CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 63 antimeridiana del
13 gennaio 2005
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Claudia Lombardo.
L'ordine dal giorno prevede l'esame della PL n. 79, che fisso a nuove norme per l'indizione e lo svolgimento delle elezioni comunali e provinciali e per lo scioglimento delle elezioni comunali e provinciali e per lo scioglimento ed il commissariamento delle amministrazioni locali.
Prosecuzione esame Proposta di
legge n. 79- Indizione e svolgimento
delle elezioni comunali e provinciali.Il provvedimento, quattro articoli ai quali sono stati presentati cinque emendamenti, proposto dai consiglieri Maninchedda, Orrù, Francesco Sanna, Giuseppe Cuccu, Corrias, Uras, Balia, Marracini, detta nuove norme per l'indizione e lo svolgimento delle elezioni comunali e provinciali in Sardegna. Per quanto non previsto da questa proposta di legge, in attesa che il Consiglio esamini ed approvi un organica legge regionale, si applicano le norme statali.
La proposta di legge, nel testo licenziato dalla prima Commissione, prevede che le amministrative sarde si svolgano in un unico turno annuale in una data compresa tra il 14 aprile ed il 15 giugno.
La data delle consultazioni elettorali è fissata, non oltre il cinquantacinquesimo giorno precedente a quello della votazione, con decreto del presidente della Regione previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'assessore competente in materia di Enti locali. Il presidente della Regione seguendo la stessa procedura convoca anche i comizi elettorali ed emana le disposizioni organizzative necessarie ad assicurare lo svolgimento della consultazione elettorale. Entro 15 giorni dall'entrata in vigore di questa legge (il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna - BURAS), saranno definiti gli adempimenti previsti dalle leggi istitutive le nuove province, che riguardano tra l'altro, la definizione dei nuovi collegi per le elezioni provinciali (art. 20 bis L.R. 4/1997; art 6 e art 7 L.R. 10/2002).
La commissione Autonomia e Riforme, nel suo lavoro istruttorio, ha stralciato dal testo originario della P.L 79 gli articoli che riguardano lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali, la rimozione e sospensione degli amministratori locali, le nomine, i requisiti ed il trattamento economico dei commissari straordinari nominati nei comuni. Al provvedimento in esame sono stati presentati cinque emendamenti: i primi tre, dei consiglieri Atzeri e Scarpa (Misto - Psd'az) "ripropongono" i tre articoli "stralciati" dalla prima Commissione. Gli altri due, della Giunta regionale, stabiliscono che questa legge "detta norme per l'indizione nel territorio della Sardegna delle elezioni comunali e provinciali". Lo svolgimento e le operazioni elettorali "restano disciplinate dalle norme statali in materia di elezioni negli enti locali (emendamento 4). L'emendamento 5, sempre della Giunta, propone, invece, che l'appuntamento elettorale annuale possa essere fissato fra il 1 aprile e il 1 luglio.
La seduta pomeridiana di ieri si era conclusa con l'illustrazione del provvedimento , fatta dal relatore Gianbattista Orrù (DS). I lavori sono ripresi, quindi, con l'apertura della discussione generale. Il presidente Spissu, dopo avere constatato il fatto che nessun consigliere aveva chiesto di intervenire nella discussione generale, ha sospeso la seduta prima di procedere al voto sul passaggio all'esame degli articoli, per permettere la presentazione di "altri ed eventuali" emendamenti.
Alla ripresa dei lavori, il presidente, dopo avere comunicato l'avvenuta presentazione di altri emendamenti ha accolto la richiesta dell'on. Gianbattista Orrù di una nuova sospensione, per "coordinare" gli emendamenti "vecchi e nuovi" presentati al testo in esame.
Alla ripresa dei lavori, il presidente ha posto in votazione il passaggio all'esame degli articoli, che è stato approvato. Sono stati quindi illustrati gli emendamenti; in particolare l'on. Franco Cuccu (La Margherita) ha sostenuto la necessità di un limitare più a due mandati la continuità amministrativa dei sindaci (emendamento 7): considerato che alcune regioni a statuto speciale hanno già legiferato in tal senso, ha invitato il Consiglio a prendere una decisione, che riguarderebbe, comunque, i Comuni al di sopra dei 3000 abitanti, soglia che ha definito congrua.
Si è aperta quindi la discussione sugli articoli con l'intervento dell'on. Luciano Uras (PRC), critico nei confronti dell'emendamento 4 (della Giunta) che richiama la disciplina dello Stato per lo svolgimento e le operazioni elettorali, mentre la Commissione aveva proposto che una legge regionale si occupasse di tali disposizioni. "Si riduce - ha sostenuto Uras - il contenuto dell'autonomia", perché le norme statali sono "di tipo tecnico e burocratico", mentre la legge regionale risponde alle esigenze della Sardegna.
L'on. Paolo Maninchedda (Progetto Sardegna), presidente della Prima commissione, ha chiesto il ritiro dell'emendamento 7 assicurando che l'argomento sul limite dei mandati dei sindaci sarà oggetto di esame, sin dal prossimo mercoledì, della Commissione. Ha avanzato tuttavia qualche perplessità sul "doppio binario" che pone vincoli ad alcuni Comuni anziché ad altri, sia pure con la discriminante della popolazione, ed ha suggerito un'attenta valutazione che non può avvenire in questo contesto.
L'emendamento è stato ritirato.
Anche per il relatore, Giovanbattista Orrù (DS), la Regione "deve acquisire competenza piena sulla disciplina elettorale", pertanto ha proposto di inserire che l'adozione delle norme statali avvenga solo "per quanto non previsto con legge regionale".
L'assessore degli Enti locali ha precisato che non esiste alcuna contrarietà ad accogliere lo spirito della correzione, ma ha precisato che si sta parlando di "svolgimento", mentre la legge si occupa della "indizione". In ogni caso, con la mediazione del presidente Spissu, viene accolta la "correzione" proposta dall'on. Orrù; l'emendamento viene approvato, insieme all'articolo 1.
Più laboriosa la discussione sull'articolo 2, modificato da un altro emendamento (numero 5) della Giunta, che "allunga" la finestra elettorale da 2 a 3 mesi, portandolo dal 1 aprile al 1 luglio.
Su richiesta del capogruppo della Margherita, on. Biancu, la seduta è sospesa per un quarto d'ora.
Si riprende con l'intervento dell'on. Francesco Sanna (La Margherita) il quale definisce l'articolo 2 "il cuore della legge"; esso dà ulteriore importanza all'assessorato degli Enti locali, ma impegna anche la burocrazia regionale ad un lavoro organizzativo nuovo e complesso. La legge, tuttavia, non appare "spendacciona", perché non vi sono difficoltà ad adeguarsi all'election day, evitando di discostarsi, in caso di elezioni nazionali, dalle date indicate. Per questo motivo la commissione aveva previsto una "finestra" (15 aprile - 15 giugno) in sintonia con le date contenuto nel decreto statale.
Il lavoro della commissione è stato "difeso" dall'on. Paolo Maninchedda (Progetto Sardegna) che ha invitato l'assessore di usare verso la commissione "quel cortese riguardo che la commissione usa nei confronti dell'assessore".
L'on. Luciano Uras (PRC) si è detto poco convinto che si possano modificare alcune attribuzioni per legge (la 1 del 1977, superata finché si vuole, ma sempre in vigore) assegnate all'assessorato degli Enti Locali; mentre l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha auspicato che le riforme ("se ne sta prendendo coscienza; lo consideriamo anche come un riconoscimento alla nostra azione") coinvolgendo tutti nel dibattito. Ma si è dichiarato perplesso sull'allargamento della "finestra elettorale" che prevede elezioni anche il primo luglio. "Col doppio turno - ha detto - finiremo per dover votare sulle spiagge". Quanto alle prossime date, il presidente Soru pensa al 3 e 4 aprile, in concomitanza con le politiche; si risparmierebbero così, ha detto Soru, 7 milioni di euro. "Se questo risparmio c'è - ha concluso Vargiu - non possiamo che essere d'accordo. Ma è un risparmio ancora da dimostrare".
L'on. Pili ha invitato la giunta a ritirare l'emendamento e a lasciare al Consiglio regionale il compito di fissare gli indici temporali per le elezioni.
L'esigenza, ha detto Pili, è quella di non fare saltare le elezioni provinciali.
Per l'ex presidente della Giunta questo emendamento serve per coprire i ritardi che la Giunta ha accumulato.
Non è d'accordo l'on. Orrù (DS) che ha definito "ingeneroso" l'intervento dell'on. Pili. "I ritardi con cui la Giunta non ha rispettato la data del 31 gennaio del 2003 non possono essere addebitati a questo esecutivo. Per l'on. Orrù questo emendamento è un atto di responsabilità in cui la Regione acquisisce un piccolo pezzo di competenza.
I Lavori del Consiglio
riprenderanno alle 16.30