CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 64 pomeridiana del 13 gennaio 2005


Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Claudia Lombardo.

Prosecuzione esame Proposta di
legge n. 79
- Indizione e svolgimento
delle elezioni comunali e provinciali.

E' proseguito l'esame degli articoli e degli emendamenti. E' intervenuto l'assessore agli Enti Locali Gianvalerio Sanna, il quale ha svolto una serie di interventi concernenti "le opportune intese circa la data delle elezioni" asserendo che la "finestra temporale indicata appare sufficiente per la preparazione delle elezioni. La giunta, inoltre ha confermato che le elezioni si terranno e che la Regione è pronta a svolgere tutte le necessarie attività organizzative.  Non sussiste, poi, un problema finanziario, ha aggiunto Sanna, il quale ha ricordato non potrà essere una solitaria decisione del presidente, ma sarà frutto di una apposita concertazione con le forze politiche del Consiglio. Sanna ha poi replicato all'intervento svolto in mattinata dall'on. Pili respingendo le critiche avanzate da quest'ultimo. "Nessun dispregio della commissione", ha detto l'assessore ricordando che la Giunta intende rispettare innanzi tutto il processo democratico a garanzia rigorosa dei principi della legge n° 4.

Il presidente ha, quindi, posto in votazione l'emendamento sostitutivo parziale n°5.

L'on. Biancu ha chiesto una votazione particolare che è stata accolta. La prima parte dell'emendamento è stata approvata. La seconda parte dell'emendamento, invece, non è stata approvata. Messo in votazione, l'articolo 2 è stato a sua volta approvato.

E' stata, quindi, aperta la discussione dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti. Nella illustrazione degli emendamenti e nella discussione dell'articolo sono intervenuti: l'assessore Gianvalerio Sanna e gli onorevoli Atzeri (Psd'Az), Orrù (DS), Uras (PRC), Diana (AN).

Un ulteriore approfondimento dei temi proposti, con i loro emendamenti, dai due consiglieri sardisti, ma in una sede differente dall'Aula, è stato auspicato anche dall'on. Peppino Balia (Misto-SDI-SU), il quale a invitato i presentatori a ritirarli.
L'argomento può essere ripreso in tempi brevi anche perché nel merito sono tutti d'accordo, ha aggiunto Balia, è sarebbe utile rinviare l'esame di questi temi ad una prossima occasione ed approvare, oggi, un testo agile e completo con lo scopo precipuo di dare alla Regione il potere di indire le elezioni amministrative.
Perché appesantire queste norme e renderle di difficile applicazione? Ha chiesto e si è chiesto l'on. Balia, invitando ancora una volta i consiglieri Atzeri e Scarpa a ritirare i loro emendamenti.

Analogo invito, è stato rivolto agli stessi esponenti sardisti, dall'on. Paolo Maninchedda (Progetto Sardegna), il quale ha ricordato che questi ultimi temi saranno approfonditi e discussi , dalla prima commissione, nella sua seduta di mercoledì prossimo. Il presidente Maninchedda ha anche invitato gli onorevoli Atzeri e Scarpa a partecipare ai lavori della commissione Riforme ed Autonomia, per dare in "quella sede" il loro prezioso contributo. Maninchedda ha anche annunciato tutta una serie di iniziative per rilanciare, in tempi rapidi, la "stagione delle riforme", per predisporre ed elaborare un articolato testo che normi, compiutamente, il sistema delle autonomie locali isolane. Confermando di condividere "nel merito" gli emendamenti sardisti il presidente della commissione Riforme e Autonomia ha ribadito l'opportunità del loro ritiro.

L'invito ai sardisti a ritirare gli emendamenti è stato accolto, non prima, tuttavia, che l'on. Beniamino Scarpa (Misto - Psd'Az) sottolineasse la delusione per avere il Consiglio osato poco, sia in questa legge, che in quella che istituisce il Consiglio delle autonomie. Ieri (Consiglio delle autonomie) la maggioranza si è giustificata dicendo che era, quello, il primo passo delle riforme; oggi (indizione delle elezioni) ha invocato la prudenza per non sollevare conflitti con lo Stato che possano "vanificare la nostra azione. Vorremmo - a concluso - un Consiglio coraggioso".

Anche l'on. Giuseppe Atzeri ha dichiarato d'aver fiducia sulla considerazione che sarà data ad argomenti di impegno autonomista. Alcuni passi della legge - ha detto - "sono frutto di espianto dalla nostra legge di (quasi) tre anni fa". Da mercoledì la Prima commissione affronterà l'argomento, con l'invito ai consiglieri Psd'Az perché partecipino ai lavori.
Anche l'articolo 3 è stato approvato, come il 3 bis, che stabilisce i termini dell'entrata in vigore della legge (il giorno della pubblicazione). Bocciato invece l'emendamento 9 (Sanjust, La Spisa) che definiva la composizione dei consigli comunali e provinciale in base alla popolazione.

Dopo una breve sospensione chiesta dalla Casa delle libertà, alla ripresa dei lavori è stato presentato un ordine del giorno, a firma di tutti i gruppi della maggioranza, che impegna il presidente della Regione a una consultazione con le forze politiche prima di fissare la data delle elezioni.

Discussione dell'ordine del giorno sulla necessità
di consultare le forze politiche prima di indire le
elezioni.

L'on. Roberto Capelli (UDC) ha spiegato "perché, nell'ordine del giorno, non c'è la nostra firma". Quel documento - ha detto - è la prova del braccio di ferro fra Presidente della giunta e Consiglio; la data proposta da quest'ultimo non è condivisa da tutti e in alcune province si rischia di votare in un clima non molto sereno. Capelli ha anche accusato la maggioranza ha un atteggiamento preconcetto e negativo verso gli emendamenti dell'opposizione, che non sano stati neppure presi in considerazione.

Ma l'on. Luciano Uras (PRC) ha smentito questa interpretazione, non c'è alcun tentativo di garantire un ruolo alle forze politiche; non c'è bisogno di ricordare al Presidente l'esistenza di una prassi; ma l'ordine del giorno serve per fare in modo che le decisioni siano condivise.

Un ordine del giorno che l'on. Pier Paolo Vargiu (I Riformatori) ha giudicato "modesto e inadeguato". La prassi si consolida inserendola all'interno delle leggi.

Ma per l'on. Francesco Sanna (La Margherita) l'ordine del giorno ha la sua importanza perché alcuni nuovi poteri (indire elezioni comunali e provinciali) non sono, essendo nuovi, contemplati dalla consuetudine. Del tutto inutile, invece, ha definito il documento l'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris): da una parte perché una prassi non si ribadisce attraverso un ordine del giorno; dall'altra perché "qualcosa di più" poteva a riguardo essere inserita nelle leggi appena discusse o licenziande. Si è voluto decidere in fretta non valutando a pieno alcune circostanze: per l'on. Ladu le elezioni provinciali lo dimostreranno.

L'on. Paolo Maninchedda (Progetto Sardegna) ha smentito la scarsa considerazione della maggioranza per gli emendamenti dell'opposizione; nessun atteggiamento ostile, ha dichiarato, soprattutto da parte di chi "come me, predica il confronto sui binari della ragionevolezza". Per l'on. Giorgio La Spisa (FI) sarebbe stato possibile condividere l'ordine del giorno se fosse stato presentato all'inizio, ma dopo l'emendamento della giunta che pesantemente corregge il testo della commissione e i disagi affiorati in maggioranza, "il richiamo alla prassi nasconde un fatto politico" e pretende una distinzione dei ruoli.

E' poi intervenuto l'on. Gianbattista Orrù (DS), il quale non ha condiviso il giudizio dell'opposizione, sottolineando come l'avere circoscritto la materia di questa legge è stata una decisione della maggioranza in ossequio ad una proposta dell'opposizione medesima. Ricordando di aver insistito a lungo, in precedenza, perché venissero ritirati alcuni emendamenti della minoranza, Orrù ha indicato nello statuto l'eventuale normazione di questo argomento, ma rilevando, al contempo, che è un fatto significativo l'attuale assunzione di volontà.

Per l'on. Mario Diana (AN) non è neppure opportuno prendere in considerazione l'ordine del giorno della maggioranza. Per l'esponente di Alleanza Nazionale non sono neppure accettabili certe "improvvide dichiarazioni" del presidente della Giunta. Questo ordine del giorno è inoltre un atto di sfiducia verso il presidente della Giunta, e per di più non fa alcuna chiarezza sulla materia in discussione.

Conclusa la discussione, l'ordine del giorno è stato posto in votazione e approvato con il seguente esito: Presenti 52; Votanti 52; Astenuti; Sì 32; No 20.

Ha, quindi, chiesto la parola per dichiarazione di voto sulla legge l'on. Roberto Capelli (UDC), il quale ha annunciato l'astensione dal proprio gruppo. Ha sottolineato come l'ordine del giorno è servito a "lavorare la coscienza" della maggioranza in contrasto con la Giunta. L'UDC, ha sottolineato, non valeva correggere il testo di legge esitato della commissione, ma semmai la Giunta ha voluto modificare tale testo.

Anche l'on. Vargiu (I Riformatori) a norma del proprio gruppo ha annunciato l'astensione. Ha ribadito che il problema dei poteri dovrà anche in futuro essere affrontato.

La votazione finale della legge ha dato il seguente esito:

Presenti 55;Votanti 55; Astenuti 18; Si 36; No 1.

Il provvedimento è stato approvato.


Il Consiglio sarà
riconvocato a domicilio