CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 46 antimeridiana e pomeridiana del 23 novembre 2004


Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e Giacomo Spissu.

In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di :


Prosecuzione esame  Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n.
24 -
n. 28 /A (Norme per la pianificazione paesistica
 e la tutela del territorio)

L'Assemblea ha avviato i lavori con il proseguimento dell'esame dell'articolo 6 e dei relativi emendamenti. Gli emendamenti numero 848 e 849, sono stati respinti.

Prima di passare al voto dell'articolo 6, il consigliere Sanjust (FI) ha chiesto una breve sospensione dei lavori che è stata accordata.

Alla ripresa dei lavori, il Presidente ha posto in votazione l'articolo 6, che è stato approvato.

L'aula ha poi respinto l'emendamento aggiuntivo 1884 mentre ha approvato il 14, presentato dalla Giunta.

Dietro richiesta del capogruppo DS, on. Marrocu, il presidente Fadda ha sospeso nuovamente i lavori ed ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori è proseguito l'esame dell'articolo n°7 e dei relativi emendamenti.

L'emendamento n°850 (aggiuntivo) è stato illustrato dall'on. Pili (FI), che ha spiegato con dovizia di dettagli tecnici le ragioni della sua proposta di modifica.

Anche l'emendamento 851 è stato illustrato dall'on. Pili (FI).

Annunciando che all'emendamento n° 851 sono stati presentati 395 nuovi emendamenti, il presidente Fadda ha sottolineato come la Conferenza dei capigruppo abbia concordato di accoglierne una parte in quanto riferiti ad altri articoli della legge già approvati, e di suddividere i restanti 237 in tre blocchi omogenei per materia.

Il primo blocco di emendamenti all'emendamento n°851, dal 1892 al 1970, è stato illustrato dall'on. Pili, che si è dilungato con approfondite considerazioni sui limiti volumetrici proposti nell'articolo 7, che non consentono di generalizzare le singole situazioni.

Anche i due blocchi successivi, rispettivamente dal n°1971 al 2049 e dal 2050 al 2129, sono stati illustrati dal rappresentante di Forza Italia, on. Pili, il quale ha espresso la propria contrarietà più ferma alla dichiarazione di inammissibilità dei successivi emendamenti.

Sempre l'on. Pili ha, quindi, illustrato gli emendamenti 852 e 853.

Il parere del presidente della commissione Urbanistica, on. Pirisi (DS), è stato negativo su tutti gli emendamenti. Analoga la risposta da parte della Giunta, rappresentata dall'assessore Gianvalerio Sanna.

Nella discussione generale degli articoli e degli emendamenti sono intervenuti i consiglieri: Pili (FI) e Marrocu (DS).

E' poi intervenuto l'on. Capelli (UDC), che ribadisce il dissenso al DL, ricordando che su di esso non può esistere nessuna mediazione. "Abbiamo chiesto, pertanto, che la legge tornasse in commissione". L'azione del Governo è sempre stata quella di una chiusura al dialogo e al confronto. Non si intende mediare su niente e su nessuno, ha detto, "assumetevi voi la responsabilità".
Per il vice capogruppo dell'UDC le priorità dell'Aula dovevano essere altre. Tutto ciò, evidentemente, deriva dalla volontà di non discutere più importanti problemi. Dall'UDC, pertanto, non verrà alcun contributo.

Sulle procedure per le dichiarazioni di voto vi è stata, quindi, una discussione fra il presidente Spissu e l'on. Pili. A fronte di una richiesta di quest'ultimo, di intervenire per dichiarazione di voto su tutti gli oltre duecento emendamenti illustrati, il presidente ha sottolineato che il pronunciamento della conferenza dei capigruppo è stato in direzione di un accorpamento degli emendamenti, anche per quanto riguarda le dichiarazioni di voto, tranne che per la votazione che sarà effettuata su ciascun emendamento.

Per l'on. Vargiu (I Riformatori) indipendentemente dalle considerazioni sulle prese di posizione dell'on. Pili, è giusto consentire ai singoli consiglieri di intervenire per dichiarazione di voto su ciascun emendamento. Il presidente, riferendosi alla conferenza dei capigruppo della scorsa settimana, aveva concordato nel modo riferito un contingentamento dei tempi.

Ha, quindi, chiesto di intervenire l'on. Pili (FI), il quale ha dichiarato che: "la decisione di contingentare le dichiarazioni di voto e di accorparle è una violazione del regolamento consiliare e lede le prerogative dei singoli consiglieri regionali che, in base all'art. 95 comma 1°, hanno diritto: … prima di ogni votazione, possono dichiarare di astenersi o dare una succinta spiegazione del proprio voto per un tempo non superiore ai 5 minuti. Nella fattispecie del contingentamento dei tempi, ai sensi del comma 5 art. 22 (3/4 del Consiglio) sono ammesse, ha continuato Pili, dichiarazioni di voto di 5 minuti per ciascun gruppo e le componenti interne del gruppo misto e di due minuti per ciascun consigliere che intenda dissociarsi dal proprio gruppo. Considerato che all'Aula non è stato mai comunicato né per la discussione generale né tanto meno per gli articoli e gli emendamenti un deliberato ai sensi dell'art. 22 comma 5 della conferenza dei capigruppo la sua applicazione risulterebbe arbitraria, appare chiaro, comunque, che, in via subordinata ad una violazione palese del regolamento, non è ipotizzabile nessun tipo di forzatura per il comma 8 dell'articolo 85 che prevede: chi ritira un emendamento ha diritto di esporne le ragioni per un tempo non eccedente i cinque minuti. E qualora non venisse correttamente interpretato il regolamento per quanto riguarda l'art. 95 comma 1 il sottoscritto chiede di intervenire ai sensi dell'art. 85 comma 8."

Il presidente ha ribadito che non c'è alcuna lesione dei diritti dei consiglieri ed ha aggiornato i lavori al pomeriggio convocando la conferenza dei capigruppo.

I lavori del Consiglio sono stati sospesi e sono ripresi nel pomeriggio alle ore 16.30

Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Paolo Fadda.

I lavori pomeridiani sono proseguiti, sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu, con le dichiarazioni di voto sull'articolo 7 e i relativi emendamenti.

Il presidente Spissu ha comunicato che a seguito della conferenza dei capigruppo, si è deciso, di contingentare i tempi per consentire all'Assemblea di concludere l'iter della legge entro domani.

L'on. Pili (FI) ha preannunciato voto contrario all'articolo 7 in quanto, a suo parere, "si fa un salto indietro di 20 anni".

L'articolo 7, posto in votazione, è stato approvato con 40 voti a favore e 22 contrari.

Sull'emendamento aggiuntivo n°80, l'on. Pili (FI) ha preannunciato voto favorevole, così come successivamente ha fatto l'on. Rassu (FI) per il quale "questa legge comporterà danni enormi per la nostra economia".

L'emendamento 850, posto in votazione, è stato respinto.

Il presidente Spissu, dopo avere ricordato che si era deciso di accorpare emendamenti omogenei, ha sottolineato che questa volontà non è stata accolta dall'on. Pili.
Pertanto, il presidente ha riproposto questa modalità di lavoro all'on. Pili, al quale ha chiesto di accettare questa ipotesi.

L'on. Pili (FI) ha sostenuto che il Consiglio ha dignità e rispetto solo quando i consiglieri possono ricorrere a tutti gli strumenti consentiti dal Regolamento. Pertanto, siccome il Regolamento prevede che ogni consigliere possa esprimere le proprie posizioni per 5 minuti, Pili ha ribadito che utilizzerà i tempi regolamentari e rifiuterà ogni ipotesi di accorpamenti.

Il presidente Spissu ha risposto che nessuno vuole condizionare le prerogative dei consiglieri; l'ipotesi di accorpare nasce dai tempi previsti per l'approvazione della legge.
Pertanto, il presidente ha riproposto l'ipotesi concordata, affermando che, a suo parere, le decisioni di Pili sembrano orientate a prolungare i lavori dell'Aula.
Spissu ha poi comunicato che intende chiedere all'Aula di esprimersi sulla modalità di discussione, precisando che, a suo parere, la modalità  è compatibile con le norme regolamentari.

L'on. Caligaris (Misto-SDI-SU) ha affermato che i valori sostenuti da Pili sono positivi. Tuttavia ha voluto ricordare a Pili che sono stati assunti impegni specifici, ed ha chiesto, comunque, il rispetto del Regolamento. L'on. Caligaris ha concluso esprimendo il proprio disagio per le difficoltà in atto.

L'on. La Spisa (FI) ha affermato di essere contrario alla proposta del presidente Spissu in quanto si creerebbe un precedente che potrebbe limitare le prerogative dei consiglieri.

Anche l'on. Vargiu (I Riformatori) si è dichiarato contrario in quanto non si può violare così il Regolamento. I diritti del singolo consigliere non possono essere cancellati in alcun modo, ha concluso Vargiu, neanche in condizioni eccezionali.

A favore della proposta del presidente si è espresso l'on. Marrocu (DS), per il quale non c'è alcuna forzatura di regolamenti, ma semmai è una questione di buon senso.

Il presidente Spissu, nel ribadire che a suo parere, non si viola il Regolamento, ha ricordato che a questa legge sono stati presentati oltre 2700 emendamenti.

Non essendo stata accolta la proposta di contingentamento, il Presidente e l'Assemblea hanno il diritto di garantire il normale svolgimento dei lavori. Gran parte degli emendamenti ha un andamento uguale, e pertanto si può votare per principi. Spissu ha chiesto all'Aula di pronunciarsi.

L'on. Diana (AN) ha chiesto di sospendere i lavori per potere riflettere su quanto si è chiamati a votare.

Alla ripresa dei lavori ha preso sull'ordine del giorno la parola l'on. La Spisa (FI). Confermando le valutazioni già fatte sulla delicatezza delle questioni in atto, ha dichiarato che il proprio gruppo non parteciperà alle votazioni.

Il presidente Spissu dicendosi particolarmente rammaricato per tale decisione, ha ricordato le più ampie garanzie rappresentate allo stesso Pili, avendo ricercato con i consiglieri della maggioranza e dell'opposizione un accordo sui tempi della discussione. Ha sostenuto la necessità di assicurare la funzionalità dell'Aula.
Il presidente ha, allora, posto in votazione le modalità di votazione per "principi" (o per blocchi) che è stata approvata a maggioranza, mentre i gruppi dell'opposizione abbandonavano rumorosamente l'Aula in segno di protesta.
Il presidente Spissu ha, quindi, posto in votazione il primo blocco dal 1892 al 1970. Sono a questo punto rientrati in Aula i consiglieri dell'opposizione che hanno protestato ancora a lungo, anche con intemperanze verbali, al punto che il presidente ha invitato l'on. Liori a lasciare l'Aula.

E' intervenuto per dichiarazione di voto l'on. Pili (FI), che condannando con fermezza la decisione dell'Aula, ha dichiarato che le norme contenute nell'articolo 7  discriminano fortemente i vari Comuni sardi. Il leader dell'opposizione ha approfondito  nello specifico le situazioni che penalizzeranno decine e decine di Comuni.

L'on. Capelli (UDC) ha detto che quello a cui si è assistito è "una forzatura del Regolamento che non avremmo voluto mai". Queste giornate, per il vice capogruppo dell'UDC, hanno messo in evidenza come si può interpretare il presidenzialismo nella sua accezione più negativa. "A noi è stato negato il confronto e sono stati calpestati i diritti dei consiglieri regionali".

L'on. Diana (AN) ha annunciato il voto favorevole a tutti gli emendamenti. Il capogruppo di Alleanza Nazionale ha affermato che questa sera in Consiglio regionale si è consumato uno strappo. "Comportamenti come quello di oggi non si devono più verificare. Sono convinto che le modifiche al Regolamento siano necessarie prima di qualsiasi altra cosa, ma senza forzature". Per Diana, con questa legge, svanisce la programmazione negoziata e nessuno ha il coraggio di intervenire.

Dello stesso parere l'on. Rassu (FI) che ha affermato che nessuno vuole vedere quali saranno le ricadute che avrà questa legge. L'esponente di Forza Italia ha detto che non si deve imbavagliare l'Aula e ha chiesto: "chi si vuole colpire escludendo la programmazione negoziata?".

L'on. Marrocu (DS) ha detto che non è possibile che la scelta di votare questo blocco di emendamenti per parti possa scatenare una simile reazione da parte dell'opposizione. Soffermandosi sul merito, l'esponente diessino ha sottolineato che questo blocco di emendamenti non c'entra niente con la programmazione negoziata. "Sfido chiunque  a confrontarsi con me e a dirmi quale è la programmazione negoziata che si blocca". Sul comportamento della minoranza l'on. Marrocu è stato chiaro: "l'obiettivo comune era quello di approvare questa legge entro il 24 novembre per evitare il blocco".

L'on. Ladu (Fortza Paris) annunciando il voto favorevole, ha dichiarato che questo gruppo di emendamenti ha l'obiettivo di migliorare la legge. Per l'on. Ladu si è consumato un atto gravissimo . "Si vuole impedire ai consiglieri regionali di portare avanti un'idea di confrontarsi. Quello che è successo oggi è una forzatura".

Fortza Paris è contraria a questa legge perché è il trionfo dei vincoli, è osteggiata da tutti, toglie i diritti acquisiti ai cittadini, compromette fortemente la programmazione negoziata. "Non si governa con la forza, voi stasera avete calpestato il Regolamento, questo è un precedente che lascerà il segno".

L'on. Matteo Sanna (AN) ha detto di essere sconcertato e preoccupato. Sconcertato perché con i "giochetti interpretativi" della maggioranza si sta tentando di mettere il bavaglio all'opposizione. La preoccupazione, invece, deriva dal fatto che questa legge mina lo sviluppo. "E' una legge che ha una visione estremista dell'ambientalismo e che porterà solo disoccupazione, questo mostro deve essere bloccato per evitare che le future generazioni debbano emigrare".

L'on. Contu (FI) ha sottolineato che in Aula viene negato il diritto di fare opposizione. Rivolgendosi all'on. Marrocu ha chiarito che le intese raggiunte tra maggioranza e opposizione non riguardano certo la condivisione della proposta di legge.

L'on. Artizzu (AN) dopo avere annunciato il voto favorevole agli emendamenti ha ribadito l'impegno per la battaglia parlamentare. "Sono cresciuto con il culto dell'anticomunismo, ma mi tolgo il cappello verso i colleghi comunisti che si sono astenuti nel voto di prima". Artizzu ha chiesto al presidente Spissu di attivarsi affinché sia garantita la diretta televisiva fino all'approvazione di questa legge. Per l'esponente di AN è, infatti, necessario che i sardi si rendano conto di chi voterà a favore della legge. Il consigliere regionale di Alleanza Nazionale ha definito il disegno di legge "legge di Frankenstein", in quanto questo mostro giuridico non è più controllato neanche da chi lo ha creato. "Ci troviamo davanti a diritti acquisiti negati, davanti a comuni umiliati, davanti ad un Consiglio regionale delegittimato, ma che saprà risorgere, davanti a una bolla speculativa che favorirà pochi e danneggerà molti".

L'on. Uras (PRC) ha espresso voto contrario sul blocco degli emendamenti. Per l'esponente del gruppo del Partito della Rifondazione Comunista, la battaglia promossa dal capo dell'opposizione ha due obiettivi: impedire che vi siano regole che salvaguardino il patrimonio ambientale e fare apparire ai sardi l'inadeguatezza di questo Consiglio regionale. L'on. Uras è convinto dell'urgenza di rivedere il Regolamento con l'obiettivo di rendere "concludente" quest'Aula rispetto agli obiettivi che si pone.

Per l'on. Moro (AN) quello che è successo in Aula è stato un "sacrilegio". Bene ha fatto una parte della maggioranza a non seguire le indicazioni del presidente. "Voto a favore degli emendamenti per impedire che si dia ai sardi una legge iniqua che non salva niente e che blocca tutto".

Per l'on. Milia (FI) nessuno si può permettere di stravolgere il Regolamento. Per il consigliere regionale azzurro è un momento difficile della legislatura che determina un cambio dei rapporti fra maggioranza e opposizione. Annunciando il voto favorevole agli emendamenti, l'on. Milia ha sottolineato che la minoranza è sempre più coesa.

L'on. Porcu (Progetto Sardegna) ha affermato che non ci sono stati bavagli. "Abbiamo ascoltato l'on. Pili per 12 ore, l'on. La Spisa per 13 ore, altri esponenti della minoranza per 6, 7 ora a testa. Le opportunità di esprimere le proprie opinion ci sono state". Per Porcu la minoranza ha una visione ottocentesca dello sviluppo."Quello che dobbiamo fare è salvaguardare il ruolo del Consiglio regionale. Attenzione a non delegittimare l'Assemblea".

L'on. Sanciu (FI) ha portato in Consiglio i malumori che gli arrivano da ogni parte della Sardegna senza distinzione tra destra e sinistra. Il consigliere di Forza Italia ha ribadito di essere per il confronto democratico e per il rispetto del Regolamento.

Per l'on. Petrini (FI) l'articolo 7 è un disastro e vuole affossare il turismo.

L'on. La Spisa (FI), dichiarando il voto a favore agli  emendamenti, ha detto che l'art. 7 della legge blocca il dimensionamento delle volumetrie al 50% senza consentirne il recupero. Per il capogruppo di Forza Italia questo è gravissimo.

Il blocco degli emendamenti, messo in votazione, è stato bocciato con 39 voti contrari e 19 a favore. Ciò ha provocato la decadenza degli altri emendamenti fino al numero 1970.

Il presidente ha aperto la discussione sulla parte comune degli emendamenti dal numero 1971 al 2049. Per dichiarazione il voto, l'on. Diana (AN) ha anticipato il voto a favore, ed ha invitato l'on. Pili ha ritirare l'emendamento relativo al Comune di Arbus.

L'on. Pili (FI), dopo aver accolto l'invito, ha preannunciato il proprio voto a favore, sottolineando gli aspetti di alcuni articoli, che, a suo parere, sono contraddittori tra loro, in una legge che "nasce vecchia, basata su parametri di 20 anni fa".

Anche per l'on. Rassu (FI) gli emendamenti sono da approvare per evitare "il ritorno al vincolismo e al proibizionismo". A parere di Rassu, l'articolo 7 è inutile, dopo l'approvazione dell'art. 6.

Il presidente della commissione Urbanistica, on. Pirisi (DS), ha rigettato le critiche rivolte alla legge, critiche che, a suo parere, sono infondate in quanto le parti contestate sono le stesse presentate dall'opposizione nella sua proposta di legge.

"Vi state autoflagellando" ha concluso Pirisi, rivolto all'opposizione, ribadendo che gli emendamenti nascono "dalla strizzata d'occhio ai sindaci" e anticipando il proprio voto contrario.

Gli emendamenti dal numero 1971 al 2049, messi in votazione in blocco, sono stati respinti dall'Aula con 43 voti contrari e 18 favorevoli.

Per dichiarazione di voto sugli emendamenti dal 2050 al 2129, l'on. Pili (FI) ha preannunciato il voto favorevole, respingendo poi le critiche a lui rivolte dall'on. Pirisi.

"Gli emendamenti puntano a razionalizzare la legge per quanto riguarda le opere pubbliche realizzate in zona F", ha sostenuto Pili che ha poi concluso ribadendo quelle che, a suo parere, sono le incongruenze della legge rispetto allo sviluppo del settore turistico.

L'on. La Spisa (FI), anticipando il voto favorevole al blocco degli emendamenti, ha sostenuto che c'è una questione di fondo: l'art. 7 è una disposizione che colpisce direttamente le zone turistiche e blocca in maniera rigida le volumetrie.

Anche per l'on. Rassu (FI) gli emendamenti sono da approvare per moderare gli effetti nefasti della legge. Lo sviluppo sostenibile non prevede che l'ambiente sia statico e intoccabile, ma semmai che esso venga considerato una risorsa da utilizzare razionalmente ai fini dello sviluppo.

A parer dell'on. Diana (AN), che ha preannunciato voto favorevole agli emendamenti, lo sviluppo sostenibile presenta diversi aspetti e soggetti interessati, "come, ha detto Diana, ha sempre sostenuto l'assessore Pigliaru. Ma non esiste ancora una definizione univoca di sviluppo sostenibile", anche se è logico che preveda aspetti economici derivanti dall'uso del bene "ambiente".

Il nostro modo di operare, ha concluso Diana, è a sostegno e a difesa della Sardegna.

L'on. Pirisi (DS), rispondendo alle osservazioni di Pili, ha citato passaggi di testi presentati a suo tempo dall'opposizione, accusando la minoranza di "mistificazioni" e invitandola a rettificare le posizioni espresse ai sindaci.

L'on. Sanciu (FI) ha espresso voto favorevole al gruppo di emendamenti, sostenendo che "i divieti sono accettabili solo in un quadro di certezze giuridiche che garantiscano tutti i cittadini". Ma in questa legge ciò non esiste, come non esiste alcuna tutela dei diritti già acquisiti ha concluso Sanciu, criticando la rigidità della maggioranza che è chiusa ad ogni proposta migliorativa.

L'on. Capelli (UDC) ha, quindi, replicato all'on. Pirisi, con varie considerazioni anche di carattere regolamentare.
"Nel merito non c'è da dissentire e si chiuderà la legge nei termini concordati per potere arrivare a discutere tematiche ben più urgenti".

Il presidente ha, quindi, posto in votazione la parte generale dell'emendamento n° 2050. L'emendamento non è stato approvato e, pertanto, sono decaduti gli altri emendamenti collegati.

E' stato, quindi, messo in votazione l'emendamento 851, che non è stato approvato.

Il presidente ha poi messo in votazione l'emendamento 852 su cui è intervenuto, per dichiarazione, di voto l'on. Pili (FI). L'emendamento non è stato approvato.

Sull'emendamento 853 è intervenuto, ancora una volta, l'on. Pili (FI) che ha annunciato all'Aula il proprio voto favorevole. L'emendamento è stato respinto.

Il presidente ha, quindi, posto in votazione il comma n° 4 dell'emendamento 13 (in parte già approvato).

Su richiesta dell'Aula il comma è stato spostato alla discussione dell'articolo 8; su questo articolo e sui relativi emendamenti è stata aperta la discussione.

Per illustrare l'emendamento n° 856 è intervenuto l'on. Pili (FI) che ha criticato aspramente la durata prevista della legge ai vincoli, oltretutto imposti con atto amministrativo e non legislativo "si vuole tappare la bocca al TAR". Ha poi denunciato che la delibera della Giunta darà l'avvio "al sacco delle coste". "Fate le norme in funzione di pochi", ha, quindi, concluso.

L'emendamento 857 è stato dato per illustrato.

L'emendamento 855 (aggiuntivo delle parole della presente legge) è stato illustrato dall'on. Pili (FI).

Gli emendamenti 1889, 1890, 1891 sono stati dati per illustrati dall'assessore Gianvalerio Sanna.

Per la commissione Urbanistica è intervenuto il presidente Pirisi, che ha dato parere negativo sugli emendamenti 855 e 857, favorevole su 1889, 1890, 1891. La Giunta ha dato parere conforme a quello della Commissione.


I lavori del Consiglio
riprenderanno domani alle ore 10.00