CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 74 antimeridiana del
18 marzo 2005
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.
In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di:
Prosecuzione esame Disegno
di legge n. 91/A - Finanziaria 2005L'on. Capelli (UDC), intervenendo sull'ordine dei lavori, ha chiesto 30 minuti di sospensione per definire gli emendamenti.
L'on. Pili (FI) ha chiesto al presidente se, durante questa pausa, anche la Giunta poteva presentare emendamenti. Il presidente Fadda ha sospeso i lavori specificando che anche in questo caso si sarebbe applicato il Regolamento del Consiglio.
Alla ripresa dei lavori il consigliere regionale Giuseppe Fadda (PRC) ha chiesto un'altra sospensione, si è dichiarato non d'accordo l'on. Mauro Pili (F.I.). Il presidente Spissu, visto il parere negativo da parte dell'opposizione, ha deciso di passare alla fase di votazione del passaggio agli articoli.
Per dichiarazione di voto è intervenuto l'on Luciano Uras (PRC), che ha annunciato il voto favorevole. "In questi giorni, ha detto, abbiamo approfondito con il resto della maggioranza il tema del lavoro e abbiamo trovato una soluzione che permetterà di dare risposte ai più deboli".Per questo Rifondazione voterà a favore del passaggio degli articoli, ma vigilerà affinché tutti gli obiettivi siano perseguiti.
L'on. Mauro Pili (F.I), sempre per dichiarazioni di voto, ha affermato che il suo voto sarà contrario perché il testo di legge all'esame del Consiglio "è tutto fuorché una legge finanziaria". L'ex presidente della Regione ha detto di essere dispiaciuto che il collega Uras abbia già ammainato la bandiera del lavoro. L'on. Pili ha definito "ridicolo" l'emendamento presentato dalla Giunta sull'argomento. "Se Rifondazione comunista ha ammainato la bandiera, per quanto ci riguarda il lavoro sarà la nostra battaglia principale". Per l'on. Pili questa manovra è fatta per i primi non per gli ultimi. Il leader dell'opposizione si è poi soffermato sull'emendamento che prevede l'acquisizione della competenza in materia di e government da parte della presidenza della Giunta. "Questo emendamento è un ulteriore schiaffo al Consiglio, con l'inserimento di questa nuova norma intrusa voi volete lo scontro".
Annunciando il suo voto favorevole, l'on. Ciriaco Davoli (PRC) ha sottolineato che Rifondazione è riuscita a raggiungere sul lavoro un accordo di maggioranza molto soddisfacente. "Non riusciamo a capire, ha concluso, perché il centrodestra sia dispiaciuto che oltre 300 miliardi l'anno saranno devoluti ai comuni e agli enti locali che diventano così protagonisti dello sviluppo".
Voto contrario è stato espresso dall'onorevole Giorgio La Spisa (FI), che ha criticato gli accordi politici di cui si è sentito parlare in Aula, ed ha dichiarato la contrarietà assoluta della propria parte politica alla Finanziaria. Risanamento e riforme sono solo il paravento per altre scelte, ha affermato La Spisa, che ha giudicato elitaria l'impostazione della manovra, e quindi, meritevole di un giudizio fortemente negativo a causa di emendamenti definiti spregiudicati.
Il voto favorevole è stato, invece, annunciato, dall'on. Antonello Licheri (PRC), che ha affermato che "Pili e il centro destra non hanno la patente per parlare di politiche attive del lavoro a causa delle politiche liberiste portate avanti nella precedente legislatura".
Per l'on. Mario Floris (UDS) l'assessore ha fatto il massimo per ridurre al minimo l'impatto di certe scelte., Floris ha lamentato la continua assenza di un soggetto fondamentale per questa discussione e cioè del presidente della Giunta ed ha sottolineato che questa Finanziaria è "un trucco contabile" ed è stata costruita secondo le solite procedure, seguite da tutte le giunte che si sono succedute al governo. Ci sono voci chiaramente "posticce", come i 568 milioni derivanti dalla contrazione di mutui (previsti sino al 2035), o i 750 milioni di riduzione del debito attraverso la cancellazione dei residui e i 63 milioni della cartolarizzazione dei beni patrimoniali. Ma i mutui non vengono contratti "per mancanza di esigenza di cassa", alla cancellazione dei residui saranno gli assessorati i primi ad opporsi per onorare impegni già presi e sarà difficile, a questo punto, incassare soldi dalla vendita dei beni. Ma questa Giunta - ha aggiunto - non rinuncia agli sprechi: il presidente Soru si è aumentato la competenza per le sponsorizzazioni, da 7 a 10 milioni; se rinunciasse a quelle somme per intervenire in altri settori in forte disagio, non solo darebbe il buon esempio, ma davvero contribuirebbe, senza finzioni, a risanare il bilancio.
Voto contrario anche da parte dell'on. Mario Diana (AN), che sottolineando la mancanza di risposte sui residui passivi, ha richiamato le considerazioni costruttive avanzate dall'opposizione, che, purtroppo, non hanno trovato adeguate risposte. Ribadendo che questa Finanziaria non porterà nessun beneficio e prevedendo che il prossimo anno l'indebitamento aumenterà, Diana ha affermato che "questa è una manovra scellerata".
L'on. Roberto Capelli (UDC) ha annunciato voto contrario ed ha affermato che la sua parte politica è pronta a raccogliere la sfida. Ci troviamo di fronte a norme confuse e alla assoluta mancanza di un apertura di dialogo, ha detto Capelli, che ha denunciato la totale mancanza di disponibilità della Giunta ad ascoltare le giuste considerazioni delle opposizioni. "E' falso che l'opposizione voglia aumentare l'indebitamento", ha sottolineato con fermezza ed ha chiesto al presidente del Consiglio di verificare e dare risposte all'Aula sulla accoglibilità delle norme intruse.
Ha poi preso la parola l'on. Ignazio Artizzu (AN), che ha denunciato "il conflitto di interessi" che grava sul presidente della Giunta citando dichiarazioni di denuncia sulla stampa, non di ispirazione di destra, di giornalisti e del direttore de La Nuova Sardegna. Lamentando l'assenza del presidente della Giunta, Artizzu ha criticato i giudizi politici espressi dall'assessore Pigliaru, che, essendo un tecnico, non un consigliere eletto, non ne aveva il compito. L'on. Artizzu ha, quindi, annunciato il proprio voto contrario. Questa finanziaria taglia le spese sociali e il sostegno alle parti deboli ella società.
Voto contrario è stato preannunciato anche dall'on. Gavino Cassano (I Riformatori), che ha denunciato i tagli pesanti su molti settori dalla cultura allo sport, dalle attività produttive alla scuola. Rivolgendosi alla presidenza del Consiglio, Cassano ha anche contestato il blocco contrattuale imposto ai dipendenti consiliari. Si devono dare risposte concreta alle istanze della società, ha affermato, aggiungendo che i consensi avuti elettoralmente non danno diritto a penalizzare la Sardegna e le sue fasce più deboli.
Voto favorevole quello dell'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - Sdi - Su), per la quale, tuttavia, "devono essere fatti tutti gli sforzi per migliorare la Finanziaria". Punto cruciale, il recupero dei crediti dallo Stato, che consentirebbe "di rendere più graduale il risanamento". Respinta al mittente l'accusa di disagio della maggioranza, "unita e coesa", sulla manovra.
Non è stato dello stesso avviso, però, l'on. Giorgio Oppi (Udc), il quale vede, all'interno della maggioranza, vistosi scollamenti; lo testimonia il lavoro delle commissioni, "dove molti provvedimenti vengono presi col voto determinante del presidente" e molte sospensioni vengono richieste, per coprire momenti di imbarazzo, dal centrosinistra. Oppi ha sottolineato che la maggioranza non mantiene gli impegni ed ha citato l'Adi (assistenza domiciliare integrata), sbandierato nel libretto "mezzo Mao e mezzo Soru", decisiva per il riordino della sanità, per la quale non viene prevista neppure una lira. Un'ottantina di emendamenti per 48 milioni dicono che molte proposte saranno corrette. Quanto alla vicenda dei manager Asl, "abbiamo presentato noi l'emendamento per mandarli a casa" visto che è ingiusto tenerli in freezer, senza possibilità di operare. Speriamo che le scelte future siano felici, non come quella fatta per la Asl di Sassari, chiamando un funzionario modenese che è riuscito solo a far crescere la spesa farmaceutica.
Voto favorevole anche da parte dell'on. Pinuccio Fadda (PRC), il quale ha sostenuto che nella manovra finanziaria si intravede un'inversione di tendenza rispetto al "quasi dissesto finanziario" del centro destra. All'opposizione ha chiesto, anziché polemiche sterili, un contributo a risanare il debito.
L'on. Matteo Sanna (AN) ha parlato di "ennesimo tentativo di scippo" nei confronti degli assessori da parte del Presidente: questa volta la "vittima" è Massimo Dadea, assessore degli Affari generali. La parte più importante del bilancio assessoriale gli è stata sottratta: gli resterà ben poco. Sanna ha richiamato anche il conflitto di interessi, al quale è necessario dare risposte chiare e trasparenti.
L'invito dell'assessore Pigliaru "alla comprensione; del resto questo momento difficile discende anche da responsabilità del centrodestra", è stato raccolto dall'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori), il quale, nell'annunciata sfida sull'innovazione, non ha però trovato riscontro in Finanziaria. Agricoltura e Sanità sono fortemente colpite ("non c'è alcun progetto di sviluppo e stiamo ancora aspettando il piano sanitario che l'assessore aveva formalmente promesso di presentare entro il 31 dicembre scorso"), ma anche per altri settori decisivi allo sviluppo (industria, cultura, università, ricerca…) non c'è niente. Di qui il voto contrario del gruppo.
L'on. Antonello Liori (AN) ha detto che sarà necessario evitare il voto segreto perché la maggioranza affronti, con imbarazzo, alcune situazioni che penalizzano l'economia e gridano vendetta. Del resto, chi si era presentato "con atteggiamento francescano" schierandosi dalla parte dei più deboli, "platealmente definiti gli ultimi", fin qui si è soprattutto occupato di bloccare l'appalto dell'informatica e non ha difeso le aziende sarde, anche quelle dell'innovazione (come quella che proponeva lo spoglio elettronico delle schede elettorali).
Le istituzioni? Sono un cavallo a dondolo, un balocco, "sul quale vuol salire soltanto Soru"; è di una sola persona e non appartengono a nessun altro. A questa tendenza un po' narcisistica - ha detto l'on. Giuseppe Atzeri (Psd'Az) - "noi ci opporremo, sottolineando la mancanza di autonomia dei partiti. Riprendendo l'intervento dell'on. Floris, Atzeri ha invitato la Giunta a destinare i 10 milioni recuperati dalla pubblicità istituzionale a finanziare l'alto costo dell'acqua irrigua ("tre milioni di vecchie lire a ettaro non si recuperano neppure coltivando banane d'oro"); ma la Giunta "non dà priorità ai problemi reali" ed i sardisti voteranno contro, dimostrando come si sia passati "dal partito delle dighe", che ha fatto arricchire i progettisti, a un disinteresse che manda in rovina gli agricoltori.
Infine, l'on. Siro Marrocu (DS) ha chiesto di moderare i toni, evitare le offese, "anche se la scadenza elettorale è una forte tentazione". Nel 2004 sono stati 250 gli emendamenti proposti alla Finanziaria del centrodestra e tutti ricordano come quella maggioranza, "che ha governato abusivamente", fosse vulnerabile. Né possono fare la voce grossa i Riformatori, che hanno una stella polare, le riforme; ma hanno sempre chiesto assessorati di spese, per giunta non riuscendo neppure a spendere le risorse in settori (commercio, artigianato e turismo) importanti. L'on. Marrocu ha risposto anche sul conflitto di interessi ("non prendiamo lezioni da nessuno") e sullo "scippo" dell'assessorato Affari generali ("l'assessore è d'accordo; del resto quel servizio era già allocato in presidenza").
L'Aula ha poi votato il passaggio all'esami degli articoli: 44 i voti favorevoli, 26 i contrari. Il presidente Spissu si è astenuto.
I lavori riprenderanno martedì 22 alle ore 10. Per lunedì pomeriggio, ore 16, è convocata la Terza commissione per l'esame degli emendamenti.
I lavori del Consiglio proseguiranno
martedì 22 alle ore 10.