CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 39 antimeridiana del 12 novembre 2004


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Paolo Fadda.

Prosecuzione esame  Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n.
24 -
n. 28 /A (Norme per la pianificazione paesistica
 e la tutela del territorio)

Il presidente Spissu, in apertura di seduta, ha ricordato che si era in sede di votazione del settimo gruppo di emendamenti.

Prima di passare all'esame, il capo dell'Assemblea ha illustrato all'Aula le decisioni prese dalla conferenza dei capigruppo per quanto riguarda la prosecuzione dei lavori. "Il Consiglio terminerà i suoi lavori alle 13.00 e riprenderà, presumibilmente, martedì alle ore 10.00".

Il settimo gruppo e gli emendamenti 1886, 64 e 871 sono stati dati per illustrati.

Il parere della commissione Urbanistica è stato riferito dal presidente Pirisi, che ha chiesto alla Giunta di ritirare il comma 4 dell'emendamento 1887 per rivederlo in sede di coordinamento. Sui gruppi 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8 la Commissione ha espresso parere di non accoglimento.

Il parere della Giunta, che è conforme a quello della Commissione, è stato espresso dall'assessore Gianvalerio Sanna. L'esponente dell'esecutivo, sul comma 4 dell'emendamento 1887, ha detto di aderire alle indicazioni della commissione.

Il primo ad intervenire nella discussione sull'articolo 3 e sull'insieme degli emendamenti è stato l'on. Rassu (FI), che ha detto di ritenere l'articolo 3 l'elemento fondante della legge perché per i prossimi tre anni normerà tutta la pianificazione urbanistica della Sardegna. Il consigliere azzurro ha sottolineato che l'emendamento 1887, presentato dalla Giunta, stravolge completamente l'articolo 10 bis della legge n°45. Per l'on. Rassu si tratta, quindi, di una nuova norma che si ricollega all'articolo, pertanto, dovrebbe andare nuovamente in Commissione. Sul limite di 2000 metri è stato chiaro:  "si tratta di un limite messo a caso". Sottolineando che nessuno mette in dubbio che c'è la necessità di intervenire, ha evidenziato, che una norma così generalizzata fa paura perché bloccherà lo sviluppo del territorio per lungo tempo.

L'on. Cappai (UDC) ha chiarito che è stato oggetto di critiche per la richiesta di avere la certificazione, per iscritto, dell'orario di deposito di un emendamento. "Voglio sottolineare che la mia richiesta è stata fatta per sgombrare il campo da qualunque incomprensione".  L'esponente dell'UDC ha chiesto alla Presidenza se una volta che dall'emendamento 1887 viene tolto il 4° comma sia ancora da considerare un emendamento sostitutivo totale.

Ha risposto il presidente Spissu, che ha ricordato che si era ancora nella fase della discussione e che dopo le indicazioni fatte dal presidente della commissione Urbanistica si sarebbero iniziate le valutazioni in merito.

L'on. Vargiu (I Riformatori) ha messo in rilievo che la presentazione degli emendamenti della Giunta pone una serie di questioni.
Per quanto riguarda la legittimità della presentazione non si possono avanzare obiezioni. Diverso il problema sul merito e sulla sostanza, in quanto il testo dell'articolo 3 si presenta assolutamente inemendabile. Ricordando che l'ostruzionismo messo in campo dall'opposizione non è il segno di una cultura politica "abbracciata" dalla  minoranza, bensì una risposta politica contingente, ha aggiunto che l'escamotage della Giunta non blocca una eventuale prosecuzione dell'ostruzionismo. Tuttavia, di questo passo, non si fanno progressi, è la vittoria della "stasi"; tutto diventa incomprensibile all'esterno.Ecco perché tutti non dobbiamo fare più un passo avanti verso il baratro, ma anzi si facciano passi indietro. "Non è la muscolarità che può risolvere i problemi, questa escalation non giova a nessuna parte politica e, forse, questo è il merito dell'emendamento 1887 della Giunta".

L'on. Pili (FI) ha detto che l'articolo 3 è il cuore di una scelta politica "alla quale mi sento profondamente contrario". Una scelta economica che non ha alla base alcuno studio socio -  economico; una scelta azzardata. Seppure con i suoi "peccati", la legge 45 aveva posto alcuni punti fermi. "Non è una procedura urgente e tanto meno provvisoria, invece, quella della legge in discussione". "Con questa norma viene a crollare la sinergia tra zone costiere e zone interne. Con questa norma sarà vietato, qualsiasi tipo di riqualificazione". E' una legge punitiva secondo l'on. Pili, una legge settaria. "C'è in gioco la storia economica della nostra Regione, ha proseguito Pili, cosa di cui ci si renderà conto fra cinque anni". Dopo avere approfondito gli aspetti negativi dei punti principali della legge, Pili ha ribadito la validità della azione della opposizione a favore degli enti locali, denunciando come si sia vietato all'Aula di approfondire la situazione in ogni territorio. In conseguenza di ciò, "sarà necessario indossare nuovamente le scarpette da tennis per spiegare alle popolazioni i danni di questa legge", anche perché, ha spiegato, in quest'Aula ci sarà poco da fare.

"Ieri abbiamo contestato, in modo intransigente anche il fatto che questa maggioranza, già premiata dalla legge elettorale, tende con l'emendamento della Giunta (1887) a impedire l'emendabilità della legge. Ciò rischia di riaccendere i toni e di far sconfinare il sano rapporto dialettico fra maggioranza e opposizione". Si è espresso così l'on. Giorgio La  Spisa (FI) sostenendo che il ruolo dell'opposizione è quello di "segnalare ai sardi l'impostazione integralista della legge" che ha la  "presunzione" di guardare a un futuro lontano, ma  mette a repentaglio le attività economiche del presente. La legge, infatti, "spegne" le attività pubbliche e private, che "non possono sopportare vincoli spropositati" che non hanno paragoni nel sistema legislativo. Quello del presidente Soru - ha proseguito La Spisa - è un segnale di sfida anche nei confronti delle autonomie locali, perché le priva della capacità di autodeterminazione. "Noi - ha concluso - crediamo che sia giusto fermarsi prima e riflettere per trovare soluzioni di qualità per i sardi".

"Una tutela così conserva la Sardegna, ma rischia di estinguere i sardi", ha detto l'on. Roberto Capelli (UDC). Tutti - ha aggiunto - per un semplice fatto di buon senso difendono il proprio territorio, soprattutto se si riconosce ("e su questo punto siamo d'accordo") che il turismo è una risorsa insostituibile per l'economia dell'Isola; "ma, per evitare pericolosi collassi, ci vogliono "regole chiare, facilmente applicabili, che consentano la coesistenza fra ambiente e sviluppo". Capelli si è detto allarmato del peggioramento, "giorno dopo giorno" del sistema sociale ed economico: i dipendenti regionali sono in agitazione e potrebbero fermare la macchina burocratica; i pastori protestano per il prezzo del latte, argomento vitale per l'intero territorio; aumentano le rapine. A questo punto "mi chiedo se era questa la priorità o se non fosse più logico portare i discussione i provvedimenti finanziari, considerato - ha concluso - che il sistema economico sardo è totalmente dipendente dal bilancio regionale".

Anche per l'on. Nanni Moro (AN) con questa legge "si penalizza una parte sana dell'economica sarda" e si causano danni "difficilmente riparabili", che colpiscono non solo i Comuni costieri, sicuramente danneggiati, ma anche le zone interne, che allo sviluppo delle coste fanno riferimento. Moro ha criticato il rigore eccessivo nella conservazione dell'ambiente, che blocca anche i parchi eolici, il cui impatto è esclusivamente visivo, ma assai meno grave - ha sottolineato - dell'impatto sanitario che hanno le centrali che utilizzano il carbone. Mercoledì a Portotorres si terrà  un convegno ad alto livello scientifico - ha annunciato - per valutare l'incidenza dei tumori in un'area interessata alla combustione di sostanze inquinanti. Considerato che "dobbiamo essere autonomi nella produzione di energia, dobbiamo fare una scelta". Con questi emendamenti - ha concluso - "vogliamo ragguagliare il Consiglio che si sta andando nella direzione sbagliata e che si vuole paralizzare l'attività anche nei Comuni che hanno avviato da tempo i piani urbanistico comunali".
Intervenendo sui numerosi emendamenti presentati all'articolo 3, (che fissa le misure di salvaguardia della fascia costiera dei 2000 metri, dalle isole minori, delle aree, anche esterne ai centri abitati, già individuati dall'Amministrazione regionale, e quelle ricomprese nei siti di interesse comunitario),  l'on. Ignazio Artizzu (AN) ha ricordato che circa un quarto del territorio regionale è "gravato da vincoli, divieti, servitù militari e di altro genere" una superficie enorme, alla quale si devono sommare le vastissime aree bloccate dalle nuove norme, sulle quali si sta discutendo.
Una situazione profondamente ingiusta, nei confronti degli amministratori di quei Comuni che non hanno ancora elaborato i loro piani urbanistici, una situazione che penalizza pesantemente i cittadini sardi, gli operatori economici, specialmente quelli del settore turistico.
Molti comuni costieri sardi, ha aggiunto Ignazio Artizzu, saranno di fatto "congelati" ci sarà una Sardegna a due velocità e chi rimarrà indietro pagherà prezzi molto elevati. Concludendo il suo intervento Artizzu ha auspicato una maggiore "elasticità" nell'affrontare un tema, come questo, che può avere pesanti ripercussioni in molti settori economici, proprio ora che si cerca di allungare la troppo breve stagione turistica anche per valorizzare i comparti agricolo, artigianale e dei servizi.

I limiti dei trecento, o dei duemila, metri sono giudicati "eccessivi" anche dall'on. Antonello Liori (AN), il quale ha voluto rimarcare che non sono tanto i vincoli, che servono per tutelare e valorizzare le coste sarde, ma la qualità degli interventi. La Costa Smeralda, ad esempio, è stata progettata e realizzata in modo egregio dall'Aga Khan, ha detto ancora Antonello Liori, se quell'esempio fosse stato seguito anche in altre parti dell'Isola, la situazione in Sardegna sarebbe molto diversa. Invece, sulle dune di Is Arenas si è costruito in modo scriteriato ed interventi decisamente "contestabili" sono stati realizzati in  molte altre zone.
Altro punto sul quale Antonello Liori si è soffermato, è stato quello degli eccessivi vincoli che  sono stati "imposti" in molte zone. "Stiamo parcheggiando la Sardegna", ha efficacemente detto Liori "riportando" un'affermazione di un vecchio cacciatore, nel senso che "i parchi stano realmente vincolando l'intero territorio regionale". Forse sarebbe opportuno "svincolare" qualche parte non "funzionale" ai programmi delle amministrazioni pubbliche e rendere più razionali "gli interventi conservativi". Questo disegno di legge, comunque, ha bisogno di alcune sostanziali correzioni e le opposizioni cercheranno di migliorarne il testo con le loro proposte, con i loro suggerimenti.

Con l'intervento dell'on. Liori si sono conclusi i lavori della seduta odierna.


Il  Consiglio proseguirà i suoi lavori
martedì 17 novembre alle ore 10.00.