CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 99 pomeridiana del 5 luglio 2005


In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di:


Il Consiglio ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza del presidente Giacomo Spissu.

In apertura di seduta, il presidente ha comunicato che i consiglieri Salis e Serra avevano revocato la loro adesione al gruppo Insieme per la Sardegna chiedendo di fare parte del gruppo misto. Il gruppo Insieme per la Sardegna, quindi, è da considerarsi sciolto ed anche i consiglieri Cachia, Giorico e Marracini sono confluiti nello stesso gruppo misto.

Il presidente ha anche comunicato che il presidente Soru, il 28 giugno scorso aveva nominato assessore dell'agricoltura il dottor Foddis, in sostituzione della dottoressa Addis.

Comunicazioni del Presidente

La seduta inizia in ritardo per la pregiudiziale sollevata dall'on. Mario Floris (Uds): la conferenza dei capigruppo ha deciso di applicare un articolo del Regolamento che assegna un solo intervento per gruppo. Ma il gruppo misto, infoltito dall'arrivo di cinque dell'ex "Insieme per la Sardegna" ha troppe anime, distanti politicamente, per poter essere rappresentato da uno solo. Di qui la richiesta a consentire a tutti di intervenire.

A favore della proposta è intervenuto l'on. Giorgio La Spisa (FI), il quale ha invitato l'Aula ad assumere una decisione diversa, considerando che  il Regolamento "è vecchio e superato" e chiedendo, per assumere le decisioni del caso, una breve conferenza dei capigruppo.

D'accordo anche l'on. Antonio Biancu (La Margherita): del resto il gruppo misto ora mette insieme destra e sinistra, sardisti e Udeur, comunisti italiani e Italia dei valori e persino lo SDI.

Il presidente Spissu ha aderito all'invito, convocando la conferenza e annunciando una breve sospensione di 10 minuti, che invece si prolunga quasi un'ora. Alla fine si trova, "in via del tutto straordinaria", una soluzione salomonica: ciascuna componente del "misto"potrà parlare, ma solo per cinque minuti.

E si comincia. Al primo punto: comunicazioni del presidente Soru, che se la cava in 30 secondi: "Comunico che in data 27 giugno ho nominato Francesco Foddis assessore dell'Agricoltura e riforma agropastorale in sostituzione della signora Salvatorica Addis. Foddis ha giurato ed è nella pienezza dei poteri".

Tale decisione ha suscitato reazioni di segno diverso, suscitando un dibattito serrato e, in alcuni passaggi, teso.

Il primo a prendere la parola è stato l'on. Sergio Marracini (Misto - Udeur), che di questa vicenda è stato protagonista, minacciando l'uscita dalla maggioranza dopo il "licenziamento" della signora Addis (in quota Udeur). Marracini, che del partito del campanile è anche segretario regionale, ha detto che la sindrome del decisionismo rischia di rovinare la politica e mette in imbarazzo la democrazia. "Il problema non è la Addis, ma il concetto di rappresentanza politica". L'autoritarismo del presidente Soru, che ha una legittimazione con la nuova legge elettorale, mette all'angolo i partiti, protagonisti, peraltro, della vittoria elettorale. Ma una cosa è fare quel che la legge consente di fare; un'altra cosa è fare "ciò che è giusto fare". E se la coalizione ha vinto, è giusto che "l'uomo solo al comando" abbia facoltà di decidere su tutto e i partiti siano costretti ad assistere "alla luminosa guida politica del presidente?". L'Udeur propone una terapia che risani la attuale maggioranza e la renda "sempre più coalizione e sempre meno maggioranza".

Anche per l'on. Mario Floris (Uds) la legge elettorale ha generato squilibri che devono essere corretti. Il pieno potere al "governatore" non garantisce il Consiglio regionale, perché il Presidente ("chiamarlo governatore non mi piace; in Italia ne abbiamo uno, di governatore, quello della Banca d'Italia e le nostre vicende finanziarie non sono confortanti") ha potere assoluto: può sciogliere il Consiglio, può nominare la giunta al di fuori dei partiti, può persino creare "maggioranze variabili",vere e proprie esperienze di ribaltone. Tutto ciò - ha aggiunto Floris - determina "lo schiacciamento dei partiti e non giova alla dignità delle stesse forze politiche". Di qui la necessità, ormai urgente, di mettere mano allo Statuto e alla nuova legge elettorale, avviando un discorso serio su queste riforme.

Sostegno incondizionato al presidente Soru e alla sua azione di governo è arrivato dai Comunisti italiani; l'on. Tore Serra ha detto che il suo partito "non cambia rotta", resta allineato "con lealtà ed impegno" anche perché "alcune azioni di governo vanno nella direzione giusta". Sbaglia chi chiede di dilatare il ruolo dell'Assemblea "a discapito dell'azione amministrativa". Quanto all'Udeur, l'on. Serra chiede che rientri nei ranghi, per il ruolo che ha avuto, privilegiando "le esigenze della coalizione a quelle del partito".
"Molto rumore per nulla" ha definito, parafrasando il titolo di una commedia shakespeariana, la polemica sul cambio di assessore l'on. Carmelo Cachia (che ha parlato ancora per l'Udeur) ricordando come la "staffetta" facesse parte di un accordo politico raggiunto con i vertici del partito. Forse, nell'attuare il mini rimpasto, il presidente Soru ha difettato di bon ton, ma nella sostanza tutto era stato deciso da mesi. L'on. Cachia ha detto perciò di non condividere il giudizio espresso dal suo compagno di partito Marracini ("Il centrosinistra è morto"), profezia che sembra del tutto gratuita, perché la coalizione di governo è viva e vitale.

"Coerentemente con la sua tipologia ed asciuttezza di comportamento, il presidente Soru ha considerato l'assessore Addis inidoneo al suo compito e lo ha sostituito". Il presidente del gruppo Misto, Giuseppe Atzeri, ha voluto ricordare come l'azione dell'ex assessore non abbia avuto "successo", infatti i 14 centesimi al litro per il latte ovino promessi agli allevatori non sono stati pagati; le monarchie commissariali che governano l'acqua e che avrebbero dovuto ridurre costi ed oneri, continuano a governare, ma il prezzo dell'acqua non è diminuito; il pecorino romano continua a non "tirare" ma la regione non è riuscita ad ottenere il riconoscimento dello "stato di calamità" per lo stesso prodotto. Insomma, ha detto Giuseppe Atzeri, un vero fallimento. A questo punto il cambio era logico, necessario, ed il presidente-giardiniere ha tagliato un ramo secco, ma anche altri assessori dovrebbero essere tagliati, perché inadeguati ai compiti loro affidati.  Questa situazione, comunque, è frutto della mancanza di una legge elettorale seria, di una coerente riforma dello Statuto, "è colpa nostra se queste riforme non sono state fatte; è colpa nostra se la situazione ha preso questo piega".
Non è comunque possibile, ha aggiunto Giuseppe Atzeri, guardare con rimpianto ai periodi nei quali gli inciucci tra Giunta e Consiglio caratterizzavano la vita politica regionale. I tempi sono cambiati, non è possibile rimpiangere quel consociativismo, però non è concepibile che manchi anche un minimo di galateo istituzionale, ad esempio nei confronti dell'assessore che il presidente Soru ha voluto sostituire, che venga meno il rispetto dei ruoli. La situazione è difficile, ha concluso Atzeri, anche perché il presidenzialismo può avere una preoccupante deriva autoritaristica, che può ulteriormente degenerare. In questa situazione, comunque, i consiglieri sardisti vigileranno e cercheranno, coerentemente e concretamente, di contribuire alla soluzione dei problemi che penalizzano la Sardegna, ad esempio la inesistente continuità territoriale, che isola ulteriormente e non garantisce collegamenti rapidi ed efficaci ai sardi.

"Il tentativo di mascherare la crisi, che attraversa questa maggioranza, è miseramente fallito". La sostituzione dell'assessore Addis è una soluzione dai risvolti abbastanza incerti, ha detto Silvestro Ladu (Forza Paris), ribadendo che anche le dichiarazioni della Giunta, gli interventi sentiti in Aula, non hanno fatto "capire se l'Udeur è ancora in maggioranza o no". Tra l'altro, ha aggiunto Ladu, non abbiamo compreso le ragioni di questo licenziamento, come e perché si sia giunto a questo esautoramento. Sull'operato dell'assessore, ha aggiunto Ladu, il giudizio è estremamente negativo, e le nostre critiche serene le abbiamo fatto nelle sedi opportune. E' anche legittimo che il Presidente nomini o revochi gli assessori, se li ritiene inidonei, però si deve anche ricordare che gli assessori operano sotto le rigide direttive dello stesso presidente, la Addis, quindi, ha fallito ma ha sempre agito seguendo le direttive dello stesso presidente Soru. Anche in altri settori si sono registrati risultati negativi, ad esempio nei trasporti, ha aggiunto Ladu, e forse anche in questi delicati comparti si assisterà a tagli e licenziamenti, ma anche questi fallimenti sono da addebitare alla Giunta, più che ai singoli assessori. Quello che preoccupa, ha aggiunto Ladu, è la considerazione che lo stesso presidente ha del ruolo e del significato dei partiti, perché "parcheggiare un partito nel sottoscala della politica" rappresenta un aspetto deteriore della stessa vita politica. Ed il Consiglio non può assistere, passivamente, a questo spettacolo. "Il Consiglio non può essere solamente spettatore di quanto avviene sulla scena politica isolana". La Giunta ed il Consiglio devono avere rapporti chiari e sereni, devono avere compiti ed autorità distinti, che devono essere rispettati, perché operano su mandato del popolo sardo. Il crescente malessere, che sembra caratterizzare questa situazione, ha concluso Silvestro Ladu, forse per una concezione teocratica dell'attività politica, "con un solo uomo al comando", impone scelte e riforme che garantiscano e tutelino la vita democratica, ma per arrivare a questi risultati occorre un serio e costruttivo confronto, tra tutte le forze politiche isolane.

"E' doveroso formulare i migliori auguri ed i necessari ringraziamenti alla dottoressa Addis" ha detto Peppino Balia (Misto-Sdi-Su), iniziando il suo breve intervento, perché il tempo disponibile è stato diviso con il collega di partito Ibba, ricordando anche che il presidente Soru non è stato scelto "perché con lui vinceremo. Ma perché abbiamo condiviso i programmi ed i metodi di governo". Concordando con le posizioni espresse dall'esponente dell'Udeur Marracini, Peppino Balia ha ricordato che il caso dell'assessore dell'agricoltura presenta due aspetti: uno giuridico, ed il presidente della Giunta ha il potere di sostituire gli assessori, ed uno politico, perché queste sostituzioni impongono "un confronto politico", come dovrebbe avvenire anche nel caso specifico. L'esponente dei Socialisti, invece, non ha condiviso la posizione del consigliere, anche in questo caso dell'Udeur, Cachia, perché questo cambio non è e non può essere un "rapporto bilaterale". In ogni caso, anche questa vicenda ha dimostrato come sia essenziale una nuova legge elettorale, che stabilisca e fissi anche nuove funzioni di governo, nuovi ruoli e nuovi compiti alle istituzioni.

"Non esiste alcuna crisi in questa maggioranza, non esiste un malessere che coinvolge il nostro ruolo e quello della Giunta, non esiste alcun problema politico". Il secondo esponente socialista intervenuto nel dibattito, Mondino Ibba (Misto Sdi-Su), ha concordato che una "nuova e diversa" legge elettorale avrebbe potuto favorire rapporti più sereni, una migliore divisione di compiti, ruoli e poteri; comunque, anche la sostituzione di un assessore non ha "una valenza politica, ma assume un esclusivo valore tecnico". Anche se può avere influssi negativi, difficili, sulla vita di questa maggioranza. Comunque, ha aggiunto Mondino Ibba, nei confronti di queste scelte, la posizione di questa coalizione deve essere chiara e ragionevole; questa maggioranza deve mostrare la stessa coesione e coerenza anche al nuovo assessore, come la ha garantita al vecchio. Questa vicenda, quindi, non è "una caduta della spinta politica che ha caratterizzato questa maggioranza", anche se in ogni caso sarà necessaria un'azione di stimolo, una partecipazione vigile ed attiva all'azione politica della coalizione.

"Consideriamo alcune osservazioni fatte circa la necessità che la politica interpreti la legge maggioritaria, così come condividiamo le considerazioni fatte dall'on. Atzeri sulle sette crisi di giunta dell'era Palomba. E condividiamo così l'attuale legge elettorale che fa governare chi "vince". Così l'on. Vargiu (I Riformatori). Esprimendo perplessità sulle scarne dichiarazioni fatte dal presidente della Regione, ha sottolineato come sarebbe stato preferibile comprendere i veri motivi di fondo della sostituzione dell'assessore Addis per altro perfettamente legittima sulla base degli attuali poteri del presidente. Respingendo commistioni tra la Giunta e il Consiglio ha esortato l'Assemblea a svolgere la propria azione legislativa con particolare attenzione al nuovo Regolamento consiliare.

Per l'on. Licheri (PRC) è positivo che il Presidente sia venuto in Aula per comunicare le decisioni circa la sostituzione decisa in Giunta. Tuttavia la sostituzione decisa ha un significato politico, e pertanto è necessario maggiore collegialità, Licheri ha detto che questa potrà valorizzare fortemente il ruolo del Consiglio.
Affermando che la democrazia più compiuta è quella parlamentare, ha detto che occorre "ripartire dalla politica" per ottenere la ricomposizione auspicata, sostenendo la necessità di un salto in avanti verso un progetto più avanzato.

"Mi sento profondamente offeso", ha detto l'on. Diana (AN) circa le dichiarazioni del presidente Soru, definendo inaccettabile tale comportamento definito "atteggiamento violento". "Mi rendo conto solo oggi di quale disastro la legge maggioritaria, che ho sempre sostenuto, può produrre. Sono un pentito". Criticando il "paternalismo savoiardo" posto in essere dal presidente Soru, ha affermato che il comportamento è profondamente irriguardoso nei confronti del  consiglio. "Non c'è risposta del presidente che non sia tracotanza: l'equilibrio dei poteri deve essere garantito".

Ha, quindi, preso la parola l'on. Pinna (Progetto Sardegna), che ha ricordato come la sostituzione dell'assessore è una prerogativa del Presidente, Definendo un ordinaria vicenda di avvicendamento alla quale non si deve dare un significato drammatico perché sarebbe eccessivo, Pinna ha ricordato la compattezza della coalizione ed i risultati ottenuti nel corso del primo anno, anche dovendo affrontare diverse emergenze. In questo scenario alcune tensioni, anche se amplificate, sono state fisiologiche. Tutto ciò non deve impedire, ha detto, che si debbano fare passi in avanti. Sottolineando i temi che la maggioranza ha in animo di affrontare prossimamente, ha espresso la certezza che la maggioranza sarà ulteriormente rafforzata.

Ricordando i titoli dei giornali e le dichiarazioni rese dai vari esponenti politici, l'on. Oppi (UDC) ha sottolineato come non si può separare la forma dalla sostanza. Oppi ha ripercorso le varie tappe di questa vicenda, sottolineando l'atteggiamento del Presidente, che ha dimostrato un inaccettabile autoritarismo. L'esigenza di un reale confronto fra esecutivo e Consiglio e la necessità di una maggiore collegialità è stata ribadita con forza dall'on. Oppi.
Sottolineando il proprio giudizio critico nei confronti dell'assessore sostituito, l'oratore ha ricordato che tuttavia il metodo non è apprezzabile.

L'on.  Biancu (La Margherita) , ha espresso il ringraziamento all'assessore Addis e gli auguri di buon lavoro al nuovo assessore. Assicurando il continuo sostegno della Margherita, Biancu ha sottolineato il forte impatto provocato dalla legittima decisione del Presidente. La discussione non può vertere sulla legittimità dell'atto, ha aggiunto. Sia il Presidente che la maggioranza hanno avuto come riferimento il programma. A volte Presidente e maggioranza si sono mossi su binari diversi, che tuttavia si sono sempre incontrati. Sottolineando che i limiti riscontrati sono nati dalle novità rappresentate dalla legge elettorale, Biancu ha tuttavia detto che i positivi risultati ottenuti sono concreti e fuori discussione. La partecipazione è frutto dell'impegno di ciascuno, ha detto ancora. Rivolto ai banchi dell'UDEUR ha detto che c'è l'impegno di tutti per una riforma a breve della legge n° 1. "Ho voluto esprimere con forza l'impegno di collaborazione del mio gruppo" ha concluso.

Dopo avere espresso anch'egli alla signora Addis il ringraziamento per l'impegno svolto, l'on. Marrocu (DS), ha sottolineato il compito immane che l'ex assessore ha dovuto affrontare, forse con risultati non del tutto soddisfacenti.
Il Presidente in questa situazione, non ha allora esercitato un diritto o una prerogativa, ma un dovere nei confronti dei bisogni dei sardi. Questo ha aperto alcuni problemi. La sostituzione di un assessore non può essere un semplice fatto tecnico, ma è anche politico. Ricordando la richiesta forte di coesione e di unità che viene dalla società, ha detto che la necessità di unità non deve essere però considerata subalternità al Presidente. Riferendosi all'UDEUR, si è detto rammaricato che questo partito intenda uscire dalla maggioranza.

Ha, quindi, preso la parola l'on. Sanciu (FI), che ha criticato le laconiche dichiarazioni del Presidente, ha, inoltre, ricordato come un fatto come la sostituzione di un assessore avviene per la prima volta senza una volontà collegiale della maggioranza. Ricordando il totale e drammatico fallimento della Giunta Soru in agricoltura, Sanciu ha affermato che in realtà il governo dell'agricoltura è stata azione diretta dello stesso presidente Soru. È stato, ha detto, un licenziamento in tronco. Ma salvare l'agricoltura non è un fatto di assessori, occorre una vera azione e una politica agricola adeguata. Affermando la necessità di un piano di rilancio, l'oratore ha sostenuto che il Consiglio deve vigilare. Contestando le politiche agricole finora attuate dalla Giunta, ha paventato un grave fallimento dell'agricoltura sarda.

È, quindi, intervenuto l'on. Capelli (UDC), che ha chiesto una sospensione prima della replica, eventuale, del presidente Soru.

L'on. Biancu (La Margherita) ha espresso parere negativo.

Il presidente, valutata la situazione, ha tuttavia concesso la sospensione.

Alla ripresa dei lavori il presidente Spissu ha, quindi, dato la parola all'on. Capelli (UDC), sull'ordine del giorno, questi ha annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Giunta.

È stata, quindi, la volta della replica del presidente Soru.

Ringraziando l'assessore Addis per l'impegno e la lealtà, l'on. Soru in esordio, ha espresso l'augurio di buon lavoro al nuovo assessore Faddis. Si è, quindi, detto dispiaciuto per il fatto che non sia stato compreso ed apprezzato il senso del proprio intervento iniziale, dettato dal desiderio di volere ascoltare il Consiglio. Non c'è stata nessuna violenza, ha detto ancora, in nessuna azione del Presidente, né in alcuna sua parola; mentre molta violenza vi è stata negli interventi sentiti in Aula. È stato in segno di rispetto per il Consiglio e rispetto per le norme, ha aggiunto, se la dichiarazione iniziale è stata laconica, proprio per sentire il Consiglio e il suo dibattito. Quanto al motivo della sostituzione dell'assessore Addis ciò è derivato proprio dal rispetto per il sistema elettorale che impone al presidente di dare la massima efficacia all'azione di governo. E la necessità di dare risposte efficaci al comparto agricolo che sta per affrontare cambiamenti importanti a  livello europeo. Dopo avere ricordato in dettaglio le difficoltà del comparto, il presidente Soru ha sottolineato il programma di settore del governo regionale in difesa proprio degli agricoltori. Per questo è stata decisa la sostituzione dell'assessore, ha ribadito il Presidente, e da ciò è stato lontano il dibattito in Consiglio, quasi ci sia stata una "astinenza da crisi come nel passato". Ma non c'è nessuna crisi, anzi la maggioranza si rafforzerà.
Riferendosi alle critiche pervenute nel dibattito ha, quindi, ricordato il recente "giudizio di parificazione" della Corte dei Conti, che ha dato ampiamente atto delle cose fatte quest'anno dalla Regione.
La Sardegna è in moto, si muove e va avanti con una speranza che mancava  da molto tempo, ha affermato Soru.
"Non c'è un potere più importante tra potere legislativo e potere esecutivo, anche se credo che il sistema elettorale possa essere migliorato, correggendo diverse anomalie".
Riferendosi, infine, all'UDEUR, ha ricordato che gli assessori sono assessori tecnici e cambiare un assessore è prevalentemente un fatto tecnico ed ha soggiunto: "Quindi lavorerò perché l'UDEUR rientri quanto prima nel governo della Regione".

Per fatto personale è, quindi, intervenuto l'on. Diana (AN), il quale ha ricordato che l'emendamento di cui si è detto in Aula riguardava la Tiscali Cup.

Conclusa la discussione, il nuovo assessore Faddis ha prestato giuramento.


I lavori riprenderanno
domani alle ore 10.00