CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 75 antimeridiana del
22 marzo 2005
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Paolo Fadda.
Prosecuzione esame Disegno
di legge n. 91/A - Finanziaria 2005Il Consiglio regionale ha ripreso l'esame della manovra Finanziaria e di Bilancio 2005. Conclusa la discussione generale e votato il passaggio all'esame degli articoli, l'Assemblea si è occupata della legge Finanziaria 2005, il primo dei tre provvedimenti nei quali e divisa la manovra economica e di bilancio predisposta dall'esecutivo, gli altri due sono il Bilancio annuale e triennale 2005 - 2007 ed il programma 4, note di programma.
Alla Finanziaria, il disegno di legge 91, sono stati presentati 350 emendamenti. L'Aula, quindi, ha ripreso i suoi lavori esaminando il titolo della legge "Disposizioni di carattere finanziario e programmatico".
Al titolo della legge sono stati presentati 9 emendamenti "aggiuntivi", tutti dalle opposizioni che modificano profondamente il titolo, il "contenuto" del titolo, quindi, "l'impostazione complessiva" del provvedimento, modificando il "primo articolo" del disegno di legge che è, solitamente, quello che illustra gli obiettivi della Finanziaria.
Il primo emendamento, il 273, presentato dagli onorevoli Pili, La Spisa, Oppi, Diana, Vargiu, Ladu, Liori ed Artizzu, propone di aggiungere, subito dopo il titolo, "Art. 1. Disposizioni economico-finanziarie per la crescita e lo sviluppo economico sociale compatibile della Sardegna".
L'emendamento propone, quindi, che al fine di favorire la crescita e lo sviluppo economico sociale e territoriale della Sardegna vengano adottate apposite misure ed adeguati strumenti per promuovere iniziative economiche riguardanti l'intero territorio regionale, indica come obiettivi prioritari di questa Finanziaria, lo sviluppo della Sardegna attraverso la pianificazione integrata territoriale, la crescita occupazionale attraverso il rafforzamento delle politiche attive del lavoro, la definizione di un processo di decentramento amministrativo.Un emendamento propositivo, ha detto Mauro Pili (FI), illustrandone i contenuti e la ratio, comune anche agli altri emendamenti presentati allo stesso titolo della legge. Una proposta che vuole dare un effettivo e concreto contributo alla elaborazione di una Finanziaria che sia, realmente, all'altezza delle esigenze della Sardegna.
Nelle precedenti occasioni, nella passata legislatura, le opposizioni di "allora" presentavano sempre un unico emendamento, col quale proponevano la semplice soppressione del titolo e del primo articolo del DL proposto dalla Giunta allora in carica, Queste minoranze non vogliono avere "un atteggiamento negativo" tanto è vero che questi sono contributi "costruttivi".
Gli emendamenti in discussione, infatti, "aggiungono" disposizioni e norme ben precise al testo licenziato dalla terza commissione. L'emendamento 273, ad esempio, enuncia il metodo della pianificazione territoriale come "metodo programmatorio" sul quale si deve puntare per favorire la crescita della società sarda. "D'altro canto, ha aggiunto Mauro Pili, non si può pensare, proporre, una finanziaria senza caratterizzarla come provvedimento realmente in grado di favorire lo sviluppo economico e sociale della Sardegna".
Uno sviluppo che si può favorire in molti modi, ed esempio "attraverso il rafforzamento delle politiche attive del lavoro, in sinergia con le autonomie locali", ha aggiunto Mauro Pili, o effettuando quel necessario percorso di decentramento amministrativo che deve portare ad un realmente paritetico rapporto tra Stato, Regione, Enti locali e cittadini. Una programmazione integrata, com'è confermato anche dal successivo emendamento 272, anche questo aggiuntivo presentato dalle opposizioni, come ha spiegato nuovamente Mauro Pili, per "promuovere azioni organiche di sviluppo ed accelerare gli investimenti pubblici e privati" che prevedono diverse modalità di intervento, che devono interessare tutte le zone della Sardegna per coinvolgere tutti i soggetti pubblici e privati che vogliono proporre iniziative di rilevante interesse economico e produttivo "con l'obiettivo primario dello sviluppo economico sociale mediante l'incremento della base occupazionale del territorio, nei settori industriale, artigianale, agricolo, turistico, commerciale, residenziale e dei servizi".
Nello stesso emendamento, si fissano anche procedure veloci e tempi rapidi per l'approvazione dei programmi, dai progetti che devono favorire lo sviluppo complessivo della Sardegna. Il 272, ha aggiunto Pili nella sua illustrazione, prevede norme molto più agili, un diverso modo di intendere lo sviluppo, la predisposizione ed attuazione di progetti di crescita che possono realmente rivitalizzare il sistema Sardegna.Un programma che ha bisogno di una amministrazione più efficiente, un traguardo possibile con quanto propone l'emendamento 271, anche questo delle opposizioni, illustrato da Giorgio La Spisa (FI); con il quale si prevedono procedure accelerate, per quanto riguarda il comparto urbanistico.
L'emendamento n° 270 è stato, quindi, illustrato dall'on. Pili (FI). L'emendamento, all'articolo 1, prevede consistenti interventi (179 milioni) a favore delle politiche attive del lavoro. Illustrando la ragione dell'emendamento da lui firmato, Pili ha parlato di bluff da parte della Giunta per l'emendamento da essa presentato, spiegando la ragione per cui si deve incrementare lo stanziamento proposto dalla Giunta e deprecando la scarsa attenzione da parte della maggioranza per le problematiche del lavoro.
L'esigenza di trasferire nuovi poteri ai comuni è stata sottolineata dall'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) al fine di attuare un progetto organico di sussidiarietà. Questa la ragione dell'emendamento n° 269 illustrato dal leader dei Riformatori. Con questa proposta si concretizza il principio di una delega delle funzioni attraverso un'apposita legge da presentare entro tre mesi dall'approvazione della Finanziaria.
L'emendamento n° 268, che assegna alla amministrazione regionale il solo coordinamento della pianificazione urbanistica e infrastrutturale è stato illustrato dall'on. Mario Diana (AN), che ha sottolineato come tale proposta rappresenti la necessaria cerniera con i successivi emendamenti. Con questo atto si sopprimerebbero tutti i controlli nelle materie urbanistiche e di opere pubbliche che rimarrebbero in capo ai comuni.L'emendamento successivo (n° 267), che introduce il principio del silenzio assenso sui procedimenti tra Regione e enti locali è stato motivato dall'on. Mauro Pili (FI), che ha sottolineato il diritto alla certezza normativa in tempi accettabili. Si tratta, ha sostenuto, di un principio garantista, dall'alto significato economico. Una norma che porta ad una riduzione drastica delle logiche della "burocrazia amica o nemica".
Il successivo emendamento, il n° 266, concerne il trasferimento di poteri straordinari ai sindaci in materia di calamità naturali, emergenza idrica, traffico e viabilità, emergenza ambientale. E' stato illustrato dall'on. Diana (AN), il quale ha sottolineato che si tratta di poteri straordinari posti in capo al presidente della Regione, ma che in certi casi possono essere delegati.
Sull'emendamento 265 (Risarcimento mancati introiti ICI. E' autorizzata la spesa di 20.000.000 di euro per l'erogazione a favore dei comuni costieri di contributi per sopperire al mancato introito dell'ICI per effetto dell'articolo 3 della LR n. 8/2004) è intervenuto l'on. Pili (FI).
La legge n. 8 del 2004, ha detto Pili, comporterà un danno ai comuni sardi di circa 20 milioni di euro, Questo emendamento potrebbe apparire provocatorio, ma in realtà non lo è, ha continuato, è una norma propositiva che cerca di limitare un danno ai comuni causato dai tagli decisi dalla Giunta.Conclusa la presentazione degli emendamenti il presidente della Terza commissione, l'on. Eliseo Secci, ha dato parere negativo sugli emendamenti 273, 272, 271, 270, 269, 268, 267, 266, 265. stesso parere negativo anche dall'assessore al Bilancio Pigliaru.
Nella discussione generale sul titolo e sugli emendamenti è intervenuto l'on. Pili (FI), che ha detto che negli emendamenti presentati dal centrodestra ci sono dei principi condivisi da tutti, anche dalla maggioranza. L'on. Pili ha accusato il centrosinistra di gestire in maniera ragionieristica il Piano straordinario per il lavoro. "Il Piano straordinario per il lavoro, ha detto il consigliere azzurro, è un bluff e un inganno perché prevede fondi che non si possono utilizzare. Fra poco vedremo il funerale di questo piano, questa finanziaria, ha concluso Pili, è contro i giovani, contro i comuni, contro gli enti locali".
E' poi intervenuto l'on. Luciano Uras (PRC), che ha espresso apprezzamento per la passione con cui in aula si difendeva il Piano straordinario per il lavoro. "Questo piano è un Pilastro, ha detto, mantenuto nella scorsa legislatura anche con grandi battaglie". Purtroppo, ha aggiunto, la Giunta Palomba ha fatto in tempo solo ad approvare l'articolo 19 della l.r. 37, non ad attuarlo perché la scorsa legislatura ha avuto effetti devastanti. "I nostri obiettivi, ha concluso l'on. Uras, sono quelli di salvare l'articolo 19 nella sua costruzione e di rilanciare la sua dotazione finanziaria.
E' poi intervenuto l'on. La Spisa (FI), che ha detto che questa manovra finanziaria è caratterizzata dalla necessità del risanamento e della revisione di alcune scelte politiche della scorsa legislatura.
"Nella scorsa legislatura, ha detto La Spisa, la reintroduzione delle norme sul piano di lavoro, era stata decisa e accettata dalla maggioranza di centrodestra dopo un ampio confronto con le parti sociali, nonostante questo comportasse un necessario ed inevitabile, ulteriore indebitamento". Per il capogruppo di Forza Italia la Giunta, sul piano per il lavoro, ha "anestetizzato" il centrosinistra.Per l'on. Mariano Contu (FI) la prima emergenza della Sardegna è l'occupazione. La commissione Industria, Infatti, è diventata il "rifugio dei disperati", dove c'è un pellegrinaggio continuo da parte di chi sta perdendo il posto di lavoro. L'esponente di Forza Italia è stato molto critico anche sui tagli previsti per i settori del commercio, dell'agricoltura, dello sviluppo.
L'on. Roberto Capelli (UDC) ha sottolineato che gli emendamenti presentati dal centrodestra potrebbero sembrare "intrusi" ma che non lo sono perché seguono l'impostazione della Finanziaria.
"Con questi emendamenti si cerca di dare risposta alla sfida che la Giunta ha voluto lanciare al Consiglio".
Il vicecapogruppo dell'UDC si è soffermato a lungo sull'articolo 19 della legge 37, un articolo totalmente da rivedere e migliorare. "Io la considero nelle intenzioni una buona legge, ma non ha creato né sviluppo né occupazione. Per questo, ah aggiunto, l'articolo 19 non deve assorbire tante finanze regionali".
Per Capelli, però, non si può improvvisamente "staccare la spina". "Dobbiamo trovare una via di mezzo per consentire agli enti locali di continuare a gestire le risorse. Quindi, gli emendamenti dell'opposizione hanno l'obiettivo di dare continuità in attesa di una rivisitazione della legge 37.Ha poi preso la parola l'on. Ignazio Artizzu (AN), che ha spiegato come gli emendamenti presentati derivino dalla esigenza forte di trovare correttivi a questa manovra Finanziaria. Emendamenti che puntano allo sviluppo nell'ambito di una pianificazione urbanistica e ambientale produttivamente efficace. Un'altro filone seguito nelle proposte di correttivi è quello delle politiche del lavoro. Artizzu ha sottolineato, inoltre, l'esigenza di un correttivo organico alla legge elettorale oggi in vigore.
Per Mario Diana (AN), che ha preso la parola nella discussione dell'articolo e degli emendamenti, sarebbe stato accettabile anche l'indebitamento purché per misure di particolare importanza per lo sviluppo. Ricordando le grandi attese della vigilia dopo i proclami lanciati dalla maggioranza, Diana ha espresso profonda delusione per la mancanza di disegni e strategie efficaci. Sottolineando i ritardi nella discussione di questa manovra, Diana ha ribadito l'assenza di un disegno di sviluppo.
In tempi non lontani, ha esordito l'on. Mario Floris (UDS), l'assenza tanto prolungata del presidente della Giunta, avrebbe comportato grandi proteste e persino l'occupazione dell'aula. Il presidente "non può consumare il suo tempo inviando sicari, ha aggiunto, per chiedere le dimissioni di funzionari che hanno l'unico torto di essere integerrimi e onesti, ma probabilmente non vicini a Soru". Quanto al problema dell'indebitamento Floris ha sottolineato che questo è presente anche in questa manovra, e nel ricordare che questa Finanziaria sta indebitando la Regione fino all'anno 2935, ha formalmente chiesto di conoscere i dati sulla reale capacità di indebitamento della Regione".
E' poi intervenuto l'on. Antonello Liori (AN), che ha ripreso il discorso sul problema del conflitto di interessi e sulle contraddizioni della manovra. Denunciando che di fronte alle dichiarazioni sull'esigenza di tagli si attuino iniziative contraddittorie, Liori ha difeso a lungo l'emendamento n. 273 per lo sviluppo dell'Isola. Criticando aspramente le scelte in materia urbanistica ha sostenuto con forza gli emendamenti presentati dalla minoranza.
Per l'on. Sergio Pisano (I Riformatori) questa finanziaria appare ironicamente "fideistica ed evangelica". Secondo l'oratore nel comma uno dell'articolo 1 è contenuto un elemento che blinda di fatto la legge intera. Si tratta della questione del 10% come massimo indebitamento, che una volta approvato non permette alcun'altra modifica della legge. Secondo il rappresentante de I Riformatori occorre capovolgere questa filosofia partendo dai bisogni.
Ha anche preso la parola l'on. Salis (Insieme per la Sardegna). Dopo un mese e mezzo di discussione in commissione, ha detto l'oratore, ci sono forti perplessità sul fatto che ancora si tenti di dimostrare come l'elemento caratterizzante della manovra sia rappresentato dai tagli. Ciò che caratterizza la manovra è lo stato grave delle finanze regionali, ha detto Salis, che ha suggerito l'esigenza di dare gambe allo sviluppo eliminando l'indebitamento.
La necessità di mettere ordine nei conti pubblici, comunque, non ha vanificato la bontà complessiva della manovra, secondo Adriano Salis, il quale ha giustificato il ricorso alla "razionalizzazione" delle spese, che ha permesso di destinare importanti risorse ad alcune iniziative di grande rilevanza. Il Piano per il lavoro, ad esempio, sarà finanziato grazie a questi "recuperi" come è giusto utilizzare le risorse finanziarie contenute nei POR o negli altri programmi del periodo 1999 - 2004 e non spesi. Scelte, ha concluso Salis, ampiamente condivise, anche perché frutto di un attento ed approfondito confronto tra tutte le forze politiche che compongono questa maggioranza, com'è avvenuto per il Piano per il lavoro, che "sarà opportunamente finanziato, per dare risposte concrete a tanti giovani ed a tante amministrazioni locali, che ne hanno accertato la validità e l'importanza".Critico nei confronti della manovra finanziaria che avrebbe dovuto essere l'attuazione pratica della "rivoluzione antropocentrica" del presidente Soru, l'esponente di Alleanza Nazionale Matteo Sanna. "in questa manovra emerge chiaro che non c'è l'uomo al centro delle scelte politiche di questo Presidente, ma al centro di tutto c'è un solo uomo", ha detto Matteo Sanna ed ha ricordato come quella proposta non sia altro che una serie indiscriminata di tagli, fatti senza un filo conduttore, senza una logica, senza una prospettiva ed un quadro complessivo di riferimento.
Tagli che non tengono conto delle reali esigenze della società sarda. "Ad esempio ha visto con gioia il sindaco di Laconi, il collega Paolo Pisu, ballare e danzare assieme ai rappresentanti di tanti gruppi ed organizzazioni che difendono, tutelano, e valorizzano la cultura, la lingua, le tradizioni sarde, nel corso di una manifestazione di protesta che si è svolta sotto il Palazzo del Consiglio. Protestavano per i tagli, dando ragione alle nostre proteste".
Esaminando altri aspetti "qualificanti" della manovra economica e di bilancio, Matteo Sanna ha contestato le critiche e le accuse rivolte da molti esponenti della maggioranza nei confronti della vecchia Giunta. "La crisi finanziaria ha nomi e cognomi? Ha aggiunto Sanna. Io non li conosco, certamente emergeranno, come saranno chiarite le responsabilità". Concludendo il suo intervento Matteo Sanna ha contestato le "scelte qualificanti" di questa manovra "che non creerà lavoro, che produrrà altra disoccupazione e farà diventare ancora più grave una situazione già difficilissima".L'intervento dell'esponente di Alleanza Nazionale ha concluso i lavori della seduta antimeridiana. Nel pomeriggio proseguirà a discussione generale dei 9 emendamenti presentati al titolo della legge.
I lavori del Consiglio
proseguiranno alle ore 16.00