CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 37 antimeridiana e pomeridiana del 10 novembre 2004


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.

In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di :


Prosecuzione esame  Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n.
24 -
n. 28 /A (Norme per la pianificazione paesistica
 e la tutela del territorio)

L'esame del disegno di legge è proseguito con la discussione dell'emendamento 58 (Pili e più), aggiuntivo all'articolo 2, che vuole introdurre in legge l'istituto della "Relazione sullo statuto del territorio" e dell'attuazione degli strumenti urbanistici" per parte dei Comuni.

Per dichiarazione di voto è intervenuto l'on. Pili (FI), che preannunciando il proprio "si" ha sottolineato che con tale modifica si intendono coinvolgere direttamente gli enti locali nella gestione del territorio. Ha, quindi, rievocato criticamente alcune fasi del dibattito della scorsa notte, affermando che "questo emendamento fa rimettere i piedi in terra a coloro che stanno volando per aria".

L'on. La Spisa (FI) ha annunciato il voto favorevole, sottolineando che  l'emendamento pone seriamente un problema concreto della legge, è non ha, di certo, una finalità ostruzionistica.

Anche il successivo oratore l'on. Ladu (Fortza Paris) ha dichiarato il proprio voto a favore: "il testo della legge è troppo centralistico con un ridotto coinvolgimento del Consiglio Regionale e degli Enti Locali"

A favore sono intervenuti anche: l'on. Liori (AN) non si possono rifiutare a priori i suggerimenti dell'opposizione, "la conoscenza dei territori deve venire dal basso"; l'on. Rassu (FI) per il quale ci si trova di fronte "ad uno strumento di compiutezza istruttoria" esemplare per il ruolo che si assegna agli enti locali; l'on. Sanjust (FI) ha dichiarato: "nessuno può dire che questo emendamento sia una perdita di tempo, invece è un contributo importante al miglioramento della legge".

A questo punto l'on. Milia (FI) ha chiesto la verifica del numero legale che è risultato sussistere. La discussione è, quindi, tornata a vertere sulle dichiarazioni di voto sull'emendamento 58.

L'on. Milia (FI) ha annunciato il voto a favore, sottolineando come la proposta di modifica in esame sia quanto mai concreta, ed ha rivendicato il principio per cui le amministrazioni locali "non debbano mai abdicare al giusto ruolo di partecipazione, a favore di un solo manovratore".

E', quindi, seguita la dichiarazione a favore dell'emendamento da parte dell'on. Cassano (I Riformatori): "perché non si vuole dare voce agli Enti Locali sul futuro del proprio territorio?"

Ha annunciato voto favorevole sull'emendamento 58 anche l'on. Artizzu (AN), che ha a lungo ironizzato sulle dichiarazioni rese dal presidente della Giunta nella scorsa seduta notturna.

Voto contrario è stato successivamente annunciato dall'on. Uras (PRC): "non è vero che la minoranza sia sensibile al ruolo degli enti locali e la maggioranza no". C'è una ripartizione di competenze fra Stato, Regione e gli Enti Locali da rispettare. Spesso accade che il desiderio di immediati vantaggi economici porti a svendere il territorio.

L'on. Petrini (FI), dopo avere rimarcato il fatto che molti consiglieri sono anche sindaci, ha sostenuto che la legge in discussione intende penalizzare i Comuni e che, quindi, sono necessarie molte correzioni." Se rimango in Aula, ha concluso Petrini, nonostante la voglia di andarmene, è perché devo tutelare gli interessi di chi mi ha votato". Petrini ha preannunciato il voto favorevole.

Anche l'on. Cappai (UDC) si è espresso a favore dell'emendamento in quanto "si deve coinvolgere il massimo numero possibile di persone e di istituzioni", come del resto in passato operavano i partiti popolari tradizionali è assurdo oggi, escludere la volontà di chi conosce direttamente il territorio. Cappai ha invitato la maggioranza a rileggere e a riflettere sull'emendamento in  discussione, emendamento che, se respinto, porterà ad "una cattiva partenza" del Piano Paesaggistico Regionale, il quale si baserà su dati che non corrispondono alla realtà.

Per l'on. Capelli (UDC), negli strumenti già effettuati si intravedono due linee diverse all'interno della maggioranza. I comportamenti in Aula sono diversi da quelli in commissione, ha aggiunto Capelli, ma sembra che "qualcuno soffra della sindrome di Stoccolma" nel sentirsi "ostaggio di qualcuno". Secondo Capelli, ci saranno dei chiarimenti che consentiranno alla maggioranza di varare la legge. E' un suo compito, così come è compito dell'opposizione cercare di modificare i provvedimenti giudicati non corretti.

Preannunciando il voto favorevole, l'on. Amadu (UDC), ha sostenuto che l'obiettivo dell'emendamento è quello di rimettere in gioco le funzione ed il ruolo delle amministrazioni locali nel sostenere le reali esigenze del proprio territorio. La Giunta, ha concluso Amadu, non deve intervenire con la volontà delle autonomie locali alle quali sono state assegnate particolari prerogative in materia urbanistica da apposite leggi nazionali.

L'on. Vargiu (I Riformatori), ha affermato di volere votare a favore dell'emendamento, ha  sostenuto che occorre assecondare la presidenza quando chiede di restare in tema nel corso degli interventi. Con citazione di detti popolari, Vargiu ha poi evidenziato come alcuni interventi, che sembrano a favore, poi danneggiano la materia del contendere. Vargiu ha concluso sottolineando la volontà di coinvolgere gli enti locali attraverso l'emendamento in discussione.

L'on. Onida (Fortza Paris) ha voluto esprimere il proprio "turbamento" per la contrapposizione "rigida e irrazionale" che si  è verificata in Consiglio. Per Onida però, la materia in discussione è talmente importante che deve restare al di fuori dei giochi politici. Si deve trovare una mediazione seria e costruttiva, ha sostenuto con forza Onida, perché gli argomenti sono determinanti ai fini di una corretta programmazione.

Il voto a favore è stato preannunciato anche dall'on. Randazzo (UDC), il quale ha sostenuto la necessità di coinvolgere le Autonomie Locali nelle decisioni che influiscono sul territorio, quali quelle relative ai piani paesaggistici. La conoscenza reale del territorio è appannaggio di chi vi abita il quale ha il diritto di esprimersi sulle eventuali trasformazioni, ha concluso Randazzo, perché "il tempo degli zar è finito".

L'emendamento, votato con il voto elettronico palese richiesto dall'on. Pili (FI), è stato respinto con 39 voti contrari e 17 favorevoli.

Sull'emendamento 37, l'on. Maninchedda (Progetto Sardegna) dopo avere preannunciato voto contrario, ha espresso alcune considerazioni sul consociativismo e sui rapporti tra maggioranza e opposizione. Per come è disciplinata la situazione, ha aggiunto Maninchedda, l'ostruzionismo può portare ad una crisi di credibilità dell'intero Consiglio. All'opposizione va riconosciuto il merito di avere dimostrato che è necessario un diverso metodo di confronto, ha detto ancora Maninchedda che ha poi invitato, a titolo personale, l'opposizione a trovare un accordo.

Per l'on. Pili (FI), spiace che l'on. Maninchedda "abbia relegato la nostra azione nell'ambito dell'ostruzionismo muscolare" mentre una lettura più attenta degli emendamenti porta a conclusioni diverse. Parlando a titolo personale, Pili ha detto che è convinto di ciò che sta facendo e che non serviranno "manovre psicologiche" a far fare passi indietro, perché da questo provvedimento è vitale per la Sardegna. Pili ha fatto notare che ogni volta che si apre uno spiraglio di accordo, arriva un "blitz" che riporta tutto indietro. Pili ha concluso ribadendo la validità dell'emendamento nel rendere pubblica l'istruttoria per il Piano Paesaggistico. Perciò voterà a favore.

A parere dell'on. Capelli (UDC) non si devono trascinare gli errori del passato, errori di ambo le parti. Rifiutando ogni accusa di "condizionamento del passato", Capelli ha respinto l'impostazione esposta da Maninchedda, pur ammettendo di credere "che vi sia ancora uno spazio per accogliere alcuni emendamenti" per esaltare il ruolo e la dignità del Consiglio regionale e delle altre istituzioni.
La legge si può migliorare, ha detto ancora Capelli, e ciò si può fare insieme. Entro il mese ci saranno le condizioni perché la maggioranza approvi la legge, ma è necessario, ha concluso Capelli, che ci si fermi un attimo per un lavoro di raccordo e di esame degli emendamenti perché la legge possa essere esitata. 

L'intervento dell'on. Manichedda determina inevitabili reazioni. L'on. Giorgio La Spisa (FI) lo giudica "un appello ragionevole"; tuttavia "la disponibilità effettiva  va valutata dai fatti". L'obiettivo del centrodestra non è paralizzare l'Aula - ha precisato - ma non è accettabile che il Consiglio sia gestito come l'assemblea di una Spa e conta solo chi ha il maggior pacchetto azionario. Su questa legge i contributi possono arrivare anche dai piccoli partiti perché la posta è alta e non può essere liquidata con slogan o discorsi populisti alla Soru.

"Condivido, parola per parola, il discorso dell'on. Maninchedda; mi dispiace soltanto che l'abbia  fatto a titolo personale. Noi Riformatori riconosciamo alla maggioranza il diritto di fare le leggi e penso che, ritardandone l'approvazione, screditiamo il ruolo della politica. Ma questa legge impegna il futuro della Sardegna ed è opportuno che valuti gli scenari che potrà determinare". Lo ha detto l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) esprimendo il proprio voto a favore dell'emendamento ("il problema non è fare l'istruttoria pubblica, ma anche tenere conto delle risultanze ottenute. Questo è il senso della proposta"),

Per l'on. Antonello Liori (AN) esiste un "pericolo Soru"; il discorso di ieri notte "mette a repentaglio la vita dei partiti". Questo potrebbe essere "l'anno primo dell'era del neo governatore", il quale "svuota l'Aula di significato e di ruolo". Indispensabile trovare i giusti contrappesi, per evitare che il Consiglio sia messo all'angolo.
A questo punto, osservando l'Aula semideserta, l'on. Ignazio Artizzu (AN) ha chiesto  la verifica del numero legale. Non essendovi in Aula il numero sufficiente dei consiglieri, la seduta, a termine di regolamento, viene sospesa per mezzora.

Alla ripresa, è intervenuto l'on. Ignazio Artizzu (AN). "Apprezzo anch'io - ha detto - le parole di Maninchedda e mi auguro che siano più di un semplice auspicio. Il fatto è che i lavori dell'Aula rassomigliano alla tela di Penelope: di giorno faticosamente, si tesse il tentativo di dialogo; di notte arriva Soru e disfa tutto". Le parole pronunciate ieri sera dal "principe": "la legge resta tale e quale" contrastano con la prospettiva di migliorarla. Vorremmo che qualcuno ci spiegasse questa situazione paradossale.

"Ho l'impressione - ha detto l'on. Antonio Cappai (UDC) - che la fascia protetta dei due km non sia stata decisa da Soru; ma altri abbiano deciso per lui. Come conciliare, altrimenti, il fatto che il presidente abbia costruito i palazzi della sua azienda a Sa Illetta, entro la fascia dei 300 metri, dimenticando paesaggio e ambiente; trascurando il valore di una laguna che è cara ai cagliaritani?" Chiedendosi che valore abbia l'apertura al dialogo proposta da Manichedda, Cappai ha polemizzato anche con cui, in Aula, ha accusato di "interessi diretti" chi sostiene la politica delle seconde case. Accuse gratuite, ha detto, replicando, tuttavia, che alcune scelte contenute nella legge non sembrano dettate dall'interesse della collettività.

Hanno annunciato, inoltre il voto a favore l'on. Ladu (Fortza Paris), che ha detto che è necessario controbilanciare i poteri del presidente della Giunta regionale. "condivido l'apertura fatta dall'on. Maninchedda, ma ci devono esser proposte concrete da parte della maggioranza"; l'on. Sanjust che ha detto di apprezzare l'intervento del presidente della prima commissione consiliare ed ha sottolineato che si sta cercando di dare un contributo e non di fare interessi di "bassa bottega".

L'on. Cugini (DS) ha detto di votare contro l'emendamento 37. "Voto contro perché l'opposizione vota a favore". Cugini ha sottolineato che l'assessore all'Urbanistica ha fatto una grande apertura ma per l'opposizione non basta, perché alcuni sostengono che l'apertura deve essere fatta dal presidente Soru. Il consigliere dei DS ha avvertito la minoranza di non strumentalizzare le opposizioni : "noi siamo pronti al dialogo ed al confronto, ma facciamo uno sforzo che deve essere quello di rispettare le posizioni". Infatti, il primo intervento di oggi per l'on. Cugini è stato arrogante, gretto e aveva lo scopo di non far parlare tra loro i consiglieri della maggioranza.

L'on. Rassu (FI) esprimendo voto favorevole sull'emendamento 37, ha auspicato che l'Aula riesca a trovare un punto di incontro.

L'assessore Gianvalerio Sanna ha chiarito che sulle questione di merito che hanno un valore, la Giunta ribadisce la massima disponibilità.

Per l'on. Petrini (FI) l'emendamento 37 dovrebbe valorizzare le autonomie locali. A questo punto, ha detto il consigliere azzurro, non valorizza proprio niente perché non c'è un collegamento diretto con la Regione. "Io voterò questo emendamento perché sono a favore del lavoro dei sindaci".

L'on. Cassano (I Riformatori) ha annunciato che voterà a favore dell'emendamento. "Credo che non stiamo fornendo un'immagine decorosa ai sardi bisogna smetterla di privilegiare l'interesse di pochi".

Il presidente Spissu ha interrotto la seduta e i lavori del Consiglio sono ripresi nel pomeriggio alle ore 16.00

Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Paolo Fadda.

L'on. Matteo Sanna (AN), prima di intervenire, ha richiesto la verifica del numero legale Appurata la presenza del numero regolamentare, il presidente ha dato la parola all'on. Sanna che, dopo avere espresso parere favorevole all'emendamento n°37, ha affermato che "qui la politica è in via di estinzione", anche alla luce delle dichiarazioni di questa mattina del presidente Soru. Dopo avere citato le precedenti attività di Soru, Sanna ha ribadito che l'opposizione continuerà a fare "politica", quella vera.

L'emendamento n°37, messo in votazione col sistema elettronico palese, su richiesta dell'on. Pili, è stato respinto con 34 voti contrari e 11 favorevoli.

Sull'emendamento n.39, per dichiarazione di voto, è intervento l'on. Pili (FI), che ha anticipato il voto a favore, in quanto l'emendamento prevede che la Giunta possa operare integrazioni al Piano sulla base delle proposte avanzate dalle autonomie locali e da altri soggetti.

Anche l'on. La Spisa (FI) si è dichiarato a favore dell'emendamento che, ha detto, non intende obbligare nessuno a raccogliere tutte le proposte, ma lascia aperta la possibilità di migliorare il Piano in una logica di concertazione. La Spisa ha concluso sottolineando il fatto che la maggioranza non abbia voluto raccogliere nessuno degli emendamenti presentati.

A richiesta dell'on. Pili, si è proceduto alla verifica del numero legale, che è stato accertato mediante votazione.

Dopo una breve discussione sull'uso regolamentare delle verifiche, la maggioranza stava per abbandonare l'Aula ma vi ha rinunciato, raccogliendo l'invito del presidente Spissu. L'on. Ladu (Fortza Paris) ha espresso il proprio disagio per la situazione in atto. Ladu ha anticipato il voto favorevole.

Anche l'on. Rassu (FI) si è dichiarato a favore dell'emendamento ed ha affermato che la Giunta dovrebbe tenere conto delle valutazioni emerse dalla istruttoria pubblica e dalle integrazioni avanzate dalle autonomie.

L'on. Porcu (Progetto Sardegna), nel dichiarare il proprio voto contrario, in quanto "l'emendamento è strumentale", ha affermato di condividere con malessere ed imbarazzo il disagio espresso da altri consiglieri sullo sviluppo della situazione. Rifiutando "valutazioni e pagelle" da parte di "chi non si è mai fatto vedere in commissione" o "teneva un piede in commissione ed uno in conferenza stampa", Porcu ha elogiato il lavoro del presidente della commissione Urbanistica, per avere contrastato con successo "le tecniche corsare" dell'opposizione. Porcu ha concluso esprimendo la speranza che si trovi una forma di accordo per ridare, tra l'altro, dignità e forza all'intero Consiglio.

L'on. Capelli (UDC) ha sostenuto che dovrà essere la presidenza del Consiglio a proseguire nell'atteggiamento costruttivo finora adottato. Esprimendo voto favorevole all'emendamento, Capelli ha rigettato l'idea che si vogliano dare delle lezioni a qualcuno. Dopo avere invitato tutti a valutazioni di buon senso, Capelli ha concluso augurandosi che ognuno possa svolgere il ruolo affidatogli dagli elettori, in piena coscienza e nell'interesse generale, e che si rimane in attesa di una proposta da parte della maggioranza.

A parere dell'on. Liori ()AN) non si vogliono dare pagelle a nessuno, anche se è chiaro che, per quello che sta succedendo, saranno i sardi a dare una pagella all'Aula. Dopo avere criticato gli atti e i gesti di intolleranza, Liori ha detto, che il regolamento si utilizza quando la situazione politica lo richiede, per poi preannunciare il proprio voto favorevole.

L'on. Cappai (UDC), dopo un breve battibecco con l'on. Secci, ha rinunciato al proprio intervento.

L'on. Milia (FI), nell'esprimere il disaggio "certamente condiviso da molti", per le modalità con cui procedono i lavori, ha lamentato la mancanza di risposte da parte della maggioranza alle richieste e alle proposte dell'opposizione. Ciò è tanto più strano in quanto ciò che richiede l'opposizione trova riscontro nelle dichiarazioni programmatiche del presidente Soru, a proposito di concertazione per i piani ed i programmi. Oggi Soru rifiuta di codificare queste linee, ha aggiunto Milia, e si capisce che le strutture di pianificazione dovranno seguire la linea della maggioranza.

E' poi intervenuto l'on. Artizzu (AN), che ha annunciato il voto favorevole, e che, prendendo spunto e citando più volte il codice ambientale, ha auspicato un dibattito che rimanga nell'ambito del rispetto reciproco e sia, però, serio.

Anche l'on. Cassano (I Riformatori) ha annunciato il suo si all'emendamento 39, per vedere coinvolte a pieno le associazioni di categoria.

L'on. Matteo Sanna (AN) ha considerato questo emendamento "in linea con i principi indicati nell'articolo 9 della Costituzione". "Siamo opposizione in questo Consiglio, ma non siamo opposizione nell'interpretare le istanze della gente".

L'emendamento è stato, quindi, posto in votazione e respinto con 14 si e 39 no.

Il presidente ha, quindi, posto in votazione l'emendamento 51.

L'on. Biancu (La Margherita) ha chiesto il voto segreto.

Per dichiarazione di voto è intervenuto l'on. Pili (FI), che deplorando il tentativo di impedire, in questo modo, il dibattito e sottolineando quelle che, a suo giudizio, sono evidenti debolezze e insicurezze della maggioranza, ha preannunciato il proprio voto di astensione. Un voto obbligatorio, in quanto per regolamento, in caso di voto a scrutinio segreto, l'unica dichiarazione di voto ammessa è quella di astensione. "Tuttavia, ha detto Pili, pur dichiarando l'astensione in modo tecnico sono evidentemente a favore dell'emendamento".

Per l'on. Capelli (UDC) si sta superando, in quest'Aula, ogni limite del rispetto, con atteggiamenti provocatori. In particolare Capelli ha criticato gli onorevoli Maninchedda e Porcu, di Progetto Sardegna. Anch'egli come prima Pili ha dichiarato l'astensione tecnica, pur esprimendo assenso per l'emendamento.

Anche l'on. Rassu (FI) ha sottolineato l'importanza del ruolo del Comitato tecnico urbanistico, affermando che questo emendamento tende ad un suo riconoscimento sostanziale in legge. Rassu ha comunicato la sua astensione.

L'on. Vargiu (I Riformatori) annunciando la propria astensione, perché non ha altre alternative regolamentari, ha affermato che senza voto segreto avrebbe dichiarato il voto a favore. Dopo uno scambio polemico con alcuni consiglieri della maggioranza, è tornato nel merito dell'emendamento che riconosce essere riduttivo, rispetto ad altri precedentemente respinti.

L'on. Amadu (UDC) ha dichiarato la propria astensione, nonostante il proprio giudizio a favore dell'emendamento. "La rivalutazione del ruolo del CTRU è importantissima".

L'astensione tecnica, "pur condividendo lo spirito dell'emendamento", è stata annunciata anche dall'on. Cappai (UDC). "Ci troviamo davanti a un fatto politico nuovo: poiché la Giunta è composta da tecnici e non vuole avere interferenze da parte di altri organismi tecnici". L'UDC è stato il primo gruppo politico a dirsi contrario a questa legge. Cappai ha ribadito l'invito, rivolto alla Giunta, a concedere una pausa di riflessione.

Spiegando che la richiesta del voto segreto tendeva unicamente a dimostrare la strumentalizzazione continua, da parte della minoranza, della verifica del numero legale, l'on. Biancu (La Margherita) ha dichiarato che lo scopo era stato raggiunto e, quindi, ha ritirato la richiesta.

Il presidente ha accolto il ritiro della richiesta del voto segreto.

L'on. Sanjust (FI) ha a lungo argomentato le ragioni che lo avevano indotto, in precedenza, a chiedere la verifica del numero legale; quindi, ha illustrato le ragioni che lo inducono a dichiara il proprio voto favorevole.

E', quindi, intervenuto l'on. Cachia (Insieme per la Sardegna), il quale ha auspicato che si distenda il clima di tensione regnante in Aula e che "si possa prendere coscienza delle scorie che ci attanagliano e non ci consentono di prendere decisioni".

 Per l'on. Artizzu (AN), le dichiarazioni di disponibilità da parte della maggioranza sono solo virtuali "e quando si cerca di approfondire la questione, si trova una parete vuota". Artizzu ha aggiunto: "Presidente non credo che lei salverà le coste della Sardegna con questa legge". Con i correttivi si potrebbe votare la legge, ma non c'è alcuna disponibilità in tutto ciò.

Per l'on. Milia (FI) non si comprende la ragione per la quale non si voglia dare il ruolo che merita al CTRU, organismo tecnico fondamentale per valutare i piani urbanistici". Milia ha espresso il timore che, non utilizzando il comitato, si dovrà ripiegare sulle "convenzioni con tecnici di fama", sottoscritte direttamente dalla giunta. Ha annunciato il voto favorevole.

"Diventa sempre più difficile intervenire, ma non si può non preannunciare il voto contrario ad un emendamento inconsistente". Lo ha detto l'on. Caligaris (Misto-SDI-SU), che, dichiarando di parlare a titolo personale, ha ribadito il disagio già espresso dagli onorevoli Maninchedda e Cugini. L'on. Caligaris ha affermato di ritenere che oggi l'opposizione ha raggiunto il proprio scopo di visibilità. "Se si guarda all'interno dei diversi schieramenti sui disagi comuni, è possibile trovare un'altra strada".

A favore dell'emendamento voterà La Spisa (FI) unicamente per motivi politici. La questione del CTRU è secondaria. Nella sua dichiarazione l'on. La Spisa ha ribadito che ci sono ancora motivazioni politiche, che inducono l'opposizione a proseguire nella sua strada. La Spisa ha richiamato ancora l'intervento del presidente Soru, della scorsa notte, contestandone alcuni passi.

L'on. Matteo Sanna (AN) ha, poi, dichiarato che il Consiglio deve avere la capacità di aprire un dibattito che vada oltre questo fatto contingente. Passa da qui la possibilità di dare soluzioni concrete. In caso contrario fallisce il compito di questo Consiglio.

L'on. Cassano (I Riformatori) ha dichiarato il proprio voto favorevole all'emendamento, soffermandosi poi sui compiti e sul funzionamento del Comitato Tecnico Regionale per l'Urbanistica, organismo che non può essere esautorato.
Rivolgendosi al presidente Soru, Cassano gli ha ricordato che in campagna elettorale aveva annunciato di voler "riportare l'ordine nelle coste". Aveva anche sostenuto che la sua maggioranza si sarebbe battuta contro il voto segreto. Oggi però un esponente della maggioranza ha chiesto il voto segreto, anche se poi vi ha rinunciato.

Per l'on. Petrini (FI) l'emendamento 51 merita il voto favorevole, perché il CTRU è un comitato specialistico, recentemente costituito, che si occupa di tutto il territorio isolano. Oggi si scopre che, secondo la maggioranza, il CTRU non serve più. Riferendosi alle dichiarazioni del presidente Soru, Petrini ha invitato ad una riflessione alla luce della situazione in atto. Petrini ha, poi, sostenuto che, paradossalmente, sarebbe bene abolire il CTRU, nato per dare garanzie a tutti, a destra come a sinistra. Allora sarà direttamente l'assessore, ha concluso Petrini, a doversi conquistare la fiducia dei cittadini.

Voto favorevole è stato annunciato anche dall'on. Pisano (I Riformatori), il quale, nell'affermare che il voto segreto è inaccettabile, ha comunque giudicato scorretta la proposta di un esponente della maggioranza, anche se poi è stata ritirata.
Pisano, dopo alcune riflessioni sull'importanza della legge in discussione, ha concluso invitando il presidente Soru a valutare l'ipotesi di ricercare un accordo con l'opposizione.

L'emendamento 51, posto ai voti, è stato respinto con 42 voti contrari e 16 favorevoli.

Sull'emendamento n° 40, l'on. Rassu (FI) ha preannunciato il proprio voto favorevole, in quanto si prevede una struttura (l'Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio, composto da esperti e docenti universitari) per garantire un supporto scientifico di elevata qualità, per ottenere i migliori risultati possibili nell'aggiornamento e nella trasformazione del territori.

Anche l'on. Milia (FI), nell'anticipare il voto favorevole, ha sottolineato la contiguità tra l'emendamento in discussione e quello precedente riguardante il CTRU. A Parere di Milia vi è una assoluta mancanza di chiarezza sulle procedure che la Giunta intende seguire nella elaborazione di un Piano così importante per la Sardegna. L'isola deve puntare sulla qualità, ha sostenuto Milia, per poi chiedersi a chi si rivolgerà la Giunta per ottenere la qualità desiderata.
L'emendamento prevede il coinvolgimento delle università sarde, ha concluso Milia, e riesce difficile come mai questa giunta voglia ignorarle in una fase così delicata, come quella della pianificazione territoriale.

L'on. Capelli (UDC) ha sostenuto che l'emendamento in discussione vuole costringere la Giunta a mantenere fede agli impegni assunti in fase di dichiarazioni programmatiche. Capelli ha fatto notare le contraddizioni esistenti tra le dichiarazioni rese a suo tempo da Soru e la linea dettata nella legge in discussione, affermando che non esiste alcuna coerenza. Ecco perché, ha concluso Capelli, voterà a favore dell'emendamento.

L'on. Sanciu (FI) ha affermato che "il paesaggio è la rappresentazione della complessità del reale" e pertanto assume un carattere dinamico, che deve essere monitorato con l'osservazione delle diverse politiche di settore. Ecco perché l'Osservatorio è indispensabile ed ecco perché, ha concluso Sanciu, voterà a favore dell'emendamento.

Voto favorevole è stato enunciato anche dall'on. Cappai (UDC) il quale, rivolgendosi agli esponenti di Progetto Sardegna, ha letto alcuni passi delle dichiarazioni programmatiche del presidente Soru, in merito alla necessità della Regione di dotarsi di organismi per la gestione della risorsa ambientale.

Ciò contrasta con la legge presentata, in cui è solo la Giunta che decide, ha detto ancora Cappai, per proseguire poi sottolineando i progetti di Soru sul "Conservatore delle Coste, in cui non c'è traccia nella legge in discussione". Cappai ha concluso invitando la maggioranza a rileggersi le dichiarazioni di Soru.

E' intervenuto l'on. Pirisi (DS) che ha respinto le obiezioni fatte poco prima sui banchi del gruppo dei Riformatori. Negando che in commissione non si siano voluti discutere gli emendamenti, Pirisi ha contestato che, di fronte alla richiesta di modifiche in commissione, la commissione abbia acconsentito avendone come contropartita la prosecuzione dell'ostruzionismo. Pirisi ha dichiarato che se si ritira l'emendamento 40 si accoglie il successivo emendamento 41. Questo per dimostrare che non ci sono pregiudiziali preconcette.

Su tale proposta è intervenuto l'on. La Spisa (FI), che ha chiesto una breve sospensione per una valutazione della proposta.

Alla ripresa dei lavori è intervenuto l'on. Pili (FI) che ha giudicato accoglibile l'accorpamento degli emendamenti 40 e 41, con l'introduzione di un argomento fondante che riguarda la qualità del paesaggio. Per tanto si è disponibili, con questa integrazione, a votare solo l'emendamento 41. Pertanto l'emendamento 40 è stato ritirato e messo in votazione solo l'emendamento 41. L'on. La Spisa (FI) è intervenuto per dichiarazione di voto ed ha annunciato il voto favorevole. A favore dell'emendamento anche l'on. Vargiu (I Riformatori), che ha sottolineato l'importante passo avanti compiuto.

L'emendamento 41 è stato approvato per alzata di mano.

Il presidente Paolo Fadda ha detto all'Aula che, nel caso si dovesse terminare l'esame degli emendamenti all'art 2, si sarebbero conclusi i lavori per riprendere domani mattina.

L'emendamento 55 prevedeva di aggiungere all'art. 2, comma 5, della legge dopo il termine "bollettino ufficiale della Regione Sarda" la frase "e comunque a partire dall'effettiva erogazione delle risorse finanziarie". L'on. Pili (FI) ha espresso parere favorevole. Ha preso poi la parola, sull'ordine dei lavori, il capogruppo dei DS on. Marrocu che ha detto che la proposta del presidente Fadda è da accogliere, ma deve essere un'eccezione, perché l'organizzazione dei lavori deve essere sempre decisa dalla conferenza dei capigruppo.

Posto in votazione l'emendamento 55 il Consiglio lo ha approvato. L'emendamento 56 è stato dato per illustrato dall'on. Mauro Pili.

L'on. Pirisi (DS) ha invitato la minoranza a ritirarlo. Posto in votazione l'emendamento 56 è stato bocciato dall'Aula.

Con questa bocciatura l'emendamento 43 è decaduto. I lavori riprenderanno alle 10; alle 9.30 si riunirà la conferenza dei capigruppo.


Il Consiglio proseguirà i suoi lavori
domani mattina alle ore 10.00.