CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 85 antimeridiana dell'1aprile 2005


In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di:


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu, indi dell'on. Claudia Lombardo..

Prosecuzione esame Disegno
di legge
n. 91/A - Finanziaria 2005

Dedicata all'articolo 8 della Finanziaria  (disposizioni in materia di lavoro) l'intensa discussione della mattina. La seduta è iniziata puntualmente nonostante il prolungarsi, ieri, dei lavori sino alle 2 di notte. I "ribelli" di Rifondazione hanno subito confermato le posizioni, con l'intervento dell'on. Davoli, il quale ha detto di essere sorpreso che,"fuori dal palazzo non si manifesti il disagio della gente e l'incomprensione per questa scelta", quella di una Finanziaria che non riconferma la legge del lavoro come strumento indispensabile per intervenire a sostegno di un tessuto sociale debole; mentre preferisce affidarsi ad altri strumenti (contratti d'area, incentivi alle imprese) che si sono dimostrati inefficaci ed il cui sfascio è davanti agli occhi di tutti. La legge del lavoro - ha aggiunto - rendendo i Comuni protagonisti, ha consentito di intervenire positivamente, anche se non mancano le critiche su alcuni applicazioni poco ortodosse.

A sostegno della maggioranza è intervenuto l'on. Vincenzo Floris (DS), il quale, sottolineando il grave "e patologico" ritardo "nell'ammodernamento del mercato del lavoro" (c'è, infatti, da tener conto che la competenza dei servizi per l'impiego è passata dallo Stato alle Regioni, le quali devono provvedere al decentramento verso le Province)  che è ascrivibile alla precedente giunta, ha affermato che il piano del lavoro "è uno strumento per raggiungere il risultato; ma non è il fine della politica" ed ha polemizzato con chi mette in dubbio la disponibilità delle risorse comunitarie ("non sono moneta fuori corso"). Del resto, se è vero che le risorse 2004 non sono state neppure intaccate, non tutto ha funzionato e il discorso va ripreso, con il confronto con le organizzazioni sindacali, e non con interventi che hanno il sapore di "meteore propagandistiche".

Contro "atteggiamenti stalinisti, che denigrano le persone per sminuire la portata del loro messaggio". si è espresso l'on. Paolo Pisu (PRC), respingendo al mittente "le volgari provocazioni" che tuttavia "non ci faranno desistere dalle nostre posizioni". Accontentarsi dei 30 milioni certi è pura follia, non bastano a nessuno ed escludono in partenza un gran numero di Comuni, i più disagiati. Il piano del lavoro ha dimostrato di essere valido ed ha consentito, soprattutto nei piccoli centri, occupazione stabile a costi davvero bassi, 12.500 per un posto stabile. Senza questo strumento la prospettiva delle zone interne si aggrava e i paesi, che non possono assicurare alcuna prospettiva ai giovani, diventano sempre più invivibili.

Anche per l'on. Nello Cappai (UDC) si potrà fare affidamento solo sui 30 milioni "dell'unica fonte certa"; i 110 milioni promessi sono "un imbroglio per gli enti locali", in particolare per quelli che, per mancanza di risorse, sono tagliati fuori dai bandi. Cappai ha criticato anche l'emendamento 321 della Giunta, che non riordina la situazione, ma la rende evanescente: che cosa significa e chi stabilisce, nei finanziamenti, la "priorità alle imprese", chi definisce "i centri rurali minori" a cui l'emendamento fa riferimento? Per evitare questa confusione sarebbe stato meglio sospendere la materia, effettuare un monitoraggio e poi intervenire in modo più preciso ed efficace.

Anche per l'on. Sergio Pisano (I Riformatori) le risorse sono insufficienti; con i sei milioni previsti per la legge 36 "si potranno fare non più di 200 assunzioni". Eppure gli interventi in questo settore si sono dimostrati utili per i Comuni; l'assessore Sanna "potrebbe riferire sugli obiettivi  ottenuti presentando i dati forniti dai Comuni (il rendiconto è trimestrale) dai quali risulterebbe l'efficacia dell'articolo 19. Quanto alla formazione professionale, altro argomento scottante dell'articolo 8 (commi 7 e 8), bisogna battere cassa col Governo affinché alla Sardegna siano riconosciuti parametri adeguati al livello di arretratezza del sistema dell'istruzione obbligatoria, anziché risorse del tutto inadeguate.

Tutti convinti dell'utilità della legge sul lavoro, ma convinti, prima di tutto, che una politica di risanamento del bilancio, condivisa da tutta la maggioranza ("inspiegabile perciò la defezione di tre esponenti di Rifondazione"), non può essere modificata; c'è una cornice, ben definita, all'interno della quale sono possibile spostamenti, ma all'esterno della quale è vietato avventurarsi. Lo ha detto l'on. Siro Marrocu, capogruppo DS, ricordando come bisogna spendere le risorse comunitarie, unica via d'uscita ad un bilancio dove le entrate non coprono le spese correnti. Affermando di "credere" nell'articolo 19 della legge 37 ("anche se talvolta i fondi sono stati utilizzati in maniera che non condividiamo"), l'on. Marrocu ha definito strumentale il tentativo del centrodestra di prendere il vessillo di una questione sempre trascurata nella precedente legislatura.

Perché non cogliere questa occasione per mettere mano ad un disegno di legge organico capace di mettere ordine ad un settore dove le "stratificazioni" legislative hanno creato scarsa funzionalità anche nell'applicazione della norma? Lo ha chiesto l'on. Giorgio La Spisa (FI) sostenendo che il lavoro "è un patrimonio che appartiene a tutti" e non ci sono primogeniture che consentano al centrosinistra di intervenire, modificare, decidere. In ogni caso un bilancio non può affidarsi solo alle forbici quando si affronta una materia così delicata e urgente.

Accalorata difesa dell'articolo 8 quella dell'on. Eliseo Secci, presidente della Terza commissione, non solo per la trasparenza politica, ma per l'onestà intellettuale che hanno guidato le scelte. Una convinzione serena che ha consentito, dopo un lungo lavoro, di presentare l'emendamento 321, attraverso il quale si creano ulteriori possibilità di intervento. Attenzione massima al problema, dunque, per il settore, come per la formazione professionale e del tutto incontrollate le notizie allarmanti di licenziamenti in massa degli operatori; per tutti gli 800 della legge 42 la retribuzione è garantita sino al 31 dicembre 2007. Tre mesi dopo la Finanziaria la Giunta è impegnata a presentare un disegno di legge per stabilire il "dopo". Quanto alle polemiche in atto, la proposta  può essere migliorata; demolirla non ha senso.

Il malessere della maggioranza ("un assessore che è sconfessato da una parte del suo partito è sempre un fatto politico rilevante") non è stato strumentalizzato, per il buon vivere, dall'opposizione: l'on. Giorgio Oppi (UDC) ha voluto sottolineare la "cortesia" (dubitando che dall'altra parte politica l'atteggiamento sarebbe stato analogo. "Voi avreste battuto cassa") per sottolineare il possibile avvio di un dialogo che attenui i toni del dibattito. Ma ha voluto fare chiarezza su alcune circostanze; a cominciare dall'attenzione della giunta di centrodestra (ha ricordato la spaccatura di An e il riferimento alla stabilizzazione degli Lsu)  per finire ad alcune "cifre fittizie ("ma saranno sanate in assestamento: del resto tutti abbiamo fatto così") che dovrebbero alimentare la partita del lavoro. Non mancano, anche in questa Giunta, esempi negativi; qualche sperpero, è aziende fantasma che ottengono finanziamenti, ma se il discorso va fatto, deve privilegiare gli interessi dei lavoratori, "che nel Sulcis, area depressa, sono sempre meno garantiti".

E', quindi, intervenuto l'on. Cugini (DS), che ha convenuto sulla opportunità di approfondire le questioni poste da Secci e Oppi. Ha ricordato le battaglie fatte in passato per il lavoro e culminate con la prima marcia per il lavoro. E ha sottolineato, però, che la questione lavoro non è una questione di parti; e quando si è nelle istituzioni si deve lavorare per il popolo. E' sbagliato mettere insieme la questione del lavoro in generale con le questioni delle nomine della Agenzia del lavoro.
Le risorse messe a disposizione per il lavoro sono importanti a sostegno della cultura del lavoro che trasversalmente impegna i livelli dei dipendenti delle aziende. Il tema del lavoro non può essere una scaramuccia a livello politico. Di fronte ad una innovazione, uno schieramento progressista come il nostro non può esprimere atteggiamento conservatore neanche sul tema del lavoro. Stiamo cercando l'impegno e l'unità su questo problema, ha concluso, sollecitando anche la minoranza su questo confronto.

Per l'on. Capelli (UDC) è necessario piuttosto andare verso il nuovo e verso gli strumenti innovativi, però non c'è alcuna innovazione in vista. La Sardegna dal 1994 vota per il cambiamento, ma la politica non cambia. Le schermaglie che si stanno attuando in Aula sono sempre le stesse, non c'è alcun cambiamento. Capelli ha, quindi, giudicato negativamente l'intervento del presidente della Giunta della scorsa notte, criticando i richiami da lui fatti sui residui passivi, che si conoscono benissimo. Il rappresentante dell'UDC ha poi negato che vi siano state assunzioni clientelari nelle ASL, ed ha respinto le critiche fatte sempre da Soru sul precariato quando la sua azienda sarebbe leader nell'utilizzo del lavoro interinale. Ciò che manca piuttosto nella manovra è una seria programmazione per il lavoro. Nessuno in quest'aula "può scagliare la pietra".

L'on. Cachia (Insieme per la Sardegna - UDEUR) ha esordito criticando alcune parti del centrosinistra che scegli di stare un po' dentro ed un po' fuori della maggioranza. E' in parte mancata la coerenza. Siamo tutti consapevoli che il lavoro è un'emergenza costante. Sottolineando l'esigenza di un'efficace politica di solidarietà, Cachia ha auspicato che per il lavoro vengano messe in campo risorse adeguate, ma vi sono ha concluso, altre emergenze gravi nell'Isola.

Ha respinto le accuse di strumentalismo rivolte a lui stesso e alla sua parte politica, l'on. Pili (FI), il quale ha accusato la maggioranza di atteggiamenti contraddittori derivanti da evidenti difficoltà politiche e intenti mistificatori. Il piano straordinario per il lavoro non ha più una paternità ma è di tutti a partire dagli anni 90. I meriti: creazione di posti di lavoro, creazione di investimenti, attivazione delle risorse comunitarie. Ricordando quanto sostenevano il leader dell'attuale maggioranza nella scorsa legislatura in difesa dei posti di lavoro ha respinto con sdegno le accuse fatte nella seduta notturna dal presidente della Giunta sul presunto clientelismo del centrodestra. Oggi quest'Aula ha forse poco da dire ai sardi.

Il voto favorevole all'articolo 8 e all'emendamento 321 è stato, quindi, preannunciato dall'on. Peppuccio Fadda (PRC), che ha manifestato di condividere le scelte della Giunta data la situazione economica obiettiva. Esprimendo solidarietà alla Giunta ha auspicato maggiore unità fra le forze del centrosinistra criticando gli attacchi infondati al presidente Soru ed al assessorato del Lavoro. Dobbiamo ridare dignità all'Aula e ciò dipende da tutti i consiglieri in un clima di reale equilibrio fra gli organi autonomistici.

È, quindi, intervenuto l'on. Stefano Pinna (Progetto Sardegna) per il quale avere dedicato questo lungo dibattito al tema del lavoro "non è tempo sprecato" e sta ad indicare una presa d'atto collettiva. Il lavoro ed il disagio della società devono restare al centro della preoccupazione di tutti. L'articolo 8 non è il fondamento con cui si disegna completamente la politica del lavoro di questa coalizione, ma è stato arricchito dall'emendamento 321. Pinna ha aggiunto, quindi, l'importanza di potere attivare le risorse comunitarie e ha precisato che l'emergenza lavoro deve unire le diverse esperienze utilizzando gli elementi positivi di ciascuna di esse. Richiamando i temi su cui si possono trovare le ragioni per approfondire e fugare ogni dubbio all'interno della coalizione.

L'assessore al bilancio Pigliaru ha sottolineato l'importanza delle risorse destinate al lavoro la cui efficacia non dipende dalla fonte del finanziamento.
Al centro dell'attenzione della Giunta, ha aggiunto l'esponente dell'esecutivo, ci sono sviluppo e lavoro, il problema è quello di definire soluzioni efficaci. Per Pigliaru l'articolo 19 è stata un'ottima intuizione. Anche se ci sono molti residui l'assessore ha detto che è necessario effettuare un monitoraggio per capire quali sono gli strumenti che creano risorse. Assicurando all'Aula che la Giunta vuole perseguire gli obiettivi dell'articolo 19 ha ribadito che l'esecutivo intende puntare sui fondi del POR. Non c'è nessun imbroglio o bluff ha concluso, c'è tutto lo spazio per lavorare insieme per aprire una nuova stagione di lavoro.

Sull'emendamento n° 135 (Licandro e più), soppressivo del comma 2 dell'articolo 8, è intervenuto l'on. Liori (AN), che ha detto che in materia di lavoro il centrosinistra non ha niente da insegnare.

Il consigliere di Alleanza Nazionale ha espresso il suo voto favorevole.

L'on. Artizzu (AN) ha detto che le dichiarazioni notturne fatte dal presidente Soru sono state irrispettose ed offensive. Per Artizzu nell'articolo 8 c'è un massacro sistematico del lavoro e il disagio di parte di una maggioranza che non ci sta più a pagare a Soru una cambiale che li sta stritolando. Questa Finanziaria è contro la Sardegna, contro i giovani, contro lo sviluppo.

L'on. Secci (La Margherita) ha precisato all'Aula che sull'emendamento 135 il parere della Commissione è positivo.

Voto favorevole sull'emendamento è stato espresso anche dall'on. Pisano (I Riformatori)  e dall'on. Petrini (FI).

L'on. Caligaris (Misto-SDI-SU)  ha sottolineato che il voto favorevole da parte del presidente della Terza commissione va letto nel senso che bisogna rivedere i contenuti dell'articolo 8. Vota a favore dell'emendamento 135 anche l'on. Capelli (UDC) che in un breve intervento ha rettificato quanto detto in precedenza sui termini del Dpef.

Sull'emendamento 135 è stato chiesto il voto elettronico palese. L'emendamento è stato approvato. Bocciati dall'Aula gli emendamenti 133 (Diana e più), 354 ( Pili e più), 355(Pili e più).

Sull'emendamento 356 è stato chiesto il voto elettronico palese. L'emendamento è stato bocciato. Bocciati anche gli emendamenti presentati dalla minoranza 357, 358, 359, 360, 361, 362, 363, 364, 365, 366, 367, 368, 369, 370, 371, 372, 373, 374.

Sull'emendamento della Giunta 321 (interventi integrati per il lavoro), l'on. La Spisa (FI) ha chiesto il voto elettronico palese. Annunciando il voto contrario il capogruppo di Forza Italia ha ribadito che in questa Finanziaria  non c'è una politica attiva del lavoro.

Parere favorevole sull'emendamento è stato espresso dall'on. Lanzi (PRC), che ha sottolineato che la strada aperta dal piano straordinario per il lavoro deve essere ancora percorsa. Questo emendamento è frutto, ha detto la consigliera di Rifondazione, di una scelta condivisa nella maggioranza. "Io non mi tirerò indietro e il mio voto sarà favorevole".

Voto contrario, invece, arriverà dall'on. Pisano (I Riformatori). "L'emendamento 321 non risponde alle attese del mondo dei disoccupati e delle imprese". Per il consigliere dei Riformatori le risorse messe a disposizione sono totalmente inadeguate.

L'on. Licheri (PRC), dichiarando il voto favorevole, ha detto che questo emendamento dimostra l'attenzione della maggioranza sui problemi del lavoro. Per il consigliere di Rifondazione il piano straordinario del lavoro rimane lo strumento efficace per lo sviluppo della Sardegna. "Il partito, ha chiarito,  si riconosce in questa maggioranza. Non c'è appiattimento n'è subalternità ma solo consapevolezza che stare dentro una maggioranza vuol dire essere rispettosi dei programmi politici".

L'on. Vargiu (I Riformatori) ha precisato, con dichiarazione di voto personale, che si sarebbe astenuto per motivi di onestà culturale. "Ho sempre dichiarato di essere dalla parte di coloro che non hanno votato il piano di Cogodi, quindi, penso sia doveroso astenermi". Voto di astensione, invece, per l'on. Caligaris (Misto-SDI-SU) che ha ricordato di avere chiesto inutilmente una sospensione dei lavori per esaminare meglio la materia.

L'on. Cappai (UDC) ha annunciato il voto contrario. Rivolgendosi all'assessore Pigliaru ha detto che è vero che ci sono molti residui, ma che è anche vero che nel secondo semestre del 2004 la Giunta non ha fatto niente. "Il nostro voto contrario viene espresso perché i 30 milioni di euro previsti per il Piano straordinario del lavoro sono una farsa".

L'on. Uras (PRC) ha annunciato il suo voto di astensione in quanto questo emendamento della Giunta non è una prosecuzione del Piano straordinario del lavoro.

Vota a favore, invece, l'on. Marrocu (DS). Il capogruppo diessino è convinto che le differenze che si sono riscontrate con alcuni colleghi di Rifondazione che hanno portato all'astensione si possano superare. L'articolo 19 non muore rimane in vita, si dovrà fare un monitoraggio della spesa per capire cosa fare in futuro. La Giunta e la maggioranza si impegnano in tal senso. L'on. Davoli (PRC) ha confermato il voto di astensione. Ha chiarito che non c'è nessuna intenzione di abbandonare la maggioranza solo la necessità di lavorare insieme per trovare un accordo su un tema così delicato come quello del lavoro. "Noi speriamo che ci sia un percorso condiviso, in attesa ci asteniamo".

L'on. Pisu (PRC) ha detto di non essere soddisfatto di come è andata la votazione ed ha annunciato l'astensione. Come si fa, ha chiesto, ad affrontare un tema così importante con appena 30 milioni di euro?

L'on. Balia (Misto-SDI-SU), dichiarando il voto favorevole, ha detto che è ingeneroso sostenere che in materia di lavoro la Giunta è sorda. L'emendamento 321 è solo l'inizio: "per il futuro dobbiamo trovare nuove risorse e metodiche".

Sull'emendamento 321 è stata chiesta la votazione elettronica. L'emendamento 321 è stato approvato (presenti 61, votanti 54, si 37, no 16, 7 astenuti, 1 nullo).

Messi in votazione gli emendamenti della minoranza 136 e 132 sono stati bocciati.

Si è passati poi alla votazione dell'articolo 8, l'on. La Spisa (FI) ha chiesto di sospendere i commi 7 e 8 che riguardano la Formazione. L'on. Secci (La Margherita) ha detto di essere favorevole ad una votazione separata e a chiesto all'Aula di accogliere un emendamento orale che aumenta lo stanziamento di 4 milioni di euro.

L'assessore al lavoro Salerno ha accolto la proposta di un ulteriore incremento dei fondi senza però specificare quantitativamente tale aumento.

L'on. Pisano (I Riformatori) ha chiesto maggiori chiarimenti. "Se le cifre sono quelle indicate dall'on. Secci ci sono i presupposti per arrivare ad un'interlocuzione concreta.

L'articolo 8 è stato messo in votazione ad eccezione dei commi 7 e 8. Il Consiglio lo ha approvato (Presenti 57, votanti 54, si 38, no 16, 3 astenuti).

L'Aula ha bocciato l'emendamento 134, mentre l'emendamento 308 della Giunta (istituzione dei regimi di aiuto a sostegno delle attività produttive in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato Ce e relativi regolamenti comunitari di attuazione) è stato approvato. I lavori sono stati sospesi per cinque minuti.

Alle ripresa dei lavori sono stati messi in votazione i commi sospesi numero 7 e 8 con l'emendamento orale proposto dall'on. Secci.

Per dichiarazione di voto è intervenuto l'on. Silvio Lai (DS) , che ha confermato il chiarimento avvenuto fra le parti ed ha illustrato i dettagli tecnici della copertura finanziaria.

Anche l'on. Pisano (I Riformatori) conferma la condivisione dell'accordo raggiunto, pur tenendo conto dell'esigenza di reperire ulteriori risorse.  L'on. Randazzo (UDC) ha espresso soddisfazione per l'incremento delle somme disponibili.

Per l'on. Pisu (PRC) la preoccupazione iniziale lanciata dal suo partito era legittima, ha espresso soddisfazione perché il dialogo con l'assessore è stato proficuo.

Messi in votazione i commi 7 e 8 sono stati approvati all'unanimità la seduta è stata, quindi, aggiornata alla prossima settimana.


I lavori del Consiglio sono stati
aggiornati a martedì 5 aprile alle ore 10.00