CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 118 pomeridiana
dell'8 settembre
2005
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu.
Prosecuzione esame Documento n. 7 -
Documento di programmazione
economica e finanziaria (DPEF 2006-2008)In apertura di seduta il presidente Spissu ha ricordato che al paragrafo N° 9 (sviluppo della base produttiva e del lavoro) è stato presentato un emendamento aggiuntivo dai consiglieri Pisu, Uras e Davoli di Rifondazione Comunista.
L'emendamento è stato illustrato dall'on. Luciano Uras (PRC), che ha detto che l'obiettivo è quello di far fronte ai bisogni immediati delle fasce più deboli della popolazione. La grande sfida, infatti, è quella di sconfiggere la povertà perché tutti siano cittadini di una nuova Europa sociale e solidale, parte attiva dello sviluppo economico della nostra regione, energia produttiva e soggetto consapevole della comunità. Uras ha ricordato che il macro obiettivo strategico della occupazione costituisce una componente essenziale dell'azione della Regione finalizzata al raggiungimento di più alti livelli di coesione sociale e di riequilibrio territoriale interno. Il macro obiettivo della coesione non potrebbe essere raggiunto se, nel breve termine, non si dovesse realizzare un sensibile incremento della occupazione e un decremento della disoccupazione e del precariato pubblico e privato. Lo stesso può dirsi se non venisse definito uno specifico ed articolato programma di contrasto alla povertà. Pertanto, l'emendamento presentato elenca una serie di obiettivi prioritari come la predisposizione e l'esecuzione di progetti regionali pluriennali di "lavoro verde" (attraverso la costituzione di uno specifico Fondo per l'occupazione produttiva) e il riconoscimento del reddito di cittadinanza (attraverso l'istituzione del fondo regionale di solidarietà sociale).
Il presidente della terza Commissione Eliseo Secci e l'assessore Pigliaru hanno invitato i proponenti a ritirare l'emendamento (in caso contrario il parere sarebbe stato negativo) pur riconoscendo entrambi che l'emendamento contiene problemi e obiettivi condivisi dalla Giunta. L'assessore Pigliaru si è impegnato ad arricchire gli strumenti finanziari a favore delle fasce più deboli e dei disoccupati già dalla ormai imminente manovra di bilancio.
L'on. Luciano Uras (PRC) ha detto che Rifondazione è sempre stata disponibile al dialogo ma che spesso le è stata "sbattuta la porta in faccia". "Il messaggio che ci arriva dalla Giunta e dal presidente della terza Commissione - ha aggiunto Uras - è un chiaro "non vi vogliamo"; inutile fare richiami a ciò che si farà. L'assessore aveva detto lo stesso lo scorso anno e poi è stato fatto esattamente il contrario. Il presidente Soru, in materia di lavoro, è inadempiente nei confronti dei sardi". Uras è stato molto critico anche nei confronti del metodo usato nella predisposizione del DPEF che è stato "catapultato" tra i banchi del Consiglio. "La stabilità di governo - ha aggiunto - non è data dall'autoritarismo".
L'on. Silvio Cherchi (DS) ha ribadito l'esigenza di discutere non solo in Aula, ma anche all'interno della maggioranza, perché il problema del lavoro richiede ormai delle scelte. Per Cherchi la Sardegna ha bisogno di una vera riforma sia del mercato del lavoro che delle politiche dell'occupazione.
Per L'on. La Spisa (FI) questo emendamento ha il merito di affrontare il problema delle politiche del lavoro e della politica sociale. Per rispetto a chi lo propone - ha sottolineato - Forza Italia resterà a guardare. Il capogruppo azzurro si è soffermato anche sulla riduzione dei costi della politica. "La libertà di un politico - ha detto - è garantita anche dalle condizioni retributive che consentono di lavorare serenamente. Io credo che dobbiamo dire a testa alta che per rimanere liberi non si possono limitare demagogicamente le nostre indennità. Ciascuno di noi renda pubblici i bilanci della propria gestione politica".
L'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - SDI-SU) ha annunciato il voto a favore dell'emendamento. "Il mio sostegno - ha detto - è un segnale di riconoscimento al valore morale della politica. Voto sì per dare un segnale a quanti ripropongono fiducia in una maggioranza impegnata a dare concretezza nel sociale". L'on. Caligaris ha proposto di convocare una sessione straordinaria del Consiglio sui temi del lavoro.
Anche l'on. Pierpalo Vargiu (I Riformatori) ha detto di avere un atteggiamento di grande rispetto verso questo emendamento; ha però aggiunto che il documento sarebbe dovuto essere accompagnato da un'analisi dei costi.
L'on. Giuseppe Fadda (PRC) ha sottolineato che non si possono proseguire certe discussioni accademiche che non servono a nulla. Ha riferito che tre "compagni di Rifondazione hanno deciso di presentare questo emendamento senza confrontarsi neppure con gli altri componenti del loro Gruppo, figuriamoci con la maggioranza" È vero, tuttavia, che su alcuni problemi posti dall'emendamento, la Giunta deve riflettere.
Per l'on. Renato Cugini (DS), se vi è alla base dell'emendamento un ragionamento sentito, si può e si deve trovare un punto di incontro. Occorre stabilire bene i temi che si devono discutere in Consiglio e quello indicato non è certo marginale. Ma il tema del lavoro non deve essere trattato, né come una polemica interna a Rifondazione. Se da parte dell'on. Uras vi è questa volontà si può sospendere il paragrafo senza sospendere i lavori, e predisporre un ordine del giorno condiviso.
L'on. Ciriaco Davoli (PRC) ha respinto il sospetto che si tratti di una scaramuccia interna a Rifondazione. Ricordando l'importanza e l'attualità del tema del lavoro, Davoli ha detto che è del tutto normale e legittimo discutere di questo argomento. Dicendo che la proposta di Cugini è condivisibile, ha chiesto una sospensione per l'approfondimento della questione.
Il presidente ha accolto la richiesta ed ha sospeso i lavori.
Alla ripresa l'on. Paolo Pisu (PRC) ha chiesto il rinvio della votazione del paragrafo N°9, e di passare alla votazione del paragrafo N° 10, per consentire così di elaborare un ordine del giorno sulle questioni contenute nell'emendamento aggiuntivo.
Si è espresso contro tale procedura l'on. Roberto Capelli (UDC), che ha denunciato vibratamente la spaccatura all'interno delle forze di maggioranza.
Il presidente Spissu ha quindi proposto di procedere con la votazione del paragrafo N° 9, e di sospendere solo l'emendamento che, essendo aggiuntivo, può essere esaminato anche successivamente. Tale proposta è stata accolta dall'on. Uras (PRC).
Per dichiarazione di voto sono intervenuti l'on. Capelli (UDC), che ha ripreso le analisi precedenti stigmatizzando con forza la palese contraddizione esistente, anche su questa materia, all'interno della maggioranza che manifesta un'evidente crisi politica.
Il paragrafo N° 9 è stato, quindi, approvato, come il successivo paragrafo, il N° 10.
In seguito alla richiesta di approntare in emendamento orale al paragrafo N° 11, relativo al Piano sanitario, avanzata dall'on. Secci, e che ha trovato l'opposizione dell'on. Oppi, il presidente Spissu ha deciso un'ulteriore interruzione della seduta per favorire un chiarimento del problema.
Alla ripresa dei lavori il presidente ha dato lettura al testo definitivo della proposta di emendamento che definisce "bozza preliminare il Piano sanitario regionale".
Per dichiarazione di voto a favore, è intervenuto sul paragrafo N° 11 l'on. Chicco Porcu (Progetto Sardegna), che, in fatto di politica energetica, ha replicato a precedenti affermazioni da parte del centrodestra. Il voto contrario è stato annunciato dall'on. Vargiu (I Riformatori), il quale riprendendo il discorso della bozza preliminare del Piano sanitario ha accusato la Giunta dei gravi ritardi dello stesso, che non è ancora pervenuto in Consiglio.
Voto contrario anche da parte dell'on. Giorgio Oppi (UDC), il quale espresso critiche sul fatto che alcuni oratori siano intervenuti fuori tema (anche su materie già superate dal voto). Per quanto riguarda il tema della sanità, Oppi ha espresso pesanti critiche sui ritardi della Giunta.
Messo in votazione il paragrafo N° 11 è stato, quindi, approvato.
Anche il paragrafo N° 12 è stato approvato e successivamente ha avuto voto favorevole l'allegato al DPEF " strumenti di programmazione".
In attesa dell'ordine del giorno che dovrebbe sostituire l'emendamento aggiuntivo al paragrafo N° 9 (precedentemente sospeso) il Presidente ha sospeso i lavori.
La breve sospensione non consente di trovare un'intesa. L'invito rivolto dal presidente della terza Commissione affinché i tre consiglieri del PRC ritirino l'emendamento non trova accoglimento; ma, in sostituzione dell'emendamento, gli onorevoli Uras, Davoli e Pisu presentano un ordine del giorno nel quale "si impegna la Commissione a procedere con priorità all'esame della proposta di legge sul reddito di cittadinanza e le misure di contrasto alla povertà e la Giunta a specificare, nella Finanziaria e nel bilancio, il macro obiettivo strategico dell'occupazione". L'ordine del giorno contiene un esplicito richiamo sia "alla predisposizione e all'esecuzione di progetti pluriennali di 'lavoro verde'", sia da destinare alle politiche attive del lavoro tutte le risorse disponibili". Solo nel caso in cui la maggioranza ne condivida lo spirito, l'ordine del giorno, firmato anche dall'on, Maria Grazia Caligars (Misto - Sdi - Su), viene considerato sostitutivo dell'emendamento. In caso contrario - ha precisato l'on. Luciano Uras (PRC) l'emendamento resta.
Negativa la risposta dei capigruppo della maggioranza. L'emendamento perciò va al voto dopo una dura dichiarazione dell'on. Uras ("Soru è contro le politiche del lavoro" e "la Giunta non vuole affrontare le problematiche della povertà"). L'on. Renato Cugini (DS) si esprime contro l'emendamento definendo la posizione dei dissidenti frutto "della lotta interna del partito" che tende a dividere l'Unione. Il capogruppo di Rifondazione, Antonello Licheri, replica affermando che la partecipazione del partito alla maggioranza "è frutto di un accordo politico-programmatico, non di un patto di desistenza" e annuncia il voto contrario "non perché non ne condivido i contenuti, ma perché ritengo sbagliato il metodo".
L'emendamento è bocciato: 38 No (centrosinistra), 14 astenuti (centrodestra più presidente Spissu) e 4 Sì (i tre dissidenti più la Caligaris).
Viene invece approvato per alzata di mano l'altro ordine del giorno, presentato dal centrosinistra.
Quindi, viene messo in votazione il Dpef, che ottiene 37 sì, 20 no (ci sono i tre voti di Uras, Davoli e Pisu) e l'astensione del presidente. Il documento è approvato.
I lavori del Consiglio riprenderanno
giovedì 15 settembre alle ore 10,00.