CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 44 pomeridiana del 18 novembre 2004


Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu.

Prosecuzione esame  Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n.
24 -
n. 28 /A (Norme per la pianificazione paesistica
 e la tutela del territorio)

Riprendendo la discussione sull'emendamento sostitutivo parziale presentato dall'assessore ai Lavori pubblici, Gian Valerio Sanna all'emendamento 13, punto al quale era stato sospesa la seduta antimeridiana, il presidente ha posto in votazione tale modifica.

E' intervenuto l'on. Giorgio Oppi (UDC), il quale ha posto la richiesta di sospensione per una valutazione complessiva della norma.

Il presidente, accogliendo la richiesta, ha sospeso la seduta.

Il comma 4 dell'emendamento 13 presentato dalla Giunta, che riscrive interamente l'articolo 4, in continua "evoluzione" per emendamenti orali all'emendamento stesso, ha reso difficile individuare un criterio per la "gestione" del testo e costretto l'Aula ad altre sospensioni.

L'on. Roberto Capelli (UDC) ha sostenuto che, in realtà, le varie modifiche "non cambiano niente"  ed ha proposto un'altra modifica, "per ridurre i danni", che riguarda non solo l'estensione del bonus agli interventi privati, ma anche alla disciplina degli interventi di deroga che non possono essere a discrezione della Giunta - ha detto - ma devono fare riferimento alle linee guida del Consiglio previste dal comma 6 dell'articolo 2, già approvate.  Su queste basi l'UDC si è detto disponibile al confronto.

Ma l'assessore Gian Valerio Sanna ha risposto picche; no agli interventi privati, ancorché finanziati da Comunità europea, Stato o Regione; no al rinvio alle linee guida, "in quanto hanno oggetto diverso". Ed ha proposto una votazione per parti.

L'on. Giorgio Oppi (UDC) ha fatto rilevare che la dizione del testo contraddice un precedente emendamento (1885) approvato dall'Aula; circostanza che genera confusione; la stessa confusione che ha spinto l'on. Giuseppe Balia (Misto - Sdi - SU) a chiedere lo spostamento del comma 4 ad altro articolo per dar tempo di riflettere.

Il presidente Spissu ha informato che gli uffici stabiliranno dove trasferire il comma, all'articolo 7 o al successivo, mentre l'on. Giorgio La Spisa (FI) ha affermato che si viaggia "sul filo del regolamento" perché presentare emendamenti orali che modificano il testo "non solo per chiarezza interpretativa", quando sé è in fase di votazione è una forzatura evidente. Meglio - anche per lui -spostare il comma 4.

La Giunta ha chiesto di presentare i forma scritta gli emendamenti agli emendamenti, da valutare in seguito, visto che il comma 4 viene spostato.

Dopo una sospensione chiesta dall'UDC, l'on. Oppi (UDC) ha manifestato perplessità sulle "manovre" proposte. Meglio andare avanti così, col testo previsto dall'emendamento 13, "considerato, fra l'altro, che i ripetuti tentativi di correggere il comma 4 non hanno prodotto alcun effetto apprezzabile".
Ma l'assessore ha replicato: "Non vogliamo evitare il confronto. Trasferiamo il comma controverso e andiamo avanti". Con questa previsione si va al voto dell'emendamento 13.

Voto contrario viene annunciato dal centrodestra. L'on. Giorgio La Spisa (FI) dice che il voto è conseguenza del giudizio negativo sulla legge; ma aggiunge, se possibile, confusione introducendo "in maniera cervellotica" le possibilità di non applicare i divieti espressi dall'articolo 3. Ma, legge a parte, l'on. La Spisa ha segnalato la situazione difficile all'interno della maggioranza e in particolare l'iniziativa dell'on. Pirisi, "stoppata dalla Giunta"; sono segnali di ragionevolezza "che contraddicono esplicitamente l'indirizzo della Giunta".

Per l'on. Nicola Rassu (FI) l'emendamento si dovrebbe votare per parti essendo in realtà un nuovo articolo, con quattro commi. I ripetuti tentativi di "aggiustamento" del testo denotano le incertezze all'interno della maggioranza, cosa comprensibile considerato che il disegno di legge non ha una filosofia positiva, ma solo un senso punitivo per i cittadini.

L'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris) si è lamentato che i segnali di apertura del centrodestra siano caduti nel nulla ed ha denunciato alcune "assurdità" fra le quali il blocco di qualunque intervento di miglioramento fondiario che prevede insediamenti abitativi per la famiglia dei conduttori delle aziende agricole; la disparità fra cittadini per il solo fatto di non avere "ancora" pagato gli oneri urbanistici, le zone di rispetto nelle aree boscate che non consentono alcun intervento non esistendo "radure naturali" con centro metri di rispetto ai boschi.

L'on. Roberto Capelli (UDC) ha affermato che questa "poteva essere un'occasione di ravvedimento", e per la Giunta era "un esame di riparazione". Considerato che s'è persa una giornata di lavoro, sarebbe stato meglio votare ieri, senza "le presenze scomode che condizionano l'Aula". Nel chiedere una votazione per parti, ha ripetuto che una Sardegna senza un futuro economico credibile rischia di diventare "l'isola che non c'è".

Una palese contraddizione è stata rilevata, fra l'articolo 3 e l'articolo 4, dall'on. Sergio Pisano (I Riformatori): mentre l'articolo 3 fa riferimento agli strumenti urbanistici una volta approvati (il Puc), l'articolo 4 parla di lavori avviati e non di lavori approvati, cioè contenuti nel Puc. Anche i lavori delle opere forestali previste dall'articolo 3 sono smentiti da quello successivo.

L'on. Antonello Liori (AN) ha contestato il giudizio dell'assessore sulla bassissima incidenza di famiglie agricole che risiedono nelle campagne; ha citato l'esperienza di tanti pastori dell'interno trasmigrati nel Campidano che abitano sul luogo di lavoro; mentre l'on. Nanni Moro (AN) ha sostenuto che "signor No imperversa". Nessun imprenditore potrà imbarcarsi in avventure edilizie con evidenti disagi, neppure nelle zone di completamento. L'opportunità di rimediare, con l'articolo 4 allo sfascio dell'articolo 3 è stata perduta.

Le dichiarazioni di voto sull'emendamento 13 sono, quindi, proseguite con gli interventi assai critici e contrariati dei Consiglieri: Mariano Contu (FI): "non sarà possibile recuperare tante strutture pubbliche preesistenti senza modificare l'aspetto dei luoghi"; Franco Cuccu (UDC), che ha approfondito alcune questioni concernenti il principio dei diritti acquisiti.

A favore è, invece, successivamente intervenuto Luciano Uras (PRC), che ha spiegato le ragioni sostanziali che rendono necessaria la norma in discussione.

E' poi ripresa la serie degli interventi contrari con i consiglieri Matteo Sanna (AN) e Antonio Cappai (UDC): "è una legge guasta coste".

Favorevole si è dichiarato Chicco Porcu (Progetto Sardegna), che ha sottolineato "la diversa visione culturale del turismo fra destra e sinistra, ma sul merito, comunque, alcune questioni sono condivise".

E' intervenuto, quindi, l'on. Mario Diana (AN), che nel dichiararsi contrario all'emendamento, ha detto: "l'opposizione ha avuto l'intendimento di migliorare la legge e sottolinearne  i punti deboli".

E' poi intervenuto l'on. Ignazio Artizzu (AN): "gli articoli terrificanti di questa legge sono il 3 e il 4". "Quella che state conducendo è una politica poco rispettosa della gente".

Anche l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha annunciato, "con profonda delusione", il voto contrario a questo emendamento. E ha denunciato "la ripresa dei discorsi integralisti e manichei da parte della maggioranza".

Il consigliere Roberto Capelli ha, quindi, chiesto la votazione per parti: prima i commi n°1 e 2, e successivamente il 3° comma.

La votazione sui primi due commi ha dato il seguente esito: Presenti: 71; votanti: 68; Astenuti: 3; Si: 44; No: 24.

La votazione sul terzo comma ha dato, invece, il seguente esito:

Presenti 75; Votanti 71; Astenuti 4; Si 44; No 26.

Poiché gli emendamenti sostitutivi parziali successivi sono stati dichiarati decaduti, è stato posto in votazione l'emendamento aggiuntivo n°3 che è stato approvato.

Il successivo emendamento n°820 non è stato approvato.

Respinti anche gli emendamenti 21, 821, 823.

Sull'emendamento n°825 è intervenuto l'on. Roberto Capelli (UDC), che ha annunciato il voto favorevole, deplorando al contempo la serie di votazioni negative espresse dall'Aula nelle ultime fasi.

Anche l'on. Nicola Rassu (FI) ha criticato la bocciatura da parte dell'Aula dei precedenti emendamenti ed ha preannunciato il suo voto favorevole.

Al centro delle critiche di Capelli e Rassu, la bocciatura dell'emendamento delle opposizioni che intendeva concedere la recinzione delle proprietà esistenti.

Anche l'on. Contu (FI) ha annunciato voto favorevole, sottolineando l'esigenza di salvaguardare i diritti acquisiti.

L'on. Pirisi (DS) ha replicato alle critiche pervenute dalle opposizioni entrando nel merito tecnico delle questioni sollevate sulle recinzioni ed ha preannunciato il voto contrario.

Voto favorevole da parte dell'on. Vargiu (I Riformatori). "ci possono essere due giustizie diverse, è una questione di diritti".

Anche l'on. Moro (AN) ha annunciato il proprio voto favorevole. Così come ha annunciato voto a favore l'on. La Spisa.

L'emendamento 825 non è stato approvato.

Respinti anche i successivi emendamenti 827, 828, 834, 835, 4.

Con queste votazioni si è concluso l'articolo 4.

L'on. La Spisa (FI) ha, quindi, chiesto la sospensione di questa discussione per un inversione dell'ordine del giorno e la discussione di una mozione riguardante la vertenza dei dipendenti regionali.

Il presidente Spissu, ricordando che a tale scopo, e cioè ai fini dell'inversione a termini di regolamento, è necessario che non si pronunci in modo contrario la Giunta regionale, ha fatto dare lettura della mozione.

E', quindi, intervenuto il presidente Renato Soru, che ha detto essere utile proseguire con la discussione della legge, e quindi, di essere contrario all'inversione dell'ordine del giorno.

La mozione può essere discussa successivamente ha detto il presidente Soru, il quale ha rassicurato l'Aula affermando che le relazioni sindacali sono state condotte secondo quanto previsto dalla legge 31. La Giunta, ha detto inoltre Soru rispetterà però anche le osservazioni della Corte dei Conti.

Poiché la Giunta si è dichiarata contraria all'inversione dell'ordine del giorno, la mozione, come comunicato dal presidente Spissu, sarà discussa successivamente.


I Lavori del Consiglio
riprenderanno domani alle 10.00