CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 48
antimeridiana del 25
novembre 2004
Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda.
Esame Disegno di legge n. 31/A
Assestamento di BilancioL'attività del Consiglio non conosce soste. Approvata a tarda notte la legge "salva coste", i lavori sono ripresi nella tarda mattinata con l'esame dell'assestamento di bilancio, provvedimento che è necessario soprattutto per pagare i debiti della sanità (149 milioni di euro). Fra le partite più importanti, 11,5 milioni di euro andranno per gli aiuti all'imprenditoria giovanile e 7 milioni sono stati destinati all'Esaf, per evitare l'interruzione del servizio di erogazione dell'acqua.
Tre le relazioni al progetto di legge dell'assessore della Programmazione, Francesco Pigliaru: una di maggioranza, presentata dal presidente della Commissione bilancio, on. Eliseo Secci (La Margherita) e due della minoranza, dell'on. Giorgio La Spisa (FI) e dell'on. Beniamino Scarpa (Misto) a nome, ha chiarito, del suo partito il Psd'Az.
L'on. Eliseo Secchi (La Margherita) ha ricordato che, per la prima volta, la Regione non può ripianare debiti indebitandosi con i mutui, ma deve utilizzare risorse proprie, pena la perdita della partecipazione dello Stato alla spesa sanitaria, che ammonta a 120 milioni di euro. Il lavoro della Commissione è stato lungo e impegnativo, "distratto" qualche volta dagli impegni dell'Aula. Non sono mancate le polemiche, a cominciare da quella per le mancata audizione delle parti sociali. Troppo esiguo, rispetto al bilancio - ha spiegato Secci - il peso della manovra (attorno al 2 per cento) per giustificare questa consuetudine che comunque sarà attivata quando la Commissione affronterà il Dpef e la Finanziaria.
Per far fronte ai 172 milioni complessivi, sono state tagliate quelle poste di bilancio che nel corso del 2004 avevano registrato variazioni in aumento "poco giustificate"; il 70 per cento delle somme necessarie è stato recuperato dalle spese correnti; il 30 per cento dagli investimenti (in particolare dai fondi destinati ai nuovi oneri legislativi, che tecnicamente sono considerati investimenti).
L'on. Secci ha ricordato che sono stati presentati 171 emendamenti, quasi tutti (150) dall'opposizione (gli altri sono della giunta). "Ad alcuni - ha detto il relatore - abbiamo dovuto dire di no, pur condividendo alcune motivazioni". Su due linee generali si è mossa la Commissione: evitare spese nuove ("una tentazione presente in passato") e qualificare la spesa. Un forte e ormai insopportabile indebitamento ha costretto ad effettuare "alcuni tagli dolorosi"; ma la prima riflessione che emerge è sul riordino del sistema delle entrate: la Regione perde ogni anno 650 milioni di trasferimenti statali, riconosciuti e a vario titolo non pagati. Le somme arretrate toccano i 3,5 miliardi e aggravano la situazione finanziaria, la cui soglia di attenzione è stata superata. Sarà necessario un confronto più deciso e convinto perché lo Stato paghi e non creai quotidiane difficoltà al bilancio regionale.
Per il primo relatore di minoranza, on. Giorgio La Spisa (FI), "in questa fase dell'esercizio" una manovra da oltre 174 milioni di euro non può essere ritenuta ininfluente; tanto più che le forbici sono state usate su alcuni centri di spesa molto importanti per l'equilibrio socio-economico. I tagli incidono negativamente, in alcuni casi, anche su "obbligazioni assunte e su rapporti giuridici già maturati". In Commissione - ha aggiunto La Spisa - si è lavorato per ridurre gli effetti negativi, "ma le preoccupazioni rimangono" anche per le motivazioni politiche che hanno guidato le scelte.
Su tre settori, in particolare, "strategici per il manifesto politico della maggioranza", si è soffermato il relatore: istruzione e ricerca, programmazione negoziata e trasferimenti agli enti locali. Come si fa a celebrare "la società della conoscenza" - si è chiesto La Spisa - se poi ciò che determina il processo della conoscenza viene drasticamente ridimensionato. Anche sugli altri due settori, la riduzione della spesa è allarmante per le conseguenze che potrà avere, soprattutto quando, sulle risorse tagliate, c'era chi faceva affidamento.
Polemico sul ritardo con cui arriva in Aula l'assestamento di bilancio ("la Giunta ha privilegiato la legge sulle coste, scegliendo la strada dell'esercizio provvisorio"), l'on. La Spisa ha concluso ricordando che sull'indebitamento regionale occorre un'analisi seria "e non propagandistica". La vera causa è costituita dalla diminuzione delle entrate per responsabilità dello Stato; si può dire, perciò, che l'indebitamento è costituito "da anticipazioni che il bilancio regionale deve sostenere in attesa che lo Stato si decida a pagare quanto dovuto".Infine, l'on. Beniamino Scarpa (Misto - Psd'Az) si è soffermato sui tagli che colpiscono la cultura e la lingua sarda; tagli che colpiscono gravemente e offendono la legge 26, soltanto dal 2001 finanziata con fondi ordinari (dal 1997 si era ricorsi alle risorse dell'accordo di programma quadro). Tagli che fanno probabilmente saltare la Conferenza annuale su cultura e lingua sarda, senza che sia stato consultato a riguardo l'Osservatorio regionale. Saltano anche le borse di studio per un risparmio (150 mila euro) "che sicuramente non risolve i problemi della manovra finanziaria". Su questi punti - ha annunciato Scarpa - c'è ancora modo di rimediare e nel dibattito in Aula i sardisti interverranno in questa direzione.
I lavori sono stati sospesi per mezz'ora per consentire ai capigruppo di stabilire il calendario dell'Aula.
Si riprenderà domani mattina alle 9.30 con la discussione generale. Primo intervento quello dell'on. Renato Cugini (DS).
I lavori del Consiglio riprenderanno
domani mattina alle 9.30.