CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 82 pomeridiana del
30 marzo 2005
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda, dell'on. Claudia Lombardo e dell'on. Giacomo Spissu .
Proroga dell'esercizio provvisorio
del bilancio del Consiglio regionaleIl questore on. Uras, dopo aver ricordato l'avvenuta approvazione dell'esercizio provvisorio del bilancio della Giunta, ha affermato che occorre varare un simile provvedimento anche per il Consiglio.
Posta in votazione la proroga è stata approvata.
Prosecuzione esame Disegno
di legge n. 91/A - Finanziaria 2005Dietro richiesta dell'on. La Spisa, la seduta è stata sospesa per 10 minuti.
Alla ripresa dei lavori l'on. Diana (AN) ha chiesto di spostare l'emendamento 106 all'art. 36.
E' ripresa la discussione sull'articolo 5 della manovra Finanziaria e dei relativi emendamenti. L'on. Uras (PRC) si è soffermato sulla questione Esaf, affermando che vi sono due punti importanti. Il primo è quello dell'acqua potabile, bene che ha rilevanza assoluta nella vita quotidiana, che non si può cedere, vendere o privatizzare. L'on. Uras a proposito di tariffe, ha sostenuto che Rifondazione Comunista aveva chiesto di venire incontro alle fasce sociali più disagiate. Ci si attendeva una tutela ben precisa delle fasce sociali povere, con l'indicazione di criteri oggettivi. Il livello dei consumi non può garantire la tutela, ma occorre basarsi sul reddito. Il secondo punto, ha proseguito Uras, riguarda i lavoratori dell'Esaf, il cui posto ora è messo in pericolo. Dopo avere manifestato il proprio disaccordo sul testo proposto dalla Giunta, l'on. Uras ha chiesto di individuare soluzioni diverse.
Per l'on. La Spisa (FI) l'articolo 5, interviene in materia di opere pubbliche e di edilizia con una netta riduzione degli stanziamenti, pur riconoscendo che il settore è uno di quelli più gravati da residui passivi dovuti alla lentezza dell'iter burocratico. Quest'articolo, però, tratta anche i temi del servizio idrico integrato che coinvolgono il futuro dell'Esaf, ente strumentale ricco di problemi, ma anche di meriti. La Spisa ha messo in guardia contro il rischio di una elevata tariffa unica per l'acqua potabile. Se è necessaria una razionalizzazione del sistema, è altrettanto necessario che i costi dell'acqua siano congrui ed accettabili. In passato gli squilibri erano coperti dal bilancio regionale, ma in futuro questi squilibri dovranno essere a carico degli enti locali e dei cittadini. Gli emendamenti dell'opposizione, ha concluso La Spisa, mirano da un lato alla razionalizzazione del settore e dall'altro alla tutela dei giusti diritti dei lavoratori.
Sull'articolo 5 è intervenuto anche l'on. Diana (AN), affermando che nel testo vi sono materie non omogenee. "Sembra quasi un puzzle con i pezzi aggiunti a caso", ha affermato Diana per poi sostenere che il problema dell'Esaf mette in ballo ingenti risorse finanziarie. Non c'è chiarezza sul futuro dell'Ente, né tanto meno su quello dei lavoratori, ha detto ancora Diana, anche perché negli anni, il deficit dell'Ente è cresciuto continuamente. "Occorre capire se la politica di questa Giunta è orientata alla ricerca di una tariffa accettabile", ha detto ancora Diana che ha poi posto l'accento sugli elevati consumi di acqua minerale, e quindi ciò significa che il servizio idrico pubblico non è soddisfacente.
L'on. Pili (FI) ha sostenuto che "più che un puzzle, l'articolo è un'accozzaglia di temi che sta passando con il silenzio della maggioranza, mentre solo l'opposizione tratta il tema dell'Esaf, totalmente eluso dalla Commissione consiliare presieduta dall'on. Pirisi".
Pili ha sostenuto che si vuole introdurre nella Finanziaria la soppressione dell'Esaf, mentre la precedente Giunta aveva predisposto un piano per arrivare alla gestione unica con il coinvolgimento delle aziende e degli enti esistenti.Sul futuro dell'Esaf e del suo personale non c'è alcuna risposta, ha sostenuto ancora Pili, a dimostrazione che questa Giunta "blocca tutto ciò che tocca" mentre oggi si vuole fare "un funerale ad un Ente che è ancora vivo" senza alcuna indicazione di quanto costerà la gestione liquidatoria. A meno che non si vogliano scaricare sui cittadini i costi, magari con l'aumento delle tariffe.
L'on. Contu (FI), dopo avere espresso un giudizio negativo sull'insieme di problematiche esposte nell'articolo 5, si è soffermato sulla vicenda Esaf, sostenendo che "la Giunta avrebbe dovuto presentare proposte diverse" per i problemi della gestione delle risorse idriche al di fuori dell'emergenza. Dopo essersi soffermato sui consumi, sugli sprechi e le dispersioni dell'acqua, Contu ha sostenuto la necessità di diversificare gli utilizzi: "è assurdo usare acqua potabile per irrigare i campi" ha spiegato Contu, per poi concludere chiedendo alla Giunta quali garanzie vi sono per il personale dell'Esaf e ricordando le vicende dei dipendenti CRAI, ancora irrisolte dopo vent'anni.
Per la Giunta, l'Assessore Mannoni ha precisato che l'Esaf è stato soppresso da altre leggi e non dalla Finanziaria, che si occupa solo della fase liquidatoria. La soppressione dell'Esaf è dovuta a norme comunitarie che prevedono la privatizzazione del settore. La Sardegna ha dovuto agire per salvare 1000 miliardi di lire ed arrivare ad un servizio idrico integrato. Lo scioglimento dell'Esaf era, quindi, un atto dovuto.
Sull'entità degli stanziamenti, Mannoni ha detto che si deve sostenere il nuovo soggetto Esaf Spa, dopo avere azzerato i debiti Esaf. Dopo avere citato diversi dati del bilancio Esaf, Mannoni ha affermato che il liquidatore sarà un soggetto che dovrà effettuare una gestione tecnica, con una diversa organizzazione che si profila all'orizzonte della gestione delle risorse idriche, con tariffe articolate che tuteleranno le fasce più deboli. Sul personale Esaf, Mannoni ha sostenuto che vi sono tutele previste in un disegno di legge all'esame della Commissione competente. I dipendenti da pubblici diventeranno privati, mantenendo i livelli acquisiti, come già convenuto con i sindacati. Mannoni ha concluso sostenendo che le risorse disponibili sono inferiori rispetto al passato, e che saranno privilegiati i progetti più necessari.L'Aula è passata, quindi, alle votazioni.
Per dichiarazione di voto, sugli emendamenti 111 e 290, che prevedono la soppressione del comma 1, è intervenuto l'on. Capelli (UDC), che ha anticipato il proprio voto favorevole. Capelli rivolgendosi a Mannoni, ha affermato che è augurabile che l'atteggiamento della Giunta sia uguale per tutti gli atti dovuti.
Voto a favore degli emendamenti 111 e 290 è stato espresso dall'on. Pili (FI), il quale ha sostenuto che se lo scioglimento dell'Esaf è un atto dovuto, non si capisce allora perché vi siano questi commi nella Finanziaria. Pili ha sostenuto che il provvedimento doveva essere semmai assunto con un apposito disegno di legge. In pratica si vuole sciogliere l'Esaf come si sono liquidate le miniere.
L'on. La Spisa (FI) dichiarando il proprio parere favorevole agli emendamenti, ha affermato che la liquidazione dell'Esaf può essere considerata indiscutibile nell'ambito della razionalizzazione del settore, ma il metodo è inaccettabile e semplicistico. Se ne parlerà sicuramente in fase di assestamento di bilancio, quando sarà necessario aumentare la massa di risorse finanziarie relative.
Sulla liquidazione dell'Esaf e la costituzione dell'Esaf Spa si è incentrata gran parte della discussione sull'articolo 5 (opere pubbliche ed edilizia). Il centrodestra ha presentato una serie di emendamenti soppressivi dei commi sul provvedimento. Sono intervenuti gli onorevoli Pili (FI), Capelli (UDC), La Spisa (FI), Diana (AN), tutti contrari al "pasticcio", come hanno definito il passaggio, non distinto, dalla fase liquidatoria all'avvio dell'attività del nuovo ente. Voce discorde della maggioranza quella dell''on. Luciano Uras (PRC), il quale ha espresso il disappunto (poi confermato in dichiarazione di voto, annunciando l'astensione) che, "anche in forma tiepida, di cui l'avanzante moderatismo è capace" non si sono voluti esplicitamente garantire né i livelli occupativi, né i diritti dei lavoratori Esaf; cosa che una maggioranza di centrosinistra - ha detto - dovrebbe sempre tener presente.
I lavoratori Esaf (ai quali, ha ricordato l'on. Mario Diana (AN), non è stato garantito il diritto di opzione: se rimanere dove sono o accettare il trasferimento nel nuovo soggetto, il quale, in funzione di questa confusione, "nasce con patologie irreversibili") - ha ricordato l'on. Mauro Pili (FI) - "sono insoddisfatti e non tutelati" e stanno portando avanti una battaglia sindacale nei confronti della Giunta. Improbabile che il sindacato si dissoci dai lavoratori; probabile che tutta la partita sia stata gestita male, con "un intreccio di disposizioni" - ha richiamato l'on. Giorgio La Spisa (FI) che non contribuiscono a fare chiarezza: un esempio per tutti, il riferimento alla legge di liquidazione dell'Esma, l'ente minerario sardo, messo in liquidazione, il cui processo, tuttavia, non viene affidato (come nel caso dell'Esaf spa) a un ente con pieni poteri. In sostanza "si confonde la fase liquidatoria con l'attivazione del nuovo soggetto senza una chiarezza di rapporti e funzioni.
La Spisa (FI) ha richiamato la mozione dell'ultimo congresso DS sui "beni comuni" (l'acqua è certamente fra questi) che viene definita "la cartina di tornasole dell'innovazione culturale", polemizzando sul fatto che "nessuna ventata di riforma" sembra trasparire dalle iniziative della Finanziaria; cosa che puntualmente si registra sull'adozione delle tariffe idriche, dove l'Autorità di bacino è totalmente estromessa, insieme alla Commissione consiliare, mentre a decidere sarà la Giunta, sentito l'assessore dei Lavori pubblici.Accolto dalla Giunta solo l'emendamento 110 del centrodestra che aumenta di mezzo milione di euro la dotazione (in tutto due milioni) per finanziare i Comuni affinché concedano contributi integrativi per gli affitti alle categorie deboli.
E' caduto l'emendamento 296, attraverso il quale il centrodestra chiedeva che il finanziamento per le opere pubbliche primarie e le infrastrutture di interesse degli enti locali fosse portato da 12 milioni a 32 milioni, "la stessa cifra - ha spiegato l'on. Pili (FI) - che lo scorso anno il centrosinistra aveva chiesto alla coalizione di governo".
Esauriti gli emendamenti soppressivi o modificativi, si è passati all'esame dell'articolo 5 (gli emendamenti aggiuntivi saranno discussi, come di norma, in seguito). Un articolo che l'on. Pili (FI) ha definito senza idee e senz'anima. In esso traspare l'inconcludenza della Giunta e l'assenza di strategie; non c'è un solo progetto di pianificazione, non si dà impulso alle infrastrutture che in passato avevano consentito all'economia sarda di crescere, "anzi, si manifesta la precisa volontà di bloccare queste iniziative".Voto contrario "e delusione" è stata motivata dall'on. Capelli (UDC) il quale ha domandato all'assessore della Programmazione se sia in sintonia "sotto il profilo tecnico" con la stesura del testo. Detto del voto di astensione annunciato dall'on. Luciano Uras (PRC), l'on. La Spisa ha annunciato la propria contrarietà all'articolo per due motivi: primo, le previsioni di spesa sono insufficienti e segnano il minimo storico di trasferimenti agli enti locali con grave pregiudizio per gli stessi; secondo, sull'Esaf si sta facendo confusione e il problema viene affrontato "quanto meno in modo sbrigativo". Se c'erano errori del passato da correggere ("errori la cui responsabilità va condivisa col centrosinistra"), questo non è stato fatto.
Il voto favorevole è stato preannunciato per contro dall'on. Licheri (PRC), che si è soffermato sul problema della sentita esigenza di riforma del sistema di governo dell'acqua.
Sottolineando le divergenze evidenti in seno ad una parte della maggioranza, l'on. Diana (AN) ha preannunciato il proprio voto contrario, richiamando criticamente "il problema Esaf".
Esprimendo apprezzamento per coloro che sanno cogliere gli elementi di unione e condivisione che vengono espressi dalla società, l'on. Ciriaco Davoli (PRC) ha posto l'esigenza fondamentale di riflessione su tutti quegli elementi positivi e sui contributi che vengono espressi dalle forze politiche. Davoli ha auspicato il recupero di un margine adeguato di collegialità.
Messo in votazione l'articolo 5 è stato approvato per alzata di mano. Si è, quindi passati alla votazione degli emendamenti aggiuntivi.
Sull'emendamento 101 (Diana e più), riguardante la questione dell'Esaf ed in modo speciale dei suoi dipendenti, ha annunciato il voto a favore l'on. La Spisa (FI).
L'on. Capelli (UDC) ha appoggiato la posizione espressa da La Spisa preannunciando anche lui il voto favorevole. Nel suo intervento ha anche denunciato l'uso improprio di sedi istituzionali per finalità politiche di parte.
Voterà sì anche l'on. Pili (FI) per il quale è assolutamente improprio da parte della Giunta e della maggioranza andare a cancellare diritti acquisiti da parte dei lavoratori. Diritti che questo emendamento difende con l'istituzione di un ruolo unico ad esaurimento per il personale.
Per l'on. Marrocu (DS), che ha annunciato il voto contrario all'emendamento, il problema dell'Esaf è sicuramente importante e sarà seguito dalla maggioranza con attenzione fino all'approvazione di una legge di riforma. I diritti del personale saranno difesi ed insieme a questo aspetto saranno difesi altri principi già concordati con le parti sociali e con i dipendenti.
Il voto favorevole è stato per contro preannunciato dall'on. Diana (AN), il quale ha contestato le affermazioni di chi l'aveva preceduto, asserendo che l'emendamento in discussione fa fede degli accordi fra capigruppo e sindacati sulla difesa dei diritti dei dipendenti dell'Esaf.
Posto in votazione l'emendamento 101 è stato respinto per alzata di mano.
Il presidente ha poi posto in votazione l'emendamento 309 della Giunta.
Per dichiarazione di voto è intervenuto, ancora, l'on. Pili (FI), secondo cui la Giunta sta dimostrando che non si intendono risolvere i problemi. Pili ha dichiarato che così facendo non si farà alcuna seria legge di riforma.
Replicando all'on. Pili, l'on. Marrocu (DS) ha respinto con fermezza le precedenti critiche, affermando che con questo emendamento si sana definitivamente una grave situazione di sofferenza e si avvia un'adeguata riforma.
La verità e che si rinvia sempre il problema riforme a data di là da venire, questa nella sostanza l'opinione dell'on. Diana (AN) che ha respinto le soluzioni prospettate in precedenza ricordando che le politiche di risanamento non possono riguardare solo la Sardegna meridionale. Diana ha annunciato il suo voto contrario.
"Non c'è peggiore sordo di chi non vuol sentire" così l'on. Biancu (La Margherita) in merito alle prese di posizione delle opposizioni. Sottolineando l'organicità degli interventi contemplata dalla legge Finanziaria e dagli emendamenti della Giunta, che non fa alcuna sperequazione tra le zone territoriali, Biancu ha annunciato voto a favore.
L'emendamento 309 è stato approvato e così l'emendamento 310. Respinti, invece, gli emendamenti 52 e 69 dell'opposizione.
Sull'emendamento successivo, n° 22 (Rassu e più) è intervenuto l'on. Scarpa (Psd'Az), che ha annunciato il proprio sì. Anche il primo firmatario, on. Rassu (FI), ha annunciato il voto favorevole.
L'emendamento 22 è stato bocciato.
L'on. Pili (FI) ha, quindi, chiesto, la verifica del numero legale che è risultata esserci.
Gli emendamenti 104, 72, 1 non sono stati approvati.
Sull'emendamento n° 2 è intervenuto l'on. Rassu (FI), che ha annunciato il voto favorevole. Rassu ha parlato di atteggiamento punitivo e vessatorio da parte della Giunta.
L''emendamento2 è stato bocciato per alzata di mano.
Sull'emendamento n° 7 (è autorizzata la concessione di un contributo straordinario di 500.000 euro al Comune di Oristano) è intervenuto l'on. Oscar Cherchi (Misto - UDS). "Questi 500.000 euro che si chiedono per il Comune di Oristano, ha detto, devono andare in detrazione ai fondi previsti per la pubblicità istituzionale". Messo in votazione l'emendamento 7 è stato bocciato. Bocciati anche gli emendamenti 9, 10, 12, 331, 74, 73, 105. Sull'emendamento 107 è stato chiesto il voto elettronico palese, l'emendamento è stato bocciato (presenti 46; maggioranza 24; si 7; no 29).
Bocciato anche l'emendamento 34. L'esame sull'articolo 6 è stato sospeso su richiesta dell'on. Marrocu (DS), che ha chiesto una sospensione per cercare di trovare una sintesi tra maggioranza e opposizione.
I lavori dell'Aula sono proseguiti con l'esame dell'articolo 7 (interventi nel settore dei trasporti) e dei relativi emendamenti. Tutti gli emendamenti sono stati dati per illustrati e l'on. Secci, presidente della Terza commissione e la Giunta hanno dato parere negativo su tutti.
Sull'articolo e gli emendamenti è intervenuto l'on. Rassu (FI), che ha detto che in materia di trasporti "il sardo è un cittadino di serie C". L'on. Rassu ha chiesto una politica più attenta sui trasporti interni e sulla continuità territoriale.
L'on. Pili (FI) ha sottolineato che l'articolo 7 è una fotografia della politica dell'assessore Broccia espressione dei DS.
Per Pili siamo di fronte, in materia di trasporti ad una catastrofe per mancanza di progettualità. Pili ha invitato l'assessore Broccia a ritirarsi. Non c'è una parola sui porti e sulla continuità internazionale per la Sardegna, ha detto Pili, i risultati della politica dei trasporti si riducono ad un articolo composto da 2 commi.
Sulla continuità territoriale Pili è stato chiaro "è un pasticcio" che crea instabilità e disservizi. L'assessore Broccia è riuscito a creare un bando che ha avuto più ricorsi di quello del 2000. Per l'on. Pili l'articolo 7 è assolutamente negativo.Per l'on. Diana (AN) sarebbe stata necessaria in Aula la presenza dell'assessore Broccia e per questo ha rinunciato, polemicamente, al suo intervento.
L'Aula ha votato l'emendamento 11 (soppressivo totale dell'articolo 7). L'emendamento è stato bocciato, l'Assemblea ha approvato l'articolo 7.
Sull'emendamento 18, presentato dall'on. Oscar Cherchi (Misto - UDS), (un milione di euro a favore delle società esercenti servizi di trasporto pubblico urbano per l'acquisto di autoveicoli elettrici o a metano), l'on. Pili ha chiesto il voto segreto, ma è mancato il numero legale. L'on. Rassu (FI), sottolineando che l'impianto tecnico funzionava male, ha proposto di interrompere i lavori, ma il presidente Fadda ha disposto la sospensione per mezz'ora.
Alla ripresa dei lavori l'on. Pili ha confermato la richiesta di voto segreto sull'emendamento 18. L'Aula ha bocciato l'emendamento (presenti 41, no 39, 1 sì 1 astenuto). Bocciati anche gli emendamenti 19, 130, 129, 131, 199.
I lavori del Consiglio regionale
riprenderanno domani alle ore 9.30