CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 45 antimeridiana del 19 novembre 2004


Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.

In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di :


Prosecuzione esame  Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n.
24 -
n. 28 /A (Norme per la pianificazione paesistica
 e la tutela del territorio)

Il presidente ha aperto la discussione sull'art. 5 e sui relativi emendamenti.

L'emendamento n° 16 è stato illustrato dal primo firmatario on. Vargiu (I Riformatori). Tale emendamento è soppressivo totale dell'art. 5. Nel suo intervento l'oratore ha spiegato come l'articolo in questione sia uno snodo decisivo, e che su di esso potrebbe essere opportuna una modifica che giungesse dagli stessi banchi della maggioranza. Vargiu, nel ribadire la improbabilità di tale articolo, ritiene che sarebbe opportuna una presa di posizione della maggioranza.

Gli emendamenti 845 (soppressivo totale all'art. 5) e 847 (proponente la sospensione della seconda parte del comma n°2 "piani attuativi") sono stati illustrati dall'on. La Spisa (FI). Nel suo intervento, il rappresentante di Forza Italia ha dichiarato che l'art. 5 "introduce una possibilità inedita, straordinaria", con un decreto del presidente della Regione verrebbero identificate aree di particolare salvaguardia, zone indicate semplicemente nel Piano paesaggistico regionale lasciando con questo amplissima discrezionalità nella loro individuazione. "A quali uffici tecnici, a quali studi professionali" verrebbe affidata la valutazione di aree di particolare pregio? E anche se così non fosse, la discrezionalità, ha sottolineato La Spisa , ricadrebbe in toto in capo al presidente della Regione. Tutto il potere viene dato alla Regione, senza alcuna linea guida da parte del Consiglio. "Tutto potrebbe essere fatto nelle segrete stanze di studi professionali e della Giunta".

L'emendamento n°846 (che sostituisce la titolarità della individuazione delle aree in questione affidandola ai Comuni) è stato illustrato dall'on. Diana (AN), che ha esordito definendo l'articolo 5 della legge il "peggio del peggio". La maggioranza dovrebbe fare una valutazione attenta, ha detto Diana, per il quale gli emendamenti presentati meritano di essere tenuti in debita e attenta considerazione. "Non è possibile che venga demandato a un solo decreto del presidente ogni ulteriore vincolo in aree non precisate in legge" ha dichiarato il rappresentante di AN. "Di straordinarietà ce ne è già troppa in questa legge ed il Consiglio dovrebbe ribellarsi", ha detto Diana definendo questa questione "di una gravità inaudita".

E', quindi, intervenuto l'assessore Gianvalerio Sanna, che raccogliendo alcune perplessità  e per fugare ogni dubbio sull'arbitrarietà della scelta, ha proposto una modifica orale (che assegna maggiore ruolo agli organi tecnici togliendolo agli organi politici). Gianvalerio Sanna ha anche proposto la votazione, per parti, dell'art. 5, per consentire eventualmente l'abolizione del secondo comma.

L'on. Oppi (UDC) ha detto che non vi è alcuna sostanziale modifica.

L'on. La Spisa (FI) ha ribadito il giudizio precedente circa il secondo comma dell'articolo 5.

Poiché manca l'accordo nell'Aula , il presidente non ha accolto l'emendamento orale della Giunta.

L'on. Pirisi (DS), intervenendo sugli emendamenti dell'opposizione, si è rimesso all'Aula.

L'assessore Sanna, non ha accolto gli emendamenti dell'opposizione, ribadendo la richiesta di una votazione per parti dell'articolo.

Dall'on. Capelli (UDC) è arrivato l'invito alla maggioranza di accogliere l'emendamento che sopprime l'articolo 5. Sarebbe "un segno di attenzione e di buon senso". Vista la soppressione del comma 2, infatti, "l'articolo non ha motivo di esistere". Capelli, che ha detto di parlare "a rischio di querela", ha sostenuto che il passo indietro della Giunta, considerate anche le perplessità del presidente della Commissione, favorirebbe il confronto politico.

Ma la discussione  ha subito un'altra sospensione, questa volta di mezzora, su proposta dell'on. La Spisa (FI), che ha chiesto ai capigruppo di incontrare una folta delegazione di sindaci, che protestano proprio sulla legge salva coste.

Il diessino on. Marrocu si è detto d'accordo e la sospensione è stata accordata.

Alla ripresa dei lavori l'assessore Gianvalerio Sanna ha chiesto il trasferimento dell'articolo 5 nell'ambito dell'articolo 8, avendo l'articolo 5 carattere transitorio.

All'articolo 6 sono stati presentati quattro emendamenti (848, 849, 14, 1884).

L'emendamento 848 è stato illustrato dall'on. La Spisa (FI). Questo emendamento ha detto il capogruppo azzurro, vuole sopprimere il comma 4 dell'art. 6 che determina un appesantimento procedurale.

L'emendamento 849 è stato dato per illustrato.

L'emendamento 1884 (soppressivo dell'emendamento 14 presentato dalla Giunta) è stato illustrato dall'on. La Spisa.

Sugli emendamenti 848, 849 e 1884 il presidente della commissione Urbanistica on. Pirisi ha dato parere contrario, sul 14 il parere è stato favorevole.

La Giunta ha dato parere conforme a quello della commissione.

L'on. Diana (AN) ha detto che l'articolo 6 incrementa i vincoli e i divieti. Per il capogruppo di Alleanza Nazionale la direttiva citata nel comma 4 (2001/42/CE) non è mai stata recepita dall'Italia, quindi non si capisce perché venga inserita in questo articolo. "Se venisse approvato, si aggraverebbe ulteriormente la situazione".

L'on. Porcu (Progetto Sardegna) ha ricordato che la direttiva citata nell'articolo 6 è stata recepita con atto formale nel luglio del 2004. Per Porcu lo sforzo che viene fatto in questo articolo è quello di fare diventare lo studio di compatibilità paesistico - ambientale lo strumento fondamentale della programmazione urbanistica. "Il richiamo a questa direttiva europea serve a collegare il singolo intervento con la sinergia complessiva di quello che avviene nel territorio". Il richiamo è, dunque, opportuno e quest'articolo 6 è moderno e chiarificatore.

L'on. Vargiu (I Riformatori) ha specificato che la minoranza ha presentato all'articolo 6 soltanto tre emendamenti, mentre sugli altri articoli la contrapposizione dell'opposizione è stata sottolineata con centinaia di emendamenti. Dunque, sull'articolo 6 c'è una condivisione sostanziale. Per il capogruppo dei Riformatori dopo l'approvazione dell'articolo 6 spetterà alla Regione anche il compito importantissimo di aiutare l'evoluzione colturale dei Comuni.

Per l'on. Rassu (FI) l'articolo 6 norma tutta la procedura tecnica amministrativa del piano, è un articolo deleterio come tutta la legge. Il consigliere azzurro ha detto all'Aula che dall'incontro con i 40 sindaci dei Comuni rivieraschi è emerso, ancora una volta, quali disastri può causare il blocco totale dell'urbanistica in Sardegna (Vedi comunicato a parte).

L'on. Moro (AN) dopo avere sostenuto che alcune tipologie di progetti richiedono complesse e lunghe procedure di impatto ambientale, ha detto che, è necessario arrivare al Piano Paesistico Regionale, "ma senza ingessare l'economia" della Sardegna, mentre ci si dovrebbe sforzare di coniugare lo sviluppo con la tutela dell'ambiente. Con questa legge, ha concluso Moro, la Regione impone le regole di "un uomo solo al comando di una maggioranza che non esiste".

Per l'on. Matteo Sanna (AN) l'articolo 6 "non piace perché vi è un'ulteriore penalizzazione del territorio, del quale viene impedito non solo lo sviluppo urbanistico, ma anche quello economico".
Sanna ha ricordato quanto emerso questa mattina dall'incontro con i Sindaci, per poi sottolineare che gli emendamenti "non sono stati presentati per ostruzionismo, ma per migliorare la legge, come vogliono tanti cittadini che si rivolgono a noi perché noi siamo la minoranza in Consiglio, ma la maggioranza fra la gente".
Sanna ha concluso sostenendo che si può trovare un punto di intesa per venire incontro non tanto alla richieste dell'opposizione quanto alle esigenze dei sardi.

Dopo avere ricordato gli impegni assunti sulla  prosecuzione dei lavori, il presidente ha chiuso la seduta.


Il Consiglio riprenderà
i suoi lavori martedì alle ore 10.00.