana del 16 settembre 2005


Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu.

Esame del doc. 9 - Proposta di modifica
al regolamento interno del Consiglio

Licenziata della Giunta per il Regolamento all'unanimità, con la sola astensione dell'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - Sdi - Su), la proposta di modifica al regolamento interno del Consiglio è arrivata all'esame dell'Aula ed è stata illustrata dai relatori, l'on. Giambattista Orrù (DS) per la maggioranza e dalla stessa on. Caligars ("unica minoranza possibile per il voto di astensione", ha precisato il presidente Spissu).
Frutto di un confronto politico, nell'intento di dotare l'Assemblea "di strumenti più funzionali al recupero di efficacia e capacità decisionale" da parte dell'Assemblea e delle Commissioni, la proposta, ha detto l'on. Orrù, "ha cercato di mantenere fermi il principio della libertà di parola dei consiglieri e la loro partecipazione al dibattito". Pur essendo una modifica parziale, che riguarda un quarto dei 135 articoli del regolamento, la proposta riveste particolare importanza: interviene, infatti, per adeguare quelle parti che l'evoluzione della realtà politica e della società hanno fatto invecchiare rapidamente. Oggi si chiede alla politica di essere più tempestiva ed efficace, tenendo conto di alcuni fatti innovativi, come la nuova legge elettorale, che sbilancia a favore del presidente della Regione la capacità di incidere sulle scelte generali. I poteri di "indirizzo e controllo" del Consiglio rischiano di essere depotenziati e se, in generale, sarà necessario ridefinire la Carta costituzionale per stabilire equilibri più democratici, la proposta affronta alcune "criticità" come primo passo verso la riforma.
Un primo passo - ha commentato Orrù - che si muove entro un quadro "di reciproche garanzie". Le modifiche saranno monitorate; accogliendo un emendamento delle opposizioni, la Giunta del regolamento ha deciso, entro un anno dall'entrata in vigore della proposta, valutare l'efficacia della norma.
Le modifiche riguardano soprattutto due aspetti: la programmazione dei lavori in Aula e in Commissione, il calendario e il contingentamento dei tempi per evitare l'impasse (oggi ricorrente) che provvedimenti, anche di riconosciuta importanza, stazionino a lungo prima dell'Aula o in Aula non arrivino mai; l'eliminazione delle "norme intruse" dai documenti di bilancio e legge finanziaria, per "rimediare", con leggi collegate, alla carenza legislativa del Consiglio, limitando in tal modo la partecipazione dell'Aula alla elaborazione delle leggi.
Nella programmazione dei lavori la proposta appare "più equilibrata" rispetto a quanto adottato sia dal Parlamento che da altre Regioni (il programma bimestrale deve essere adottato con un consenso di almeno tre quarti dei capigruppo; anziché all'unanimità; viene garantito il tempo a disposizione delle minoranze).
Un articolo aggiuntivo (il 33 bis) detta norme sull'iter del Dpef, legittimandolo dal punto di vista regolamentare e affrancandolo "dal limbo delle interpretazioni volta per volta espresse a riguardo".
Se i tempi saranno contingentati, tutti - ha precisato l'on. Orrù - potranno esprimere compiutamente la propria opinione e fare emergere il proprio ruolo politico.
Rinviata invece la "tentazione" di intervenire sul voto segreto, sulla composizione dei gruppi, sul numero e la composizione delle Commissioni; modifiche che richiedono "un intervento più significativo e radicale".

Per l'on. Caligaris è "improprio" definire la sua "relazione di minoranza", essendo stata, la proposta di modifica, votata anche dalle opposizioni, il cui ruolo, tuttavia, non è parso chiaro, passando da segnali di insofferenza nella discussione a un voto di consenso finale. Sino a quel punto vi sia un effettivo coinvolgimento di quelle forze politiche è da verificare.
La consigliera dello Sdi - Su - che ha ribadito con fermezza la propria adesione "solidale" alla maggioranza - ha tuttavia manifestato perplessità su regole che richiedono "l'arte della preveggenza" per stabilire tempi e modi del calendario dei lavori: difficile, infatti, stabilire a priori il numero degli interventi, il modo di votare, persino le pause. "C'è il pericolo - ha aggiunto - che la dignità del Consiglio si perda dietro un contasecondi".
Se la preoccupazione era quella di evitare che l'ostruzionismo rallenti provvedimenti urgenti (ma non si può dire che un Consiglio capace di votare il Dpef in 48 ore all'ostruzionismo faccia ricorso), il pericolo può essere evitato "con un patto d'onore"; la produttività, infatti, "è figlia dell'armonia" ed è sicuramente aiutata dai processi di compartecipazione, non "da ansie da prestazione".
Non è concepibile, del resto, che il desiderio di partecipare al dibattito "sia gabellato" come il tentativo di mettersi in vista. Anche la decisione dei capigruppo di decidere i tempi dell'Aula non sembra da condividere: umilia il ruolo dei presidenti delle commissioni e "rende grama" la vita delle assemblee.
Altro pericolo da evitare (il Regolamento dovrebbe essere il "guardiano" delle dignità consiliari) è stabilire una sorta di discrezionalità da parte dei capigruppo sugli interventi dei propri rappresentanti. C'è il rischio - ha detto la Caligaris - che le simpatie personali abbiano maggior peso delle cose da dire. A ciò si ricollega anche la classificazione dei consiglieri di serie A (quelli che l'elezione se la sono garantita con i voti di preferenza direttamente raccolti), di serie B (quelli eletti grazie al premio di maggioranza) e di serie C (eletti nel listino). Indispensabile, per riportare le cose su un piano di pari dignità, mettere mano alla legge elettorale.
Quanto alle modifiche del Regolamento proposte dalla Giunta (del Regolamento), forse una pausa di riflessione avrebbe consentito di migliorare la proposta, rendendola più funzionale ed efficace dopo la scrittura del nuovo Statuto.

A questo punto il presidente Spissu, seguendo la prassi per l'esame di proposte articolate, ha sospeso i lavori, aggiornandoli a martedì per l'avvio del dibattito.


I lavori riprenderanno
martedì 20 alle ore 17.00