CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 76 pomeridiana del
22 marzo 2005
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Claudia Lombardo.
In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di:
Prosecuzione esame Disegno
di legge n. 91/A - Finanziaria 2005Il Consiglio regionale ha proseguito l'esame della manovra finanziaria e di bilancio predisposta dalla Giunta regionale, nella seduta antimeridiana, dopo l'illustrazione dei nove emendamenti aggiuntivi presentati dall'opposizione al titolo del provvedimento, si era aperta la discussione generale sugli emendamenti aggiuntivi e sul titolo, discussione ripresa nella seduta pomeridiana.
Una discussione proficua, anche perché permette di approfondire i temi "più importanti" della vita economica e sociale della nostra Isola. Temi sui quali si è soffermato dall'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori), il quale ha voluto illustrare le ragioni che hanno imposto la presentazione di ben 9 emendamenti al titolo della legge. "Un complesso di proposte, tra loro legate e coerenti", che spiegano come il centrodestra intende muoversi per cercare di modificare una manovra che appare penalizzante ed incompleta. Esaminando il significato degli emendamenti proposti, Pierpaolo Vargiu si è soffermato, con particolare attenzione, sul tema urbanistico, sulle norme che bloccano la pianificazione urbanistica, "un reale freno allo sviluppo".
Il tema dei tagli, specialmente in agricoltura, nella formazione professionale, nel delicato comparto della cultura, è stato approfondito dall'on. Fedele Sanciu (FI), il quale ha voluto ricordare come, nei giorni scorsi siano "scesi in piazza" persino i rappresentanti di molti gruppi folk, di molte associazioni culturali.
La dimostrazione che le proposte avanzate, in fase elettorale, dalla attuale maggioranza sono state del tutto dimenticate. I tagli sono stati decisi senza criterio, ha aggiunto Fedele Sanciu, perché si è deciso di risanare il bilancio a tappe forzate, penalizzando pesantemente le categorie più deboli. Si sarebbe dovuto agire con maggiore gradualità, ha concluso l'on. Sanciu, garantendo interventi adeguati nei "settori sensibili e nei più delicati comparti del sistema Sardegna. "Si sarebbe dovuto fare molto di più" ha concluso Sanciu, invece si è deciso di tagliare tutto "anche la speranza dei sardi".Prima di passare alla votazione sul titolo, l'on. Mario Floris (UDS) ha chiesto al Presidente la "interpretazione autentica" del comma 14 dell'articolo 84 del Regolamento consiliare, che riguarda la presentazione degli emendamenti alla legge Finanziaria ed al bilancio. Il presidente Spissu ha confermato la validità della interpretazione letterale, prevedendo la possibilità di presentare "emendamenti tecnici, per rendere più chiaro il testo in esame, previa larga intesa tra le forze politiche" presenti n Consiglio.
Fornita l'interpretazione autentica, il presidente Spissu ha posto in votazione il titolo della legge. Intervenendo per dichiarazione di voto, dall'on. Mauro Pili (FI) ha annunciato il suo voto contrario, confermando tutte le critiche a questa manovra finanziaria, all'operato di questa Giunta e di questa maggioranza, capace solo di tagliare, ma priva di una visione generale e moderna del processo di sviluppo, che deve, invece, caratterizzare le scelte politiche di un esecutivo che guardi al futuro.
Giudizio e voto negativi, per questo titolo che "conferma" l'impostazione ragionieristica, tesa solamente a ridurre l'indebitamento, sono stati anticipati anche dall'on. Giorgio La Spisa (FI), che ha voluto ricordare come queste scelte sono limitate e prive di alcun valore positivo, "forse perché questa Giunta non è in condizioni di raccogliere le sfide" che anche le opposizioni stanno proponendo.
Il risanamento contabile, il risanamento dei conti, con significativi tagli nei settori più deboli, è stato denunciato anche dall'on. Nicola Rassu (FI), intervenuto per anticipare il suo voto contrario, il quale si è chiesto a quali danni, forse irrimediabili, porterà una scelta di eccessivo rigore quale è quella che caratterizza questa manovra.
Voto contrario, perchè questo titolo è come un film dell'orrore "che non ci piace", è stato annunciato dall'on. Matteo Sanna (AN), per il quale questo titolo rispecchia fedelmente la manovra "di tagli" che questa giunta intende portare avanti con grande determinazione.
Critico con queste scelte, che sono quelle "del non dare" e che impediranno "anche il fare", si è dichiarato l'on. Carlo Sanjust (FI), il quale ha bocciato le scelte di "assoluto risanamento finanziario" fatte dalla Giunta, anche perché l'esecutivo, dal canto suo, ha deciso di contrarre nuovi mutui, che faranno crescere il deficit regionale di oltre 500 milioni di euro, un deficit destinato a crescere ulteriormente.
Contrario, ribadendo le critiche mosse nel suo intervento nella discussione generale, si è dichiarato anche l'on. Fedele Sanciu (FI), il quale ha lamentato la completa assenza di "ascolto" da parte della Giunta. Questa è una Finanziaria "contestata, criticata", da tutte le categorie, dalle organizzazioni professionali, dagli operatori del settore agricolo, commerciale, artigiano che "accusano" la Giunta della più totale sordità alle istanze della gente.
Sempre per dichiarazione di voto è intervenuto l'on. Antonello Liori (AN), che ha detto che il titolo andrebbe soppresso perché non rispetta il contenuto della Finanziaria. L'on. Liori ha proposto di aggiungere al titolo anche "norme intruse". I tagli, inoltre, per Liori sono indiscriminati e creeranno "stragi". L'on. Liori ha annunciato il suo voto contrario.
Anche l'on. Roberto Capelli (UDC) ha annunciato il voto contrario al titolo. Quando si parla di dichiarazioni programmatiche, ha detto l'on. Capelli, bisognerebbe aggiungere anche gli obiettivi che questo documento persegue. Vogliamo sapere che incidenza ha questo documento sulla modifica del PIL della Sardegna. Questa non è una Finanziaria di tagli, è una Finanziaria di scelte, a volte impopolari.
L'on. Ignazio Artizzu (AN), annunciando il voto contrario al titolo, ha sottolineato che questa Finanziaria rappresenta una svolta epocale, una novità.
"Tutte le finanziarie in passato erano fatte in favore della regione, ha continuato, questa è la prima volta che assistiamo ad una finanziaria contro la Sardegna". L'on. Artizzu ha paragonato la Finanziaria ad una falciatrice, che lavora dietro ad una mente che impartisce disposizioni. La filosofia di Soru, per l'esponente di AN, è tagliare a sua discrezione. "Diamo retta a Soru, ha concluso l'on. Artizzu, assicurandoci contro di lui, come lui ha invitato i pastori ad assicurarsi contro le calamità naturali".Il presidente Spissu ha messo in votazione il titolo.
L'onorevole Pili ha chiesto il voto elettronico palese.
Il Consiglio ha approvato con 39 voti a favore, 24 contrari, 1 astenuto.
Sull'emendamento 273 (Disposizioni economico finanziarie per la crescita e lo sviluppo economico sociale della Sardegna) per dichiarazione di voto sono intervenuti, dichiarando voto favorevole: l'on. Pili (FI), l'on. La Spisa (FI), l'on. Diana (AN), l'on. Capelli (UDC), l'on. Cappai (UDC), l'on. Rassu (FI), l'on. Sanciu (FI), l'on. Matteo Sanna (AN). Messo in votazione, con voto elettronico palese chiesto dall'on. Pili, l'emendamento 273 è stato bocciato dall'Aula.
Sull'emendamento 272 (Programmi integrati di sviluppo), per dichiarazione di voto sono intervenuti, dichiarando il voto a favore: l'on. Pili (FI); l'on. Capelli (UDC); l'on. Licandro (FI); l'on. La Spisa (FI); l'on. Diana (AN).
Messo in votazione, con voto elettronico palese chiesto dall'on. Pili, l'emendamento 272 è stato bocciato dall'Aula.
Sull'emendamento 271 (Accelerazione della pianificazione attuativa in capo agli enti locali), per dichiarazione di voto, sono intervenuti dichiarando voto a favore: l'on. Pili (FI); l'on. Diana (AN); l'on. Rassu (FI).
L'emendamento 271 è stato messo in votazione con voto elettronico palese come richiesto dall'on. Pili. Ma in Aula mancava il numero legale. I lavori sono stati sospesi per mezz'ora.
Alla ripresa della seduta, il presidente Lombardo ha messo in votazione l'emendamento 271, che è stato respinto, mentre per l'emendamento 270, sulle politiche attive per il lavoro, il presidente ha proposto di spostare la votazione al termine della seduta a causa di un problema dovuto alla mancanza di copertura finanziaria. Sull'emendamento 269, relativo al decentramento amministrativo e trasferimento di poteri ai Comuni, l'on. Pili (FI) ha anticipato il proprio voto favorevole.
L'on. Roberto Capelli (UDC), dopo avere evidenziato l'assenza del presidente della Giunta, ha espresso le proprie lamentele anche per la mancanza in Aula dell'assessore alla Programmazione, ha citato documenti della "commissione Medici" in cui si auspicava la realizzazione del decentramento amministrativo in Sardegna. Capelli ha chiesto all'Assessore di motivare l'opposizione all'emendamento.
Per l'on. Mario Diana (AN) il sistema delle autonomie locali è profondamente cambiato; non si capisce perché sull'emendamento in discussione, che prevede la presentazione di uno specifico disegno di legge, ci sia l'opposizione totale da parte della maggioranza. Diana ha auspicato che la maggioranza possa tornare sui propri passi.
L'emendamento 269, posto in votazione, è stato respinto.
L'on. Mauro Pili, intervenendo sull'emendamento 268, che prevede il coordinamento regionale della pianificazione e l'eliminazione del controllo sugli enti locali, ha annunciato il proprio voto favorevole.
Messo in votazione, l'emendamento è stato respinto.
Si è, quindi, tornati all'emendamento 270, modificato nella norma finanziaria. L'emendamento prevede la delega agli enti locali per le politiche attive del lavoro; sull'emendamento è intervenuto, dichiarando voto favorevole, l'on. Mauro Pili (FI); seguito poi dall'on. Nello Cappai (UDC), che ha rimarcato l'assenza del presidente Soru ed ha rivolto al Partito della Rifondazione comunista un invito alla riflessione, in quanto si discute di un tema proprio della sua attività politica. Cappai ha auspicato il voto a favore dell'emendamento da parte dell'Aula.
L'on. Antonio Licheri (PRC) ha sostenuto che le politiche attive del lavoro rientrano tra i punti qualificanti dell'attuale maggioranza ed ha criticato l'operato della precedente Giunta regionale in merito. Licheri ha anticipato il proprio voto contrario.
L'on. Roberto Capelli (UDC) ha dichiarato che si asterrà dal voto sull'emendamento in discussione, in quanto gli stanziamenti previsti sono giudicati irrisori. Per Capelli è opportuno che Soru si dimetta.
Secondo l'on. Nicola Rassu (FI) le battaglie condotte in questi anni dalle sinistre sembrerebbero "irresponsabili", in quanto oggi c'è da preoccuparsi nel vedere l'atteggiamento assunto sulle risorse per il Piano straordinario del lavoro. Non c'è coerenza. Forse il presidente Soru vuole praticare una politica liberista senza dirlo, creando posti di lavoro attraverso le imprese.
Il tema del Piano del lavoro è stato approfondito anche dall'on. Mario Diana (AN), il quale ha voluto ricordare come la Finanziaria dello Stato "limiti ulteriormente le capacità di spesa degli enti locali". Le proposte delle opposizioni anche attraverso l'emendamento 270, hanno proprio questo scopo: dare ai comuni la reale possibilità di intervenire, con questi fondi, nel piano del lavoro. Il capogruppo di AN, quindi, ha invitato la maggioranza ad un reale e costruttivo confronto, che sino ad oggi non c'è stato per la netta chiusura delle forze di maggioranza ad ogni forma di dialogo.
Il tema della politica del lavoro, anche con l'uso improprio che molti comuni ne hanno fatto, è stato affrontato anche dall'on. Pierpaolo Vargiu. Il capogruppo de I Riformatori ha ricordato come "reali politiche per il lavoro" possono essere attuate quando il sistema economico è in espansione, quando si è in situazioni "difficili" parlare di rilancio dell'occupazione non è realistico. L'emendamento 270, ha aggiunto Vargiu, da risposte concrete ad alcune esigenze della società sarda, i disoccupati che chiedono lavoro e gli enti locali che sollecitano investimenti consistenti. "Per queste ragioni Vargiu ha annunciato il proprio voto a favore dell'emendamento.
Favorevole a nuove scelte in campo di iniziative a sostegno delle politiche attive per il lavoro si è dichiarato l'on. Fedele Sanciu (FI), il quale ha voluto ricordare anche gli sforzi fatti dalle giunte di centrodestra per destinare a questo progetto, le risorse necessarie. Ora si cambia tutto e non si danno risposte concrete alle esigenze della società sarda.
"Questo emendamento studiato bene non risponde affatto alle esigenze di chi chiede lavoro". Il presidente della commissione Programmazione, on. Eliseo Secci, ha contestato le finalità dell'emendamento 270, che altro non è che un finanziamento suppletivo ai Comuni "per opere pubbliche e non per finanziare il Piano per il lavoro". Il presidente della Commissione ha, quindi, difeso lo stanziamento e l'impostazione data al problema dalla Giunta e dalla maggioranza, che ha "realmente a cuore le esigenze degli ultimi".
Piano straordinario per il lavoro, interventi a sostegno dell'occupazione sono stati i temi affrontati anche dall'on. Mariano Contu (FI). Dall'approvazione della legge regionale n. 37 ad oggi, ha detto l'on. Contu, l'occupazione è cresciuta, anche grazie alle politiche attive finanziate dal centrodestra, è giusto, quindi, proseguire questa positiva esperienza.
Voto favorevole all'emendamento 270 è stato annunciato anche da Matteo Sanna (AN), il quale ha voluto ricordare come il centrodestra abbia sempre riservato grande attenzione alla legge regionale. Per il lavoro, stimolato dagli esponenti di Rifondazione Comunista. E' triste vedere ora "i colleghi di Rifondazione estranei al dibattito ed al confronto". Questo emendamento, comunque, potrebbe migliorare la Finanziaria 2005, almeno per le scelte in favore del lavoro e dell'occupazione.
Voto favorevole è stato annunciato anche dall'on. Mimmo Licandro (FI), che ha ricordato l'impegno e le battaglie di Luigi Cogodi a favore del Piano straordinario per il lavoro. Quest'anno, invece, degli stanziamenti cospicui si è passati ad uno stanziamento di 30 milioni di euro, "troppo pochi per incidere". Concludendo il suo intervento, Mimmo Licandro ha detto che è "imbarazzante" il silenzio dei consiglieri di centrosinistra, stranamente muti per "paura del presidente Soru".
Voto contrario all'emendamento 270 è stato annunciato dall'on. Luciano Uras (PRC), padre non pentito e non ignoto del provvedimento per il rilancio del lavoro. Questo emendamento, infatti, non rispecchia affatto le finalità che si prefiggeva "quella legge regionale".
Questo emendamento, ha aggiunto Uras, non rispecchia le esigenze, le ragioni delle comunità sarde. Certo, questa maggioranza avrebbe dovuto difendere con maggior coraggio il Piano per il lavoro, ma questa "tiepidezza" forse è frutto di una concezione non moderna e non evoluta, che fa trascurare o sottovalutare l'importanza delle scelte a favore del lavoro, per lo sviluppo, per l'occupazione. Su questo argomento, ha concluso Uras, il Partito della Rifondazione Comunista porterà avanti le sue coerenti e coraggiose battaglie.L'emendamento 270, la sua valenza ed importanza, sono stati difesi dall'on. Giorgio La Spisa (FI), il quale ha voluto ricordare le scelte e le iniziative avviate dal centrodestra ed ora decisamente contestate dal centrosinistra. "La verità, ha concluso La Spisa, è che le politiche di destra le possono fare le forze di sinistra. Ma non si sa per quanto tempo la sinistra potrà godere dell'autorevolezza necessaria".
Intervenendo "polemicamente" dai banchi della sinistra l'on. Carlo Sanjust (FI) ha voluto ricordare l'impegno di Luigi Cogodi proprio in difesa del Piano straordinario per il lavoro. L'ex assessore del Comune di Cagliari, dichiarandosi a favore dell'emendamento 270, ha difeso l'amministrazione cagliaritana, accusata di troppi ritardi, che ha potuto disporre dei fondi e delle autorizzazioni regionali con grandi, con eccessivi, ritardi. L'esponente di Forza Italia ha, quindi, sollecitato un maggior "confronto costruttivo" in quest'Aula per dare risposte concrete ai problemi reali della società sarda.
L'impostazione data dal centrodestra, con l'emendamento 270, alla soluzione del problema della disoccupazione, è stata difesa anche dall'on. Sergio Pisano (I Riformatori), il quale ha voluto ricordare i risultati ottenuti in tanti comuni, in tanti piccoli paesi, grazie ai finanziamenti del programma speciale per il lavoro. Si sono ottenuti risultati di grande importanza, ha concluso Sergio Pisano, senza questo emendamento tutte queste "micro - imprese" cesseranno di vivere e la disoccupazione riprenderà a crescere.
L'emendamento 270, le politiche incisive a favore del lavoro, specialmente dei disabili, "gli ultimi degli ultimi", sono stati difesi dall'on. Onorio Petrini (FI), il quale ha voluto ricordare i risultati "veramente positivi ottenuti da molte comunità di disabili, che hanno trovato lavoro e dignità grazie ai finanziamenti straordinari regionali". Se l'emendamento non passerà, ha concluso Petrini, questi "ultimi tra gli ultimi" perderanno il loro lavoro, le loro speranze.
Concluse le dichiarazioni di voto, il Presidente ha posto in votazione l'emendamento 270 col sistema del voto elettronico palese, chiesto da Mauro Pili. La votazione ha avuto questo risultato: presenti 61; astenuti 3; favorevoli 19; contrari 39. L'emendamento è stato respinto.
Il Presidente ha, quindi, posto in votazione l'emendamento 267, silenzio - assenso, anche questo, secondo l'on. Mauro Pili, intervenuto per dichiarazione di voto, legato al Piano per il lavoro. Questo emendamento dovrebbe favorire un rapporto più chiaro e corretto tra Regione ed enti locali. La procedura del silenzio - assenso, ha detto Pili, renderà più rapide le decisioni dei comuni, specie nei settori nei quali sarà possibile creare nuova occupazione.
L'emendamento aggiuntivo 267, "un emendamento di civiltà" è stato difeso dall'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori), il quale ha voluto ricordare le difficoltà esistenti nei rapporti tra cittadini e la pubblica amministrazione. Una situazione che diventa anche più grave quando sono gli imprenditori a chiedere qualcosa ed hanno diritto ad avere risposte certe in tempi certi. "Questo è un documento consegnato all'Aula, ha concluso Vargiu, con la speranza che su questo tema si ritorni e si apra un serio dibattito".
Giudizio positivo anche quello dell'on. Giorgio La Spisa (FI), cha annunciando il suo voto a favore ha voluto ricordare come il cittadino sia "la parte debole", che spesso non riesce a fare valere le proprie ragioni. Una norma di questo genere darebbe "maggiore forza ai cittadini nei confronti del potere, della pubblica amministrazione". "Questo è un promemoria consegnato all'Aula, ha concluso La Spisa, con la speranza che il Consiglio esamini anche proposte di legge di questa importanza".
Il silenzio - assenso, ha ricordato l'on. Mariano Contu (FI), potrebbe dare certezza nei tempi ai cittadini. Dichiarandosi favorevole all'emendamento 267, Contu ha ricordato come "molti diritti siano stati proprio negati, per l'eccessiva lentezza della burocrazia".
L'emendamento 267 dovrebbe essere una norma "intrusissima" di questa Finanziaria. Comunque, ha detto l'on. Francesco Sanna (La Margherita) "saremmo felicissimi di parlare di questi principi" in tempi e nel modo dovuti. L'esigenza di nuovi rapporti, la tutela di interessi riconosciuti, il rispetto di norme e principi ben definiti è certamente un tema di grande interesse. Il riesame della legge regionale è, quindi, esigenza sentita, che potrebbe essere affrontata in una occasione diversa, che non è questa.
La validità di questo emendamento è stata confermata da Sergio Pisano (I Riformatori) anche perché riguarda alcune norme contenute nel DPEF, la base sulla quale si fonda anche questa Finanziaria. Questa norma, comunque, serve per accelerare l'attuazione di regole e norme, specie quelle che riguardano i cittadini. Questi quattro commi sono un "proposito" ma sono anche la riaffermazione del diritto dei cittadini, ma anche dei Comuni, ad avere risposte concrete in tempi celeri e certi.
Le valutazioni del consigliere Sanna sono state "condivise in pieno" dall'on. Roberto Capelli (UDC), il quale ha voluto ricordare come questa norma sia stata considerata "positivamente" in campo nazionale. Il silenzio - assenso, ha aggiunto Capelli, sarebbe giusto estenderlo anche ai rapporti con la Giunta o con la maggioranza, specialiste "in silenzio, più che in assenso". Comunque, ha concluso Capelli, potrebbe essere un valido strumento nel proseguo della discussione sulla Finanziaria.
Le dichiarazioni di Francesco Sanna sono state giudicate "un'apertura" dall'on. Mario Diana (AN), il quale ha detto che una simile posizione avrebbe potuto avviare rapporti migliori anche tra le forze politiche in questa circostanza. L'on. Diana ha, comunque, ricordato che questa norma esiste già nei rapporti tra la Regione e gli enti strumentali, in altri rapporti tra enti ed istituzioni pubbliche. Perché, allora, non estendere questa norma anche ai rapporti tra Regione e Comuni?
Posto in votazione, col sistema elettronico palese richiesto dall'on. Pili, l'emendamento 267 è stato bocciato con questo risultato: presenti 48; votanti 47; astenuti 1; favorevoli 8; contrari 39.
I lavori del Consiglio proseguiranno
domani alle ore 9.30