CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 89 antimeridiana del
7 aprile 2005
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.
Prosecuzione esame Disegno
di legge n. 91/A - Finanziaria 2005.Dedicata all'esame dei due articoli "sospesi" della legge finanziaria, il 10 (sanità e assistenza sociale) e 33 (interventi a favore degli enti locali) la seduta antimeridiana, iniziatasi dopo due rinvii richiesti per la scarsa presenza di consiglieri.
Il presidente Paolo Fadda ha chiesto di capovolgere l'ordine e prendere in esame, per primo, l'articolo 33. Fra gli emendamenti presentati, illustrato dall'on. Giorgio La Spisa (FI) il numero 187, che prevede di ricapitalizzare la Sfirs con 5 milioni di euro finalizzati al rilancio di aziende manifatturiere orientate all'esportazione, danneggiate dal cambio euro-dollaro. La Sfirs - ha ricordato - è uno strumento finanziario flessibile rispetto alla rigidità dei Por. Ma l'emendamento, sostenuto anche dall'on. Nicola Rassu (FI), per il quale non ha senso non assistere adeguatamente aziende che possono favorire la svolta economica della Sardegna, superando il tradizionale mercato chiuso, è stato bocciato, nonostante l'assessore Francesco Pigliaru abbia "condiviso l'obiettivo", affermando di essere consapevole delle difficoltà che le aziende incontrano nell'esportazione, sia per i costi, sia per la congiuntura monetaria negativa. Ma la Giunta - ha precisato - non intende dare finanziamenti alla cieca e prima metterà a punto gli strumenti necessari per intervenire.
Bocciata anche la proposta, sempre del centrodestra, che prevedeva contributi straordinari per avviare l'unione dei Comuni.
Accolto, invece, un emendamento orale del presidente della Terza Commissione, on. Eliseo Secci, che prevede di determinare, in misura non inferiore a 7 milioni 323 mila euro, il contributo alle province con la finalità di stabilizzare i rapporti con il centro antinsetti, che annualmente, per l'insicurezza dei finanziamenti, genera il solito tormentone.
Sulla discussione generale dell'articolo, l'on. Giorgio La Spisa (Fi) ha espresso consenso "per la razionalizzazione del sistema in materia di collaborazione diretta fra Comuni", osservando che, nei più piccoli, è problematica la gestione dei servizi. Ha invece criticato il fatto che il comma 8 riporti analiticamente il trasferimenti dei beni dell'Iacp per un solo Comune (Carbonia), mentre le esigenze analoghe di molti altri sono ignorate.
L'on. Luciano Uras (PRC) si è occupato del finanziamento (30 milioni) dell'articolo 19 della legge 37 (interventi finalizzati all'occupazione e allo sviluppo del sistema produttivo) lamentando che la Finanziaria non preveda alcuno strumento per facilitare la spesa. In periodi di vacche magre - ha aggiunto - riuscire a spendere in fretta i pochi soldi disponibili rappresenta un indiscusso vantaggio.
Sulla transazione dei debiti delle imprese è intervenuto l'on. Nicola Rassu (FI), per evidenziare che la Giunta ha una competenza (dal 2002) che non è in grado di esercitare e l'ha riproposta ora con un emendamento-doppione che non scioglie il nodo: occorre, infatti, adottare un provvedimento che autorizzi i direttori generali degli assessorati a fare le proposte transitive; cosa che non avviene perché nessuno se la sente - senza una disposizione - perché si potrebbe configurare il reato di peculato. Non è problema di poco conto, considerato che chiudere questa partita avvantaggia la Regione (incasserebbe somme non trascurabili) e le aziende (eviterebbero il fallimento).
L'articolo 33 è stato approvato per alzata di mano.
Si è passati, quindi, all'articolo 10 con l'illustrazione degli emendamenti. L'on. Giorgio Oppi (Udc) ha chiesto la soppressione del comma 2, che prevede la istituzione di una commissione tecnica per razionalizzare la spesa farmaceutica. La commissione - ha precisato - esiste già ed ha lavorato bene, favorendo significativi risparmi. Ora, in generale, la crescita dei costi è moderata, con eccezione - ha aggiunto - dell'Asl di Sassari, dove, peraltro la Giunta ha nominato un nuovo manager, modenese. Oppi ha ricordato che l'isola ha patologie particolari e bisogna conoscere questa realtà prima di partire lancia in resta a tagliare la spesa.
Per illustrare l'emendamento n° 255 è intervenuto l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori), il quale ha espresso pesanti riserve sul dettato del 5 comma dell'articolo 10, con particolare riferimento alla carenza di precise linee guida circa il rientro della spesa su livelli convenienti. Per tale ragione il comma in questa stesura è difficilmente sostenibile.
Anche l'emendamento 59, che propone una riscrittura del comma 2 dell'articolo 10, è stato illustrato dall'on. Vargiu per il quale occorre ormai provvedere alla istituzione della Agenzia regionale della Sanità, organismo che dovrebbe sovrintendere all'assistenza tecnica della formulazione di proposte sui parametri, alla formazione di indirizzi tecnici e ed all'esame delle valutazioni delle politiche sanitarie.L'on. Vargiu ha, quindi, illustrato anche l'emendamento 58.
L'on. Gavino Cassano (I Riformatori) ha illustrato l'emendamento 57 (aggiuntivo), che prevede un incremento di risorse per la Asl 1 (Sassari), per la prevenzione dei tumori, al fine di evitare onerosi ticket a carico dei pazienti.
L'emendamento 233 è stato poi illustrato dall'on. Ignazio Artizzu (AN). Propone uno stanziamento a favore della associazione "Insieme", che opera volontariamente nell'assistenza contro il dolore a favore dei malati di tumore.
L'emendamento 48 (Rassu e più) prevede uno stanziamento di risorse a favore dell'Istituto zooprofilatico per la sicurezza alimentare con l'istituzione di protocolli di autocontrollo nei mattatoi pubblici. Lo ha illustrato l'on. Nicola Rassu (FI), il quale ha anche parlato dell'emendamento 24 (di cui è primo firmatario), che si prefigge l'istituzione dei Centri per lo studio e la prevenzione oncologica.
Sull'ordine dei lavori è successivamente intervenendo il capogruppo di Progetto Sardegna, l'on. Stefano Pinna, che ha chiesto una interruzione, per consentire alcune consultazioni politiche.
La richiesta di sospensione è stata accolta.
Alla ripresa dei lavori, nella discussione generale sull'articolo e sugli emendamenti, è intervenuto l'on. Carlo Sanjust (FI), il quale ha sollecitato una maggiore attenzione, da parte della Giunta, nei confronti delle numerose associazioni di volontariato, che svolgono un ruolo di grandissima importanza specialmente per quanto riguardai i servizi di trasporto e l'assistenza ai malati. In particolare, ha concluso Sanjust, si dovrebbe intervenire, in modo specifico, nella formazione professionale dei giovani volontari sardi.
D'accordo con i contenuti dell'art. 10 si è anche detto l'on. Raimondo Ibba (Misto-SDI-S U), il quale ha però sollecitato la predisposizione "tempestiva" del Piano sanitario regionale e di tutte quelle iniziative necessarie per rendere più efficace il sistema sanitario isolano.
Ma sono numerosi i temi sui quali l'esponente socialista si è dichiarato a favore, perché le indicazioni contenute nella Finanziaria sono adeguate. La razionalizzazione della spesa sanitaria, ma anche la costituzione del comitato di bioetica, il potenziamento della ricerca e sperimentazione in alcuni specifici settori nei quali gli studiosi sardi hanno raggiunto livelli realmente eccellenti, il recupero e l'ammodernamento delle strutture esistenti sono aspetti di grande interesse, sui quali "non si può non essere d'accordo". Qualche perplessità suscitano, ha detto Mondino Ibba, i rapporti con i direttori generali delle Asl isolane. I manager, infatti, non sono "angeli spuri", liberi da lacci e vincoli. Come effettivamente dimostra la realtà, ha concluso Ibba, i direttori generali devono operare "tenendo ben conto delle decisioni e delle direttive della classe politica" quindi non godono della effettiva "autonomia e libertà" della quale avrebbero bisogno.Interventi incisivi nel comparto sanitario, compreso il ricambio dei direttori generali sono stati sollecitati dall'on. Mimmo Licandro (FI), il quale ha ricordato come un paese è "realmente libero" quando lo Stato assicura i migliori servizi possibili nei campi della pubblica istruzione e dell'assistenza sanitaria. Una situazione che non sembra caratterizzare la realtà sarda". Il programma proposto dal centrosinistra, ha detto Licandro, non è più completo o "alternativo" di quello proposto, a suo tempo, dal centrodestra. Questa Finanziaria, ha concluso Licandro, presenta non poche carenze, come la scarsa attenzione per i piccoli ospedali e per malattie di grande importanza, come ad esempio la sclerosi multipla". Giudizio, quindi, assolutamente negativo sull'articolo e sulle scelte in materia sanitaria di questa maggioranza.
Una lancia in favore della commissione farmaceutica che deve essere molto agile e composta da persone di grande livello professionale, è stata spezzata dall'on. Gianluigi Gessa (Progetto Sardegna), il quale ha confermato la necessità di disporre di "comitati e commissioni" efficienti ed in grado di controllare, realmente, l'andamento della spesa sanitaria. Il professor Gessa ha criticato l'attuale composizione della Commissione regionale, della quale fanno parte troppi rappresentanti sindacali e persino un rappresentante della Federfarma. L'on. Gessa ha, quindi, auspicato una diversa composizione dell'organismo di controllo, puntando maggiormente sui medici e i farmacologi e cercando di fare funzionare meglio la Commissione stessa.Le scelte fatte da questa maggioranza sono, come minimo, incomplete e le critiche nei confronti delle precedenti Giunte dovute, probabilmente, ad una "certa distrazione" da parte di coloro che, queste critiche, hanno mosso. La Commissione per la spesa sanitaria, ha detto l'on. Giorgio Oppi (UDC), ad esempio, ha permesso di accertare perché, in molti mesi, la spesa sanitaria scende e, in altri, sale. La verità è che anche i medici, troppo spesso, prescrivono farmaci con grande facilità, spesso in quantità eccessiva. Sensibilizzando i medici di base, la Asl del Sulcis-Iglesiente ha fatto diminuire notevolmente la propria spesa farmaceutica. Un metodo da estendere a tutte le Asl della Sardegna, ha aggiunto, Giorgio Oppi: ma, questo non basta, perché le esigenze sanitarie isolane sono differenti rispetto alle realtà di altre regioni italiane. Per anni i sardi non hanno pagato i ticket, il fatto che ora vengano riproposti è da intendersi come un "deterrente", per limitare le prestazioni sanitarie e l'erogazione di farmaci, specialmente nel periodo estivo, quando cresce notevolmente la popolazione presente in Sardegna. Così come maggiore attenzione deve essere riservata alle strutture di accoglienza, Casa Serena, che operano in alcune città sarde e sono a carico dei Comuni; ai piccoli ospedali, che sono un essenziale presidio, anche sociale, in particolari zone disagiate e "troppo lontane"; come maggiore attenzione deve essere riservata agli "anziani", che non dispongono certamente delle stesse risorse finanziarie delle quali "possono disporre" anziani e disabili di altre parti di Italia. Comunque, ha concluso Giorgio Oppi, la sanità isolana ha bisogno di scelte politiche "che tengano conto della complessa realtà sociale sarda", che è ben diversa da quella "indicata" in questa Finanziaria.
Le scelte contenute nell'articolo 10 sono state giudicate "positivamente" dall'on. Pierangelo Masia (Misto-SDI-SU). Il presidente della commissione Sanità, difendendo il contenuto dei "pochi" commi proposti in materia sanitaria, ha considerato ragionevoli le proposte fatte, anche se "il pianeta sanità" sardo ha bisogno di un grande sforzo per raggiungere livelli realmente "civili". La commissione Sanità, della quale Masia è presidente, ha recentemente concluso un'indagine conoscitiva effettuata per "rendersi conto" della reale situazione esistente nelle 8 Asl sarde. "Una situazione disastrosa, ha aggiunto Pierangelo Masia, perché non esistono obiettivi comuni, non esiste un minimo coordinamento non esistono forme opportune di collaborazione, anche tra strutture sanitarie vicine". È necessario razionalizzare, quindi, gli interventi; contenere le spese, ma elevare il livello dell'assistenza; cercare di potenziare la prevenzione; realizzare i necessari "centri di eccellenza", che devono garantire prestazioni e cure realmente "eccellenti". Per raggiungere questi risultati, ha detto ancora Masia, sono necessarie somme più ingenti di quelle, attualmente, disponibili, ma se è difficile recuperare nuove risorse, i risultati positivi si possono raggiungere "razionalizzando" la spesa, riducendo gli sprechi, puntando sulla prevenzione e sulla riabilitazione dei malati. Traguardi che devono essere fissati dal Piano sanitario regionale, di cui si sollecita la rapida approvazione, e dagli altri strumenti di programmazione sanitaria, dei quali si è allungo discusso. Il presidente della commissione Sanità ha, quindi, annunciato il suo voto a favore dell'articolo 10 ed ha "auspicato" l'accoglimento di alcuni emendamenti, presentati anche da esponenti delle opposizioni, con i quali si propongono alcuni "interventi migliorativi" alle proposte della Giunta.
Polemico, e non solo per le scelte "di fondo" in materia sanitaria, l'on. Nello Cappai (UDC), il quale ha lamentato l'eccessivo ricorso "a consulenti esterni", che ha caratterizzato l'attività dell'assessore Dirindin, sin dal suo insediamento. È possibile, ha chiesto Nello Cappai, che nella struttura regionale non ci siano professionalità ed intelligenze in grado di ricoprirne gli incarichi, per i quali si è fatto ricorso ad "esperti e professionisti" esterni? Prima che l'assessore Dirindin prendesse possesso del suo incarico, ha aggiunto Cappai, era ben noto il nome del suo consulente. Dall'agosto 2004 ad oggi, l'assessore ha stipulato 4 o 5 convenzioni, con esperti e ricercatori "di provata esperienza" e con un giornalista, particolarmente "bravo e conosciuto". È giusto, ha aggiunto Cappai dotarsi di una struttura organizzativa efficiente e di propria fiducia, ma lo staff sarebbe potuto essere formato da o da professionisti che operano nell'Isola, invece si è fatto un largo ricorso ad esperti "continentali", come è avvenuto, d'altro canto anche per l'Asl di Sassari e per altre strutture ospedaliere.
È poi intervenuto l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) per il quale ben vengano le consulenze se queste sono finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di qualità. Il vero problema non è quello delle consulenze, ma ciò che esse producono, ha proseguito, ricordando che di fronte a problematiche complesse occorre agire con il maggior grado di confronto e di dibattito. Nella sanità ci sono questioni su cui sarebbe bene aprire un dialogo complessivo. Il consigliere ha, quindi, affrontato il tema del Piano sanitario. "che ci si attendeva in tempi rapidi, ma non è ancora noto né disponibile", ha aggiunto Vargiu; e la cui mancanza da luogo, probabilmente, alle consulenze precedentemente denunciate. Dicendosi non del tutto convinto dell'utilità dello "spoil system" riguardo ai vertici amministrativi della Sanità, ha concluso auspicando che si possano vedere i cambiamenti tante volte annunciati.
È, quindi, intervenuto l'on. Sergio Marracini (Sardegna Insieme), che si è detto convinto delle scelte dell'Assessore, circa le consulenze, sono state adeguate alle esigenze della sanità sarda.
È stata poi la volta, in replica dell'assessore alla Sanità, Nerina Dirindin. "È importante fornire un elemento di conoscenza al Consiglio, ha esordito, circa l'intesa tra Regione e Governo per il rientro del deficit sanitario". Esso prevede, ha spiegato, grossi interventi per tutte le regioni e in particolare per quelle con maggiore deficit, che comporta rapporti bilaterali con il Governo.
Per il controllo diretto sulle singole gestioni. Si doveva per forza fare, ha detto, per potere ottenere le quote del 2005. Per questo si è dovuto presentare un piano di impegno che prevede tra l'altro una rigorosa razionalizzazione del sistema ospedaliero.
La Sardegna a causa del deficit è entrata a fare parte della lista delle regioni "canaglia" sottoposte al controllo, ha precisato l'assessore. "Si parte, quindi, da questa situazione, ha proseguito, i cambiamenti non si possono fare in breve tempo".
Con le risorse a disposizione, si sta portando avanti un programma di risanamento e di efficienza sanitaria, ha proseguito la Dirindin, che ha elencato i punti nevralgici su cui la Giunta sta lavorando, fra cui l'Agenzia sanitaria, l'assistenza oncologica e così via. L'assessore Dirindin ha, infine, ricordato che, a causa di tutto ciò, il Piano sanitario in via di elaborazione dovrà adeguarsi all'intesa Stato - Regioni.Posti in votazione gli emendamenti si è dato il via agli interventi per le dichiarazioni di voto.
Sull'emendamento 227 è intervenuto l'on. Giorgio Oppi (UDC), il quale invitando tutti a restare in argomento e denunciando le fughe in avanti, ha detto che il secondo coma è una norma intrusa. Ha detto che non deve impostarsi in questa fase il rapporto con il ministro.
Posto in votazione l'emendamento 227 è stato, quindi, respinto. Respinti anche gli emendamenti soppressivi parziali 228, 226 e 225. L'emendamento 58, invece, modificato oralmente è stato approvato insieme all'emendamento 315, entrambi sostitutivi parziali.
L'articolo 10 è stato così approvato con una modifica e integrazione orale, per interventi a favore dei Comuni.
Approvati, inoltre, gli emendamenti aggiuntivi 283 e 230. Respinti, invece, gli emendamenti 231, 58, 233, 48, 82, 229.
Sull'emendamento 349 è intervenuto, per dichiarazione di voto, l'on. Mario Diana (AN), che ha richiamato il problema della rideterminazione dei compensi nelle Residenze sanitarie assistenziali.
È intervenuto anche l'on. Giorgio Oppi (UDC), che ha fatto alcune precisazioni, spiegando l'esigenza di accogliere una norma per tale integrazione.
Anche l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha ribadito, con vigore, l'esigenza posta dall'emendamento in discussione.
L'assessore Dirindin, da parte sua, ha assicurato che la Giunta sta lavorando, insieme all'Anci, su questo problema, per trovare una soluzione all'esigenza posta.
L'emendamento 349 è stato, quindi, respinto e con esso gli emendamenti 232 e 24. Sono state, quindi, messe in votazione le tabelle allegate che sono state tutte approvate.
Il Presidente ha, poi, annunciato la presentazione di un ordine del giorno unitario, che posto in votazione è stato approvato all'unanimità.
I lavori del Consiglio riprenderanno
mercoledì prossimo alle ore 10.00