CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 80 pomeridiana del
24 marzo 2005
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e di Paolo Fadda.
Prosecuzione esame Disegno
di legge n. 91/A - Finanziaria 2005In apertura dei lavori, sull'emendamento 89 (Oppi è più) "stanziamento di 350.000 euro a sostegno dell'imprenditoria terminale", l'on. Muro Pili (AN) ha chiesto il voto elettronico palese. L'emendamento è stato bocciato dall'Aula (presenti 61, votanti 58, si 17, no 41, astenuti 3).
Il presidente Spissu ha ricordato all'Aula che gli emendamenti 84 e 41 perché sono simili dovrebbero essere esaminati insieme.
Sull'elemento 84 (nuove norme sul diritto allo studio) è intervenuto l'on. Roberto Capelli (UDC), che ha ricordato, l'importanza del settore scuola in Sardegna, ed ha proposto uno stanziamento di 23 milioni di euro.
L'on. Eliseo Secci (La Margherita) ha espresso parere contrario all'emendamento 84. In questa maggioranza non c'è nessuna volontà di fare tagli ha detto il presidente della commissione Bilancio per le scuole materne private. I soldi previsti in Finanziaria non sono sufficienti.
Questa maggioranza garantisce che l'attenzione verso le scuole materne private sarà uguale al passato e che non c'è nessuna intenzione di sopprimere.
L'on. Nicola Rassu (FI) ha detto che se è vero che si vuole tutelare il settore delle scuole materne private cosa impedisce di dare alle scuole il 100% per coprire le esigenze di queste scuole?
L'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha annunciato il voto a favore dell'emendamento n° 84. Siamo davanti a una Finanziaria di rigore, ha detto, ma questa qui è una battaglia verso i più deboli. Bisogna dare un segnale importante a chi non può scegliere di mandare i figli a scuola. L'accesso alla scuola paritaria materna deve essere consentita a tutti. La scuola materna paritaria non può essere "strangolata".
L'on. Nanni Moro (AN) ha annunciato il voto favorevole all'emendamento 84. Tagliare il contributo a queste scuole che tra l'altro danno lavoro a 1600 persone non farebbe onore al Consiglio regionale se queste scuole chiudono la Regione avrebbe un esborso ben maggiore rispetto a quello attuale. Per l'on. Ignazio Artizzu (AN) il sostegno alla scuola privata è doveroso. La scuola cattolica ha formato in Sardegna generazioni di giovani. Annunciando il suo voto a favore l'on. Artizzu ha detto che tagli alla scuola cattolica sono vergognosi il consigliere di Alleanza Nazionale ha invitato la maggioranza a riflettere che i tagli in questo settore comportamento.
Voto favorevole all'emendamento ha annunciato anche l'on. Beniamino Scarpa (Misto - Psd'Az), mentre l'on. Antonio Biancu (La Margherita) ha sottolineato l'esigenza di distinguere tra contenimento, contenimento delle spese e sostegno effettivo alle scuole materne, che nonostante i limiti di bilancio, è pur sempre cresciuto del 30% rispetto al 2003. Nella prosecuzione della legislatura sarà manifesto l'impegno fermo a sostegno delle scuole non statali.
Critico è stato, invece, l'on. Giorgio Oppi (UDC), che nel confermare il sostegno all'emendamento, ha ribadito che l'incremento di 1,5 milioni non può che provocare problemi finanziari.
Di strumentalizzazione ha parlato l'on. Paolo Pisu (PRC) riferendosi alle posizioni manifestate dalla opposizione di centrodestra nei confronti della propria parte politica. Respingendo le accuse di ateismo o di ostilità verso le confessioni religiose lanciate al proprio Partito, Pisu ha annunciato il voto contrario all'emendamento. Pisu ha ricordato all'Aula che le scuole non statali non sono solo quelle religiose, ma anche quelle comunali.
Per l'on. Luciano Uras (PRC) il problema della scuola pubblica è stato in gran parte disatteso. Rifondazione comunista non osteggia pregiudizialmente la scuola non statale, ha detto, tuttavia essa guarda con particolare attenzione alla scuola pubblica.
L'emendamento 84 è stato, quindi, posto in votazione e respinto con 39 no e 22 si.
E' stato, quindi, posto in votazione l'emendamento 86, che è stato approvato.
Aprendo le dichiarazioni di voto per l'emendamento n° 42, l'on. Roberto Capelli (UDC) si è chiesto se la Giunta parlerà di ristrettezze di Bilancio anche per le sponsorizzazioni sportive che sono aumentate, o per i 10 milioni al Teatro lirico di Cagliari. Capelli ha denunciato che, al di là delle parole, continuano ad essere penalizzati sempre i deboli e avvantaggiati i forti. In conclusione si è dichiarato favorevole all'emendamento.
Apprezzamento per le scuole civiche di musica ha espresso l'on. Paolo Pisu (PRC), che ha sottolineato il grande impegno con cui esse diffondono la cultura musicale nelle zone interne dell'Isola. Pisu ha, quindi, annunciato il voto a favore dell'emendamento.
A favore dell'emendamento si è espresso anche il primo firmatario, l'on. Beniamino Scarpa (Misto - Psd'Az), che ha ribadito l'importanza della presenza di queste scuole anche nelle zone più isolate. L'emendamento è stato comunque respinto.
Sull'emendamento 88 l'on. Giorgio Oppi (UDC) ha annunciato la propria astensione, spiegando che l'emendamento (che riduce lo stanziamento sugli screening e sulla prevenzione sanitaria) è in sintonia con i tagli operati nel settore in occasione dell'assestamento di bilancio ed è stato provocatoriamente presentato per verificare i criteri oggettivi sui contributi per la ricerca sanitaria. Oppi ha chiesto il voto segreto.
Anche l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha annunciato la propria astensione chiedendo la massima chiarezza in questa materia.
Messo in votazione a scrutinio segreto l'emendamento 88 è stato respinto con 41 no e 10 si.
Sull'emendamento 313 della Giunta l'on. Giorgio Oppi (UDC) ha chiesto il voto segreto. Posto in votazione l'emendamento è stato approvato (presenti 42; no 2; sì 39).
L'Aula ha approvato anche l'emendamento 312 presentato sempre dalla Giunta.
Sull'emendamento 44, presentato dai consiglieri Scarpa e più "incremento pari a 956.000 euro per la lingua sarda", l'on. Maria Grazia Caligaris (Misto SDI- SU) ha annunciato un voto di astensione e ha auspicato in materia una maggiore attenzione.
L'on. Beniamino Scarpa (Misto - Psd'az), ha detto che questo emendamento, che prevede un incremento per i finanziamenti previsti per la legge 26/97 sulla lingua sarda, si è reso necessario per arginare i tagli in materia che sono ingiustificati.
E' intervenuto brevemente anche l'on. Luciano Uras (PRC) che ha dichiarato il voto favorevole all'emendamento.
L'on. Paolo Pisu (PRC) ha detto che è necessario fare uno sforzo tra il risanamento finanziario e i propri programmi politici. Il centrosinistra durante la campagna elettorale, ha continuato il presidente della seconda commissione, ha detto di avere come obiettivo l'incentivazione e la tutela della lingua e della cultura sarda. Invece, i tagli in materia sono disarmanti e sfiorano l'80%. L'esponente di Rifondazione Comunista ha annunciato il voto a favore dell'emendamento.
Voteranno a favore anche gli onorevoli Rassu (F.I.), Giuseppe Atzeri (Misto - Psd'az) che ha definito i consiglieri Uras e Pisu dei "patrioti"; l'on. Sanjust (F.I..)
L'emendamento 44, votato con il sistema elettronico palese, è stato bocciato dal consiglio (Presenti 49, votanti 47, sì 15, no 39, 2 astenuti).
L'Aula, inoltre, ha approvato gli emendamenti della Giunta n. 322 e 314 e l'articolo 1; mentre ha bocciato gli emendamenti 98 e 97 entrambi firmati dall'on. La Spisa e più.
Il presidente ha, quindi, aperto la discussione sull'articolo 2, che prevede le "chiusure di contabilità speciali e conti correnti, ai sensi della legge regionale 1 del 1975". All'articolo sono stati presentati 5 emendamenti soppressivi e 5 sostitutivi parziali, gli emendamenti tutti a firma Pili, La Spisa, Oppi, Diana, Vargiu, Sanciu, Artizzu, sono stati dati per illustrati; il presidente della Terza commissione Secci, si è dichiarato "contrario", mentre l'assessore Pigliaru si è detto d'accordo con la posizione del presidente della Commissione.
Gli emendamenti sono stati posti in votazione e bocciati molto velocemente e senza dibattito. Prima di votare l'articolo 2, per dichiarazione di voto è intervenuto l'on. Mauro Pili (FI), il quale ha stigmatizzato la bocciatura, da parte dell'Aula degli emendamenti presentati per sopprimere e modificare le norme dell'articolo 2, specialmente per ciò che riguarda la costruzione di una centrale elettrica nel Sulcis da alimentare anche con il carbone estratto dalle miniere sarde. Annunciando il proprio voto contro l'articolo, l'on. Pili ha ricordato, "specialmente ai colleghi del territorio presenti nelle file del centrosinistra, che con questo articolo verrà inferto un colpo mortale al tessuto industriale del Sulcis che poggia sulle industrie "energivore", che hanno bisogno di tariffe elettriche contenute, se vogliono essere assolutamente competitive sul mercato mondiale".
Polemico nei confronti di questa Finanziaria, delle scelte politiche di questa maggioranza, si è dichiarato l'on. Luciano Uras (PRC), il quale ha ribadito che è "giunto il momento di fare una profonda riflessione" sull'attuale situazione politica.
E' necessaria una profonda ed attenta riflessione sui contenuti di questa Finanziaria, sulla validità ed attuazione dei programmi che questa maggioranza ha proposto nel corso della campagna elettorale. "Una riflessione attenta anche per capire come il Partito della Rifondazione Comunista si possa riconoscere in questo documento contabile, in queste scelte politiche, ha aggiunto Luciano Uras. E' necessario riflettere sulle prospettive di questa alleanza sulle scelte in materia di lavoro, di socialità, sulla correttezza amministrative, del rispetto delle leggi, della moralità delle azioni di governo". Tutti temi che devono essere attentamente esaminati e sui i quali è necessaria una "seria riflessione", ha detto ancora Uras, che deve portare a decidere anche "opzioni emblematiche", in linea con le tradizioni e le idee di Rifondazione. "Altrimenti il cammino futuro diventerà tortuoso" ha concluso Luciano Uras, annunciando la sua astensione "avremmo voluto astenerci sull'articolo 1, ma va bene anche l'articolo 2; anche perché critiche e dissenso possono essere manifestate su ogni articolo, sull'intera manovra".
Il Consiglio, quindi, ha votato ed approvato l'articolo 2, con questo risultato: presenti 48, votanti 45, favorevoli 32, contrari 13, astenuti 3.
Il presidente ha aperto la discussione sull'articolo 3, "recupero e soppressione di fondi di rotazione o assimilati". L'articolo, di 5 commi, stabilisce la soppressione di molti fondi di rotazione, gestiti in prevalenza dalla Banca CIS, ma anche dalla Sfirs, dalla Banca del Lavoro, dal Banco di Sardegna, destinando i fondi così recuperati al finanziamento delle finanziarie regionali Marfili, Sigma Invest e Intex Spa. L'articolo prevede alcuni prelievi dai fondi di rotazione e il loro versamento in "conto entrate del bilancio regionale". All'articolo sono stati presentati 4 emendamenti soppressivi parziali ed 1 aggiuntivo.
Gli emendamenti soppressivi parziali sono stati tutti illustrati dall'on. Mauro Pili (FI), il quale ha criticato l'impostazione complessiva dell'articolo che permetterà alla Giunta una "completa ed assoluta gestione" delle risorse finanziarie disponibili, sottraendole al controllo del Consilio regionale. Si autorizzazione, ha detto Pili, operazioni non certo trasparenti, si darà vita ad un "fiume sotterraneo" anche molto cospicuo (la Finanziaria prevede riserve per molti milioni di euro) che permetterà di utilizzare risorse pubbliche senza controllo, senza alcune decisione ed autorizzazione da parte del Consiglio regionale. Anzi, per evitare ogni possibile controllo, la gestione di risorse "importanti" verrà affidata all'assessore competente ad i suoi funzionari, con semplici atti amministrativi. Questo articolo 3, ha detto ancora Pili, è la prova che la Giunta intende "commissariare il Consiglio, per quanto riguarda le entrate, i suoi importi non saranno assolutamente "controllate e controllabili" Una contro Finanziaria che lascia perplessi, ha aggiunto Mauro Pili, che non è stata illustrata neppure in Commissione. Esiste una Finanziaria palese, che mostra debiti e "conti disastrati", come dice la Giunta, ed una Finanziaria sotterranea nella quale confluiscono le entrate, autorizzate con un semplice otto amministrativo, che poi andranno ad alimentare fondi ed iniziative decise con "grande discrezionalità" e senza alcun controllo da parte dell'Assemblea regionale. Una situazione abnorme, ha concluso Mauro Pili, perché, senza alcun controllo, sarà possibile stornare somme, anche molto elevate destinandole con atti amministrativi sottratti anche alle normali regole di contabilità pubblica. Per evitare questa paradossale situazione, le minoranze hanno presentato gli emendamenti soppressivi dei diversi commi dell'articolo 3, anche per impedire questo nuovo "esproprio dei diritti e dei compiti del Consiglio regionale".
L'ultimo emendamento il n° 23 aggiuntivo, che prevede "nuove norme per le rinunce e transizioni relative alla restituzione di finanziamenti concessi e valere sui fondi regionali" è stato illustrato dal presentare, on. Nicolò Rassu (FI) il quale ha ricordato la delicatezza di un problema complesso, quale è quello dell'indebitamento delle imprese, di qualunque tipo, alle prese con difficili problemi burocratici, che spesso ne provocano il fallimento.
Il relatore di maggioranza, Eliseo Secci, si è dichiarato "contrario" a tutti gli emendamenti, come l'assessore Pigliaru, che ha confermato di essere "d'accordo" col presidente della Terza commissione.
Intervenendo sull'ordine dei lavori, dei DS, Siro Marrocu, ha proposto lo "spostamento" dell'emendamento all'articolo 3, unificandolo ad un altro di analogo contenuto. La proposta è stata accolta dal presentare Rassu.
Il Consiglio ha, quindi, velocemente respinto, senza alcun intervento, gli emendamenti all'articolo 3, articolo che è stato approvato per alzata di mano.
Subito dopo l'approvazione dell'articolo il presidente Fadda ha, quindi, convocato una breve conferenza dei presidenti dei gruppi, ricordando, in ogni caso, che dopo la conclusione della seduta, si sarebbe riunita la Terza commissione per l'esame del DL col quale si "autorizza è il quarto mese di esercizio provvisorio". Al termine della conferenze dei presidenti dei gruppi, il presidente Fadda ha comunicato la decisione di riprendere lavori nella mattinata di mercoledì, 30 marzo prossimo. Subito dopo, si è riunita la Commissione Bilancio, presieduta da Eliseo Secci, che ha rapidamente approvato il disegno di legge, presentato dalla Giunta, con il quale si autorizza il "quarto mese di esercizio provvisorio" che sarà trasmesso all'Aula per la sua definitiva approvazione.
I lavori del Consiglio riprenderanno
mercoledì mattina alle ore 10.00