CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 40 antimeridiana e pomeridiana del 16 novembre 2004


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Paolo Fadda.

In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di :


Prosecuzione esame  Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n.
24 -
n. 28 /A (Norme per la pianificazione paesistica
 e la tutela del territorio)

L'Assemblea ha ripreso con la discussione sull'articolo 3 del provvedimento.

L'on. Mario Diana (AN), dopo avere ripercorso le tappe della propria attività politica, ha sostenuto che AN "non intende omologarsi a nessuno", ne tanto meno delegare il ruolo del proprio gruppo ad alcuno. "Siamo in prima linea nell'avversare una legge che non condividiamo, ha concluso Diana, ma nel rispetto dei principi democratici,  dell'autonomia e dei ruoli dei gruppi politici".

A parere dell'on. Giorgio Oppi (UDC), è necessario puntualizzare alcuni aspetti per arrivare a una posizione chiara sul disegno di legge della Giunta. "Il provvedimento non ci piace, ha aggiunto Oppi, perché danneggia la Sardegna e per di più, è illegittimo".

Dopo avere citato gli estremi di leggi nazionali secondo le quali le competenze nella materia in discussione sono principalmente dello Stato, Oppi ha sostenuto che i comuni che hanno adottato i PUC sfuggirebbero al blocco previsto dal regolamento, per poi affermare che "il Consiglio regionale è stato espropriato delle proprie prerogative". Dopo avere ribadito "un no secco, alla legge in discussione, Oppi ha comunicato di aver presentato un "emendamento provocatorio", e dopo avere citato numerose esempi di speculazioni selvagge che hanno rovinato il territorio, ne ha illustrato lo scopo principale: abbattere "gli orrori urbanistici" e smantellare "le colate di cemento". Se la maggioranza si opporrà a questo emendamento, ha concluso Oppi, si assumerà la responsabilità di volere conservare questi "mostri".

L'on. Sergio Pisano (I Riformatori), nell'annunciare il voto contrario suo e del proprio gruppo all'articolo 3, ha affermato che la norma è piena di "incongruenze ed assurdità". Se  è ammissibile l'intento normativo di salvaguardia del territorio dell'Isola, sono gli strumenti adottati a discostarsi dalla bontà delle intenzioni. Non esiste in nessuna parte del mondo, a parere di Pisano, un criterio così restrittivo che riesca a contemperare una filosofia di sviluppo turistico con il blocco dell'edificazione per 2 KM dalla costa.
Pisano ha poi sostenuto che, in caso di applicazione della norma, i proprietari dei terreni oltre i 2 chilometri usufruiranno di un aumento di valore delle aree  ed ha, infine, concluso con alcune considerazioni sugli effetti del blocco sull'offerta turistica, visto che è uno degli elementi primari, cercato dal turista è "l'aria in vicinanza del mare", cioè "la brezza marina sarda".

L'on. Mario Floris (Misto - UDS) ha sostenuto che si è passati da una fase di scontro a un'altra in cui, con qualche apertura, si può arrivare a migliorare la legge.
Il nodo fondamentale, per Floris, è quello delle norme di salvaguardia ed in particolare dei divieti di costruire entro i 2 chilometri. Perché questi divieti non si applicano ai comuni dotati di Puc e per le ristrutturazioni. E' quanto meno strano, ha aggiunto  Floris, che si vogliano esentare i comuni i cui Puc sono nati a seguito dei piani paesistici poi annullati. Anche con la legge 45 esisteva il divieto di costruzione entro i 2 Km, ma valeva per tutti, era accettato da tutti. Si può svelenire il clima odierno? Si è chiesto Floris. La risposta è positiva, ha concluso, e in questo modo si potrebbe arrivare ad approvare la legge all'unanimità.

Per la Giunta, l'assessore Gian Valerio Sanna ha affermato che non ci sarà alcun scioglimento di consigli comunali e, se è vero che il nodo è quello delle norme di salvaguardia, è anche vero che i PUC hanno all'interno proprio le norme di salvaguardia.

Sanna ha proseguito chiarendo quali sono le competenze dello Stato e delle Regioni in materia di urbanistica ed affermando che non si possono anteporre le questioni di sviluppo economico alla tutela del territorio. Sanna ha concluso auspicando che si possano recuperare, sul terreno della politica, i principi fondamentali della democrazia e del rispetto dei diritti costituzionali.

Il presidente ha messo in votazione gli emendamenti all'art. 3.

Gli emendamenti 61, 65, 62, 63, 859, 860, 863, 864, sono stati respinti. Dietro richiesta  di alcuni consiglieri, il presidente ha sospeso brevemente la seduta.

Alla ripresa dei lavori, l'on. Roberto Capelli (UDC) ha chiesto un'ulteriore sospensione per poter esaminare in maniera più approfondita gli emendamenti. Il presidente Fadda ha sospeso la seduta i lavori per un'altra mezz'ora.

Alla ripresa dei lavori, dopo l'ulteriore interruzione, il presidente ha dato la parola all'on. Siro Marrocu (DS) che ha chiesto il rinvio dei lavori al pomeriggio.

I lavori del Consiglio sono stati sospesi e sono ripresi nel pomeriggio alle ore 16.30.

Alla ripresa pomeridiana della seduta, il presidente on. Giacomo Spissu ha convocato la Conferenza dei Capigruppo per decidere sulla modalità di prosecuzione dei lavori.

Al rientro in Aula, il presidente ha comunicato che i lavori proseguiranno con l'esame degli emendamenti all'articolo 3.

L'emendamento n° 1887 è stato ritirato dalla Giunta.

L'emendamento n°865, sul quale sono intervenuti gli onorevoli Rassu FI), Capelli (UC), Liori (AN), Ladu (Fortza Paris), La Spisa (FI), Sanciu (FI), Diana (AN) e Pirisi, che ha invitato i colleghi della minoranza ad un confronto, messo in votazione con voto elettronico palese chiesto da Diana, è stato bocciato.

L'on. Mario Diana (AN) ha dichiarato il ritiro degli emendamenti dall' 873 al 1045.

Sull'emendamento 872, per dichiarazione di voto, sono intervenuti, dichiarando il voto a favore, gli onorevoli Diana (AN), Capelli (UDC), Murgioni (Fortza Paris), Rassu (FI), La Spisa (FI), Contu (FI) e Sanciu (FI).

Messo in votazione, l'emendamento è stato respinto.

 E' stato, quindi, messo in votazione l'emendamento n°1046. L'on. Giorgio La Spisa (FI), intervenendo per dichiarazione di voto, ha annunciato il ritiro degli emendamenti dal 1047 al 1220.

Sono intervenuti i consiglieri: Vargiu (I Riformatori) e Rassu (FI);

Il presidente ha messo in votazione l'emendamento 1046, che è stato respinto.

E' stato, quindi,  messo in votazione il gruppo di emendamenti dal 1221 al 1395.

Sono intervenuti i consiglieri: Pierpaolo Vargiu (I Riformatori), che ha comunicato il ritiro degli emendamenti dal 1222 al 1395, Diana (AN), Rassu (FI), Capelli (UDC) e La Spisa (FI).

Messo in votazione, l'emendamento non è stato approvato.

La discussione è proseguita col gruppo di emendamenti dal 1396 al 1569.

E' intervenuto l'on. Rassu (FI), il quale, dichiarando il voto favorevole all'emendamento  n° 1396, ha annunciato il ritiro degli emendamenti dal 1397 al 1569.

L'emendamento 1396 non è stato approvato.

La discussione è proseguita sull'emendamento n°866 sul quale è intervenuto l'on. La Spisa (FI). L'emendamento è stato respinto.

L'emendamento 867, sul quale è intervenuto l'on. Rassu (FI) è stato bocciato dall'Aula.

Anche l'emendamento n°868, sul quale è intervenuto l'on. Vargiu (I Riformatori) è stato bocciato, così come l'emendamento 869, illustrato dall'on. Capelli (UDC) e l'emendamento 870 illustrato dall'on. Pisano (I Riformatori).

Sull'emendamento 871 è intervenuto l'on. Rassu (FI); l'emendamento non è stato approvato.

L'emendamento 570, sul quale è intervenuto l'on. Diana (AN) è stato respinto, così come il 1649 illustrato dall'on. La Spisa (FI).

Sull'emendamento 1727 l'on. Diana (AN) ha preannunciato voto favorevole, comunicando nel contempo il ritiro degli emendamenti dal 1728 al 1803. Per dichiarazione di voto è intervenuto anche l'on. Pirisi (DS). L'emendamento 1727 è stato respinto.

La discussione è proseguita sugli emendamenti dal 1804 al 1884. L'on. Rassu (FI), intervenendo per dichiarazione di voto, ha annunciato il ritiro degli emendamenti dal 1805 al 1883. L'emendamento 1804 è stato respinto, mentre l'emendamento 1886, sul quale sono intervenuti gli onorevoli Capelli (UDC), Vargiu (I Riformatori) e Pirisi (DS), è stato ritirato.

Terminata la discussione sugli emendamenti all'emendamento n°12, presentato dalla Giunta regionale, la discussione è proseguita su questo documento con gli interventi dei consiglieri La Spisa (FI), Vargiu (I Riformatori), Diana (AN), Davoli (PRC) , Capelli (UDC), Rassu (FI) e Oppi (UDC) .

Posto in votazione, l'emendamento n° 12, sostitutivo totale dell'articolo 3 della legge, è stato approvato con 35 voti a favore e 16 contrari.

L'approvazione di questo emendamento fa automaticamente decadere tutti i restanti emendamenti allo stesso articolo.


I Lavori del Consiglio
riprenderanno domani alle 10.00.