CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 53 antimeridiana del 2 dicembre 2004


Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e Claudia Lombardo

Prosecuzione esame Disegno di legge n. 31/A
Assestamento di Bilancio

L'illustrazione (con parsimonia; numerosi sono stati dati per illustrati) degli emendamenti all'articolo 3 dell'assestamento di bilancio ha occupato buona parte della seduta del mattino. 

L'on. Maria Grazia Caligaris (Misto - Sdi - Su) ha proposto un fondo di 500 mila euro per nuove iniziative a favore dell'imprenditoria femminile (sono 290 le domande in graduatoria) e interventi a favore della lingua e della cultura sarda (in particolare borse di studio) con un ristorno complessivo di 350 mila euro rispetto ai tagli operati auspicando un piano linguistico specifico nel Dpef.

L'on. Gavino Cassano (I Riformatori) ha chiesto fondi per finanziarie la legge 51 sull'artigianato: una legge fondamentale - ha detto - per sostenere un tessuto economico molto valido (sono 2500 le pratiche presso le banche e gli uffici regionali), ma inopinatamente rimasta a secco. Molti imprenditori hanno anticipato di tasca ed ora si trovano in grave difficoltà.

Per l'on. Sergio Pisano (I Riformatori) l'Aula è "anestetizzata" e non percepisce il problema "drammatico" della formazione professionale. L'assestamento di bilancio (l'emendamento prevede una dotazione di milioni di euro) rappresenta "l'ultima occasione" per fare giustizia ad un settore che è una valvola di sfogo per molte situazioni di disagio giovanile. Chiudere le porte a ragazzi che scelgono il percorso alternativo rispetto all'istruzione tradizionale - ha detto - significa adottare le leggi spartane, che buttavano i deboli dalla rupe. Né costituisce un alibi sensato la riluttanza della Giunta legata alla qualità degli enti di formazione. Pisano ha ricordato che il sistema di accreditamento della regione è molto rigido, che molti enti hanno acquisito la certificazione europea e perciò qualunque sospetto in tal senso è infondato.

L'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha illustrato l'emendamento che prevede tre milioni di euro a favore delle scuole materne, sostenendo che se il taglio riavvicina la dotazione ai livelli storici degli anni passati, la somma indicata in bilancio nel 2004 rendeva giustizia a vecchie carenze.

Due milioni per manifestazioni e iniziative di promozione sportive sono state sollecitate nell'emendamento illustrato dall'on. Giorgio La Spisa (FI), "come segnale di attenzione".

La peste suina africana (24 mila i capi abbattuti) mette in crisi gli allevatori di suini e l'on. Roberto Capelli (UDC) ha sollecitato l'aula a votare un emendamento che stanzia 10 milioni di euro per il rimborso dei capi abbattuti. Le disponibilità di bilancio sono insufficienti e la preoccupazione del mondo della agricolo è elevata. La situazione, fra l'altro, rischia di diventare esplosiva anche in seguito a un'ordinanza del presidente della Regione che consente la macellazione in zone infette e la nega invece a zone dove non sono segnalati focolai.

Rischiano di vanificare la ricerca (pluriennale)  i tagli che mettono in forse la continuità dei 103 progetti portati avanti delle università sarde. Perciò l'on. Giorgio Oppi (UDC) ha sostenuto l'utilità dell'emendamento che ripristina (3 milioni di euro) la dotazione finanziaria.

Ma il giudizio della Commissione e della Giunta è impietoso; solo pochi emendamenti e per importi modesti superano l'esame.

Si passa, quindi, alla discussione dell'articolo 3 ("variazioni di bilancio") ed agli emendamenti ad esso collegati.

Il numero degli emendamenti presentati - ha detto l'on. Giorgio La Spisa (FI) - parla da sé, certifica il disagio di alcuni settori"del sistema sociale ed economico". Il giudizio negativo della maggioranza testimonia, invece, "scarsa sensibilità politica", è "un no secco a voler ragionare, non solo sugli interventi correttivi, ma anche su norme più puntuali sulle procedure finalizzate all'approvvigionamento finanziario".

Anche per l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ci si aspettava qualcosa di più in termini di attenzione per la "qualità" delle richieste contenute negli emendamenti; non sempre - ha spiegato - sono importanti le somme; a volte è sufficiente un gesto simbolico a difesa, fra l'altro, "di quelli che considerate vostri cavalli di battaglia". Vargiu ha sostenuto che c'è una bella differenza fra quanto la maggioranza dice nelle piazze e l'azione di governo. Ha citato i tagli all'istruzione, che, ha concluso, sembra rimettere quella sardità, "dalle intelligenze ai panini", che il presidente Soru ha sempre proclamato voler difendere.

L'assenza di concertazione per i tagli è stato richiamato dall'on. Roberto Capelli (UDC), il quale ha detto di non trovare, nell'assestamento, un'anticipazione del Dpef come orientamento politico. Se c'è "qualche segnale" da parte della maggioranza, ciò riguarda soprattutto alcun aspetti "dimenticati" dalla Giunta. Ma su aspetti sostanziosi (come gli interventi a favore degli allevatori, le cui aziende sono messe a dura prova dalle epidemie) non c'è stata la dovuta attenzione.

Giudizio negativo, "tranne che su qualche virgola", quello espresso dall'on. Mauro Pili (FI) a proposito dell'assestamento. Pili ha riassunto le cifre dei tagli, che toccano settori vitali per l'economia dell'isola e sono contradditori "rispetto agli slogan del governo regionale". A un'agricoltura che si vuole moderna, competitiva e orientata al marketing si portano via 20 miliardi (di lire), mentre si penalizzano i consorzi industriali che si fanno in quattro per garantire le spese di investimento e di gestione e rendere appetibile l'insediamento industriale. Per la prima volta, dopo alcuni anni, di riducono le cifre della programmazione negoziata, cavallo di battaglia del centrosinistra; e, per la prima volta, si tagliano i finanziamenti del "listino rosa" (e in aula, "da parte delle donne elette, non c'è un solo segnale di dissenso"); mentre con i tagli apportati si infligge un colpo letale alla cultura sarda.

Ha chiesto chiarezza sull'Esaf e sul buco da 7 milioni di euro l'on. Mario Diana (AN), il quale lamenta che le "vere" cause del dissesto finanziario dell'ente sono note, ma vengono dette "fuori dall'Aula". Alcuni tagli sembrano nati "solo per tagliare", senza una prospettiva per il futuro e senza alcun collegamento col Dpef. Pochi, davvero, gli interventi a sostegno di iniziative legate alla cultura sarda; "ci fa piacere che siano stati riconosciuti 25 mila euro a favore dell'Ardia di San Costantino". Ma il giudizio globale è fortemente critico.
"La copertura del disavanzo del settore sanitario". La manovra di assestamento del bilancio è stata giudicata in modo "riduttivo"  dell'on. Sergio Pisano (I Riformatori), il quale ha lamentato che il nuovo modo di governare, che sarebbe dovuto essere caratterizzato da "grande trasparenza" e da porte aperte si è dimostrato ben diverso. Ed abbiamo sbattuto la faccia contro porte rigorosamente chiuse" .

Esaminando nei dettagli la manovra proposta dalla Giunta, Sergio Franco Pisano ha ricordato l'impegno solenne, sancito da un voto del Consiglio di fare "immediatamente" partire i corsi della formazione professionale, Invece, questo impegno non è stato mantenuto si sono vanificati gli sforzi degli anni passati, che avevano portato ad una pressoché completa "sparizione" della dispersione scolastica nella nostra isola. I tagli decisi dalla Giunta avranno preoccupanti ripercussioni anche in altri delicati settori come  quello delle scuole materne, delle iniziative come quelle per la tutela e valorizzazione della lingua sarda.
"Questo assestamento ha concluso Pisano, non copre i bisogni e le esigenze della società sarda".
Gli obiettivi dell'assestamenti" sono chiari e comprensibili, ma partono da scelte fatte in situazioni differenti.

Sarà diverso, quindi, quando il Consiglio prenderà in esame il nuovo DPEF, il documento di programmazione economica e finanziari, che indica come l'esecutivo intende muoversi nel comparto della programmazione economica". L'assessore del Bilancio, Francesco Pigliaru, rispondendo agli oratori intervenuti nella discussione sull'articolo 3, ha anticipato che nei prossimi giorni la Giunta a questo proposito, "farà importanti annunci".
Giustificando le scelte attuali, l'assessore ha comunque "garantito" che i tagli, seppure dolorosi, sono stati fatti esaminando attentamente le esigenze dei diversi settori, e i risultati ottenuti.
Se tagli sono stati decisi ha detto ancora Pigliaru, ad esempio nel settore della formazione professionale, è perché "il sistema ha ottenuto buoni risultati, ma costa veramente molto". Si è cercato in sostanza, di razionalizzare l'utilizzo delle somme disponibili, scegliendo meglio gli obiettivi perseguibili".
Nel DPEF, comunque, si proporranno scelte innovative e nuovi metodi  anche per la programmazione negoziata, una strumento che può essere utilmente utilizzo per ricominciare il sistema produttivo sardo. Le scelte politiche di questa Giunta, ha concluso Pigliaru, saranno più chiare ed intellegibili quando saranno disponibili i nuovi "documenti di bilancio" e sarà più facile dare un giudizio più compiuto e corretto, quando si esamineranno il nuovo DPEF e la nuova manovre economica e di bilancio per il prossimo triennio.

Conclusa la discussione generale sull'articolo 3, il presidente ha posto in votazione gli emendamenti 125, 128, 127 sono state bocciati per voto palese e col voto elettronico palese. Sull'emendamento 127 (monitoraggio e analisi delle finanze regionali) è intervenuto l'on. Pili (FI), lamentando la mancanza di una attenta analisi della situazione finanziaria complessiva della Regione.

Sull'emendamento 126 (il reintegro di 3.652.000 euro a favore del Consorzio 21) sono intervenuti gli onorevoli La Spisa, Pili, Diana, Secci e Capelli i quali hanno confermato le critiche e le giustificazioni "illustrate e ribadite" in tutto il dibattito sull'assestamento di bilancio. L'emendamento è stato bocciato col voto elettronico palese.

E' stato, quindi, respinto l'emendamento 129 (contributi alle compagnie baracellari) sul quale sono intervenuti, annunciando il voto favorevole, l'on. Rassu; l'on. Vargiu; l'on. Pili; l'on. Matteo Sanna; dell'on. Cassano; l'on. Pisano. Il voto negativo ha fatto decadere l'emendamento 20.

L'emendamento 21 (contributo all'associazione degli enti locali) accolto dalla Giunta e sul quale è intervento l'on. Pisano, è stato approvato.

Il Consiglio ha, quindi, bocciato l'emendamento 58 (ripristino delle somme tagliate alla difesa dell'ambiente) bocciatura che ha fatto decadere gli emendamenti n. 68, 67,59,130, 66, 65 , 64, 63, 62, 61.

Ritirato, invece, l'emendamento 37 (ripristino delle somme tagliate al bilancio dell'agricoltura) sul quale sono intervenuti, confermando le loro critiche alle scelte fatte, gli onorevoli Pili, Cappai, Moro.

Il presidente ha, quindi, posto in votazione il 55 (un contributo per studi, ricerche, collaborazione e simili) sul quale è intervenuto, annunciando il voto a favore, l'on. Pili.

Dopo l'intervento dell'on. Pili, il Presidente ha sospeso i lavori, che proseguiranno nel pomeriggio.


I lavori del Consiglio
riprenderanno alle ore 16.30