CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 54 pomeridiana del 2 dicembre 2004


Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Paolo Fadda.

Prosecuzione esame Disegno di legge n. 31/A
Assestamento di Bilancio.

L'Assemblea regionale ha ripreso, nella seduta pomeridiana, l'esame degli emendamenti presentati all'articolo 3 della proposta di assestamento di bilancio predisposta dall'esecutivo.

La seduta è ripresa sulle dichiarazioni di voto sull'emendamento 55 (proposta di contributo per studi, ricerche e simili) sul quale, alla fine della seduta antimeridiana, aveva annunciato il proprio voto a favore l'on. Mauro Pili. Sullo stesso emendamento ha dichiarato voto a favore anche l'on. Rassu (FI); ma l'emendamento è stato respinto.

L'emendamento 54 (450 mila euro per l'esercizio delle funzioni amministrative e di demani comunali) sul quale sono intervenuti gli onorevoli Rassu e Pili, è stato anch'esso respinto.

Subito dopo la votazione l'on. Pili ha chiesto la verifica del numero legale, che non è stato raggiunto. Il presidente, secondo il Regolamento, ha sospeso la seduta per mezz'ora.

Alla ripresa dei lavori, è stato posto in votazione l'emendamento 53 (che prevede un finanziamento aggiuntivo di 4 milioni di euro a favore degli enti strumentali e dei Consorzi di frutticoltura). A sostegno dell'emendamento sono intervenuti gli onorevoli Pili e Contu, che hanno sottolineato l'importanza delle ricerche per la qualità dei prodotti e i danni che i tagli procurano. L'emendamento è stato bocciato.

Sul successivo (51) che stanzia un milione di euro per le spese correnti dei Consorzi di bonifica è intervenuto l'on. Pili (FI) sostenendo che i concorsi "non sono enti mangiasoldi" ma "elemento cardine nella gestione del territorio" e lamentando che i tagli ai finanziamenti "ricadremmo sugli agricoltori perché, senza incentivi regionali, tutte le spese saranno scaricate sugli utenti".

In merito è intervenuto anche l'on. Ignazio Cuccu (UDC): fra tutti i tagli all'agricoltura, ha detto, "questo è il più doloroso" perché va contro le aspettative degli agricoltori dopo la promessa formale, nei giorni scorsi, da parte dell'assessore dell'Agricoltura, di intervenire per evitare le "cartelle pazze dell'acqua".

L'on. Moro (AN) ha sottolineato che l'irrigazione è un lusso, per l'alto prezzo dell'acqua. In provincia di Sassari meno della metà dei terreni irrigui è in produzione per questo motivo. Perciò prima di colpire l'agricoltura, bisogna pensarci due volte.

L'on. Sanciu (FI) ha messo in evidenza che le produzioni di eccellenza si fanno nei distretti irrigui. I costi sono così alti che "anche piccole sottrazioni di danaro" possono diventare decise e infliggere colpi mortali.

Ma il capogruppo DS, Marrocu, ha risposto al centrodestra che l'agricoltura è il settore dove si spende di meno: spese ordinarie e fondi comunitari (questi ultimi spalmati su tutte le azioni possibili) sono in ritardo. C'è difficoltà a evitare che i residui vadano in economia e possano essere utilizzati per altri settori. La battaglia è, dunque, conservare a residuo ciò che avanza; non è una battaglia che si risolve col milione ai consorzi di bonifica, a proposito dei quali bisogna, invece, indagare sui motivi delle passività e promuovere un piano di risanamento.

Anche l'on. Alberto Sanna (DS) è contrario a emendamenti "prestesuosi" che "non aiutano l'agricoltura". Attorno a questi problemi si solleva il polverone, anziché studiare soluzioni serie. L'assestamento di bilancio non è la sede idonea per risolvere i problemi; tuttavia il centrodestra deve fare autocritica: nella passata legislatura nulla ha fatto per riordinare la materia dei Consorzi di bonifica.

Ma l'on. Sanna non è "unto dal Signore" e non può cambiare opinione nel passaggio dall'opposizione alla maggioranza, gli ha replicato l'on. Giorgio Oppi (UDC), definendo "inopportuno" il suo intervento; un intervento che ha prodotto la reazione dell'on. Rassu ("tagli necessari? Siamo d'accordo; ma perché 'contro' l'agricoltura?") secondo il quale, per guarire la sanità, si fa ammalare l'agricoltura. Ma l'emendamento è bocciato dall'Aula: 19 i sì e 31 i no.

In polemica con Alberto Sanna anche l'intervento dell'on. Cappai (UDC), ma a proposito dell'emendamento successivo (50), che prevede mezzo milione di euro per favorire la valorizzazione dei prodotti agricoli. Cappai lamenta "l'eccessiva superficialità" del collega, presidente della Commissione agricoltura, il quale non ha protestato anche quando la Giunta ha deciso di "spogliare" la legge 15, voluta dal centrosinistra, che ha visto l'on. Sanna fra i proponenti.

L'on. Pili (FI) ha, invece, rilevato che la Giunta aveva prorogato i termini al 30 novembre per favorire le domande (quasi 800). "La mano destra dovrebbe sapere quel che fa la sinistra", ha commentato, visto che la Giunta proroga e la Giunta taglia. L'emendamento è respinto (18 sì e 33 no).

Con riduzione degli importi previsti passa invece l'emendamento che prevede incentivi sulla ricerca in agricoltura biologica; mentre si fermano al palo i sette emendamenti che prevedono finanziamenti per il miglioramento della competitività agricola nei sette distretti (Cagliari, Iglesias, Oristano, Nuoro, Lanusei, Sassari e Tempio).

 Per l'on. Pili (FI) "si spara nel mucchio", mentre il presidente della Commissione bilancio, on. Secci, chiede che gli emendamenti vengano ritirati, perché questo era l'accordo raggiunto in Commissione.

Il Consiglio affronta, quindi, gli emendamenti di carattere culturale. Ritirato dai presentatori, i sardisti Scarpa e Atzeri, il 2 (tutela e valorizzazione della lingua e della cultura sarda, viene fatto proprio dall'on. Pili. L'on. Scarpa spiega i motivi del ritiro;c'è una scala di priorità che inducono a privilegiare altri capitoli. L'emendamento è bocciato.

Su proposta dell'on. Secci viene dimezzato l'importo previsto dall'emendamento 3 (manifestazioni tradizionali, musicali e dell'identità) che passa da 300 mila a 150 mila euro. I proponenti, Scarpa e Atzeri accettano. L'on. Pisu (PRC) protesta per i molti emendamenti presentati e per la demagogia del centrodestra che accusa la maggioranza di trascurare le esigenze del territorio; ma le ristrettezze, dice, sono tante e bisogna fare di necessità virtù. L'emendamento è approvato all'unanimità, un "segnale" importante, commentano alcuni consiglieri, in previsione del Dpef e della Finanziaria.

Vengono respinto, invece, gli emendamenti sulla tutela e valorizzazione dei beni culturali (200 mila euro), sulla promozione sportiva, della cultura e spettacolo.

Approvato, invece, l'emendamento 5 (Scarpa e Atzeri), ma con riduzione degli importi (da 240 a 150 mila per le spese correnti della legge sul diritto allo studio). "Lo consideriamo un banco di prova per Dpef e Finanziaria", commenta l'on. Scarpa (Misto - Psd'Az) ricordando, tuttavia, che il Dpef è carente sulla legge 26, una legge, gli fa eco l'on. Pisu (PRC), "che funziona bene". Il voto di assenso è all'unanimità.

Il Consiglio boccia, quindi, un nutrito pacchetto di emendamenti presentati dagli onorevoli La Spisa, Diana, Rassu, Oppi sempre all'articolo 3 sui fondi tagliati alla pubblica istruzione.

Vengono accolti, accorpandoli, 35, 84, 149 che, per quando riguarda il bilancio della sanità finanziano particolari attività socio assistenziali. La somma complessiva approvata. Tutti gli altri emendamenti soppressivi parziali vengono respinti.

Il Consiglio approva, quindi, l'articolo 3 nel suo complesso.

Vengono messi in votazione e respinti gli emendamenti aggiunti che prevedono interventi finanziari a favore della pubblica istruzione.

Sull'emendamento 19 (Pisano, Cassano, Dedoni, Vargiu) con il quale si prevedono 30.000.000 di euro a favore dell'obbligo formativo e della formazione professionale, si apre un piccolo dibattito nel quale intervengono, confermando le posizioni illustrate nel corso del dibattito generale, gli onorevoli Pisano, Vargiu, Uras, Secci, Dedoni, La Spisa, Oppi, Capelli. In particolare vengono ricordate le aspettative di molti giovani che preferiscono la formazione professionale alla scuola tradizionale e la necessità di favorire un effettiva crescita culturale garantendo a tutti pari opportunità senza steccati e condizionamenti economici. Nonostante tutti concordino sulla necessità di razionalizzare il sistema della formazione professionale l'emendamento viene bocciato. Stessa sorte per l'emendamento 18 (3 milioni di euro a favore della scuola materna) presentato dallo stesso gruppo, I Riformatori, che viene respinto con voto elettronico palese.

L'Aula respinge , infine, malgrado gli appassionati interventi degli onorevoli La Spisa, Rassu, Oppi, Pisano e Vargiu, gli emendamenti 144 (2 milioni di euro per manifestazioni e rappresentazioni nel settore dello sport), 89 (al bilancio della sanità 5 milioni per le malattie infettive nel settore zootecnico) e 69 (sempre alla sanità 3 milioni di euro per attività innovative nel campo della formazione della ricerca, dei progetti obiettivo, dell'educazione sanitaria).

Il Consiglio approva, quindi, velocemente gli articolo 4 e 5 del disegno di legge e le tabelle relative. Il progetto di legge, nel suo complesso, è quindi, approvato con 38 voti a favore, 19 contrari e 9 astensioni. 

La manovra di assestamento di Bilancio comporta una riduzione nei trasferimenti a favore del Consiglio e l'Aula, quindi, approva la relativa delibera di adeguamento.

Prima di concludere i lavori il Presidente comunica la presentazione della mozione n°22 da parte dei consiglieri della minoranza che ne chiedono l'immediata discussione.

L'on. Capelli, primo firmatario, spiega che i presentatori sono disposti a trasformare la mozione in ordine del giorno a sostegno dell'iniziativa della Giunta che chiede revoca del decreto Ronchi sull'istituzione del paro del Gennargentu". La proposta non viene accolta e la conferenza dei capigruppo probabilmente domani stabilirà quando il Consiglio discuterà la mozione n° 22.

Il Consiglio regionale, domani mattina, si riunirà in seduta straordinaria per esaminare la mozione presentata dalle opposizioni sul Piano sanitario regionale.


I lavori del Consiglio
proseguiranno domani alle ore 10.00