CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 41 antimeridiana del 17 novembre 2004


Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Claudia Lombardo.

In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di :


Prosecuzione esame  Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n.
24 -
n. 28 /A (Norme per la pianificazione paesistica
 e la tutela del territorio)

Il presidente ha posto in discussione l'articolo 4.

L'on. Giorgio La Spisa (FI) ha chiesto una breve sospensione per potere concordare le modalità di svolgimento degli interventi sull'articolo e sui relativi emendamenti.
Alla ripresa dei lavori, l'Aula ha posto in esame l'articolo 4 e i relativi emendamenti.
Nell'illustrare l'emendamento 18, l'on. La Spisa (FI) ha sostenuto che è opportuno modificare l'articolo 4 in quanto potrebbe essere inutilmente restrittivo rispetto alle attività agropastorali, certamente non finalizzate a realizzare insediamenti residenziali.
La Spisa ha illustrato anche l'emendamento 826 riguardante il consolidamento di territori interessati a fenomeni idrogeologici, per i quali è sempre necessaria l'autorizzazione degli organi competenti.
Anche l'emendamento 839 è stato illustrato dall'on. La Spisa, per il quale si possono sopprimere alcuni termini del comma 2 dell'articolo senza modificarne il senso, a meno che, ha sostenuto La Spisa "non si tratti di una fotografia di una parte di territorio che non conosciamo".
La Spisa si è poi soffermato sugli emendamenti 843 e 841, relativi al comma 3 dell'articolo, riguardanti i limiti di rispetto delle aree boscate. Per La Spisa, anche in questo caso è opportuno trovare una formulazione più corretta.

L'on. Mario Diana (AN) ha illustrato l'emendamento 844 soppressivo del comma 4, comma che si presterebbe a sollevare una serie di dubbi sulla realizzazione di opere pubbliche.

L'emendamento 13, presentato dalla Giunta, è stato descritto dall'assessore Gian Valerio Sanna, per il quale è opportuna una riscrittura totale dell'articolo 4, anche sulla base degli emendamenti già illustrati.
Sanna ha esposto anche gli emendamenti allegati 858 e 1888, ritenuti necessari per evitare conflitti di competenza.

Un'altra serie di emendamenti ha indicato l'opportunità di precisare meglio situazioni particolari, in gran parte a tutela dei diritti acquisiti. L'on. Franco Ignazio Cuccu (UDC) ha chiesto di non bloccare l'attività dei Consorzi industriali (i cui terreni capitano nella fascia di vincolo) se le opere sono in conformità con i piani territoriali adottati e approvati dalla Regione prima dell'entrata in vigore della legge; opportuna, a suo avviso, una indicazione specifica delle "borgate marine" per la peculiarità di queste ultime, il cui riferimento non c'è e si parla semplicemente di "frazioni".

L'on. Giorgio La Spisa (FI) ha chiesto che la legge "descriva meglio la particolarità delle aree boscate" facendo riferimento alla legge che disciplina la materia; mentre l'on. Carlo Sanjust (FI) ha proposto che vengano escluse dal blocco le recinzioni di modesta entità necessarie all'attività agro pastorale.

Una serie di diritti acquisiti (piani attuativi già convenzionati aventi rapporti negoziali in essere all'entrata in vigore della legge; interventi ricompresi negli atti di programmazione negoziata e negli accordi di programma, ed altri) sono stati menzionati dall'on. Giorgio La Spisa (FI), il quale ha affermato di voler tutelare, con tali emendamenti, le attività imprenditoriali avviate contando sulle norme urbanistiche vigenti; se ci fosse il blocco, "l'attività imprenditoriale andrebbe incontro a gravi pregiudizi".
Deroghe sono state chieste perché l'attività sia estesa, oltre alle zone urbane del centro storico e di completamento, anche alle zone di espansione ed a quelle dove sorgono attività imprenditoriali o servizi.

Sugli emendamenti dell'opposizione  il presidente della Commissione, on. Giuseppe Pirisi ha dato parere contrario (in parte, tuttavia, ha precisato, alcune richieste sono contenute negli emendamenti sostitutivi della Giunta). E l'assessore Sanna si è allineato al parere del presidente Pirisi.

Si è iniziata, quindi, la discussione sull'articolo 4 e sugli emendamenti. E' intervenuto l'on. Nicola Rassu (FI) il quale ha dato peso e valore all'attività dell'opposizione, che ha permesso di chiarire alcune situazioni relative, in particolare, ad opere di "ordinaria e straordinaria manutenzione soggette ad autorizzazione" ed a quelle a corredo di attività agro pastorali e di silvicoltura. La dizione "che non alterino lo stato dei luoghi" deve essere più precisa, "altrimenti un agente forestale molto fiscale non consentirebbe neppure l'aratura dei terreni. Qualche apertura, dunque, c'è stata - ha aggiunto Rassu - ma la legge resta "monca" e non regola lo sviluppo socio economico del territorio. Sarebbe stato assai meglio non avere fretta e dotare la Sardegna di uno strumento urbanistico generale.

Per l'on. Luciano Uras (PRC) la legge è buona, per tre motivo: primo perché mette ordine a una materia "libera e confusa" che aveva riferimenti legislativi datati (il più recente risale al 1993); in secondo luogo perché il paventato blocco dell'attività edilizia va esorcizzato essendo meno rigido di quel che si pensi; in terzo luogo perché la Regione, assolvendo il ruolo di ordinatore, non solo quello di coordinatore, eviterà "localismi, campanilisti ed egoismi vari", disciplinando, attraverso principi generali astratti, uguali per tutti, la spinosa materia.

E' poi intervenuto, l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori), che si è soffermato sugli emendamenti che riguardano il comparto agro - silvo - pastorale, e sugli emendamenti 18 - 19 - 20 che riguardano le zone  "C".

E' poi intervenuto l'on. Eugenio Murgioni (Fortza Paris), che ha precisato che anche la sua parte politica vuole la tutela delle coste, ma tenendo opportunamente conto delle esigenze dello sviluppo turistico e per conseguenza economico. Ha sottolineato il rischio di affossamento di settori produttivi quali l'agricoltura.

L'on. Sergio Milia (FI), riprendendo le precedenti considerazioni, ha analizzato le difficoltà interpretative delle nuove norme che potrebbero rendere farraginose e quasi impossibili le concessioni edilizie.

Per l'on. Mario Diana (AN) la contrarietà sull'articolo 4 deve essere totale, come testimoniano i numerosi emendamenti sostanziali. Diana ha espresso forti riserve sulla asserita volontà di recupero dell'esistente attraverso una cristallizzazione delle strutture attuali senza alcun intervento di abbellimento ambientale. Diana ha sollevato il dubbio di sotterranee speculazioni.

Anche l'on. Antonello Liori (AN) ha fortemente criticato molte parti dell'articolo 4 in discussione, sottolineando, in modo particolare, i danni che alcune disposizioni provocheranno alle più normali attività agricole e silvo - pastorali.

L'on. Sergio Pisano (I Riformatori) ha avvertito l'Aula sulle conseguenze che potrebbe avere l'applicazione di questa norma sui 50 comuni privi di Puc. In questi comuni, infatti, i proprietari di beni di zona C, in cui non si potrà più edificare, non pagheranno nemmeno l'ICI.  Questo comporterà una notevole diminuzione delle entrate comunali e, quindi, si potrebbe verificare anche un dissesto finanziario.
Pisano ha detto di apprezzare alcune variazioni introdotte dall'articolo 13 e ha fatto alcune proposte per migliorare l'assetto normativo introducendo delle piccole "valvole" che consentano di realizzare dei manufatti, che siano ininfluenti dal punto di vista dell'impatto ambientale e che servano per la conservazione del bene già esistente.  



I lavori del Consiglio riprenderanno
questo pomeriggio alle 16.30.