CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 51 antimeridiana dell'1 dicembre 2004


Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.

Prosecuzione esame Disegno di legge n. 31/A
Assestamento di Bilancio

Il Consiglio ha proseguito l'esame dell'assestamento di bilancio. Il DL 31, presentato dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore della Programmazione, serve per "coprire, principalmente il disavanzo generato dalla spesa sanitaria che, per l'anno 2003, è quantificato in euro 148.969.000,00 a carico del bilancio regionale, a fronte di una compartecipazione statale di circa 120.000.000,00 euro".

L'Aula ha ripreso gli esami degli emendamenti (51) presentati all'articolo 1, che prevede "tagli e limature" a molte poste di bilancio, anche per reperire i fondi necessari a "coprire il deficit sanitario".

Il Consiglio ha respinto, quasi completamente, gli emendamenti presentati dalla minoranza, "salvandone alcuni", presentati per garantire adeguate risorse finanziarie alle borse di studio per i giovani sardi ed alla formazione professionale.

Sugli interventi, per dichiarazione di voto, sono interventi molti consiglieri regionali, specialmente della minoranza, che hanno ribadito le posizioni espresse anche nella discussione generale. Nel dibattito è intervenuto, ovviamente, l'on. Eliseo Secci, nella sua veste di presidente della Terza commissione, Programmazione economica, competente per materia.

Il tema della ricerca, sulla quale si deve necessariamente investire, perché le "intelligenze" dei giovani sardi devono produrre benefici ed avere ricadute positive per la società sarda. Troppo spesso, invece, i giovani vanno a perfezionarsi, a specializzarsi, a fare ricerca in università nazionali o estere e troppo spesso, ha aggiunto Giorgio La Spisa (FI), proseguono la loro attività di ricerca, con ottimi risultati, lontano dalla Sardegna ed anche queste sono "grandi occasioni perdute".

Il tema della ricerca è stato approfondito anche da Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) e da Silvestro Ladu (Fortza Paris), che hanno ricordato come non solo la ricerca universitaria, ma anche la formazione professionale e le scuole materne svolgono un importantissimo ruolo, nella società sarda.

La formazione professionale, ha ricordato dal canto suo Sergio Franco Pisano (I Riformatori), è una "grande occasione mancata". La Giunta, che si è impegnata a far partire tempestivamente i corsi, non ha tenuto fede a questo impegno. Almeno seicento giovani sono stati "espulsi" dal sistema della formazione e della scuola e non si sa se saranno "recuperati". I corsi del primo anno non sono stati ancora avviati e sembra che le domande di iscrizione siano diminuite del cinquanta per cento. Eppure, ha ricordato ancora Sergio Pisano, sulla formazione professionale si è sempre puntato molto, anche con risultati di notevole interesse.

I criteri seguiti nel decidere i "tagli" sono stati, invece, affrontati dall'on. Roberto Capelli (UDC), il quale ha voluto rimarcare che i criteri devono essere obiettivi e seguiti sempre. Se si interviene nel sociale, ha detto ancora Capelli, queste scelte devono essere assolutamente respinte. Se si interviene, invece, sui settori produttivi allora queste scelte devono essere attuate nei confronti di tutti i settori, non solamente a carico di "alcuni".

I tagli, insomma, secondo gli esponenti delle opposizioni, intervenuti tutti ripetutamente, devono essere indolori, il più possibile, e mirati. La scuola, le università isolane, la ricerca e la valorizzazione della cultura sarda (a questo proposito l'on. Nicolò Rassu (FI) ha iniziato il suo intervento in logudorese, che ha poi abbandonato su richiesta del presidente Fadda perché il regolamento prescrive il deposito, in anticipo, del testo dell'intervento in italiano), sono tutti temi sui quali "si deve scommettere", perché l'evoluzione di qualunque società passa attraverso la crescita culturale, la ricerca, la sperimentazione, la diffusione della cultura.

Temi condivisi dall'onorevole Secci, il quale ha difeso le scelte della Giunta, che non "ha penalizzato nessuno", perché ha operato su capitoli di spesa poco utilizzati, su programmi che possono essere "ripresi e portati a compimento anche il prossimo anno".
Quindi, le scelte, che sono "sempre dolorose", non lo sono praticamente più tanto, ed i risparmi sono stati calibrati secondo le reali esigenze dei settori sui quali si è stati costretti ad incidere, perché la"situazione complessiva" della finanza regionale non è "certamente molto allegra".

L'on. Attilio Dedoni (I Riformatori) ha sottolineato che è assurdo non potere intervenire in lingua sarda in un parlamento autonomista.

Messi in votazione gli emendamenti 121 122 123 sono stati bocciati dall'Aula. Bocciato anche l'emendamento 124 su cui l'on. Nicola Rassu ha chiesto il voto elettronico palese (presenti 46; votanti 46; maggioranza 24; si 12; no 34).

Sull'emendamento 71, per dichiarazione di voto, è intervenuto l'on. Roberto Capelli (UDC) che ha espresso parere favorevole. Questo emendamento prevede un finanziamento a favore della lega italiana tumori dello stesso importo previsto nel bilancio 2003. Sull'emendamento c'era stato il parere favorevole anche del relatore e della Giunta. Il vice capogruppo dell'UDC ha proposto all'Aula, anche al di là di quanto previsto dal Regolamento, di fare intervenire l'assessore per incrementare il dialogo tra Giunta e Consiglio sul metodo.

Il presidente Fadda ha obiettato che è conveniente per l'Aula rispettare sempre il Regolamento.

L'emendamento 71 è stato approvato. Anche sull'emendamento 56 è intervenuto l'on. Capelli, che ha specificato meglio la sua proposta di fare intervenire più spesso l'assessore. L'emendamento 56, su cui è stato espresso pare favorevole della Giunta e del relatore, è stato approvato. L'emendamento 72 è stato bocciato. Sugli emendamenti 70 e 52 è intervenuto, per dichiarazione di voto, l'on. Capelli (UDC), che ha spiegato che questo emendamento incide sul ruolo futuro dell'Istituto Zooprofilattico.

Sugli emendamenti 87, 145, 86, precedentemente sospesi, è intervenuto l'on. Capelli (UDC). "Questi emendamenti, ha detto, hanno l'obiettivo di fare giustizia e di valorizzare il ruolo del cittadino nei confronti INPS".

L'assessore Pigliaru ha sottolineato che la convenienza di una convenzione con l'INPS verrà valutata con cura dalla Giunta. "Questo emendamento, ha detto l'esponente dell'esecutivo, sta aprendo una possibilità".

Esprimendo voto a favore sugli emendamenti 87 e 145 è intervenuto l'on. Vargiu (I Riformatori), che ha chiesto il rispetto del termine di 6 mesi per la conclusione delle pratiche. Per il presidente della terza Commissione Secci (La Margherita) deve essere scelta la strada che costa meno e che comporti più benefici al cittadino, ma ha chiesto alla Giunta di fissare la scadenza di 6 mesi per la conclusione dell' iter. "Chiesto questo impegno il nostro voto sarà negativo".

L'on. Giorgio Oppi (UDC) ha ricordato che il termine previsto per esitare le pratiche degli invalidi civili (dicembre 2004) non verrà rispettato, anche per mancanza di personale. Il capogruppo dell'UDC ha sospeso polemicamente il suo intervento.

Sull'emendamento 87 l'on. Vargiu ha chiesto il voto elettronico palese. L'emendamento è stato messo in votazione ma mancava il numero legale.

La seduta è stata sospesa per mezz'ora.

Alla ripresa dei lavori l'on. Fadda ha posto nuovamente in votazione l'emendamento 87 che è stato bocciato dall'Aula (presenti 51; votanti 51; maggioranza 26; si 12; no 39).

L'on. Vargiu ha proposto un emendamento verbale per introdurre nell'emendamento 86 il termine temporale di 6 mesi. Il presidente della Terza commissione Secci e l'assessore Pigliaru hanno dato parere favorevole all'emendamento orale proposto. L'on. Vargiu ha chiesto il parere dell'Aula (accordato) per presentare un emendamento aggiuntivo.

L'emendamento 86 è stato posto in votazione (voto elettronico palese chiesto dall'on. Pili) ed è stato bocciato dall'Aula (presenti 48; votanti 48, favorevoli 9; contrari 39).

L'articolo 1 è stato approvato.

Si è poi passati agli emendamenti 139 (i mutui e i prestiti obbligazionari possono essere stipulati per una durata massima di ammortamento di 30 anni. La Giunta regionale, con propria delibera, stabilisce i criteri di contrazione e di emissione anche con specifico riferimento alla scelta tra tasso fisso e variabile. Nonché il tasso massimo da corrispondere che comunque deve essere tale da garantire l'economicità dell'operazione rispetto a quella eventualmente realizzabile con la cassa depositi e prestiti) e 147.

L'on. Capelli ha chiesto la votazione per parti dell'emendamento 139 e ha sottolineato la necessità di indire una gara internazionale prima di accedere a nuovi mutui.

L'emendamento 39, ha quindi, vivacizzato la discussione della parte finale della seduta. La proposta di riservare alla Giunta non solo la possibilità di fissare con propria delibera, i criteri di contrazione di emissione, la scelta del tasso, ma anche quello di fissare la durata massima di ammortamento in 30 anni è stata abbondantemente criticata dagli onorevoli Liori e Diana. In particolare l'on. Diana ha ricordato che per le amministrazioni pubbliche le leggi in vigore prevedono un termine minimo ed un tetto massimo di interesse da corrispondere. La durata, ad esempio, può essere decisa di volta in volta dalla amministrazione che ricorre ai mutui. L'unica cosa che si dovrebbe prevedere ha aggiunto, Mario Diana, è che i mutui o i prestiti potrebbero essere stipulati "previa espressione del parere della competente commissione consiliare in materia di bilancio".

Decisamente contro l'emendamento 139 si è espresso l'on. Mauro Pili che ha difeso le scelte politiche fatte dal centrodestra nella passata legislatura ed ha "sfidato" la maggioranza a cancellare tutti i mutui autorizzati dal Consiglio e non ancora contratti. Mauro Pili ha anche difeso i mutui accesi dalle giunte di centrodestra tutti regolarmente autorizzati da quest'Aula per fare fronte alla legge 1, alle necessità dell'edilizia scolastica, al cofinanziamento dei programmi comunitari, all'imprenditoria giovanile ed ad altre giudicate "estremamente positive".

Non abbiamo niente in contrario alla dilazione dei tempi di ammortamento per arrivare ad accettabili condizioni di bilancio, ma è necessario che il Consiglio in qualche modo faccia sentire la sua voce sulla contrazione o meno dei mutui". Anche gli onorevoli Pierpaolo Vargiu e Silvestro Ladu si sono detti d'accordo sulla possibilità di diluire nel tempo l'ammortamento dei mutui o delle obbligazioni, ma hanno chiesto un effettivo controllo da parte del Consiglio sulle scelte all'origine di queste operazioni finanziarie.

Un'impostazione che non ha trovato d'accordo l'on. Francesco Sanna (La Margherita), il quale ha sostenuto che la gestione del debito non è di competenza del Consiglio. Il potere di delega si esercita al momento dell'approvazione della legge che autorizza il mutuo ha detto Francesco Sanna, tutto il resto è di competenza della Giunta. "Questo secondo i criteri di razionalità e pulizia dei rapporti che devono esistere tra legislativo ed esecutivo".

In una situazione di "finanza difficile" come è quella attuale rinegoziare la durata del debito portandolo a 30 anni può permettere di recuperare risorse da spendere per l'on. Siro Marrocu (DS) occorre razionalizzare il più possibile le uscite, perché sono proprio ridotte le possibilità di intervenire con fondi propri.

Il potere di intervenire anche sui fatti amministrativi non può essere negato alle commissioni di merito, almeno questo il concetto dal quale è partito l'on. Giorgio La Spisa il quale ha chiesto criteri semplici ed obiettivi nel decidere le operazioni finanziarie.. Il capogruppo di FI ha vivacemente criticato il ricorso alla trattativa privata per l'emissione di Bond o l'accensione di mutui "quando, per acquistare un po' di cancelleria si deve fare una gara pubblica". L'esigenze della massima trasparenza impone un passaggio in commissione almeno per fissare i criteri da seguire in operazioni di questo genere.

Contrario senza se e senza ma" si è dichiarato ancora una volta l'on. Mauro Pili il tema vero da affrontare è quello della trasparenza. Ricorrere ad una banca "amica", che ha già esitato Bond privati, non è proprio il massimo della trasparenza. In regioni nelle quali il presidente Soru è di casa le Giunte hanno selezionato le banche dopo avere disposto un bando pubblico e hanno anche coinvolto le banche tesoriere. Da noi, invece, nessuna chiarezza. "Se passa questo emendamento ha concluso Pili, il Consiglio sarà complice della Giunta. Se volete ristrutturare il debito infine, dovete dire s u cosa volete intervenire, per capire se e come volete effettivamente mettere ordine nei conti pubblici".

Gli aspetti tecnici ed economici di un emissione obbligazionaria sono stati spiegati dall'on. Roberto Capelli, il quale ha detto che si possono spendere o risparmiare anche 350.000,00 euro su 50 milioni di emissioni. Un bel risparmio o una bella spesa per la società sarda. L'unico modo per limitare i costi è in tutti i casi, una "bella gara internazionale".

Perplessità sono state espresse, nuovamente, dagli onorevoli Mario Diana e Giorgio La Spisa, i quali hanno ribadito che non c'è alcuna ragione di un emendamento di questo genere perché le norme in vigore garantiscono una certa trasparenza. Quello che si vuole inserire è una novità procedurale di grande importanza. Novità che non convincono perché devono esistere rapporti estremamente chiari tra le amministrazioni pubbliche e le istituzioni private.

Le proposte della Giunta, invece, sono state difese dall'on. Luciano Uras (PRC) il quale si è soffermato sulle possibilità che ha la Giunta di avviare operazioni finanziarie nell'esclusivo interesse della Sardegna. L'unica esigenza è quella di seguire norme certe e procedure trasparenti.

Concluse le dichiarazioni di voto il Presidente ha posto in votazione "per parti" il testo dell'emendamento 139. La prima parte, il comma 8 bis, prevede che i mutui e i prestiti obbligazionari possano essere stipulati per una durata massima di ammortamento di 30 anni. Questa parte è stata approvata con 50 voti a favore, 10 contrari ed un astenuto. 

La seconda parte che autorizza la Giunta ha stabilire, con una propria delibera criteri di contrazione ed emissione è stata approvata con 38 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astensioni.


I Lavori del Consiglio
proseguiranno alle ore 16.30